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Distacco zia e nipote
Salve,
Sono una zia innamorata del suo nipotino di 2 anni. Il bambino ha un legame fantastico con me; ho sempre aiutato mia sorella, quindi ho sempre cercato di gestire il mio lavoro per stare con lui, ogniqualvolta era necessario! Nonostante abitiamo a 900 km! Ci sentiamo in videochiamata da quando si sveglia a quando va a dormire. E quando non mi vede per tanto tempo comunica ai suoi genitori che deve andare da zia, preparandosi uno zainetto per prendere il treno!chiama il mio nome anche durante il sonno notturno! Io lo amo come se fosse mio figlio, farei di tutto per lui!
Adesso, probabilmente tra un anno partirò per l’Australia per lavoro ( con l’intento di creare condizioni buone anche per mia sorella e per il futuro di mio nipote), al momento per un anno, ed io ho una grande paura: quella che lui possa dimenticarsi di me, che possa distaccarsi, che possa cambiare l’amore e il legame che si è creato,che non mi riconosca. Il solo pensiero mi fa venire le lacrime agli occhi e non nego che questa paura mi da dubbi sulla mia partenza.
Le mie paure sono fondate?
Grazie mille
Consiglio per lo studio
Salve, sono un ragazzo di 22 anni, frequento il quarto anno della facoltà di medicina. Sono sempre stato bravissimo nella mia carriera scolastica e anche nell'università non me la cavo affatto male. Tuttavia accuso una grande fatica nello studio e non parlo del carico di lavoro (che sicuramente gioca la sua parte) ma della motivazione. Il mio sogno è sempre stato diventare un medico ma sembra che da quando io abbia passato il test tutta quella foga di arrivare sia svanita. Io me lo sono spiegato dicendomi che forse inconsciamente io non volessi proprio fare il medico, ma piuttosto volevo dimostrare di essere bravo agli altri (ai miei genitori, alla mia famiglia, ...) e una volta data prova di questo con il test sembra quasi che non me ne importi più niente. Per carità mi affascina il mestiere del medico e trovo interessanti le materie che studio, ma non al punto di giustificare sacrifici che in passato non avevo problemi a fare. Questo lo noto anche dal fatto che quando sto da solo non riesco a studiare e diciamo che il meglio di me lo do solo quando qualcuno mi ascolta ripetere ad alta voce, specie se è mia madre. Quando sono solo invece le distrazioni sono all'ordine del minuto e non conosco la concentrazione (certo non sempre, ma è frequente). Per di più questo si acuisce al momento vicino all'esame, dove ho quasi una forma di autodifesa: se non studio abbastanza e fallisco mi giustificherò dicendo che non ho dato il meglio di me; se invece mi impegno come un dannato e poi non riesco vuol dire che io non valgo abbastanza e tutti se ne accorgeranno"
Una mia amica che studia psicologia mi disse che "la mia motivazione viene dall'esterno" e credo sia così.
Ma la consapevolezza del mio problema non mi aiuta a trovare una strategia per risolverlo. Ho provato tutto: studiare in gruppo (non sempre ho qualcuno disponibile, la mia facoltà è molto individuale), studiare in videochat con mia madre (è il metodo più efficace), musica per concentrarsi, staccare il telefono, tecnica del pomodoro. Insomma le ho provate tutte ma rivado sempre in questo mio disagio. Tutto ciò che non voglio è odiare lo studio perché è inevitabilmente la mia vita e prima dell'università non l'ho mai odiato, l'ho sempre fatto con dedizione ma anche con una certa passione. Ora invece mi trovo ad annegare nel carico di lavoro e con una insana voglia di lasciarmi travolgere.
Cosa posso fare?
Grazie in anticipo per la risposta.
Dubbi sulla relazione e sul partner
Buongiorno, sono un ragazzo di 23 anni e ho da un paio di mesi iniziato la mia prima relazione. Ci conosciamo da circa 3 mesi, e "ufficialmente" siamo fidanzati da 1 mese. Mi reputo una persona un po' distaccata, e "apatica" (nel senso non-patologico del termine) ma ho sempre fatto fatica ad esprimere e manifestare i miei sentimenti, positivi o negativi che fossero. Il primo periodo di frequentazione è andato a gonfie vele, avendo sempre voglia di vederla e non trovando difetti in lei. Ora, nonostante vada ancora tutto benissimo e mi trovi da dio con lei, continuo a farmi domande su cosa provi per lei, sul fatto che mi piaccia davvero o no, su fatto che mi manchi o no in certi momenti. La mia ragazza tende, al contrario di me, a dirmi in ogni momento quanto io sia bello, di quanto stia bene con me, di quanto gli manco e via dicendo. Credo che tutto questo mi porti ansia, pensando che anche io debba provare le stesse cose con la stessa intensità, cosa che non riesco, e dunque mi chiedo se mi piaccia davvero. Questo mi porta ad evidenziare i suoi difetti estetici, che prima non notavo, ma ora sì, e sembra per me una cosa importante in questo momento, nonostante non vorrei lo fosse, perchè caratterialmente mi ci trovo benissimo.
