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Non so più che cosa provo per quest'uomo
Buonasera, ho 48 anni e da circa un anno e mezzo frequento un uomo di 6 anni più grande di me ed eravamo prima amici, ci frequentavamo con i figli adolescenti (entrambi separati) poi l'amicizia si è trasformata in qualcosa di più. Già all'inizio qualcosa non andava, questo suo mettersi sempre al centro dell'attenzione, il volermi raccontare tutte le sue storie d'amore passate, in particolare parlarmi sempre della prima fidanzatina anche in contesti non consoni mi irritava e questo ci portò da subito dei problemi. Poi la scorsa estate io passai un periodo molto brutto, mio padre stava malissimo e io ero sempre tra casa e ospedale e lui sebbene mi stesse vicino frequentava la sua compagnia di amici in spiaggia (giustamente), però persone non molto consone al mio modo di essere, gente che beve, maleducata e un po' grezza (lui però non è così). Tra di loro notavo già che era entrato in sintonia con una donna, e siccome io ero affranta per la situazione familiare ci rimasi molto male vedendo che faceva il sostenuto perchè non volevo tanto uscire con loro e andarli a trovare in spiaggia. Quindi esasperata dai miei problemi un giorno gli gridai al telefono che tra di noi era finita, ma poi lui il giorno dopo mi chiamò e mi disse che per lui ero importante, che era innamorato così facemmo pace e passammo un bel weekend insieme, anche se la domenica non volli andarlo a trovare in spiaggia. Poi il lunedì mattina mi chiamò e mi mollò, dicendo che secondo lui non lo amavo perchè ero andata via per conto mio ecc, mi sembrava si arrampicasse sugli specchi e lo lasciai perdere. Dopo due giorni lo videro sul lungomare fino le tre di notte con questa signora dopo che tutti i componenti del suo gruppo erano andati a casa e me lo riferirono e io andai su tutte le furie, mi sentivo ferita. Dopo 10 giorni lui mi chiamò dicendo che avevo frainteso, che lui mi pensava, io arrabbiata gli dissi di lasciarmi stare. Andando avanti nel tempo lo vedevo sempre più spesso con lei, al ristorante, perfino la sera del suo compleanno la passarono insieme loro due soli, e io dopo un mese e mezzo cominciai a frequentare un uomo anche più bello di lui d'aspetto, ma ero sempre molto ferita. Quindi un giorno con una scusa decisi di chiamarlo e ci incontrammo, lui mi disse che era innamorato di me, che non aveva pensato ad altre e che lei non contava nulla e che tra di loro non era successo nulla (salvo ammettere il bacio mesi dopo), e dopo innumerevoli chiarimenti ci rimettemmo assieme. Fino ad oggi, il carattere di quest'uomo è enormemente puntiglioso, giudica spesso gli altri ma mai se stesso, fa scenate di gelosia esagerate (sono andata ad un concerto programmato anni fa con una mia amica e mi faceva chiamate per vedere con chi ero, poi mi ha mandato vocali pieni di insulti perchè diceva che ero con un altro, invece la mia amica era in un settore diverso dal mio, poi quando gli ho mandato la foto che ero con lei si è calmato), si guarda sempre allo specchio e ha bisogno sempre di sentirsi adulato. Va ancora in spiaggia con la compagnia dello scorso anno e io non ho fatto storie, perchè dice che è da solo. Io comunque non so più i sentimenti che provo. Mentre lo scorso anno quando mi aveva lasciato ero convinta di amarlo, adesso con questo carattere irascibile e vanitoso (a lavoro tutti lo invidiano), non ne sono più convinta. Ha momenti con scatti d'ira ingiustificata, e diventa cattivo e intrattabile. Da una parte con lui ho i momenti che sto bene, soprattutto quando siamo con i nostri figli, mi sembra di essere in famiglia e mi sento felice. Inoltre alla mia età ho paura di non riuscire più ad avere una vita sentimentale soddisfacente e di non trovare mai più la persona adatta a me (ammesso che esista), lui pensavo lo fosse ma non ne sono più convinta.
Grazie se risponderete e cordiali saluti.
