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15 anni da amanti...e desiderare ancora
Buonasera, sono l'amante di un uomo 60enne. Sono molto più giovane ma la nostra relazione clandestina è longeva: 15 anni. Ci lega da sempre una grande intesa fisica, che non si è mai affievolita (anche grazie all'assenza di obblighi e di quotidianità) accompagnata, negli anni, da una forte intesa mentale fatta di complicità giocosa, alcune passioni comuni e affetto sincero. Premetto che per carattere sono indipendente e amo i miei spazi, per cui il mio ruolo mi soddisfa. L'unica difficoltà sta subentrando in questi ultimi mesi ed è legata ad un (fisiologico) minore vigore sessuale, comunque con tempi di ripresa più lunghi. L'attrazione resta fortissima, direi che è il motore di tutto e lui è sempre entusiasta e pieno di iniziativa, ma mentre per me è spontaneo che il desiderio per lui si ripresenti nell'arco di poche ore, per lui è difficile starmi dietro pur volendolo. Io temo che la mia esuberanza gli stia creando ansia. Sono convinta anche che le aspettative e le emozioni dei nostri appuntamenti, sempre molto intense e attese, giochino a sfavore perché ingigantiscono ogni evebtuale inciampo. Mi spiace che talvolta resti male. Io noto la sua costante preoccupazione che io non sia soddisfatta. Quando ne parliamo assieme, io cerco di rassicurarlo da un lato e dall'altro provo a chiedergli come possiamo gestire questo passaggio cruciale: facciamo parte l'uno della vita fisico/emotiva dell'altra e viceversa e sembra impossibile farne a meno, ma una relazione come la nostra come può essere gestita nel tempo e trasformarsi in una complicità meno fisica? A questi dubbi capita che lui mi dica che devo rilassarmi perché io ragiono troppo, che dovrei vivere la relazione in modo più leggero, lasciando fare il destino. Forse ognuno dei 2 proietta sull'altro ansie diverse: io quella di una gestione futura e lui quella della relazione presente. Mi metto in discussione io per prima e vi chiedo un consiglio. Grazie!
0 risposte - LeggiFrequentazione breve ma importante
Buongiorno,
sono una donna e mamma di 34 anni. Ho due figli e una separazione alle spalle dopo 12 anni di convivenza.
In agosto di quest' anno ho incontrato questo uomo di 40 anni sul mio posto di lavoro (siamo colleghi ma eseguiamo due lavori diversi quindi non ci incontriamo quasi mai). Quel giorno l'azienda ha deciso di fare una piccola festa di ferragosto e lui è passato qua dei miei uffici.
L'ho notato subito in mezzo ad altre 30 persone circa, senza neanche che mi dicesse ciao, i miei occhi l'hanno percepito subito e senza saperne il motivo ero già attratta da lui (io sono molto selettiva e se un uomo non ha qualcosa di particolare e quindi non attira la mia attenzione io non ci faccio neanche caso).
Ci siamo iniziati a sentire dal giorno dopo via social, poi ci siamo scambiati i numeri e abbiamo iniziato a frequentarci. Inizialmente ero sulle mie, in passato ho sofferto molto, non mi fido facilmente e avevo paura di aprirmi; ma sono una che sa lasciarsi andare e ascoltarsi se si sente a suo agio. Con il passare dei giorni, sentivo come se il suo interesse fosse genuino, che davvero gli piacessi e io iniziavo ad aprirmi sempre di più quasi fin da subito, potevo essere me stessa senza essere giudicata. Iniziavo ad affezionarmi a lui come essere umano, i suoi occhi, la sua voce, il suo muoversi, gesticolare, il suo carattere, la testardaggine, insomma mi rendevo conto che mi ero innamorata di lui. Le emozioni che provavo erano tanto nuove ma quanto famigliari, come se lo avessi già incontrato, come se già lo conoscessi, ma in questa vita non avessi mai provato niente di tale.
Lui mi capiva a un mio semplice cambio di voce, io percepivo i suoi umori anche se non parlava (uomo tanto introverso). Sentivo una connessione unica, anzi la sento ancora adesso in realtà, anche se non ci sentiamo da 2 settimane.
