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Perché la mia ex si comporta così? Cosa dovrei fare?
Sono una ragazza di 20 anni e sono stata per 8 mesi con una di 17 anni.
Lei ha deciso di lasciarmi 15 giorni fa, ma ci sentivamo lo stesso quasi ogni giorno e lei mi chiedeva quasi sempre di vederci.
Quando ci vedevamo pretendeva da me attenzioni e contatto fisico.
Il giorno prima di lasciarmi ha scoperto di avere un problema di salute e le hanno dato 3 anni di vita.
Oltre a questo, io e lei eravamo diventate tossiche e ogni volta litigavamo e da quando lei mi ha lasciato ho riflettuto su me stessa e avrei voluto tanto riprovarci per rendere questa relazione sana.
Però lei non vuole saperne più niente di stare in una relazione seria, sia perché vuole divertirsi e fare esperienze e sia perché pensa che questa relazione è una causa persa.
Eppure lei era molto presa da me e non capisco come abbia fatto a spegnere subito tutti i suoi sentimenti.
Non capisco come faccia a non provare più niente per me, nemmeno si preoccupa.
Si comporta come se il passato non fosse mai esistito... non parliamo da circa 2 giorni e ho anche scoperto indirettamente da lei che ieri ha baciato un altro.
Lei si è sempre definita etero ma io ero un eccezzione.
Non so come comportarmi e cosa pensare, soprattutto come faccio a non mancarle quando facevamo tutto insieme?
Come fa a non sentire la mancanza di una persona dopo che c'è stata per 8 mesi?
Perché non riesco ad accettare che sia finita e spero in suo ritorno? Perché mi da fastidio sapere che si sta facendo la sua vita senza di me?
Come posso smettere di avere paura di non farcela?
Salve a tutti, mi chiamo B. e ho 21 anni. Sono sempre stato criticato dalla mia famiglia con parole come: “Non ci riuscirai mai”, “Non sai farlo”, “Sei inutile” e altre cose simili. Purtroppo questa cosa ha condizionato tanto la mia vita e ora a 21 anni ho paura di non riuscire ad imparare quello che vorrei imparare, come le lingue e la programmazione web. Anche se so di avere le capacità di fare queste cose, continuo ad avere ansia e a procrastinare perché nella mia testa c’è la continua presenza delle loro voci. Come posso risolvere e finalmente sbarazzarmi di queste maledette voci e smettere di avere paura di non farcela?
4 risposte - LeggiCosa sbaglio nell'essere mamma?
Buongiorno,
Ho una bimba di 18 mesi ed alcuni suoi comportamenti mi preoccupano. Da sempre non ha mai avuto paura degli estranei e non ha mai protestato quando andavo via (é successo pochissime volte). All'inserimento al nido nessun pianto; quando la lascio con nonni e papá nessuna protesta; oggj al parco ha addirittura preso la mano di una signora e voleva andare sullo scivolo con lei (non le dico il mio spavento); se sta in braccio e vede una signora/e che la saluta tende le braccia per andarle in braccio (lo ha sempre fatto anche da piccolissima). Inoltre comincia a dire le prima parole: papà, pappa, cacca, ciuo (ciuccio), iaia (zia); ma mamma niente. Quando le chiedo di dire mamman lei mi guarda e dopo due secondi dice papá. Solo quando sta poco bene, vuole stare attaccata a me e non vuole nessuno se non me. Questi comportamenti mi fanno soffrire molto e mi rendono una mamma molto insicura. Dove ho sbagliato? La bambina non mi vuole bene? O C'é qualche aspetto della bimba da approfondire che potrebbe essere patologico?
Grazie
Crisi personale, OCD (e forse altro?)
(mi scuso in anticipo per la poca chiarezza, ma non so veramente da dove iniziare).
salve a tutti, sono una studentessa al 3° anno di università e vorrei tanto poter iniziare un percorso di psicoterapia, ma non lavorando non riesco a permettermi le sedute (e non intendo chiedere soldi ai miei genitori), perciò eccomi qua, nella speranza di capirci qualcosa in più.
potrei effettivamente dividere questa domanda in capitoli, uno per ogni ambito della mia vita, essendo che non sono completamente serena in nessuno di questi.