Relazione complicata
Gentili dottori, cercherò di essere sintetico per quanto possibile, anche se ometterò vari elementi. Ho alle spalle una psicoterapia psicodinamica di circa 10 anni (dal 2001 al 2011) che ho alla fine interrotto per scarso beneficio. Da quasi due anni ho intrapreso un nuovo percorso psicoterapico sempre ad indirizzo psicodinamico. Mi ha "smosso" di più tanto da riuscire per la prima volta ad iniziare una relazione. La persona in questione è purtroppo già impegnata. Non è sposata, non ha figli, ma tiene questa sua relazione nascosta a familiari e ad amici perché non ritiene il suo partner attuale all'altezza. Non ha praticamente più un'attività sessuale con lui, l'ha già tradito in passato ed ora con me. Lui è molto "preso" e dipendente da lei. Tuttavia anche lei lo "ama" e gli vuole comunque bene. Lei la conosco da anni, eravamo compagni di università e siamo sempre rimasti in contatto nel tempo. L'anno scorso l'ho rivista e inaspettatamente me ne sono "innamorato"... mi sono riavvicinato con discrezione e timidezza, per vari mesi non sono stato "corrisposto", mentre da tre mesi anche lei si è innamorata e abbiamo iniziato a frequentarci e a comportarci di fatto come una coppia, pur non stando "ufficialmente" insieme. I sentimenti riguardo questa relazione sono molto contrastanti: è la mia prima relazione in un contesto di difficoltà relazionali importanti sin dall'adolescenza ed è una relazione "complicata" vista la presenza di una terza persona. Inoltre lei è una persona per vari aspetti immatura ed egocentrica (per sua stessa ammissione) con cui non sempre mi sento a mio agio. Per la verità il suo comportamento verso l'attuale partner lo ritengo scorretto e non mi trasmette affidabilità. Da un lato vorrei andarmene perché "soffro", dall'altro non ci riesco perché ci sono aspetti positivi e al momento non riusciamo a stare lontani. La psicoterapia continua a "spingermi" verso questa relazione malgrado le difficoltà e i dubbi che ho. Al momento lei non è in grado di lasciare il suo partner, non riesce a prendere una decisione... Non riesco a capire cosa sia meglio fare... Tutti gli incontri di psicoterapia si concludono in sostanza senza che sia arrivato ad una decisione. Di questi contrasti riesco a parlare poco con lei, ho provato a farlo, ma tende a minimizzare. Del resto si stanno riflettendo anche a livello sessuale: alle volte va tutto bene mentre altre volte non riesco a fare nulla e faccio fatica anche a baciarla. Altre volte ci capita anche di pensare di andare a vivere insieme o di sposarci, cosa che non desidera assolutamente con il suo attuale partner. A me sembra di non fare abbastanza... Da un lato lei mi ha detto che non posso forzarla a fare una scelta a breve, che devo avere pazienza, che ha bisogno di capire. Se proprio soffro sarebbe disposta ad interrompere... provo risentimento (e l'ho già fatto presente) nei confronti dello psicoterapeuta che ha contribuito a cacciarmi in questa situazione... sto pensando di cambiare o di lasciare perdere tutto visto che sono sempre più confuso... E' come se non trovassi una via d'uscita. Vi ringrazio in anticipo per l'ascolto.
0 risposte - LeggiNon amo più mio marito
Salve, ho bisogno di un consiglio perché non so più come comportarmi.
Ho 28 anni e sono sposata da 8 anni, ma stiamo insieme da 15 anni ( io avevo 14 anni,lui 24)
Mio marito è un uomo di 38 anni, affettuoso, presente e ancora molto innamorato.
Ha un carattere tranquillo, e non ha molti vizi se non la passione per i motori, non segue partite di calcio e non è uno sportivo.
Lavora tutta la settimana e il weekend lo passa solo con me e io con lui.
È molto attaccato alla sua famiglia, abbastanza benestante, e durante la sua vita non si è mai trovato ad affrontare grosse difficoltà, anzi ha sempre avuto la strada piuttosto spianata, diciamo che se lo lasciassi, sarebbe il suo primo problema. Al contrario mio che ho avuto una brutta infanzia, genitori separati,padre assente ed altri traumi piuttosto gravi, la mia famiglia al contrario della sua, ha vissuto momenti in cui il problema vero era che non sapevamo neanche come mangiare, sempre a fare i conti e i soldi non bastavano mai.
Il punto è questo; nonostante mio marito è un uomo presente e ancora innamorato, io credo di non esserlo più, ormai ho questa certezza da un paio di anni...
L'ho già lasciato una volta, sono andata da mia madre ( non ho stabilità economica per vivere da sola) lui si è comportato come un bambino,per niente uomo, ha visto in me solo un capriccio, ma comunque si vedeva chiaramente che non aveva idea di come gestire la situazione, mi mandavi certi messaggi per alimentare in me il senso di colpa, che già stavo male solo all'idea che lui potesse soffrìre... Perché anche se non lo amo più, provo un bene infinito e devo molto a questa persona...
Quando ha esagerato con messaggi del tipo che non sapeva come fare senza di me, che si uccideva ecc io sono tornata a casa...
Ma sono infelice, lo vedo come un fratello e niente più, mi si avvicina, vorrebbe rapporti ma io mi sento male solo all'idea .
Sto male...
Mi chiedo è giusto rimanere con una persona solo per non farla soffrire? Che ne sarà di me?
Se lo lasciassi incontrerei tante tante difficoltà, non ho un buon rapporto con la mia famiglia che ancora vive in difficoltà economica e io sarei costretta a vivere con mia mamma perché guadagno poco (600€ d'estate, 300€ d'inverno) e questi tempi sono molto duri.
Viviamo in piccolo paese, la famiglia di lui, sua madre soprattutto è molto invadente, mentalità paesana di altri tempi e anche molto ignorante purtroppo...
Non ho nessuno che potrebbe aiutarmi.
Consigli?
Sessualità spiccata nei bambini (5 anni)
Buonasera,
Mi trovo ad affrontare con mio figlio di appena 5 anni la questione masturbazione/erotismo/scoperta degli organi sessuali .
In particolare già da quando aveva poco più di 4 anni si è dimostrato particolarmente interessato agli organi sessuali chiedendo ai suoi amici (coetanei o più grandi) di mostrargli il pipì, di ciucciarlo, di annusare il sedere (a vicenda)
Nonostante gli abbia spiegato che certe cose non si chiedono e non si fanno perché sono cose intime … vedo che lui cerca spesso approcci fisici.