Si perchè i primi due mesi il rapporto era leggero, senza pensieri ed eravamo sempre assieme, cinema, cene, pranzi, uscite pomeridiane, shopping, ecc. Io iniziavo ad avvicinarmi, lui iniziava ad allontanarsi, al giro di boa dei 3 mesi lui ha chiuso, avevamo piccoli contrasti, io chiedevo di non causare il "distacco", lui diceva che non era così.
Se ne è andato dicendomi che credeva di essere pronto ad una relazione seria, che io ero diversa e ne era convinto, ma che si è reso conto che non è pronto, che vuole stare solo, che il problema è lui e non io.
Detta così sembrano frasi fatte, ma io credo che un fondo di verità ci sia.
Mi spiego: io l'ho sentito sempre vero con me, non ho mai trovato incongruenze tra dire e il fare, e da una parte mi sento presa in giro, perchè è come se mi avesse fatto love bombing per poi alla fine usare il solito ghosting; dall'altra parte è come se lo percepissi come un uomo con un attaccamento evitante, finchè le cose sono leggere va bene, se iniziamo a metterci sentimenti lui scappa.
Non voglio illudermi, è da 2 settimane che non mi scrive, ma è vero che ha preso un pezzettino del mio cuore e che se tornasse sui suoi passi con una maggiore consapevolezza e maggiore voglia, gli darei una possibilità proprio per tutto quello che lui semplicemente è, e per quello che lui mi ha fatto provare.
E lui è l'unico ritorno che accetterei.
Io comunque so cosa voglio, so chi sono, conosco i miei obiettivi e i miei desideri, non rimango aggrappata alla speranza ma continuo a vivere la mia vita per me e per i miei figli, sorrido, sono felice e quando mi torna il suo ricordo ne gusto i momenti belli passati insieme e non come ha chiuso. Non lo odio, non posso odiarlo perchè mi ha fatto conoscere delle sensazioni nuove, mi ha fatto rivivere sensazioni perse. Però mi mancano i suoi occhi (glielo sempre detto che per me bastava quello). Mi ha colpito l'anima.
Se le nostre strade saranno destinate a incontrarsi di nuovo non lo posso sapere, ma comunque lui anche se solo per 3 mesi ha fatto parte della mia vita smuovendomi solo emozioni meravigliose quindi non lo posso dimenticare. Spero in un ritorno? Beh si, ovvio; ma non mi aggrappo a questa speranza, se sarà e in che modalità solo il tempo potrà dirmelo.
La mia domanda è: un uomo, al giorno d'oggi, può davvero scappare se sente che ci sono emozioni intense dall' altra parte? Oppure perchè lui stesso le sente e non sa come gestirle?
Non dico che sia questo il caso, magari semplicemente non gli interessavo, ma cosa scatta in un'essere umano per fuggire da qualcuno a livello psicologico? La pressione? Una donna troppo indipendente? Il non saper comunicare?
Preciso che lui fin da subito mi ha detto che non sapeva comunicare, che faceva difficoltà ad esternare emozioni e sentimenti, e alla fine di tutto mi ha detto che lui non parla con nessuno di quello che sente e che è molto chiuso, senza confessare a nessuno ciò che prova.
Quindi può essere che lo abbia spaventato?
Mi aveva anche che è un'uomo che si stufa facilmente, e mi ha confessato che 9 anni fa si è lasciato con la compagna con cui ha avuto un figlio che non vede, sono stati assieme 8 anni), poi 3 anni fa con l'altra compagna (stavano assieme da 5 anni e sono rimasti anche in ottimo rapporti loro due).
In azienda è considerato un grande lavoratore, gentile, premuroso, altruista e questo lo confermo, può sembrare un orso caratterialmente ma in realtà è dolce e buono, l'esatto esempio di: l'apparenza inganna.