Vi chiedo se può essere una reazione "normale" portata dal mio carattere ansioso, distaccato emotivamente e aggiungerei analitico, dato che tendo ad analizzare tutte le situazione e possibili scenari in ogni circostanza, oppure è segno che la mia ragazza effettivamente non mi piaccia abbastanza.
Grazie in anticipo
Dubbi su un secondo figlio
Buonasera
Scusate se è un po’ lungo,ma ho bisogno di pareri e consigli
Ho 40 anni e un bambino di 5 anni che amo alla follia..mi reputo una mamma presente che lo mette al primo posto sempre
Ho avuto una gravidanza praticamente perfetta e un parto abbastanza veloce
Io sono figlia unica,quindi non ho dovuto condividere niente con fratelli e sorelle..i miei genitori mi hanno dato tutto.
se finora non sentivo il desiderio di un secondo figlio,ora,qualche pensierino in più ce lo sto facendo..ma non sono ancora convinta come prima di avere mio figlio (che lo volevo alla follia,e non vedevo l ora di rimanere incinta)..
Ora invece ho 1000 dubbi
Ve li indico..e vorrei sentire la vostra
1)paura di togliere qualcosa a mio figlio..do tutto a lui,e non vorrei mai metterlo da parte (sicuramente parlo così perché appunto io stessa figlia unica)
2)fino ai 3 anni,ho avuto l aiuto di mia mamma,che era sempre presente per me e mio figlio..mia madre purtroppo è morta un anno fa’..mi manca molto..ora sarei sola ( c è mio padre..ma non è la stessa cosa di una mamma)
3)paura che la gravidanza non vada bene come la prima..
4)paura di rompere un equilibrio di noi 3
5)paura di una gravidanza oltre i 40 anni
So che son tanti dubbi
a favore però c è mio figlio che sarebbe un fratello maggiore perfetto..e l esperienza di mio marito e mia..sicuramente gioca a nostro favore,rispetto a se fosse la prima gravidanza.mio marito è un buon padre.
Inoltre,mi spiacerebbe lasciare mio figlio solo..
Mi sento cambiata e persa
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e vengo da un paesino della Toscana.
Circa 6 mesi fa ho chiuso la mia prima relazione con il mio ex. È stata la mia prima storia, a distanza, una relazione molto complicata e difficile. Ci siamo lasciati perché i suoi genitori non ci appoggiavano ed era per noi impossibile proseguire, sommandosi più difficoltà.
Dopo nemmeno un mese mi sono laureata, mi sono iscritta alla magistrale e mi sono trasferita a Roma. Per me è stato il cambiamento di cui avevo bisogno: non conoscevo nessuno, non ero nemmeno mai stata in questa città. Ero sempre stata abituata a realtà molto più piccole e ho conosciuto persone con una mentalità molto diversa e più aperta della mia.
Ho iniziato a farmi amicizie e a farmi una vita lontana da casa e dagli affetti di sempre.
Ora guardando la mia vita mi sento cambiata, come se tutte quelle che erano state le mie certezze fino ad ora non lo siano più e non siano nemmeno più ciò che voglio. Nell’ultimo mese ho avuto una crisi universitaria forte, sono stata sul punto di abbandonare tutto. sento la mancanza della mia famiglia e delle mie amicizie di paese, ma pensando a casa credo che non potrei mai tornare ad essere felice vivendo lì, perché gli stimoli sono troppo diversi da quelli a cui sono abituata ora (ho sempre sofferto la mancanza di stimoli dovuta alla vita di paese e amo Roma perché qui è tutto il contrario). Tuttavia stando qui da così poco non mi sento ancora di aver creato una vita, legami profondi e questo mi manca molto.
D’altra parte se penso alle mie amicizie di paese non mi sento più sulla loro lunghezza d’onda perché la mia mentalità è cambiata ed ora è molto più aperta.
Anche la situazione sentimentale per me è difficile. Ho sempre faticato ad aprirmi con i ragazzi e quando finalmente pensavo di aver trovato la persona giusta è finita malissimo. Sono stata lasciata per messaggio dopo una relazione di oltre un anno in cui si parlava di matrimonio e convivenza. È finito tutto nel giro di una settimana.
Se ripenso alla me del passato credo di non essere più la persona che starebbe bene con quel ragazzo, quindi non vorrei tornarci assieme. D’altra parte mi manca il suo affetto e il suo amore, non posso riscrivergli ma vorrei rivederlo perché sento di volergli ancora molto bene. Non accetto il fatto di non amarlo più. Non accetto il fatto di essere cambiata e ora ho paura che non troverò più nessuno che mi faccia stare bene e a mio agio come era successo con lui. Mi sento persa.