La mia impressione è che a lui piaccia proprio tanto e non riesce a resistere a questo forte impulso sessuale.
Spesso ha erezioni e si tocca molto.
Ama annusare, toccare, strusciarsi,.
Mi rendo conto che a questa età la fase della scoperta è naturale … ma secondo me mio figlio eccede e non si limita.
Temo sempre di lasciarlo solo con qualche amico.
Mi è già capitato di essere chiamata da una mamma di un amico al quale aveva chiesto di vedere il suo pipì e di toccarsi/leccarsi.
Non so come affrontare più la cosa.
Gli ho spiegato molte volte che il suo corpo è quello degli altri sono cose intime e che non deve farlo. Ma lui promette ma non lo fa. Mio figlio ha soli 5 anni (appena compiuti). Sembra più grande ed è molto sveglio.
Noi a casa non abbiamo mai mostrato o fatto nulla in presenza di mio figlio e non frequenta nessun adulto senza la nostra presenza.
Temo che abbia una sessualità molto spiccata e questo non sarebbe un problema se lui non fosse un bambino.
Ho paura sempre che possa chiedere ad altri bimbi cose per cui loro non sono pronti.
Marito che abusa di alcol
Buongiorno, mio marito non è in grado di vivere alcuna situazione sociale, uscire con gli amici, una cena un matrimonio o qualunque cosa comporti stare con altre persone senza abusare di alcol, intendo bere tanto da non sapere nemmeno dove si trova, la cosa lo porta a diventare sempre aggressivo e creare situazioni gravi e il giorno dopo non ricordarlo nemmeno.
Qual è la motivazione che lo porta a vivere le situazioni in questo modo?
Tradimento una tantum
Buonasera.
Sono felicemente convivente con un figlio da 10 ann, abbiamo una vita sessuale più che appagante ma Da circa un anno il mio ex (grande amore della mia gioventù) mi ha ricontattata e chiede insistentemente di vederci.
Io non ho la minima intenzione di ricominciare un rapporto con lui, né ne sono più innamorata, ma vorrei andarci a letto una volta (come dice lui, per vedere se ancora c'è la stessa passione...).
Non vorrei iniziare una "tresca" né una relazione, né porre fine al rapporto con il mio compagno.. soltanto rivivere una volta (e ripeto una soltanto) quella leggerezza avuta in gioventù, vorrei fare sesso con lui una volta e poi ognuno per la sua strada..
È così sbagliato?
Perché mio marito rispetta più la mamma che me?
Buongiorno dottore sono una ragazza di 25 anni che da un anno e mezzo è sposata con suo marito che ama tanto e con lui ha un bambino nel mezzo ma da un anno e mezzo viviamo in una situazione piuttosto brutta cioè che da un anno e mezzo siamo divisi io con i miei e lui con i suoi per questo sono nate molte incomprensioni anche per la lontananza e la rabbia di mio marito di non poter vivere suo figlio quotidianamente e per questo nascevano litigi tra noi e spesso mi dava colpe xhe non avevo.. mio marito spesso trova giustificazioni per i per i comportamenti della madre senza capire i miei punti di vista che per lui quasi sempre sbaglio da e da un anno e mezzo che nascono incomprensioni per colpa della mia famiglia ma anche per colpa della sua ma per la sua spesso trova giustificazioni spesso abbiamo litigato per la mamma perché è un po' invadente ed io che sono una persona molto autoritaria questi comportamenti non avrei mai tollerati e per questo litigavo spesso con lui come tutto oggi è successo un episodio molto brutto sì che vorrei spiegarle e vorrei che lei mi desse una risposta e da un anno che vado il sabato a pranzo da mia suocera e andavo dopo l'una perché sapevo che faceva le pulizie dopo un anno mio marito viene a dirmi che la mamma preferisce che vada il sabato sera o direttamente la domenica e questa cosa è stata una mancanza di rispetto anche nei miei confronti e la cosa più brutta da poter sopportare che mio marito non ha preso le mie difese dicendo alla mamma che era una cosa brutta da fare alla moglie maha acconsentito quello che ha detto la mamma.. senza prendere in considerazione i miei punti di vista o in mieii malesseri . Mi sono nate delle discussioni infinite. Da non avere più fiducia e non capire più mio marito da che parte sta io sono un tipo molto autoritario mentre la mamma in qualche modo cerca sempre di intromettersi con la scusa che vuole aiutare ovviamente lui è nato in quella famiglia che ha delle abitudini familiari ma una cosa sono le abitudini è una cosa e difendere la coppia ritornando al discorso del Sabato io poi ho parlato con la mamma e la mamma mi ha detto che lei ha la preferenza che vada dopo le pulizie ma se vado anche venerdì sabato o lunedì per lei ritornando al discorso del Sabato io poi ho parlato con la mamma e la mamma mi ha detto che lei ha la preferenza che vada dopo le pulizie ma se vado anche venerdì sabato o lunedì per lei è sempre un piacere . L'ho riferito a mio marito mio marito non ha esitato neanche a dire ok allora vieni quando vuoi ma hai insistito a dire di andare sabato sera per non creare casini nonostante la mamma mi avesse detto di poter andare comunque questo atteggiamento di mio marito sinceramente non mi piace e vorrei capire perché L. così mi sento esclusa e non mi sento mai appoggiata da lui non mi piace neanche che lui vada sempre con la madre dal medico e la madre mi ha detto che sono abitudini ma mi da molto fastidio che lui sia grande e debba andare sempre con la madre anzi forse la madre che spesso vuole andare con lui ma lui comunque è d'accordo sempre non vorrei che questi comportamenti avvenissero anche quando avremo una casa perché io non lo accetterei ovvio che ogni tanto si può accedere a certe situazioni ma se una cosa continua esistente io non reggo mi dia le risposte a tutte queste cose mi consigli come posso comportarmi con mio marito e farlo capire delle cose che non riesci a capire e come i io possa riuscire a sopportare queste cose grazie per l'ascolto e buona giornata