parto dall'aspetto più tangibile, credo di soffrire di OCD da alcuni anni (dalla 4a superiore circa), anche se non c'è nessuna diagnosi fatta da un professionista, sono abbastanza convinta di soffrire di tricotillomania e dermotillomania (queste azioni mi portano serenità, lo faccio come se fossi in trance ed ovviamente quando me ne accorgo è troppo tardi, mi procuro danni al volto che poi sono causa di vergogna). credo di soffrirne per problemi ben più radicati nel mio inconscio, nello specifico potrei puntare il dito contro il rapporto che ho con la mia famiglia (fratelli e genitori) e il rapporto che ho con la versione migliore di me (per essere sintetica, quella che vorrei essere, ovvero quella che si prende cura della propria salute, quella che studia per il piacere della conoscenza, etc).
ci sarebbe il mondo da dire, me ne rendo conto, mi limito a darvi un quadro sintetico delle dinamiche di relazione che ho in questi ultimi anni; accade spesso che appena mi si rivolga la parola io mi stizzisca, ritendendo la domanda stupida, quasi preferisco che non ci sia nessun tipo di dialogo (che se vogliamo essere pignoli, in effetti manca quel tipo di "dialogo" familiare), e di conseguenza l'atmosfera diventa tesa, nel caso non si vada ad una vera e propria discussione. mi sono accorta di avere un tipo di relazione strana anche con alcune amicizie, ovvero che cerco molto poco alcune persone contro cui non ho assolutamente nulla (non so se sia una fase di vita, di crescita, di cambiamento, che influenza questi rapporti, o sia io che appunto non sono più in grado di coltivare un'amicizia).
l'ultimo rapporto un po' scarso che ho è con lo studio e la carriera, ho scelto l'università perchè sono convinta sia la strada giusta, ma ho il dubbio che le dinamiche sopra descritte stiano influenzando troppo la mia concentrazione e il mio rendimento (passo giornate intere davanti ai libri con la testa altrove/stuzzicandomi il viso). ovviamente è tutto un circolo vizioso, perchè meno rendo e più mi stresso, più mi stresso, più mi rovino e il senso di colpa mi manda in down.
scusate la pergamena di lamentela, non ho una vera e propria domanda, perchè so che queste cose hanno bisogno di un percorso di terapia con un professionista (aspetto il bonus psicologo nella speranza).
forse qualcuno potrebbe darmi una dritta/consiglio o semplicemente il suo punto di vista.
ringrazio tutti in anticipo, buona giornata.
Frequentazione con una donna
Ciao, è da 4 mesi che frequento una donna, io mi sono follemente innamorato ma lei uscita da una relazione difficile ha molte paure e insicurezze ha iniziato a dirmi che da lei non potrò avere mai avere più di quello che mi da già. Ad oggi ci vediamo ogni weekend si sta insieme, anche a letto, ci si scrive tutte le giornate, ci si racconta qualsiasi cosa. Ogni tanto a momenti in cui mi sembra che voglia provare a fare una storia anche per quello che viviamo e che abbiamo vissuto, anche perchè abbiamo convissuto per 1 mese ed è stato tutto molto bello anche per lei. Il giorno dopo invece presa da vari pensieri ricomincia a dire che ha bisogno di elaborare delle cose e quindi non può avere una storia. Come dovrei comportarmi? Non mi sembra una friendzone dato che si fanno cose non da amici e lo dice anche lei, sembra che siamo fidanzati. Io non riesco a pensare di stare senza di lei e anche lei ha detto di non volermi perdere ma dice anche che così non può continuare in eterno... io per quello che vedi mentre siamo insieme non mi sembra che non sia pronta perchè veramente sembriamo 2 fidanzati, io penso che sia dovuto al fatto che ha molte paure derivanti dalla relazione scorsa e il fatto che deve ancora finire di elaborarla, magari mi sbaglio. Cosa posso fare?
1 risposte - LeggiCome gestire i primi passi di una potenziale relazione?
Buongiorno e grazie per la disponibilità!
Cerco di spiegare quello che mi sta facendo stare parecchio male in questi giorni e settimane…
Per lavoro viaggio abbastanza e passo anche dei periodi più o meno lunghi (dell’ordine di uno o due mesi) all’estero, ad esempio in Nord Europa durante l’inverno (e la cosa mi appassiona, mi piace andarci). Ed è proprio lì che, due mesi fa, ho conosciuto una ragazza che lavora lì (facendo le stagioni nell’ambito del turismo), semplicemente trovandola su Facebook e provando a chiacchierare, vedendo le numero passioni in comune.
Siamo entrambi fra i 30 e i 40 anni, lei 4 anni in meno di me. Io vivo nel nord-est italiano, lei originaria della Slovenia (poco più di un’ora di strada da casa mia) dove ha la famiglia, ma parla perfettamente italiano.