Ho timore nel dire al mio partner che lo voglio lasciare
Salve, sono una ragazza di 27 anni e sto cercando il modo migliore di troncare la relazione di due anni con il mio ragazzo. Ho avuto 2 precedenti esperienze in cui ho lasciato qualcuno ma è sempre andata a finire malissimo per via della quantità di drama con cui sono avvenute le rotture. Avrei bisogno di un consiglio su come rompere nella maniera più concisa e rispettosa per entrambi. Un punto focale della situazione è che io ho paura di affrontare con lui la cosa di persona perché in più e più occasioni si è dimostrato essere violento verso oggetti, avere eccessi di rabbia che lo hanno portato ad essere incapace di ascoltare, in cui sfoga letteralmente due anni (quelli della nostra relazione) di risentimenti, giudizi e peggio addosso a me e io, un po' per l'incapacità di controbattere alla violenza delle parole e un po' perché cerco sempre di essere corretta ad ogni costo e di regolare le mie emozioni per evitare di fare/dire qualcosa di troppo, non so mai come comportarmi e se questa cosa sia giusta, comunque non so come evitarlo. Dovessi anche mollarlo per telefono, avrei paura di starlo ad ascoltare mentre mi insulta mentre cerco di dirgli che lo lascio. Grazie in anticipo
0 risposte - LeggiPerché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “moglie troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistenze di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stranissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temo che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Felicemente fidanzata ma pensare all'ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiMangiarsi continuamente le pellicine dalle labbra
Salve! Ho un problema con le labbra: mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra fino a sanguinare. Passo buona parte della giornata con le mani sulla bocca, spesso neanche me ne accorgo, è diventato automatico. Quando tolgo le pellicine lo faccio quasi con "cattiveria" non sono delicata a farlo, arrivo fino a sanguinare e a provare dolore tant'è che a volte non riesco a muovere le labbra per sorridere o per parlare che mi si spaccano e sanguinano ancora. Quando arrivo a sanguinare, non mi fermo se c'è a cora la pellicina la devo strappare sangue o non sangue. Quando però arrivo al dolore, si mi fa male, ma un è male direi quasi piacevole ormai. Se provo a non farlo o mi mangio le unghie o dirigono i denti.
Ho questo problema da un po' di anni ormai; per un certo periodo se c'era un capello in mezzo al viso o in giro da solo lo strappavo quasi sempre, ora mi capita meno spesso. Fino ad un paio di anni fa se avevo crosticine o brufoletti in viso li grattavo via mente ora lo faccio con quelli sulla schiena.
Per un periodo di quasi tre mesi, circa cinque anni fa sono caduta nell'autolesionismo fino ad arrivare a preparare un suicidio che però, fortunatamente non sono mai riuscita a fare, anche se allora volevo.
Adesso ne sono uscita da sola, nessuno sa nulla.
Ad oggi mi capita di avere alcuni momenti in cui sono stesa sul divano a fare nulla o a scuola o comunque in situazioni "normali" e avere attacchi d'ansia suppongo siano, mi batte forte il cuore e respiro un po' corto
Spesso mi capita di pensare ancora al suicidio, a come sarebbe se fossi morta o come starebbero meglio gli altri; in stazione a volte quando sta per arrivare il treno lo fisso e mi avvicino alla linea gialla anche superandola senza però mai buttarmi.
Ho scoperto di avere una amica che è caduta in una lieve depressione e questo mi blocca ancora di più nel parlarne con qualcuno.
Essendo sia alle elementari che alle medie e a volte anche alle superiori, stata presa in giro per diversi motivi, sono molto chiusa ci vuole molto tempo prima che qualcuno riesca ad avere la mia fiducia, e per questo in tutta la vita non ho mai avuto una migliore amica, o un fidanzato o comunque qualcuno che restasse nella mia vita. Tutto ciò mi porta a sentirmi molto spesso sola e non cercata, come non amata e praticamente inutile.
Tra l'altro ho anche un rapporto molto difficile con i miei genitori, diciamo che se dovessi dire che gli voglio bene, non sarebbe un bene da figlio, ma un bene da conoscenti diciamo; non li sento molto genitori, non sono mai stato molto presenti nella mia vita e nonostante mi abbiano dato tutto non mi hanno mai dato l'amore di cui necessitavo.
Con loro non voglio tassativamente parlargiene.
La mia domanda è: la cosa a cui sto pensando è fare diverse vistie quando mi trasferisco tra un po' di mesi, ma fino ad allora come dovrei comportarmi? Cosa devo fare? Cosa mi consiglia? Grazie mille per la vostra risposta
Perchè vivere?
La domanda di questi giorni è : Perché Vivere?
Non riesco a trovare qualcosa per la quale valga la pena vivere, l’unica cosa che mi tiene qui sono i miei genitori e mia sorella, loro non meritano un dolore così grande, non meritano di perdere una persona alla quale vogliono tanto bene. Tutti gli altri se ne farebbero una ragione, starebbero male un pochino, ma poi passerebbe tutto. Io perché devo continuare a “vivere” una vita che non mi porta da nessuna parte ? Perché devo vivere? Non vedo un futuro, non mi piace studiare, non mi fiderò mai di nessun ragazzo. So per cosa devo vivere ma non so per cosa VOGLIO vivere.
Tutto ciò che faccio lo faccio per impiegare il tempo, è solo un palliativo, nell’attesa che il giorno finisca. Il problema è che quando un giorno finisce, ne inizia un altro e tutto si ripete come il giorno prima.
Non ho la forza di andare avanti, non ho la forza per fare niente, non ho la forza di studiare, di leggere, di amare la vita. Amare la vita…ma poi perché? È qualcosa che ho voluto io?