1 risposte - LeggiHo paura del doc omosex
salve, vi scrivo in preda a una depressione pazzesca che avvolte va e avvolte riviene ma comunque è sempre presente. Partiamo dal principio: quanto ero piccolo è morta una bambina di otto anni (un'anno in meno di me) e sono caduto in preda a panico totale,avevo ansia paura di morire respiravo a malapena e a tutto ciò si aggiungevano i problemi familiari che avevo in quel periodo. Tutto ciò mi fece stare male tanto che iniziai anche a balbettare (era ansia) e mio padre mi portò un paio di volte da una dottoressa che mi rassicurò dicendo che era sempre ansia ecc.ecc... Detto ciò potete ben capire che sono un tipo molto ansioso. Da un po sono venuto a sapere di un certo D.O.C. (disturbo ossessivo compulsivo) e posso affermare che lo avuto infatti avevo molti rituali e roba varia (tipo prima di giocare a calcio essendo molto ansioso mi lavavo le mani circa 10 volte,era tutto un rituale per tranquillizarmi ma questo è solo uno potrei elencarvi altri 100). Riguardo la mia sessualità sono sempre stato sicuro di essere etero al 10000% infatti da quanto avevo dodici anni mi masturbo con frequenza solo su donne o scene lesbo. Un giorno così come tanti non so come mi metto a leggere racconti erotici etero ed ero molto eccitato così per pura curiosità mi misi a leggere racconti erotici omo e rimasi eccitato lo stesso (forse perchè ero già eccitato prima per i racconti etero) ma non diedi così grande importanza anche se mi sentii un po schifato e in colpa nonostante non mi fossi neanche masturbato. Dopo qualche giorno ripenso a tutto ciò e mi vengono in mente immagini omo con amici o conoscenti e ogni volta che ci pensai mi sentivo come un colpetto sul pene e mi agitai perchè pensai che in fondo mi piacesse. Così cominciò tutta la depressione: ero concentrato sul dubbio 24 ore su 24, non pensavo a nulla,persi la voglio di uscire, non vorrei neanche andare a scuola per paura di vedere ragazzi, non esco più come prima e sopratutto ho perso un po di desiderio erotico rispetto a prima. Ogni volta che mi masturbo o ci provo la prendo come un test per vedere se sono etero e tutto ciò mi porta all'esaurimento nervoso e non riesco neanche a ingrossare il pene (cosa che fino a pochi giorni fa facevo facilmente) . Sono venuto a sapere del D.O.C. omosex e ho visto che molte persone sono nella mia situazione e molti affermano che non sia omosessualità ma solo ansia (ritorna in gioco proprio lei) e disturbo ossessivi basati sul nulla più totale, infatti ripeto mai avuto desiderio di provare a masturbarmi con immagini o video gay ho sempre e solamente ammirato le donne (solo nel pensiero perchè non ho mai avuto rapporti). Se ora penso ad alcune donne che mi eccitano riesco ad ingrossare il pene ma la masturbazione è diventata molto complicata visto che ogni volta che mi masturbo è come se una vocina mi disse "non ti piacciono le donne,tu sei gay "e mi passano per la testa immagini omosex e la mia mente porta a pensare che siano desiderate. I miei più grandi dubbi sono: se non fosse doc e fossi realmente omosessuale? Se le vecchie abitudini tipo masturbazione una o più volte al giorno sparissero dalla mia testa e mi porterebbero ad ''odiare'' il sesso opposto? E visto che ho perso la capacità di masturbarmi facilmente come prima fosse un sintomo che io sia gay realmente? Vi prego aiutatemi vorrei morire in questi momenti,aiutatemi!
P.s. se penso a scene omo volutamente non mi eccito molto (giusto un po di ingrossamento ma niente di che) e se invece penso a qualche ragazza il pene si ingrossa ma a masturbarmi è difficile.......AIUTO
Aiutare una mamma depressa
Buongiorno a tutti, sono la figlia di una mamma depressa. Sta seguendo, da ormai due anni, una terapia e un consulto psichiatrico: ha avuto una vita molto dura e molti di questi dolori sono stati causati dalla famiglia stessa. Ho sempre cercato di starle accanto, di supportarla, ascoltando fin da ragazzina, i suoi sfoghi, proprio perché capivo e capisco il suo bisogno di parlare. Ultimamente però non so più come comportarmi, è come se mi odiasse o non mi sopportasse più: dice che le parlo troppo poco e che le ricordo così la vita che mio padre le ha fatto passare. Così, non mi guarda più in faccia, non mi rivolge parola. Tutto ciò per poi scusarsi, ricominciando poi tutto da capo, all'infinito. Cosa posso fare oltre ad ascoltarla e supportarla, specialmente ora che si sta allontanando? Da una parte ho paura di annullarmi, a causa dei suoi frequenti scatti d'ira, che mi stanno causando delle forte ansie, ma d'altra parte ho dei fortissimi sensi di colpa, perché non riesco a essere d'aiuto, perché non sono abbastanza.