Non voglio salvarlo, si dovrà salvare solo se lo vorrà, io di sicuro non voglio perdere me stessa per altri. Dopo la separazione con mio ex marito due anni fa, ho affrontato un lungo percorso psicologico di più di un anno, dove ho dovuto lavorare su me stessa, trovare i miei traumi, elaborarli, scusarmi, conoscermi, valutarmi e tutta una serie di conseguenze che mi hanno reso quella che sono adesso: una donna con una forte autostima, maggiore consapevolezza di se stessa e che si ama anche se un uomo non sa capire il valore che ho. Io sono questa con tutti i miei pregi e difetti.
Vorrei solo capire, senza ovviamente rovinarmi l'esistenza, se è possibile che un uomo se ne vada anche se magari stesse sentendo qualcosa di vero, di intenso, una connessione forte???
Vi ringrazio.
Insoddisfazione relazione
Buongiorno,
Sono qua a scrivervi perchè da diversi mesi a questa parte sento che il mio corpo somatizza la relazione, percepisco che il mio corpo si attiva molto quando sono con lei sentendomi quasi a disagio, questa cosa mi pesa tantissimo perché non capisco.. percepisco un senso di insoddisfazione senza capire le reali cause, ammetto di essere la migliore versione di me da quando stiamo assieme.
Sono uno che pensa tanto a volte troppe e questo senso di insoddisfazione e quando ascoltare continuamente il mio corpo non mi fa benissimo vivere la mia relazione, forse non riesce questa relazione a soddisfare dei miei bisogni ? Ammetto che mi trovo in difficoltà pure io a riconoscere quali sono..
Lei è davvero una persona speciale, buona, gentile di supporto nei momenti difficili, molto tenace e impostata posata nei modi e molto molto solare, a volte però percepisco che manca quel qualcosa che fa la differenza quel litigo in più, quello scambio di opinioni più acceso ecc ecc
Come posso agire in questa situazione di estremo disagio quando ascolto il mio corpo e percepisco che non è come penso debba essere calma e serenità ?
Gelosia tra nonne
Buonasera, ho una nipotina di due anni e mezzo che amo più di mia figlia. All'inizio il rapporto con mia nipote era bellissimo, ma da nove mesi a questa parte, la bambina ha occhi solo per l'altra nonna. Sembrano due innamorate, per lei l'altra nonna è come una seconda (se non prima) mamma. Io non esisto più, addirittura la bambina non mi guarda neanche in faccia e a volte addirittura mi ha sputato addosso e si mette a piangere quando mi vede. Premetto che con i bambini io ci so fare, ma soprattutto con mia nipote mi invento dei giochi, cantiamo, balliamo, dipingiamo e addirittura prepariamo anche insieme qualcosa da mangiare e lei si diverte moltissimo. Ma quando siamo insieme all'altra nonna io scompaio, come se non esistessi, mi guarda ma non mi vede, fissa il vuoto e a volte ha le pupille dilatate e nonostante io sia davanti a lei, lei è come se vedesse un muro e se tento di parlare e giocare si mette a piangere, di conseguenza la lascio stare, non mi posso mettere a fare la gara. Però questa situazione che si protrae da quasi un anno ora mi sta distruggendo e mi sento veramente depressa. Mi sento molto gelosa, come se un mio fidanzato mi tradisse davanti ai miei occhi, come se il mio fidanzato si bacia con un'altra davanti a me. Nella mia vita sono sempre stata messa da parte, a partire dai miei genitori, dalle mie amiche, dal mio ex marito, ora dalla mia nipotina e questa volta non ce la faccio a superarlo. Ho paura di cadere in una forte depressione e non uscirne più. Ciliegina sulla torta l'altra nonna ci gode moltissimo di questa situazione, perchè lei mi ha detto che non è abituata a ad arrivare seconda, che è la preferita di tutti i bambini, figuriamoci con sua nipote.
2 risposte - LeggiPersone che superano i confini
Ciao a tutti, sono una ragazza di 31 anni spesso mi sento a disagio quando le persone mi parlano con troppa confidenza o invadono il mio spazio, anche se non ho dato segnali di apertura.
Sono una persona tranquilla, riservata, e mi piace stare nel mio mondo, fare le mie cose con serenità.