No, io non volevo nascere.
Se non fossi nata adesso non avrei nessun problema, se non fossi nata, nessuno piangerebbe per la mia morte.
E invece devo stare qua, costretta, per far giocare qualcuno che si annoiava e ha deciso di creare il mondo. Sempre se questo qualcuno esiste. Se non esistesse sarebbe ancora peggio. Sarei qui per pura casualità.
Il mondo è cattivo, le persone sono cattive, è tutto pieno di sofferenza, soffriamo tutti e non abbiamo il coraggio di porre fine a tutto ciò. Vorrei che il mondo finisse e si portasse via tutti i dolori e la cattiveria dell’umanità. Sarebbe meglio per me, per tutte le persone che vivono adesso e che vivranno in futuro. Smettiamola di fare figli, smettiamola di mettere al mondo persone che soffriranno, spezziamo questo cerchio, finiamola di essere stupidi ed egoisti. Noi soffriamo e cerchiamo di stare meglio giocando con la vita degli altri. Dovrebbe essere illegale favoreggiare il proseguimento della vita sulla terra.
Qual è il senso di tutto ciò?
Tutto ciò che facciamo è un modo per impiegare del tempo dato che abbiamo avuto la sfortuna di nascere.
Mi sento vuota, mi sento senza uno scopo, mi sento triste, depressa. Prima non ero così, prima apprezzavo qualsiasi cosa…che stupida! Adesso ho aperto gli occhi, ho capito che razza di fregatura è la vita.
Che cattiveria immensa.
Cosa mi succede? Non provo affetto per nessuno
Buonasera, mi trovo a scrivere qui e nn so perché, non per sminuire nessuno ma mi fa sentire una senza speranze ma poi in fondo mi sembra l ultima risorsa.
sono consapevole di nn avere mai avuto una vita "normale" , genitori separati mamma giovane padre quasi del tutto assente e tutte le cazzate che potrei dire, ho paura d farlo solo x giustificarmi,solo x autocompatirmi.
ho sempre creduto d avere il controllo su tutto ma nn e mai stato cosi, ora mi ritrovo quasi sola, ho lasciato da un mese un uomo che mi amava incostantemente da 5 anni perche nn provo piu nulla, ma ne verso lui ne verso nessun altro.
nn ho affetto x nessuno, nn me ne frega d nessuno ne se stanno bene ne se stanno male.
mi sento un mostro, una piccola inutile donna.
Dubbi su un secondo figlio
Buonasera
Scusate se è un po’ lungo,ma ho bisogno di pareri e consigli
Ho 40 anni e un bambino di 5 anni che amo alla follia..mi reputo una mamma presente che lo mette al primo posto sempre
Ho avuto una gravidanza praticamente perfetta e un parto abbastanza veloce
Io sono figlia unica,quindi non ho dovuto condividere niente con fratelli e sorelle..i miei genitori mi hanno dato tutto.
se finora non sentivo il desiderio di un secondo figlio,ora,qualche pensierino in più ce lo sto facendo..ma non sono ancora convinta come prima di avere mio figlio (che lo volevo alla follia,e non vedevo l ora di rimanere incinta)..
Ora invece ho 1000 dubbi
Ve li indico..e vorrei sentire la vostra
1)paura di togliere qualcosa a mio figlio..do tutto a lui,e non vorrei mai metterlo da parte (sicuramente parlo così perché appunto io stessa figlia unica)
2)fino ai 3 anni,ho avuto l aiuto di mia mamma,che era sempre presente per me e mio figlio..mia madre purtroppo è morta un anno fa’..mi manca molto..ora sarei sola ( c è mio padre..ma non è la stessa cosa di una mamma)
3)paura che la gravidanza non vada bene come la prima..
4)paura di rompere un equilibrio di noi 3
5)paura di una gravidanza oltre i 40 anni
So che son tanti dubbi
a favore però c è mio figlio che sarebbe un fratello maggiore perfetto..e l esperienza di mio marito e mia..sicuramente gioca a nostro favore,rispetto a se fosse la prima gravidanza.mio marito è un buon padre.
Inoltre,mi spiacerebbe lasciare mio figlio solo..
Mi sento cambiata e persa
Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni e vengo da un paesino della Toscana.
Circa 6 mesi fa ho chiuso la mia prima relazione con il mio ex. È stata la mia prima storia, a distanza, una relazione molto complicata e difficile. Ci siamo lasciati perché i suoi genitori non ci appoggiavano ed era per noi impossibile proseguire, sommandosi più difficoltà.
Dopo nemmeno un mese mi sono laureata, mi sono iscritta alla magistrale e mi sono trasferita a Roma. Per me è stato il cambiamento di cui avevo bisogno: non conoscevo nessuno, non ero nemmeno mai stata in questa città. Ero sempre stata abituata a realtà molto più piccole e ho conosciuto persone con una mentalità molto diversa e più aperta della mia.
Ho iniziato a farmi amicizie e a farmi una vita lontana da casa e dagli affetti di sempre.