Ci troviamo subito bene a chiacchierare e, dopo un po’ di tempo e lavoro permettendo, lei viene a trovarmi dal vivo, beviamo qualcosa insieme e rimaniamo d’accordo per rivederci appena possibile. Questo accadeva a metà febbraio. Mi rendo subito conto che mi ha coinvolto parecchio.
Ci rivediamo ancora 4 o 5 volte, organizziamo un paio di cenette casalinghe ma anche un paio di camminate e una serata in birreria con i suoi amici. L’infatuazione prosegue, io credo veramente di aver perso la testa e cerco di dirglielo in mille modi. Lei penso lo abbia capito bene, si trova bene anche lei ma tiene comunque sempre abbastanza le distanze, fino a quando in una di quelle serate ci baciamo, e la cosa ricapita anche la sera dopo (non è successo di più, comunque).
Arriva il momento della mia partenza verso l’Italia, ai primi di marzo (poco più di due settimane fa, quindi). Lei tornerà in Slovenia (quindi vicino a me) a fine mese, dove resterà per circa un mese prima di ripartire nuovamente per un lungo periodo (molti mesi) nuovamente in Nord Europa per la stagione estiva e forse di più.
Rimaniamo quindi d’accordo per rivederci quando lei sarà nuovamente qui, quindi ad aprile, fra poco tempo.
Durante la nostra conoscenza ci siamo sempre scritti messaggi anche se lei, da sempre, non ha quasi mai risposto con prontezza, ma a volte anche dopo un giorno… e qui ok, basta saperlo, non c’è problema, ognuno ha i suoi tempi e mi va bene.
Una settimana fa le ho anche fatto recapitare un pacco con alcuni regalini enogastronomici (e non solo) in modo da farle capire ancora di più quanto ci tengo a lei e ad approfondire la conoscenza.
Ma, purtroppo, da una decina di giorni è molto staccata, risponde a singhiozzo o non risponde anche se visualizza… inoltre vedo che è spesso e volentieri collegata quindi non è che non abbia molto tempo per qualche scambio di parole.
Le ho anche chiesto se era tutto ok, che sono preoccupato, e mettendola un po’ alle strette ha detto che è impegnata con la fine della stagione e col fatto che fra pochi giorni dovrà lasciare l’appartamento, etc (andrà in un luogo diverso la prossima estate).
Io però mi sono veramente fatto prendere dall’ansia e dalla rassegnazione al fatto che non le interessa veramente, visto che si fa sentire così poco e quasi non risponde. Vorrei veramente chiederle apertamente se le interessa approfondire la nostra conoscenza, cosa che dovrebbe necessariamente accadere ad aprile, quando sarà per un periodo qui vicino a dove abito io. Ma non voglio nemmeno “soffocare” il nostro “rapporto”, non voglio opprimere nè essere troppo insistente, so bene che può essere controproducente e farla scappare. Ma è veramente dura non sapere cosa pensa lei realmente, se le interessa o meno. Quando ne avevamo parlato di persona (una ventina di giorni fa, quando ero anch’io lassù) mi ha detto che se anche non lo dimostra apertamente (visto che in Nord Europa sono molto chiusi e quindi lo è diventata un po’ anche lei) ma comunque le interessava la nostra conoscenza. Me lo ha fatto capire ma poi, col fatto che ora si fa sentire pochissimo nonostante la vedo continuamente online, non so cosa pensare o cosa sia successo.
Tra l’altro una sera che eravamo insieme (dopo qualche birra) quando io ho cercato di dichiarare il mio reale interesse, si era quasi messa a piangere parlandomi del suo ex (si è lasciata l’anno scorso, ndr) e dicendo che la aveva lasciata per un’altra dopo 3 anni. Credo lui sia ancora nella sua testa, non lo so…
Lo so, forse io ho troppa fretta di avere risposte, dovrei solo aspettare che lei scenda e chiederle di vedersi di persona, ma non so che intenzioni abbia e se vorrà dedicare del tempo a “noi”. E mi opprime ancora di più il fatto che solo in quelle poche settimane avrò la reale possibilità di conoscerla meglio prima della sua partenza, e non so come andrà.
Ora le possibilità penso siano due: aspettare ancora qualche giorno e scriverle via messaggio cosa pensa e se le interessa veramente, oppure aspettare che rientri (manca poco) e chiederle di vedersi di persona, che forse è la cosa migliore, anche se non so se mi darà la possibilità, a questo punto. Non vorrei comportarmi in modo affrettato o azzardato e rovinare tutto, quindi ho molti dubbi sul come comportarmi in questa fase.