A volte ho paura che gli altri fraintendano il mio comportamento o pensino che io ricambi attenzioni che non voglio perché mesi fa mi sono trovata in spiacevoli situazioni frequentavo ginnastica dolce all'inizio ci siamo scambiate due parole mi sembrava tranquilla ma poi si avvicinava un po' troppo faceva battutine si avvicinava anche quando volevo stare tranquilla, è successo anche che un altra ragazza che lavora allo sportello postale si permetteva sempre di chiamarmi e salutarmi con il mio nome come se fossimo amiche ho provato un senso di fastidio mi aveva proposto anche un altro orario per andare da lei mi disse che mi aveva notato altre volte mentre io se la incrocio per strada nemmeno la riconosco.. ora cerco di evitare questi posti per paura che accada un altra volta mi ha lasciato una paura non so a cosa sia dovuto o se sono strana, lo visto come un invadenza non so se devo farmi una colpa se non mi piace questo tipo di approccio
Lasciare per qualche settimana una bambina di tre anni senza la mamma
Salve, per motivi di lavoro devo viaggiare in altra regione, saranno circa due settimane al mese, e dovrò lasciare mia figlia che ha tre anni a casa con il papà. Senza mezzi termini dico che lei è più legata a me, non che non voglia bene al papà, ma in questi tre anni è stata più con me perché non lavorando avevo più tempo da dedicarle mentre mio marito capitava spesso che mancasse anche tutta la giornata. Lei fa tutto con me, io la porto all' asilo la mattina, la vado a riprendere, le faccio fare il riposino pomeridiano, gioco, le faccio il bagno, la notte dormiamo vicine e lei vuole abbracciarmi. Pensare di doverla lasciare anche se solo per due settimane mi piange il cuore ma non ho scelta. A settembre sono dovuta mancare due giorni e lei ha risposto bene al cambiamento, le ho spiegato che mamma sarebbe tornata presto, che dopo due nanne sarei tornata e lei è stata tranquilla con il papà, adesso però se le dico che mamma deve mancare per un po' per lavoro Lei non vuole, si lamenta, dice che vuole stare con la mamma e qualche giorno fa quando sono mancata da casa per un' oretta per una visita medica lei è scoppiata a piangere, il papà non riusciva a calmarla, chiamava me, così ora non so proprio come comportarmi per farle pesare il meno possibile quando non ci sarò
2 risposte - LeggiPerché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “moglie troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistenze di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stranissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temo che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Lui ha tratti narcisistici, esiste un alternativa alla parola fine?
buongiorno,
ho una relazione con un uomo che presenta alcuni tratti narcisistici della personalità.
Non credo rientri in un totale disturbo di personalità, in quanto presenta sensi di colpa, empatia e attenzione vera nei confronti delle persone con cui si relaziona e nei miei confronti. Ma non riesce a costruirsi una relazione umana che sia vera e stabile, soprattutto non permette più di tanto che gli si avvicini. O meglio, ha amicizie durature e di lunga data, ma solo se l'altro è disposto a darsi da fare pur di tenerla in piedi, cercandolo, standogli vicino. Lui non fa assolutamente nulla parte sua perché il rapporto stia in piedi. Con me alterna momenti di presenza totale, vicinanza, e manifestazione di amore ed affetto, a fughe repentine, senza apparente ragione se non appena mi avvicino troppo, e lunghi ed infiniti silenzi. In seguito ai quali, una volta riallacciato il contatto è come se nulla mai fosse accaduto. Alcuni tratti del narcisista mi pare li possieda appieno, il bisogno di essere sempre al centro, di essere lodato ed ammirato, la consapevolezza che questo malsano gioco di allontanamento e vicinanza mi leghino sempre più a lui. Prova stima nel riconoscere che con lui la vita è una roulette russa. Si vola e ci si schianta. Va molto fiero di questo suo aspetto caratteriale. Solo i coraggiosi ed i temerari osano... a suo dire... Si riconosce come un premio, un trofeo che raggiungo se mi do da fare, se mi impegno. Sarò ricompensata... questo è il suo modo di vedere se stesso. Io e tutte le persone che con lui si relazionano siamo considerate valide e di valore solo e se disposte a farsi in quattro per lui. Al contrario suo, che nulla fa pur di tenere vicino a sé chiunque. Sola eccezione la madre. Si giustifica dicendo