Ora guardando la mia vita mi sento cambiata, come se tutte quelle che erano state le mie certezze fino ad ora non lo siano più e non siano nemmeno più ciò che voglio. Nell’ultimo mese ho avuto una crisi universitaria forte, sono stata sul punto di abbandonare tutto. sento la mancanza della mia famiglia e delle mie amicizie di paese, ma pensando a casa credo che non potrei mai tornare ad essere felice vivendo lì, perché gli stimoli sono troppo diversi da quelli a cui sono abituata ora (ho sempre sofferto la mancanza di stimoli dovuta alla vita di paese e amo Roma perché qui è tutto il contrario). Tuttavia stando qui da così poco non mi sento ancora di aver creato una vita, legami profondi e questo mi manca molto.
D’altra parte se penso alle mie amicizie di paese non mi sento più sulla loro lunghezza d’onda perché la mia mentalità è cambiata ed ora è molto più aperta.
Anche la situazione sentimentale per me è difficile. Ho sempre faticato ad aprirmi con i ragazzi e quando finalmente pensavo di aver trovato la persona giusta è finita malissimo. Sono stata lasciata per messaggio dopo una relazione di oltre un anno in cui si parlava di matrimonio e convivenza. È finito tutto nel giro di una settimana.
Se ripenso alla me del passato credo di non essere più la persona che starebbe bene con quel ragazzo, quindi non vorrei tornarci assieme. D’altra parte mi manca il suo affetto e il suo amore, non posso riscrivergli ma vorrei rivederlo perché sento di volergli ancora molto bene. Non accetto il fatto di non amarlo più. Non accetto il fatto di essere cambiata e ora ho paura che non troverò più nessuno che mi faccia stare bene e a mio agio come era successo con lui. Mi sento persa.
Genitori anziani e figli unici
Buongiorno, sono qui per chiedere un parere riguardo alla mia situazione familiare, nella speranza di trovare spunti di riflessioni.
Ho 35 anni, sono figlia unica, non sposata e senza figli. Lavoro full-time in una grande azienda ed ho un partner fisso da anni con cui convivo. Negli ultimi due anni ho assistito ad un inesorabile e lancinante deterioramento dello stato di salute di mio padre, che ho visto diventare invalido davanti ai miei occhi. Un susseguirsi di medici, esami e ricoveri che non hanno portato risultati o miglioramenti. In più ho assistito anche alla malattia di mia madre, un tumore al seno che è andato a gravare ancor più su una situazione familiare già fragile. Io mi sento emotivamente svuotata, non mi è rimasto nemmeno più un sogno. Mi sento e talvolta mi vedo vecchia, i miei coetanei mi sembrano ragazzini con cui ho poco da spartire. Ovviamente anche il rapporto con il partner ne ha risentito e ad oggi lo sento distante, incapace di penetrare la profonda solitudine e la tristezza in cui vivo. Sono assolutamente statica e incapace di intraprendere nuove sfide e cambiamenti, poiché negli ultimi anni la vita mi ha dato solo dolori, malattie e dispiaceri. Come affrontare tutto questo malessere? Eppure so che la fuori c’è la vita, anche per me… deve esserci.
Come togliersi dalla mente un pensiero intrusivo?
Buongiorno,
sono fidanzata da marzo 2022, la nostra è una relazione di alti e bassi a causa della forte gelosia di entrambi. Nell'ultimo periodo, la paura di perderlo mi sta facendo vivere un inferno. Non ho mai vissuto con i paraocchi, se vedo un ragazzo in giro o se ci parlo e lo trovo oggettivamente interessante o attraente per certi aspetti, per me è del tutto normale, soprattutto se poi la cosa non sfocia nei "fatti" portandomi al tradimento. Solitamente si tratta di pensieri che spariscono una volta che la persona che trovo attraente sparisce dalla mia vita. Purtroppo però adesso è successo sul posto di lavoro, e non posso evitare quella persona per riuscire a dimenticarla. Siccome sono sempre sincera con il mio compagno, gliel'ho riferito causando una forte non autostima in lui e un completo smarrimento in me stessa perché ho paura che il solo pensare ad un altro sia una cosa grave ma allo stesso tempo so bene cosa provo e cosa voglio costruire con il mio compagno, so bene che non lo tradirei mai- nonostante nella testa mi rimbomba sempre il nome di un altro ragazzo a causa dell'ambiente lavorativo che non mi aiuta. Attualmente vorrei riuscire a dire alla mia testa di smettere di pensarci, anche quando si tratta di pensare solo al nome di quella persona, che mi è rimasto impresso a causa dei vari litigi dovuti a questo fatto, eppure più lo faccio e più mi torna in mente, tant'è che qualsiasi frase o pensiero riferito al mio compagno sembra che la mia mente lo faccia apposta a volerci mettere il nome di questo collega di lavoro. Non riesco più a vivermi i bei momenti con il mio compagno. Ho preso consapevolezza di essere attratta da quella persona ma di non desiderare niente nei suoi confronti. Amo estremamente il mio compagno, ho in mente progetti di vita da fare con lui e gli ho dato tutto di me stessa. Vivo con gli attacchi di panico e crisi di pianto a causa del senso di colpa dovuto a qualsiasi pensiero che la mia testa possa elaborare su qualsiasi persona che non sia il mio compagno, proprio perché ho paura di perderlo e qualsiasi persona con cui ne parlo, compreso lui, mette in dubbio i miei sentimenti. Non voglio autoconvincermi del fatto che se trovo attraente qualcuno è perché i miei sentimenti verso il mio compagno non sono abbastanza forti. Ho bisogno di serenità, ho bisogno che nella mia mente non rimangano impressi volti o nomi di altre persone mentre sono in intimità col mio ragazzo. E' tutto così difficile da superare perché prima ancora che il mio fidanzato non si rendesse conto di questo mio modo di fare ossia che non vivo con i paraocchi, non avevo paura dei miei pensieri, ero serena perché non sono mai andata oltre i pensieri. Cosa posso fare per tornare alla serenità mentale di una volta? Cosa posso fare per togliermi il senso di colpa dovuto al solo pensiero costante di un altro ragazzo con cui non ho alcuna intenzione di fare niente? Sono arrivata alla conclusione di dover cambiare lavoro. Non voglio in alcun modo dover arrivare a chiedere una pausa o una rottura al mio fidanzato per colpa degli scherzi che mi sta giocando la mente, perché pensa a cose a cui io non vorrei pensare o a cui non voglio dar peso essendo consapevole del mio forte sentimento verso il mio compagno.