Grazie a tutti coloro che leggeranno il mio sfogo e spero di aver inserito la domanda nella categoria giusta.
La fidanzata di mio figlio
Buona sera, mio figlio 25 anni, piuttosto timido nel confrontarsi con il mondo ma comunque ha fatto il suo percorso di studio universitario e si è laureato, ora lavora ed è soddisfatto della sua posizione, fin qui nulla da dire, sono circa quattro anni che frequenta una ragazza della sua stessa età, ci è stata presentata, ed abbiamo aperto le porte di casa nostra pensando di portre dentro una figlia, abbiamo conosciuto la famiglia allargata di lei e quindi tutto bene, quando sono stati fatti gli inviti per un caffè da parte nostra ai genitori di lei tutto bene sino al giorno dell'invito che è stato declinato con un whatsapp, in seguito abbiamo avuto un lutto, la mamma della ragazza mi ha telefonato facendomi le condoglianze, lei si è offesa perchè dovevamo passare a prenderla mentre facevamo il tragitto da MILANO A VERCELLI con la salma per portarla alla cerimonia, cosa che non abbiamo fatto perchè impossibile far deviare un corteo funebre, li si è offesa e non si è più fatta vedere, continuando ad uscire con mio figlio, sino a quando dovevano partire le vacanze, ed io ho chiesto a mio figlio se era possibile salutarla prima che partissero, si è presentata come nulla fosse ed io non ho accennato nulla lasciando stare il passato, poi nulla sino a Natale, quando avevamo dei parenti che ci tenevano a conoscerla, la ragazza era al telefono con mio figlio e questa parente chiede di parlare con la ragazza, per invitarla a cena, lei in modo maleducato butta giù la comunicazione, arrabiandosi molto e rimanendo una settimana senza chiamare mio figlio, lui innamorto perso l'ha perdonta, io non so darmi spiegazioni su dei comportamenti così infantili, ho solo paura che un giorno anche mio figlio con una compagna così tagli i ponti con la famiglia, lui evita i discorsi su di lei, però vedo che soffre e non sfoga nulla come devo fare per non perderlo e forse fargli capire che pure sia una brava ragazza non sia la persona giusta per lui. La ringrazio anticipatamente.Saluti
2 risposte - LeggiFeticismo dei piedi femminili e masochismo perversione
Salve, ho scoperto di essere feticista dei piedi femminili a 12 anni cliccando su youtube la frase lecca piedi perché già mi eccitavano i piedi delle femmine. Da li mi chiudevo a guardare molti video e scoprii di essre anche masochista. Spesso i video sono correlati sia di feticismo che di masochismo. In quel periodo soffrivo anche il bullismo in classe ma alcune volte fantasticavo di leccare i piedi alle compagne che mi prendevano in giro nonostante le odiavo credo comunque sia normale per un masochista perché da ciò che ho letto il masochista pensa di meritare la punizione. Col passare del tempo sono diventato sempre più perverso cioè mi spiego io non ci trovo niente di male anzi da una parte è una fortuna perché si gode di un sesso secondo me più intenso e creativo, ad esempio mi piacciono i giochi di ruolo dove creo storie, come la classica professoressa ad addirittura una mamma che difende la figlia dal mio stalkeraggio e mi costringe ad adorarle i piedi, a punirmi frustandomi. Da un'atra parte però ho notato che alle donne queste cose non piacciono, sono rare quelle a cui piacciono e lo fanno solo per soldi infatti le mie esperienze non molte ma comunque intense e piacevoli le ho però avute solo con soldi e non voglio prendere il vizio di andare ogni volta a spendere 100 euro per leccare piedi delle donne. Mi è anche capitato di annusare in scarpe di ragazze occasionalmente, non resisto all'odore che si sente quando una donna si toglie gli stivali e le sue calze sono molto sudate ed odorose adoro quell'odore. La cosa che mi da invece fastidio e vorrei proprio rimuovere ma allo stesso tempo mi eccita è il cuckold ovvero mi piace leccare i piedi ad una donna mentre fa sesso con un uomo prestante fisicamente e anche di dimensioni forse perché ho poca autostima specialmente con le donne non so rimorchiare. Altra fantasia che mi da molto fastidio è il rimanere fuori la porta ad annusare stivali e calze della donna mentre la sento gemere e urlare. Io so che è ancora impossibile guarire dalle perversioni ma forse si può dominuire la frequenza con la terapia del cognitivismo se non erro tutto qua. Fatemi sapere che ne pensate. In realtà so che ce ne sono in molti come me ma a me finché c'è masochismo e adorazione dei piedi delle donne non mi da fastidio, desidererei una fidanzata padrona ma questa cosa mi fa soffrire perché alle donne non piace e sono rare e forse non avrò mai una donna che fa per me, le donne di solito a letto preferiscono farsi dominare, mi piace in realtà anche quello, ho pensato al contrario però preferisco essere umiliato io di certo non mi piace frustare le donne ma che lo fanno loro a me.
1 risposte - LeggiVoglio morire.