Farei bene a continuare a farmi sentire (avevo proposto anche una videochiamata, ma senza successo) oppure meglio dare aria e lasciare che sia lei a scrivere? Ma ho sempre più paura che, se non mi faccio sentire io, la cosa andrà morendo così…
Sono veramente affranto, sempre in attesa di un suo messaggio…
Felicemente fidanzata ma penso al mio ex
Sono una ragazza di 22 anni e da quasi 7 mesi sono fidanzata con un ragazzo stupendo. Con lui c'è molta complicità mentale, è bello intelligente e non litighiamo praticamente mai. Tuttavia sempre più frequentemente mi ritrovo a pensare al mio ex, a sognarlo e a addirittura sperare di incrociarlo. Con il mio ex siamo stati insieme 2 anni, una relazione super intensa ma piena di alti e bassi ed è finita perchè in un periodo litigavamo troppo (non perchè non c'erano i sentimenti). Ci siamo lasciati un anno fa, ho passato i primi mesi con la rabbia dentro ma ora che mi è passata sono curiosa a voler capire come è diventato ora e come staremmo insieme, anche se ho paura di rovinare tutto.Le poche volte che l'ho sentito (perchè anche a lui manco e a volte mi cercava) avrei voluto raccontargli un sacco di cose, ma so che ora sono fidanzata e non è il caso.
Fino a che punto è normale pensare ad un ex? è normale essere felicemente fidanzata e a modo mio amare la persona con cui sto ora ma pensare all'ex che si aveva amato con tutta se stessa? Cosa faccio?
freno inibitorio: cosa significa?
Salve buonasera volevo sapere cosa significa non avere freni inibitori
3 risposte - LeggiMi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra
Salve! Ho un problema con le labbra: mi tolgo continuamente le pellicine dalle labbra fino a sanguinare. Passo buona parte della giornata con le mani sulla bocca, spesso neanche me ne accorgo, è diventato automatico. Quando tolgo le pellicine lo faccio quasi con "cattiveria" non sono delicata a farlo, arrivo fino a sanguinare e a provare dolore tant'è che a volte non riesco a muovere le labbra per sorridere o per parlare che mi si spaccano e sanguinano ancora. Quando arrivo a sanguinare, non mi fermo se c'è a cora la pellicina la devo strappare sangue o non sangue. Quando però arrivo al dolore, si mi fa male, ma un è male direi quasi piacevole ormai. Se provo a non farlo o mi mangio le unghie o dirigono i denti.
Ho questo problema da un po' di anni ormai; per un certo periodo se c'era un capello in mezzo al viso o in giro da solo lo strappavo quasi sempre, ora mi capita meno spesso. Fino ad un paio di anni fa se avevo crosticine o brufoletti in viso li grattavo via mente ora lo faccio con quelli sulla schiena.
Per un periodo di quasi tre mesi, circa cinque anni fa sono caduta nell'autolesionismo fino ad arrivare a preparare un suicidio che però, fortunatamente non sono mai riuscita a fare, anche se allora volevo.
Adesso ne sono uscita da sola, nessuno sa nulla.
Ad oggi mi capita di avere alcuni momenti in cui sono stesa sul divano a fare nulla o a scuola o comunque in situazioni "normali" e avere attacchi d'ansia suppongo siano, mi batte forte il cuore e respiro un po' corto
Spesso mi capita di pensare ancora al suicidio, a come sarebbe se fossi morta o come starebbero meglio gli altri; in stazione a volte quando sta per arrivare il treno lo fisso e mi avvicino alla linea gialla anche superandola senza però mai buttarmi.
Ho scoperto di avere una amica che è caduta in una lieve depressione e questo mi blocca ancora di più nel parlarne con qualcuno.
Essendo sia alle elementari che alle medie e a volte anche alle superiori, stata presa in giro per diversi motivi, sono molto chiusa ci vuole molto tempo prima che qualcuno riesca ad avere la mia fiducia, e per questo in tutta la vita non ho mai avuto una migliore amica, o un fidanzato o comunque qualcuno che restasse nella mia vita. Tutto ciò mi porta a sentirmi molto spesso sola e non cercata, come non amata e praticamente inutile.