Vorrei capire il suo comportamento
Non riesco proprio a capire il comportamento di questo ragazzo nei miei confronti. Ora spiego tutto..
Prima una premessa: a marzo ho intenzione di trasferirmi in Australia, e lui lo sa, però sa anche che ancora non è tutto sicuro.
Detto questo, inizio con la storia:
È stato assunto un nuovo collega trentenne in azienda. All'inizio non ci facevo caso a lui, in quanto io ero fidanzata.
Dopo aver lasciato il mio fidanzato, ho iniziato a notare questo mio nuovo collega (bellissimo tra l'altro. Un dio greco!).
Ho notato che lui mi guardava e mi dava piccole attenzioni. Cercava di parlarmi in pausa, sia alle 9:30 che in pausa pranzo.
Dal nulla, mi ha chiesto l'amicizia su instagram. Li ho capito che forse forse aveva davvero un certo interesse per me. Ogni tanto rispondeva alle mie stories, ma finiva li.
Dopo qualche giorno, mi ha mandato un messaggio con un link di un brano al pianoforte che avrei potuto suonare. (lui suona la chitarra, un po' il piano e canta). Abbiamo quindi questa passione in comune molto forte. Ho imparato questo brano e gli ho mandato il video.
Per ben due volte mi ha chiesto di mandargli un video in cui suono se ne avessi avuto voglia. Io ero molto contenta. Mi trovavo bene a parlare con lui. Mentre parlavamo, a volte c'erano dei piccoli silenzi, e mi guardava sempre intensamente negli occhi. A volte faceva anche delle battutine un po' maliziose, ma sempre in modo elegante e mai volgare.
Un venerdì, dopo un aperitivo coi colleghi del lavoro, ho chiesto a lui se volesse un passaggio a casa (viene quasi sempre in treno al lavoro), dato che dovevo andare a comprare qualcosa proprio nel paesino in cui abita. (abitiamo a 5 minuti di distanza, a priori.)
Lui ha subito accettato. In macchina abbiamo parlato molto. È uscito fuori il discorso che quella sera io sarei andata al ristorante da sola, e ho proposto a lui di venire con me. Lui rispose che quel venerdì era uno dei pochi in cui era libero, e che quindi avrebbe voluto riposarsi. Ma che sarebbe venuto volentieri un altra sera con me a cena.
Una volta arrivato a casa, mi ha scritto su Instagram, e abbiamo parlato ininterrotamente per circa 30 minuti. Una cosa mai successa prima. È un tipo che non sta molto col telefono in mano.
Il giorno seguente però, non mi ha più scritto niente. Nemmeno la domenica, nulla. (d'altronde nulla di così strano, dato che non era mai molto presente sui social e nei messaggi).
In settimana, al lavoro, mi dava però sempre attenzioni molto singolari e dolci. E, sempre in settimana, a volte mi scriveva qualcosina.
Ho pensato quindi che magari fosse un po' timido, e ho preso io la palla al balzo, chiedendogli se venerdì sera sarebbe voluto venire alla festa della birra (che tra l'altro era proprio nel paese in cui vive).
Ha detto che dei suoi amici l'hanno anche invitato a quella festa, e che dato che io ci sarei andata, ci avrebbe fatto un penserino.
Venerdì mi scrisse chiedendomi se ero già alla festa della birra. Risposi di si, e mi disse che alla fine ha scelto di venire.
Abbiamo riso molto, mi ha fatto conoscere la sua cerchia di amici, è venuto fuori con me a parlare e mi ha chiesto perchè io non ho accettato le avance di altri ragazzi. Ho spiegato che non riesco ad andare a letto con uno che non ho mai visto prima e che ho conosciuto la stessa sera. Lui mi disse che pure lui è così, che non va mai con una ragazza appena conosciuta, e mai vista prima.
Abbiamo ballato...e bevuto....Un po' troppo forse.