di non avere bisogno di manifestare il suo affetto, tanto coloro che lo amano lo sanno, ma allo stesso tempo si aspetta e pretende che chi lo ama faccia di tutto pur di stargli vicino. Si aspetta il massimo dando il minimo se non il nulla. Ora, sono combattuta tra il gettare la spugna e abbandonare la nave, ma la consapevolezza che non sia del tutto così, mi spinge a convincermi che non sia del tutto irrecuperabile. E' una persona molto sensibile, soffre lui stesso del suo modo di essere, ed in fondo è consapevole di quanto sia lui stesso la causa per cui tutti finiscano inevitabilmente per allontanarsi. Questo fa si che si crei un effetto a catena, gli altri vanno via e lui fa sempre meno per trattenerli. Io so che è una persona buona, distante molto, rispetto ad alcuni aspetti che descrivono il narcisista patologico come un individuo senza speranza dal quale scappare a gambe levate. La verità è che gli voglio molto bene, ma ne voglio anche a me stessa. Ora, sono arrivata a soffrire sempre meno le sue assenze e le sue sparizioni, ma non vorrei abbandonarlo. E' palese che soffra quando qualcuno a cui tiene prende le distanze, e lo manifesta, nei gesti, nelle parole, negli stati d'animo. Eppure finisce per convincersi che la solitudine per lui sia la miglior soluzione, almeno questo è quello che si dice, quello che sente, io sono certa, è l'esatto opposto. Avrei piacere di avere un consiglio se possibile. grazie Chiara
Felicemente fidanzata ma pensare all'ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiSituazione complicata con mio figlio
Buongiorno, ho 45 anni e un figlio di 23 appena laureato e prosegue ancora con la magistrale. Appena maggiorenne se no anche poco prima gli ho detto che per le relazioni sessuali deve usare i preservativi, che deve stare attento alla compagnia perché ci sono tante malattie trasmissibili sessualmente, avere una ragazza stabile. Ho scoperto tre mesi fa che mio figlio aveva contattato online delle donne di facili costumi dicendo a loro che è timido e non ha esperienze, ieri ho scoperto ancora, cercando nel suo cellulare e risalendo al mese di giugno che ha fatto sesso con una donna matura (credo la mia età dopo il viso) che ha pure un bambino piccolo, anche sesso orale e a tre se ho capito bene anche con il compagno di lei. Mio figlio aveva rifiutato la proposta di penetrare anche lui. Quando si danno appuntamento viene suo marito, compagno che è e lo prende dal parcheggio. Lei fa sesso anche con altri ragazzi di età tra 21-25 anni. La situazione mi pare pericolosa perché mio figlio è studente, non lavora, non ha soldi, non viene con soldi estranei o altre cose comprate a casa per pensare che sia pagato, nei messaggi parlano anche di video mentre fanno sesso e io penso che questi qua lo fanno sentirsi bene per qualche mese per poi ricattarlo o obbligarlo a fare altre cose per loro. Ho paura di trovarlo morto sulla strada perché mi pare un circolo vizioso non solo una curiosità di momento. Lei lo incita con foto e messaggi e gli da appuntamento nella sua zona. Mio figlio non è mai stato una persona aperta anche se io sono stata sempre mamma amica e abbiamo fatto tutto per lui (io sono al secondo matrimonio, figlio è mio, ma mio marito l'ha sempre trattato e curato come fosse suo). Ultimamente e con mia sorpresa mi ha accusato che io l'ho obbligato a studiare che lui non vuole fare niente, secondo me starebbe tutto il giorno nel letto su questi gruppi di sesso, visto che va all'università e non fa nient'altro, fine settimana esce con gli amici, tutti maschi, ma a questo punto credo che va anche da quella li, anche in settimana quando mi dice che va a fare un giro con un amico. Non so come procedere, adesso e in vacanza, lontano da quella li, vorrei parlare con lui in modo chiaro e senza velli e appena gli prendo il cellulare contattare anche quella li e bloccarla. Ho paura che non cercherà mai una ragazza normale e non uscirà mai da questa situazione che pare gli piace abbastanza. La scorsa settimana si piangeva che ha un'afta enorme in bocca, che pensa lui sia per qualcosa che ha mangiato, ma lui non ha mai avuto le afte. Ho trovato preservativi nella sua camera, ma con sesso orale a lei non credo che può usarli. Cosa mi consiglia? Come abbordare questo problema? Vorrei farli fare tutti gli esami per le malattie sessualmente trasmissibili, gli metterò la localizzazione del cellulare e al massimo non avrà acceso alla macchina, non so cosa fare!