Tra l'altro ho anche un rapporto molto difficile con i miei genitori, diciamo che se dovessi dire che gli voglio bene, non sarebbe un bene da figlio, ma un bene da conoscenti diciamo; non li sento molto genitori, non sono mai stato molto presenti nella mia vita e nonostante mi abbiano dato tutto non mi hanno mai dato l'amore di cui necessitavo.
Con loro non voglio tassativamente parlargiene.
La mia domanda è: la cosa a cui sto pensando è fare diverse vistie quando mi trasferisco tra un po' di mesi, ma fino ad allora come dovrei comportarmi? Cosa devo fare? Cosa mi consiglia? Grazie mille per la vostra risposta
Perchè vivere?
La domanda di questi giorni è : Perché Vivere?
Non riesco a trovare qualcosa per la quale valga la pena vivere, l’unica cosa che mi tiene qui sono i miei genitori e mia sorella, loro non meritano un dolore così grande, non meritano di perdere una persona alla quale vogliono tanto bene. Tutti gli altri se ne farebbero una ragione, starebbero male un pochino, ma poi passerebbe tutto. Io perché devo continuare a “vivere” una vita che non mi porta da nessuna parte ? Perché devo vivere? Non vedo un futuro, non mi piace studiare, non mi fiderò mai di nessun ragazzo. So per cosa devo vivere ma non so per cosa VOGLIO vivere.
Tutto ciò che faccio lo faccio per impiegare il tempo, è solo un palliativo, nell’attesa che il giorno finisca. Il problema è che quando un giorno finisce, ne inizia un altro e tutto si ripete come il giorno prima.
Non ho la forza di andare avanti, non ho la forza per fare niente, non ho la forza di studiare, di leggere, di amare la vita. Amare la vita…ma poi perché? È qualcosa che ho voluto io?
No, io non volevo nascere.
Se non fossi nata adesso non avrei nessun problema, se non fossi nata, nessuno piangerebbe per la mia morte.
E invece devo stare qua, costretta, per far giocare qualcuno che si annoiava e ha deciso di creare il mondo. Sempre se questo qualcuno esiste. Se non esistesse sarebbe ancora peggio. Sarei qui per pura casualità.
Il mondo è cattivo, le persone sono cattive, è tutto pieno di sofferenza, soffriamo tutti e non abbiamo il coraggio di porre fine a tutto ciò. Vorrei che il mondo finisse e si portasse via tutti i dolori e la cattiveria dell’umanità. Sarebbe meglio per me, per tutte le persone che vivono adesso e che vivranno in futuro. Smettiamola di fare figli, smettiamola di mettere al mondo persone che soffriranno, spezziamo questo cerchio, finiamola di essere stupidi ed egoisti. Noi soffriamo e cerchiamo di stare meglio giocando con la vita degli altri. Dovrebbe essere illegale favoreggiare il proseguimento della vita sulla terra.
Qual è il senso di tutto ciò?
Tutto ciò che facciamo è un modo per impiegare del tempo dato che abbiamo avuto la sfortuna di nascere.
Mi sento vuota, mi sento senza uno scopo, mi sento triste, depressa. Prima non ero così, prima apprezzavo qualsiasi cosa…che stupida! Adesso ho aperto gli occhi, ho capito che razza di fregatura è la vita.
Che cattiveria immensa.
Perché mia moglie ha bisogno di questa fantasia?
Buongiorno
Mia moglie ed io siamo sposati da 21 anni.
Io no ho 47 e lei 42, abbiamo due figli.
La nostra vita matrimoniale è tutt'ora serena, solo qualche litigio qua e là, i figli crescono e noi stiamo bene insieme.
Sul fronte del sesso ho un dubbio.
Qualche mese fa ho scoperto sul suo cellulare un'applicazione, un po' nascosta, che so essere usata per chattare, la cui presenza mi è parsa strana.
Voglio chiarire che non si è trattato di un controllo motivato da dubbi, mi ha chiesto di tentare di sistemare il suo cellulare in quanto crashava in continuazione.
Senza voler approfondire la questione informatica vi dirò che ho aperto questa app.
Ebbene ho contato una decina di contatti, tutti uomini intorno i 45 anni circa, con i quali scambia frasi molto spinte, erotiche ma anche estremamente "porno".
Dopo la prima gelata di sangue ho cercato di ragionare e pormi domande.
1) Se nascondesse una tresca non sarebbe così ingenua da darmi il suo cellulare rischiando di essere scoperta.
2) Se invece lo avesse fatto apposta per mettermi sotto il naso le mie corna non sapendo in quale altro modo fare?