Mentre ballavamo, a un certo punto ci siamo guardati negli occhi, ed è partito un bacio a stampo. Corto. Ma intenso.
Lui mi chiese quindi di andare fuori dal tendone. Abbiamo iniziato a baciarci, ecc. (potete immaginare altri dettagli).
Mi chiese quindi se volevo andare a casa sua. Io risposi di si. Avevo davvero voglia e mi sono lasciata andare.
Siamo quindi andati da lui, a piedi, camminando abbracciati e parlando molto. Ogni tanto ci fermavamo per baciarci...con tanta passione.
A un certo punto gli chiesi quando è che iniziò ad avere interesse per me. Rispose che fin da subito notò la mia bellezza e più tardi il mio fantastico carattere. Era dolcissimo mentre lo diceva. Mi sfiorava il viso dolcemente.
Ho chiesto pure se aveva pensato di portarmi a letto quella stessa sera, e disse che sinceramente non ci aveva minimanente pensato a questo e che non era nei suoi piani, ma che dato che si era creata la situazione, l'ha colta.
Arrivati a casa sua, ognuno si è dato una rinfrescata veloce in bagno, e poi siamo scoppiati di passione. Ci siamo strappati i vestiti di dosso...e i dettagli li lascio intendere a voi.
Purtroppo però, nel momento in cui eravamo giunti all'atto, mi disse che non aveva preservativi a casa, e ha detto che purtroppo non riusciva a farlo perchè aveva bevuto troppo.
Io l'ho messo a suo agio dicendo che non c'era problema.
Abbiamo dormito abbracciati. Lui era molto dolce. Mi sentivo molto bene.
Il mattino dopo, ho realizzato meglio ciò che era successo. Io un po' timida, non ho avuto il coraggio di abbracciarlo o coccolarlo. Ho comunque parlato un po' con lui e chiesto se volesse la colazione.
Purtroppo avevo un appuntamento quella mattina, e quindi mi sono vestita, l'ho abbracciato fugacemente, e sono andata. Lui rimase a dormire, perchè era stanco e avrebbe avuto una partita di hockey nel pomeriggio.
Dopo qualche ora, mi scrisse: Ehy, sai che hai dimenticato il tuo peluche a casa mia?
(già... ho "dimenticato", o meglio dire, lasciato intenzionalmente, il peluche che la sera prima avevo vinto alla festa della birra). Ho fatto ciò, per poterlo rivedere.
Io feci finta di essere rattristata per questo, e gli dissi di prendersi cura di lui finchè non me lo avrebbe ridato.
Lunedì era strano vederlo al lavoro, ma mi piaceva. C'era un lieve imbarazzo iniziale, ma poi passò.
Purtroppo, da quella settimana, il suo interesse sembrava quasi essere calato.
Non mi ha più scritto su instagram, non mi ha invitata alla cena che diceva che avrebbe voluto fare, non mi ha nemmeno parlato riguardo a quando vederci per ridarmi il peluche.
Sembrava più distante... Io ero molto triste. Pensavo già che si stesse creando qualcosa tra noi.
Ho pensato che si vergognasse per la sua performance, e che quindi non aveva il coraggio di chiedermi di vederci. Dopo una settimana circa, ho scritto io un bigliettino con il mio numero di whatsapp. Gliel'ho dato discretamente in ufficio, e la sera stessa mi ha scritto su whatsapp.
Purtroppo però quella gioia non durò molto, in quanto nei giorni seguenti non mi scrisse nien'altro.
Gli scrissi quindi io un messaggio con una foto di un vino che stavo bevendo davanti alla tele. (a lui piace il vino e gli ho consigliato questo buon vino che stavo gustando).
Mi ha risposto dopo un giorno, e poi si concluse lì.
Più passavano i giorni, e più sembrava che il suo interesse fosse calato, nonostante mi tirasse comunque delle occhiatine ogni volta che ne aveva occasione.
Ho aspettato un'altra settimana, ma sempre niente.
Ho pensato così di fare di nuovo io la mossa seguente, e ho fatto una breve letterina, scrivendo che lui era invitato a casa mia a un breve concerto live di pianoforte, seguito da una cena, servita con un buon vino. (volevo essere originale e un po' "simpatica" nella lettera)
Nella lettera ho anche scritto: "Costo: il mio peluche e un bel paio di occhi azzurri" (lui ha gli occhi azzurri e sa che mi piacciono molto i suoi occhi). Ho anche scritto di dirmi se quella data è disponibile, altrimenti di proporne lui una.
Finalmente, dopo ben 3 giorni, ha risposto tramite whatsapp, chiedendo scusa che ha risposto tardi, ma che è stato molto impegnato e ha aperto solo pochi istanti fa la lettera.
Ha anche scritto che l'invito è molto allettante, ma che purtroppo quel giorno non è libero perchè ha l'allenamento di hockey. (io diffidente, ho guardato sul sito della sua scuola di hockey, e mi sono resa conto che quel giorno NON ha allenamenti, ma ahimè, magari chissà, proprio QUEL regolare allenamento del giovedÌ, è stato spostato a venerdì. Rimane questa incognita)
Mi sono anche resa conto, che non ha proposto un'altra data, come io avevo gentilmente chiesto sull'invito...