2 risposte - LeggiQuando la moglie "lesbica" vuole una donna
Buongiorno
mi chiamo Alessandro, ho 45 anni, mia moglie 37, una figlia di 4. Sposati da due anni dopo una convivenza di dieci anni. Nessun problema particolare se non che quest'estate mia moglie mi confessa che a lei piacciono “anche” le donne. La notizia non mi sorprende più di tanto: un sospetto l'ho sempre nutrito ma sentirlo dire in piena sincerità mi ha lasciato spiazzato. Da quel momento, un otto volante di emozioni: paura (mi lascerà per una donna?), insicurezza (sono io il problema?), incoraggiamento (almeno non è un altro uomo), eccitazione (ci scappa un'avventura a tre). Poi la razionalità: fattene una ragione, mi dico, lei è così, tu non ci puoi fare nulla se non accettarla per quello che è. E così ho fatto: ho accettato la cosa, ho cercato di renderla condivisa, giocando con lei sull'ambiguità, quasi incoraggiandola a "togliersi la voglia" perchè, è controproducente tenere repressa la propria natura. Mia moglie mi ha sempre assicurato che il mio ruolo di marito e amante non è in discussione, che è soddisfatta di me, come compagno di vita e sotto le lenzuola. Un giorno mi parla di una ragazza (che entrambi conosciamo ed è una lesbica dichiarata con relazione "ufficiale") con la quale "qualcosa" è accaduto. Ne parliamo, si frequentano, e continua a rassicurarmi sul fatto che il nostro rapporto non è in discussione. In effetti, tutto sembra filare liscio, pure a letto, dove evidentemente le mie fantasie giovano al nostro rapporto e mia moglie non si tira indietro. Ma continuo a chiedermi se il mio atteggiamento sia corretto, se, per il timore di perderla, sto spingendo troppo mia moglie nel letto di una donna. Atteggiamento che non sarebbe reciproco. Insomma i dubbi sono tanti. le domande pure. che fare?
Insoddisfazione relazione
Buongiorno,
Sono qua a scrivervi perchè da diversi mesi a questa parte sento che il mio corpo somatizza la relazione, percepisco che il mio corpo si attiva molto quando sono con lei sentendomi quasi a disagio, questa cosa mi pesa tantissimo perché non capisco.. percepisco un senso di insoddisfazione senza capire le reali cause, ammetto di essere la migliore versione di me da quando stiamo assieme.
Sono uno che pensa tanto a volte troppe e questo senso di insoddisfazione e quando ascoltare continuamente il mio corpo non mi fa benissimo vivere la mia relazione, forse non riesce questa relazione a soddisfare dei miei bisogni ? Ammetto che mi trovo in difficoltà pure io a riconoscere quali sono..
Lei è davvero una persona speciale, buona, gentile di supporto nei momenti difficili, molto tenace e impostata posata nei modi e molto molto solare, a volte però percepisco che manca quel qualcosa che fa la differenza quel litigo in più, quello scambio di opinioni più acceso ecc ecc
Come posso agire in questa situazione di estremo disagio quando ascolto il mio corpo e percepisco che non è come penso debba essere calma e serenità ?