Sono una ragazza di 19 anni. Ho il desiderio di morire per porre fine alla mia sofferenza. Mi vergogno a dirlo, perchè non ho particolari problemi, c'è gente che sta mille volte peggio di me. Tuttavia sono estreamamente infelice, inappagata e frustata perchè nella mia vita faccio tutto solo perchè devo e non perche mi piace. Non mi piace l'università che frequento, non mi piace il mio ragazzo, non mi piace la mia famiglia, non ho amici, sono sola. Non ho il coraggio di lasciarlo, anzi ci ho provato, sono stata male e sono ritornata con lui, non ho il coraggio di cambiare uni in quanto ho studiato tutta l'estate per entrare e ho fatto e sto continuando a fare enormi sacrifici. Ogni sera, ogni giorno quando sono da sola un momento mi metto a piangere. Sono giunta alla conclusione che sarò per sempre infelice, tuttavia non riesco più ad andare avanti. Non ho nessuno con cui parlare, tutti pensano che io sia felice, nemmeno mia madre si accorge di come io stia. Vi chiedo aiuto, cosa devo fare?
3 risposte - LeggiSessualità spiccata nei bambini (5 anni)
Buonasera,
Mi trovo ad affrontare con mio figlio di appena 5 anni la questione masturbazione/erotismo/scoperta degli organi sessuali .
In particolare già da quando aveva poco più di 4 anni si è dimostrato particolarmente interessato agli organi sessuali chiedendo ai suoi amici (coetanei o più grandi) di mostrargli il pipì, di ciucciarlo, di annusare il sedere (a vicenda)
Nonostante gli abbia spiegato che certe cose non si chiedono e non si fanno perché sono cose intime … vedo che lui cerca spesso approcci fisici.
La mia impressione è che a lui piaccia proprio tanto e non riesce a resistere a questo forte impulso sessuale.
Spesso ha erezioni e si tocca molto.
Ama annusare, toccare, strusciarsi,.
Mi rendo conto che a questa età la fase della scoperta è naturale … ma secondo me mio figlio eccede e non si limita.
Temo sempre di lasciarlo solo con qualche amico.
Mi è già capitato di essere chiamata da una mamma di un amico al quale aveva chiesto di vedere il suo pipì e di toccarsi/leccarsi.
Non so come affrontare più la cosa.
Gli ho spiegato molte volte che il suo corpo è quello degli altri sono cose intime e che non deve farlo. Ma lui promette ma non lo fa. Mio figlio ha soli 5 anni (appena compiuti). Sembra più grande ed è molto sveglio.
Noi a casa non abbiamo mai mostrato o fatto nulla in presenza di mio figlio e non frequenta nessun adulto senza la nostra presenza.
Temo che abbia una sessualità molto spiccata e questo non sarebbe un problema se lui non fosse un bambino.
Ho paura sempre che possa chiedere ad altri bimbi cose per cui loro non sono pronti.
Una vita piena di ansia
Salve, penso di avere un problema da molto tempo e non so come affrontarlo. Premetto che nella mia vita ho avuto molte situazioni spiacevoli soprattutto in famiglia quindi da ignorante penso che questa mia paura possa esser nata da ciò. Sono una ragazza di 21 anni. Sono sempre stata asociale, a scuola venivo bullizzata e a casa era anche peggio, avevo dei litigi molto accesi con mia madre e a volte si arrivava anche alle mani. Sto sempre a casa, non ho nessuna amicizia perché si sono rivelate false le poche che avevo e quindi ho preferito non averne, l'unica persona che ho al mio fianco al momento è il mio ragazzo ma abitiamo in due regioni diverse. Detto questo ora arrivo al sodo.. Ogni volta che entro in un locale, in un supermercato o da qualsiasi altra parte inizio a tremare, sudo e a volte sento che potrei anche svenire, questo però accade solo se sono da sola. Ricordo di una volta in cui a mia nonna serviva del pane e mi mandò a comprarlo, nonostante sapevo che sarei stata male ci sono andata comunque perché mi dispiaceva dirle di no. Appena entrata nel piccolo negozio sentivo già le gambe tremare, sudavo e sentivo che se avessi aperto bocca avrei anche balbettato. Sentivo un forte calore in tutto il corpo e pulsazioni forti alla testa, mi sentivo quasi come se stessi per svenire. Ricordo forse di questa esperienza più che altre perché questa è stata la più forte, mi sono sentita veramente male e non vedevo l'ora di uscire da quel negozio e tornare a casa. Ora dovrei lavorare ma per andarci dovrei prendere l'autobus e a me questa cosa mi fa venire l'ansia, c'è una cosa, mia madre non mi faceva mai uscire, non potevo neanche aprire le finestre che subito me le chiudeva, quindi non ho avuto neanche la possibilità di farmi delle amicizie, di conoscere persone, di fare esperienze. Dato che non esco mai ho paura di perdermi, di prendere la fermata sbagliata, di creare problemi. Vorrei poterne parlare con la mia famiglia ma mi riderebbero in faccia e mi prenderebbero in giro come sempre. Ora si lamentano che sto sempre chiusa in casa e che non ho amicizie, nonostante sono stati proprio loro a segregarmi. A quanto pare qui l'unica a preoccuparmi di me stessa sono sempre io.. vorrei aggiungere che dai 12 anni fino all'età dei 18 ho sofferto di autolesionismo.. è un dettaglio in più. Grazie e buona giornata.