Da allora è passata una settimana e io sono qui a rammaricarmi e a chiedermi dove ho sbagliato...
Da quando ha risposto alla mia lettera, ho iniziato ad ignorarlo. Ho iniziato a non salutarlo più ogni mattina e a non parlare più con lui. Mi sono limitata a piccole normali azioni tra colleghi. Nulla di più. Dopo l'aperitivo non ho chiesto se volesse un passaggio, e non ho più chiesto di comprare il pranzo insieme.
Ho notato che, dopo averlo ignorato, e fatto capire che non è l'unico uomo sulla faccia della terra, ha salutato lui me al mattino, dal nulla. E ho anche notato che stava meno in pausa pranzo con gli altri, e anche che mi lancia occhiate sfuggenti quando non lo guardo.
Oltre questo, purtroppo non è cambiato nulla da parte sua. Vederlo ogni giorno mi fa male...
Ho provato a passare oltre, perchè va bene tutto, ma ho una dignità. Proprio 3 giorni fa ho conosciuto un ragazzo, che mi ha presentato la mia collega. Lui, a differenza del mio collega, è stato subito diretto e deciso con me.
Ha mostrato subito che gli interesso. Chiesto il numero di telefono e invitata a un caffè.
Ci siamo visti per un caffè e abbiamo parlato per ore. Sembrava ci conoscessimo da anni. In più, andremo insieme in vacanza in Lapponia. Subito ha detto di voler venire con me, e io ho accettato, dato che proprio in questo periodo stavo cercando qualcuno che venisse con me.
Ieri in pausa pranzo, questa mia collega (che mi presentò il suo amico), parlando, ha raccontato a tutti i miei colleghi questa storia buffa di me che parto col suo amico in Lapponia, e che abbiamo molte cose in comune, ecc ecc.
Il mio collega ha sentito questa storia, ed è rimasto a bocca aperta. Non se l'aspettava. (premetto che avevo chiesto a lui se sarebbe voluto venire con me in Lapponia, e disse che non aveva possibilità.
Io ero contenta che il mio collega avesse sentito che io non sto a morire dietro a lui. Magari si sarebbe dato una svegliata. Così pensai, ma fose mi sbaglio...
L'altro ieri purtroppo è stato ancora indifferente, ma sembrava pensieroso a differenza di altri giorni. Ieri e oggi invece abbiamo parlato, come se nulla fosse, ed è venuto pure con me in pausa, e faceva battutine e cercava un minimo contatto con me. Lieve, ma lo cercava.
Ora, chiedo scusa a voi per questa spatafiata. Ma per favore, ditemi cosa pensate a riguardo di sta storia.
Perchè si è comportato così??
Cosa ho sbagliato io??
Cosa posso fare ora?
Dite che dovrei chiedere spiegazioni?
Dovrei continuare ad ignorarlo?
O forse ho sbagliato ad ignorarlo?
(Oltretutto, rivoglio il mio peluche indietro, e pare lui non abbia intenzione di ridarmelo.
In fondo, se lui non è interessato, anche solo a portarmi a letto, perchè allora non mi ha portato il peluche in ufficio chiudendo così la questione?? O sbaglio a pensarla cosÌ??)
Parentesi a parte, per favore, rispondete, perchè mi sto un po' disperando.
Non so più che fare... Mi faccio mille domande...E complessi senza senso.
Mi sento irrequieta, e vederlo tutti i giorni non aiuta.
Vorrei davvero capire perchè ha agito così. E cosa posso fare per ristabilire ciò che stava iniziando.
Grazie di cuore a chi risponderà.
Sto soffrendo per la mia prima delusione d'amore
Buongiorno,
mi rivolgo ai professionisti di questa piattaforma per avere un piccolo consiglio su come superare il dolore per la mia prima frequentazione andata male. Da dopo il mio coming out, avvenuto un anno e mezzo fa, non ho avuto altro che incontri molto brevi fino a quando a settembre non ho conosciuto un ragazzo spagnolo su Tinder con cui mi sono frequentato fino a inizio Dicembre 2022. Durante la frequentazione entrambi abbiamo sempre detto di andare piano per vedere cosa potesse nascere di bello ma lui tendeva sempre a "scandalizzarsi" per le mie dimostrazioni d'affetto, nonostante la mia onestà nel dire che semplicemente è nel mio carattere e non implica un sentimento maggiore. Arrivati a inizio dicembre mi ha detto che per lui la frequentazione non stava funzionando e voleva solo divertirsi con me o con altri. Dopo una settimana si è iscritto su Grindr (app di incontri gay) e quando ci siamo rivisti dopo Natale e ho provato a baciarlo, lui mi ha detto che non prova nulla per me e che non funzioniamo come coppia. Io da allora sto male. Piango tutti i giorni, mi manca e sto ancora peggio da quando ho saputo che sta chattando con persone nuove sull'app.
È stata la mia prima esperienza completa nella quale ho sentito un qualcosa di diverso e ora non so come uscire da questo periodo di tristezza. Chiedo un vostro prezioso consiglio. Grazie!