3) Perché a questi uomini non menziona nessun problema di coppia col quale giustificare il suo comportamento? Perché nelle sue frasi parla solo di sesso spinto fine a sé stesso?
..... è così via.
Non riuscendo a trovare un senso logico apparente in nessuna ipotesi, in quanto non stiamo attraversando nessuna crisi matrimoniale, ho deciso di guardarla negli occhi e chiederle spiegazioni..... tra un misto di sgomento, rabbia e terrore di averla persa senza essermene neppure accorto.
Attimo di sguardi.... poi la spiegazione mi ha lasciato di stucco.
"Non ti sto tradendo... è una mia fantasia, solo una fantasia.... che non avevo il coraggio di dirti".
Una fantasia inconfessabile.
Ovvero si eccita a chattare con perfetti sconosciuti recitando la parte della moglie fedifraga.
Devo dire che, tornando indietro con la memoria, non ha mai cambiato abitudini, non si cura più di prima, non si chiude in bagno per chattare.... non fa tutte quelle cose tipiche dei traditori, tranne usare parecchio il cell.
Ha voluto dimostrarmi che non mi tradisce davvero.
Ha voluto che leggessi integralmente tutte le chat,
ho letto cose molto spinte, cose che facciamo io e lei, non sono un puritano bacchettone.
Ma leggere certe cose rivolte ad altri uomini mi ha turbato molto.
Però devo ammettere che in mezzo a tutte quelle frasi non ho letto nulla che indicasse un suo scontento nei miei confronti, anzi, mi ha più volte descritto come passionale, ma che nonostante questo lei aveva bisogno di tradirmi comunque per dare sfogo alla “troia” che è in lei ( parole scritte da lei).
Ma alle insistense di questi uomini per incontrarla, lei rispondeva sempre con frasi indefinite che lasciavano in sospeso il discorso, senza dire di no e senza dire di si.
Ad un paio di questi, i più insistenti, mesi fa ha scritto che io l'avevo sorpresa e quindi doveva troncare.
È così è stato, vedendo la cronologia ho potuto constatare che con questi due non ha più scritto in effetti.
Insomma, tutto lascia intendere che non mi stia mentendo quando mi dice che è solo un gioco virtuale.
Ovvero che trovi eccitante recitare la parte della fedifraga ma senza esserlo davvero.
Ma adesso mi ritrovo in una condizione stanissima:
Mia moglie vorrebbe il mio benestare per continuare a chattare recitando un ruolo che la eccita e alimenta le sue fantasie virtuali, sostiene inoltre che tale pratica la “accende” e proprio per questo a letto è molto calda con me.
Io mi ritrovo a 47 anni a dover fare i conti con dubbi sulla sua onestà, anche se sembrerebbe tutto vero, ma la gelosia è irrazionale.
Insomma... ho diversi elementi per crederle ma mi sento agitato, come posso non temere che prima o poi tutte queste chat le facciano fare la sciocchezza?
Temp che impedirglielo faccia solo danno.
Grazie mille
Cosa mi succede? Non provo affetto per nessuno
Buonasera, mi trovo a scrivere qui e nn so perché, non per sminuire nessuno ma mi fa sentire una senza speranze ma poi in fondo mi sembra l ultima risorsa.
sono consapevole di nn avere mai avuto una vita "normale" , genitori separati mamma giovane padre quasi del tutto assente e tutte le cazzate che potrei dire, ho paura d farlo solo x giustificarmi,solo x autocompatirmi.
ho sempre creduto d avere il controllo su tutto ma nn e mai stato cosi, ora mi ritrovo quasi sola, ho lasciato da un mese un uomo che mi amava incostantemente da 5 anni perche nn provo piu nulla, ma ne verso lui ne verso nessun altro.
nn ho affetto x nessuno, nn me ne frega d nessuno ne se stanno bene ne se stanno male.
mi sento un mostro, una piccola inutile donna.
Crisi di coppia
Vorrei sapere se la terapia di coppia può essere utile nel momento in cui, il mio partner, dice di amare me ed un'altra donna frequentata durante un momento di crisi. Nel frattempo afferma comunque di volere un figlio da me e che nel suo futuro vede me come compagna di vita. Si può giungere ad una soluzione?