2 risposte - LeggiTradimento
Salve la mia domanda è concisa mi piacerebbe capire cosa frulla nella testa di un uomo di 53 anni
Piccola premessa scopro che mio marito mi tradisce con una 27 enne circa 3 mesi fa lo affronto e lui dopo aver negato e negato e negato confessa una semi verità....ok gli dico che capisco che poteva capitare anche me che magari è da rivedere e risistemare il nostro rapporto....bene lui continua a sentirsi con lei ...io gli dico o lei o me con pacchetto famiglia (2figli)....lui io ti amo e non la sento più......bugia so per certo che si sentono ancora....io gli dico che se lo scopro di nuovo è veramente finita.....lui tranquilla non è più nei miei pensieri e non la sento più
Adesso scopro che jon solo si sentono e si mandami i messaggini d'amore ma che si beffano anche di me....io dico ma più che essere disponibile e amorosa per riattivare una bellissima relazione di 36 anni cosa dovevo fare??? E poi ora io che faccio sopporto ancora o lo smaschera di nuovo???
Poi mi chiedo sa che a gare così perde tutto moglie figli casa tutti i nostri progetti xche lo fa?
Sono tanto triste delusa da tutte le bugie e tanto confusa
Ringrazio chiunque voglia farmi una parola
Problemi madre figlia
Buongiorno, sono Martina e ho 21 anni. Scrivo qui perché penso di aver bisogno di un consiglio e molto probabilmente di aiuto. Mia madre nella sua vita ha avuto veramente tanti amanti, ha trattato mio papà come se fosse un portafoglio ambulante, ha ipotecato la casa, ha creato debiti con sette finanziarie differenti, ha rubato nella sua stessa casa i gioielli di famiglia per venderli e rubava di nascosto le carte di credito a mio papà per prelevare di nascosto. Mi ha sempre insultata, mi ha sempre trattata male, mi ha fatto mentire per coprire le sue azioni ricattandomi dicendomi che diceva a mio papà che avevo fatto io un incidente alla moto e non lei (perché mi aveva coperto). Mio papà d'altra parte era sempre nervoso, agitato, mi sgridava se una forchetta cadeva per terra, era sempre arrabbiato perché non sapeva come gestire la situazione con mia mamma e ne pagavo io le conseguenze. Mio papà mi portava sempre alla gare, mi faceva da mangiare, lavava i vestiti e chiamava una signora per stirare perché non era capace, mentre mia madre andava con chi le dava una borsa di Moschino o delle scarpe di Chanel. Ci sono tante altre cose che potrei raccontare ma penso che da questi fatti qualcosa si sia già capito e quindi vengo al sodo. Mio papà è morto poco tempo fa e mia madre è impazzita per i soldi, mi ha minacciata di fare finire la mia relazione, di sbattermi fuori di casa e di denunciarmi per averla insultata, mi dice che io devo ringraziare solo lei perché ha la pensione di reversibilità e che dopo essere stata male per così tanti anni con mio papà, ora è giusto che si goda quello che vuole. Solo che lei è sola, non ha amici, nessuno le vuole bene perché ha sempre usato le persone a suo piacimento e quindi cerca di rovinare quei pochi rapporti che sono riuscita a creare in quella giungla della mia famiglia. Mi insulta costantemente dicendo che sono una "di facili costumi" perché ho dormito con il mio ragazzo, mi dice che devo stare male perché me lo merito e che forse era meglio che non ci fossi più io. Forse sto esagerando, ma io mi sento male perché la mole di insulti aumenta sempre di più e sono sempre più pesanti perché purtroppo esisto anche io e l'eredità la deve dividere con me. Non so cosa fare. Non penso di riuscire a reggere dopo una vita già difficile di suo, anche una situazione così adesso.
Grazie di tutto e auguro una buona giornata.