Gelosia tra nonne
Buonasera, ho una nipotina di due anni e mezzo che amo più di mia figlia. All'inizio il rapporto con mia nipote era bellissimo, ma da nove mesi a questa parte, la bambina ha occhi solo per l'altra nonna. Sembrano due innamorate, per lei l'altra nonna è come una seconda (se non prima) mamma. Io non esisto più, addirittura la bambina non mi guarda neanche in faccia e a volte addirittura mi ha sputato addosso e si mette a piangere quando mi vede. Premetto che con i bambini io ci so fare, ma soprattutto con mia nipote mi invento dei giochi, cantiamo, balliamo, dipingiamo e addirittura prepariamo anche insieme qualcosa da mangiare e lei si diverte moltissimo. Ma quando siamo insieme all'altra nonna io scompaio, come se non esistessi, mi guarda ma non mi vede, fissa il vuoto e a volte ha le pupille dilatate e nonostante io sia davanti a lei, lei è come se vedesse un muro e se tento di parlare e giocare si mette a piangere, di conseguenza la lascio stare, non mi posso mettere a fare la gara. Però questa situazione che si protrae da quasi un anno ora mi sta distruggendo e mi sento veramente depressa. Mi sento molto gelosa, come se un mio fidanzato mi tradisse davanti ai miei occhi, come se il mio fidanzato si bacia con un'altra davanti a me. Nella mia vita sono sempre stata messa da parte, a partire dai miei genitori, dalle mie amiche, dal mio ex marito, ora dalla mia nipotina e questa volta non ce la faccio a superarlo. Ho paura di cadere in una forte depressione e non uscirne più. Ciliegina sulla torta l'altra nonna ci gode moltissimo di questa situazione, perchè lei mi ha detto che non è abituata a ad arrivare seconda, che è la preferita di tutti i bambini, figuriamoci con sua nipote.
2 risposte - LeggiPersone che superano i confini
Ciao a tutti, sono una ragazza di 31 anni spesso mi sento a disagio quando le persone mi parlano con troppa confidenza o invadono il mio spazio, anche se non ho dato segnali di apertura.
Sono una persona tranquilla, riservata, e mi piace stare nel mio mondo, fare le mie cose con serenità.
A volte ho paura che gli altri fraintendano il mio comportamento o pensino che io ricambi attenzioni che non voglio perché mesi fa mi sono trovata in spiacevoli situazioni frequentavo ginnastica dolce all'inizio ci siamo scambiate due parole mi sembrava tranquilla ma poi si avvicinava un po' troppo faceva battutine si avvicinava anche quando volevo stare tranquilla, è successo anche che un altra ragazza che lavora allo sportello postale si permetteva sempre di chiamarmi e salutarmi con il mio nome come se fossimo amiche ho provato un senso di fastidio mi aveva proposto anche un altro orario per andare da lei mi disse che mi aveva notato altre volte mentre io se la incrocio per strada nemmeno la riconosco.. ora cerco di evitare questi posti per paura che accada un altra volta mi ha lasciato una paura non so a cosa sia dovuto o se sono strana, lo visto come un invadenza non so se devo farmi una colpa se non mi piace questo tipo di approccio
Perché non scatta la scintilla?
Ho visto per la prima volta questa ragazza di Firenze (io sono di Modena) verso fine luglio, poi entrambe abbiamo deciso di prenderla con calma visto che non era scattata quella scintilla che magari ci aspettavamo. Ci siamo rivisti a fine agosto dopo alcuni scambi di messaggi e sembrava che qualcosa fosse scattato. Ci siamo visti 5-6 volte nel mese di settembre/ottobre, sempre per un giorno o una sola notte, fino al weekend del 10 ottobre dove abbiamo passato tutto il weekend assieme. siamo arrivati fino ad avere anche un rapporto sessuale più volte, quindi intimità vera, dove il rapporto era buono. Però ancora, quella scintilla non è scattata, come magari in altre relazioni passate. Faccio una premessa dicendo che siamo alti uguali e con tacchi lei è più alta di me. Questo dentro a volte mi dà un senso di noia o di stranezza quando stiamo assieme anche a livello più intimo, come se fosse un blocco. Abbiamo fatto attività sportive assieme, ho conosciuto i sui amici, insomma ci abbiamo provato penso, ma ancora niente scintilla. Martedì 14 ottobre ci siamo sentiti la sera, ed in tutta onestà ci siamo aperti dicendoci che appunto il sentimento non cresce ma è più un emozione di affinità. Per questo abbiamo pensato di decidere di lasciare un po perdere la cosa. Io ho provato a dirle che magari è la distanza, il non riuscire a vivere le giornata assieme e costruire qualcosa senza dover tornare alla propria realtà separata ogni volta che passiamo del tempo di qualità assieme. Ho anche provato a dire che magari non dobbiamo focalizzarci su quella scintilla e magari arriva, ma comunque lei non se la sente. Faccio un altro premessa dicendo che abbiamo comunicato durante questo periodo i nostri sentimenti, dicendo che si sta bene assieme etc, quindi siamo stati comunque aperti. Io forse ammetto che non sono stato me stesso al 100% per paura di soffrire come in relazioni passate, quindi per colpa di traumi ho messo una corazza da “macho” per protezione. Mi rendo conto di non essere stato del tutto me, ma un po freddo.