1 risposte - LeggiAiuto non c'è la faccio più
Salve, scrivo qui perchè penso di avere bisogno di aiuto. Ho quasi 24 anni e ho iniziato a soffrire di attacchi di panico a 18. Successivamente è subentrata l'agorafobia/claustrofobia. Dall'anno scorso ho iniziato a stare meglio, ero più tranquilla e uscivo, sempre accompagnata dato che non ho la patente ma almeno riuscivo a stare nei negozi da sola senza avere quei sintomi brutti dii voler scappare. Ho problemi familiari da anni , alcune cose sono cambiate e altre no. Grazie alla psicoterapia, anzi alle dottoresse che mi hanno "seguita" nel corso degli anni (ho cambiato diverse terapie per diversi motivi) ho capito che la mia ansia e i miei attacchi di panico provenivano dopo aver sopportato tante di queste problematiche familiari e sono esplosa. Da dicembre, la situazione con mio fratello (anche lui non sta bene e ha diversi problemi) è andata sempre peggiorando. Mi ha portata all'esasperazione fino a quando un mese fa si è comportato in un modo molto aggressivo con mia madre facendomi provare paura, panico... insomma quelle sensazioni che non provavo da un po'. Non dico che ero convinta di essere guarita completamente ma mi ero resa conto che potevo andare benissimo in un posto e rimanerci quanto volevo...non avevo nessuno di quei sintomi che mi hanno accompagnata in questi anni. Non mi aspettavo di ritrovarmi nella stessa situazione, di avere nuovamente paura e ansia di stare in un negozio. Qual è la differenza di adesso rispetto a qualche anno fa? Che ora non ho la forza di volontà di combattere quei sintomi in quel momento. Mi dico spesso che non ne vale più la pena, che sono arrivata e che non cambierà niente. Queste frasi non mi escono dal nulla in quanto vivo in una realtà molto difficile ed è andata a peggiorare. Non ho voglia nemmeno di trovarmi un ennesimo psicologo/a, ma mi rendo conto di aver bisogno di un supporto. Continuo a guardare le pagine degli psicologi nella mia città e boh non so che fare. Molti li avevo contattati tempo fa e boh non so nemmeno che sto scrivendo. A momenti non mi sento molto lucida ma ciò non toglie che alla base mi reputo una ragazza molto intelligente e razionale. Fatto sta che non so a chi rivolgermi, qualcuno di voi può darmi una mano? Grazie a chiunque risponderà.
1 risposte - LeggiDisturbo ossessivo compulsivo
Buonasera, vi volevo chiedere un consiglio medico per un disturbo ossessivo compulsivo, mio fratello da 5 anni porta sempre delle pietre a casa all'inizio solo la sera ma da 2 anni anche la mattina senza un motivo, o cercato in tutti i modi di farmi spiegare qual'era il motivo ma non mi ha mai risposto e ultimamente sta iniziando a fare altre cose strane, si lava spesso le mani e si mette i vestiti davanti al naso e alla bocca soprattutto quando ci sta il cane vicino, lho portato da uno psichiatra ma lui comunque non gli ha detto perché le porta il dottore pensa sia dovuto al disturbo ossessivo compulsivo e gli ha ordinato il lorazepan 6 gocce la mattina 6 gocce a pranzo e 12 la sera e il daparox 5 gocce la mattina e 5 a pranzo per un mese ma putroppo lui pensa che non ha niente e si rifiuta di fare la terapia ma peggiora e alla fine ho cercato di aiutarlo a modo mio, comunque a preso queste medicine ma non è migliorato e il dottore quando lho chiamato mi ha consigliato di continuare cosi ma non migliora e lui non vuole andare dallo psichiatra cosa mi consigliate di fare? Lui non si rende conto che è ossessionato da queste cose e se continua cosi andrà solo a peggiorare. Non so se la terapia è giusta, e non so se dovrei cambiare psichiatra quindi chiedo a voi se mi potete dare dei consigli grazie aspetto al più presto vostre notizie
1 risposte - LeggiMadre depressa
Salve,
ho 27 anni e sono uscita da poco da diversi disturbi di ansia, depressione e post trauma. Ora sto abbastanza bene, anche se ho ancora difficoltà ad esprimere le emozioni e a volte ho delle crisi di profonda tristezza. Adesso ho mia mamma che ha iniziato a soffrire di depressione. Io non vivo con la mia famiglia, ma in un paese vicino quindi posso andare a trovarli. Il problema è che mia mamma mi aggredisce accusandomi di non aiutarla e di essere anaffettiva, mi dice che penso che sia pazza, ma in realtà niente di tutto questo è vero. Sì, sono un po' fredda, faccio fatica a dire "ti voglio bene" o abbracciarla ma passo molto tempo con lei, le scrivo sempre, ho provato raccontarle la mia esperienza.