Martina
Fine complicata di relazione
Salve, ho 33 anni. Sono stata per sei anni con un ragazzo della mia età, ed è stata una storia particolare, bella ma anche strana. Lui si è trasferito nella mia città quasi subito, senza avere null'altro che me, volendo evadere anche dal suo contesto e da un passato brutto. Siamo stati molto legati, complici, condividevamo tante cose, convivevamo . Lui ha sempre mostrato, già dopo un anno e mezzo, insoddisfazione per il lavoro che non trovava facilmente, perché si sentiva chiuso a stare in questa città. Tende a annoiarsi facilmente, non regge bene le frustrazioni, si innervosisce facilmente e va sotto stress sfogandosi con chi gli sta vicino. È come se non sentendosi soddisfatto di se stesso abbia bisogno di cambiare sempre situazione e posto, e raramente qualcosa gli va davvero bene. Io, dal mio canto, dopo un evento per me traumatico ho iniziato ad avere disturbi psicosomatici. Ero già una persona poco "autonoma", nel senso che non guidavo la macchina e sono cresciuta poco a livello di interessi e di conquiste , nonostante le sue continue sollecitazioni. Ho fatto molte cose, ho preso una seconda laurea e trovato lavoro,ma a livello pratico non sono cresciuta, non come lui avrebbe desiderato. Mi rendo conto di essermi bloccata e di avere sbagliato delle cose: quando ho iniziato ad avere disturbi e ansia, per un annetto non riuscivo ad uscire molto da sola e nemmeno a fare la spesa. Mi sono rintanata a casa dei miei (perché forse con lui non mi sentivo capita, ad esempio se avevo un malore lui mi aiutava con sufficienza, se chiedevo di accompagnarmi in auto lui lo faceva ma pensava che la mia fosse pigrizia). A casa dei miei trovavo un angolo di serenità , dove forse potevo essere quello che ero (anche libera di stare sul letto senza fare niente, libera di chiedere aiuto, sfuggendo dalle responsabilità). Spesso ho dormito lì, quando ho passato questo periodo, e lui a volte criticava questo (come fossi una pigra o mammona), ma mai dicendomi che mi avrebbe voluta accanto. A volte non sentivo che la nostra casa fosse mia, mi chiedo ora il perché : forse sotto sotto non mi sentivo a mio agio? All'altezza? Come se lui implicitamente volesse di più di ciò che ero? Lui , in generale, era quello pratico della coppia, io quella presente emotivamente, che non è pratica in cucina, anzi che non cucina quasi mai, che ancora deve crescere in molte cose . Il dialogo con lui era scarso, perché di solito mi accusava oppure lanciava dei discorsi o battute a metà, senza mai avermi realmente detto con calma e serietà cosa non andava e che le cose stavano rotolando. In questo periodo si sarà sentito come un padre, carico di tutte le responsabilità pratiche. Me lo ha fatto capire a volte ma diceva sempre che fra noi non c'erano rischi , che mi facevo paranoie. Pensavo fosse solo un brutto periodo, come lui diceva. Qualche giorno dopo, mi lascia dicendo che vuole stare solo e che non sta bene, pur sentendo sentimento. Poi ritorna dopo un mese. Ricominciamo piano, gli mostrò che sono Cambiata, ho imparato a guidare , cucino per lui, dimostro che anche io posso essere un sostegno per lui, lo aiuto, lo ascolto. Lui, nel frattempo, purtroppo non è sereno, spesso mi riversa molta insoddisfazione sulla sua vita, si innervosisce con tutto e tutti, è triste . Appena spingo per tornare a convivere ( e ci torno per due settimane),litighiamo e ci separiamo di nuovo. Ora, a distanza di due mesi, ci siamo rivisti . Lui ha perso tanti chili, fuma tanto, non sta bene . Sento che c'è del sentimento, mi guarda con tenerezza e c'è passione. Non frequenta nessuna ragazza e dice che ha pensato di rivolgersi a uno psicologo per la sua insoddisfazione. Riguardo noi, dice che a riprovare secondo lui andrebbe male, è sfiduciato, si sente spento e dice che io inizierei a pretendere cose che ora non riesce a dare. D'altro canto, si percepisce che vuole che io gli stia dietro ( e so che è un meccanismo sbagliato). Purtroppo io, che per mesi ho fatto la finta forte, questa volta sono stata me stessa, e ho passato con lui un pomeriggio di lacrime, dove gli ho fatto capire che questo su e giù e sua confusione mi fa male . Il problema è questo: mi sento molto in colpa per la fine della storia, e non so mai se avvicinarmi a lui in modo leggero per sperare che riviva delle cose belle con me e non solo pesantezza, o lasciarlo stare e fargli capire che non si possono tenere le persone non si possono tenere in bilico ( lui è sicuro che io sono sempre qui a pensare solo alla nostra storia). Il vero problema è che non riesco ancora ora, dopo mesi, a capire se la sua apatia generale abbia influito sulla visione che ha di noi, in quanto vede il rapporto al momento come PESO, oppure se ci sia proprio un problema con me (ovvero che non gli piaccio a livello razionale). E quindi non so come comportarmi, se tenere un legame con lui senza pretendere o puntare al rapporto, oppure fargli realizzare che è davvero chiusa, per suo volere. In tutto ciò io sto molto male perché lui non chiude mai nettamente , fosse per lui ci vedremmo ancora . È come se dovessi crederci solo io e convincerlo. È come se abbia buttato tutto, come se non avesse ricordi, come se qualsiasi cosa io dica sia inutile. So che sembro aver sviluppato una dipendenza, ma so anche che io ci tengo tanto a lui in quanto lui, e forse l'ho capito tardi. Mi scuso per la lunghezza ma ci sarebbero tante cose da dire. Grazie, saluti
1 risposte - LeggiSesso e sogni
Salve, sono una ragazza di 25 anni. Recentemente ho fatto un sogno che mi ha altamente disturbato. Ho sognato di avere un rapporto sessuale con un cane, non ho molti ricordi ma quando mi sono svegliata la cosa mi ha completamente sconvolto. Non ho MAI avuto nella vita impulsi disgustosi di questo genere e non mi capacito di come sia stato possibile fare un sogno di questo tipo. Mi sento sporca e paranoica. Forse è eccessivo per quello che è solo un sogno ma é una cosa che mi ha messo molto stress e anche una sorta di paura, essendo anche io una persona alquanto ansiosa. Sono ancora vergine in quanto non ho trovato ancora la persona giusta e quindi ho pensato che questo sogno potesse essere il frutto di frustrazioni sessuali o indice di un mio desiderio di avere maggiori esperienze sessuali (come è normale a 24 anni), di "liberarmi" da questo punto di vista. Chiedo a voi perché mi vergogno di parlarne con qualsiasi altra persona. Vi prego ditemi che non sono una pazza malata...
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