Detto questo, vorrei capire come fare, ci siamo detti che, siccome lei ora va a Parigi il weekend, di sentirci dopo e vediamo.
Consigli?
Grazie in anticipo
Lasciare per qualche settimana una bambina di tre anni senza la mamma
Salve, per motivi di lavoro devo viaggiare in altra regione, saranno circa due settimane al mese, e dovrò lasciare mia figlia che ha tre anni a casa con il papà. Senza mezzi termini dico che lei è più legata a me, non che non voglia bene al papà, ma in questi tre anni è stata più con me perché non lavorando avevo più tempo da dedicarle mentre mio marito capitava spesso che mancasse anche tutta la giornata. Lei fa tutto con me, io la porto all' asilo la mattina, la vado a riprendere, le faccio fare il riposino pomeridiano, gioco, le faccio il bagno, la notte dormiamo vicine e lei vuole abbracciarmi. Pensare di doverla lasciare anche se solo per due settimane mi piange il cuore ma non ho scelta. A settembre sono dovuta mancare due giorni e lei ha risposto bene al cambiamento, le ho spiegato che mamma sarebbe tornata presto, che dopo due nanne sarei tornata e lei è stata tranquilla con il papà, adesso però se le dico che mamma deve mancare per un po' per lavoro Lei non vuole, si lamenta, dice che vuole stare con la mamma e qualche giorno fa quando sono mancata da casa per un' oretta per una visita medica lei è scoppiata a piangere, il papà non riusciva a calmarla, chiamava me, così ora non so proprio come comportarmi per farle pesare il meno possibile quando non ci sarò
2 risposte - LeggiImpegnata in una relazione pensando all’ex
Salve, ho 38 anni, vivo una relazione da circa due anni, dove mi trovo bene, si va d’accordo, ovviamente gli alti e bassi ci sono, ed è normale… ma spesso e volentieri mi ritrovo a pensare al mio ex, un uomo con 15 anni più di me, di cui ero follemente innamorata (a volte penso che sia stato l’unico uomo che io abbia mai amato realmente) siamo stati insieme 4 anni, convivenza a casa mia! era separato, mi ha lasciata allontanandosi da me pian piano, lavorando spesso all’estero, la causa sono convinta sia stata per i figli, visto che l’ultima sua chiamata me ne parlava piangendo, l’ultima sua frase fu: tornerò quando meno te lo aspetti, vedrai! Penso che in quell’anno sia tornata con la moglie, appunto per i figli, ma non ho mai avuto più sue notizie, vivendo molto lontani! Mi ha fatto vivere due anni di depressione anomala, per fortuna durante il covid, così nessuno poteva notare il mio malessere e stato d’animo! Questa relazione mi ha lasciato delle ferite indelebili! Ora che pensavo di aver trovato la persona giusta mi ritrovo a rivalutare il tutto, ad avere spesso e volentieri momenti di nostalgia intensa, con una voglia assurda di sapere se sta bene e se anche lui mi pensa! Ma allo stesso tempo penso che non riuscirei a lasciare il mio attuale compagno! Passerà mai questo mio stato d’animo?
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