Io non riesco a prendermi il carico della sua depressione e della sua aggressività nei miei confronti perché non sto ancora abbastanza bene mentalmente e ho già i miei pesi da portarmi, anche se sono l'unica persona che ha perché i miei sono separati in casa e lei non ha amiche. Sta andando da poco in terapia ma mi ha detto di voler smettere.
Non so cosa posso fare
Grazie in anticipo
Limbo eterno ed estrema indecisione
Buonasera a tutti.
Nell’ultimo mese mi sono ritrovata assieme al mio ex, poco prima di partire per l’estero (cosa che al momento a lui era ignota).
Siamo stati amici, poi quasi fidanzati, poi niente per tre anni e mezzo, senza contatto. Ci siamo lasciati perché, ogni volta che arrivava la fatidica richiesta di “impegnarsi un po’ di più”, lui diceva di non sentirsi pronto, di non voler crescere, di dover pensare al suo futuro e di non potercela comunque fare vista quella che ai tempi era la distanza - nonostante io mi spostassi appena potevo per lui.
Siamo tornati assieme ma lui ha avuto episodi contrastanti, chiedendomi se fossi l’amore della sua vita e poi ritrattando il giorno dopo, avvicinandosi e allontanandosi, mettendo velatamente le mani avanti - cosa che forse ho capito soltanto a posteriori. Ripete che è sicuro che non troverà un’altra come me e che non l’ha trovata, ripete che se siamo qui un motivo c’è, ma è preoccupato per il futuro, perennemente confuso è bloccato dall’idea di una relazione (ha avuto 25 anni di sole frequentazioni e poco più).
Che cosa fare? Mollare la presa?
Ci conosciamo da tanto, a volte penso sia sincero quando dice di non riuscire a bloccarsi.. ripete che anche la madre sostiene che rimarrà per sempre solo (altra velata giustificazione al suo comportamento?), non riesce a dirmi che non prova niente per me ma non contraddice le mie parole “questa volta potrebbe essere l’ultima”.
Che fare? Se c’è amore ci dovrebbe essere la voglia di rischiare, no?
Sostiene che io debba ripartire, vivere la mia vita e fare le mie cose “perché se è destino.. sarà”. Rimarcando sempre e comunque che non crede nell’idea delle relazioni a distanza. Mi sta dicendo fatti la tua vita? Non provo abbastanza per te?
Grazie a chi risponderà.
Senza figli e soffro
Buongiorno
ho 45 anni, non ho avuto figli, ci abbiamo provato (quasi) in ogni modo, ma non ci siamo riusciti. Dopo 5 fecondazioni assistite terminate dopo un aborto, dopo aver tentato il percorso adottivo abbandonato perche non ci sentiamo adatti...ho affrontato prima, durante e dopo diversi percorsi di psicoterapia che mi hanno aiutata molto, abbiamo proseguito la nostra vita, ricalcolato il nostro percorso, fatto e realizzato nuovi progetti... Rimane sempre e comunque quel dolore sordo e profondo, che accetto ma che ogni tanto combatto, e che faccio fatica a lasciare andare... Da quando è nata la nostra nipotina (siamo zii), l'affetto per la nipotina, l'esigenza che ho di vederla e di accudirla (con estrema discrezione e senza invadenza nella sua famiglia) va però a cozzare con il rinnovare il mio senso di inferiorità, di "diversità", di inadeguatezza... perchè io non sono riuscita a dare vita a nessuno...
Non riesco a legare con mia cognata, la mamma della bambina, che conosco da poco tempo perchè è rimasta incinta subito all'inizio della relazione con mio cognato, perchè la invidio... non accetto le parole della sua famiglia che mi dicono "ah ma lei la bambina l'ha desiderata molto...", come se bastasse il desiderio per far accadere i miracoli... non riesco ad accettare che tutto quello che posso fare per questa bambina è essere zia e poi dovermi fare da parte... Mi sento inferiore, mi sento "meno" di mia cognata, mi sento frustrata e vittima di un'ingiustizia... e continuo a perpetuare domande senza risposte, nonostante la meditazione... e cedere alla rabbia o alla tristezza o alla frustrazione in momenti "topici" (riunioni familiari, cerimonie...) perchè io non ho potuto avere figli... Cerco solo un consiglio, un aiuto, un "in questo modi si può soffrire meno", "se fai così puoi non sentirti più inferiore...".
Grazie, vi auguro una buona giornata