Domande su Sesso, Coppia, Amore e Relazioni Domande e Risposte su sessualità, amore, coppia e relazioni
Cosa mi succede? Non provo affetto per nessuno
Buonasera, mi trovo a scrivere qui e nn so perché, non per sminuire nessuno ma mi fa sentire una senza speranze ma poi in fondo mi sembra l ultima risorsa.
sono consapevole di nn avere mai avuto una vita "normale" , genitori separati mamma giovane padre quasi del tutto assente e tutte le cazzate che potrei dire, ho paura d farlo solo x giustificarmi,solo x autocompatirmi.
ho sempre creduto d avere il controllo su tutto ma nn e mai stato cosi, ora mi ritrovo quasi sola, ho lasciato da un mese un uomo che mi amava incostantemente da 5 anni perche nn provo piu nulla, ma ne verso lui ne verso nessun altro.
nn ho affetto x nessuno, nn me ne frega d nessuno ne se stanno bene ne se stanno male.
mi sento un mostro, una piccola inutile donna.
Come si deve reagire alle provocazioni?
Ciao a tutti, sono nuova del sito e l'ho trovato molto interessante.
La domanda che volevo porre riguarda un comportamento molto particolare che mi è capitato di riscontrare, nel mio caso, solo in soggetti maschi. In pratica quando parlo con queste persone, una delle quali è mio padre, non si riesce a fare una conversazione diciamo così "seria" in quanto hanno la tendenza a prendere solo in giro. Un esempio: tempo fa ero in sovrappeso e mi sentivo solo dire "allora non dimagrisci", "vedo che sei dimagrita". Poi io ci tengo molto all'abbigliamento, agli accessori e sono molto orgogliosa delle cose che riesco a comprarmi e ad esempio un collega mi prende sempre in giro per questo:"hai la borsa di Amadori" e via dicendo.
Sembrano esempi banali ma con queste persone non riesco proprio a stabilire un dialogo perchè in pratica basano la loro conversazione solo su "sfottò" sulle cose che sanno darmi molto fastidio. Il problema poi è che, se glielo faccio notare, si offendono pure. Mi potete spiegare che cosa sta alla base di comportamenti simili? Devo dire poi che non lo fanno solo con me ma anche con altre persone anche se magari in maniera più blanda. Come si deve reagire a provocazioni del genere? Indifferenza?
Grazie per l'aiuto.
5 anni di relazione felice, poi ho baciato un altro.
Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni e sono fidanzata da 5. Io ed il mio ragazzo non abbiamo mai avuto problemi in questi anni, pochi litigi e tanti bei momenti trascorsi insieme. Questa estate però, con gli esami universitari finiti e la prospettiva di un imminente cambio di vita con la laurea e l'inizio di un lavoro, mi sono sentita più libera da una serie di paletti imposti nella mia vita scolastica. Sono uscita di più con le mie amiche e mi sono rifugiata nell'alcol che mi ha regalato quella spensieratezza mai provata prima. In una di queste sere però ho conosciuto un altro ragazzo del mio paese, che ho continuato ad incontrare in diversi locali. Mi sono resa conto che provavo attrazione per questo ragazzo e non più per il mio fidanzato. Ne ho subito parlato con lui perchè riflettendo ho capito che forse ciò che ci teneva uniti era un profondo affetto e l'abitudine. Lui ci è rimasto male e non si sentiva come me. Ho continuato ad incontrare l’altro ragazzo per i locali e una sera mentre parlavamo mi ha dato un bacio a stampo. Ovviamente non ho detto nulla al mio ragazzo e siamo partiti una settimana per le vacanze, piena di litigi sempre per i miei dubbi e dove ho fatto molta fatica a trovare quell'intimità che un tempo era normale. Ho riflettuto tanto sul nostro rapporto e sono arrivata a pensare che forse mi sono accontentata, che tanti lati del suo carattere mi innervosiscono e lui pur di stare con me spesso si trattiene e si adegua alle mie volontà. Tornati dalla vacanza avevo deciso di prendere un periodo di pausa, ma sono arrivati i risultati della TC di suo padre con diagnosi di etp pancreatico al quarto stadio. Lo sconforto della prima settimana è stato enorme, poi dopo aver trascorso due giorni a casa del mio ragazzo, il sabato sera sono uscita con le mie amiche. Distrutta dalla notizia e rendendomi conto di essere bloccata in una situazione più grande di me mi sono lasciata andare un pò con i drink. Alla festa c'era anche l'altro ragazzo al quale avevo detto che ci saremo rivisti a settembre perchè sapevo che mi sarei lasciata. Ci siamo appartati per parlare, ma invece ci siamo baciati. Sul momento mi sembrava una cosa giusta per me, non mi sono sentita in colpa, io che ho sempre sostenuto che il tradimento non è una cosa ammissibile perchè significa non portare rispetto alla persona con cui si sta. Da quella sera questo ragazzo l'ho rivisto una sola volta, sempre in un locale, ed abbiamo parlato. Ho rifiutato un suo invito ad uscire perchè sarebbe troppo. La notte stessa mi ha mandato un messaggio, al quale ho risposto dicendo di lasciarmi in pace e da lì non ci siamo più sentiti. E' un mese ormai che non ho contatti con questo ragazzo ma io non smetto di pensare a quello che è successo. Mi dico che se l'ho fatto un motivo ci sarà, forse al mio ragazzo voglio solo un gran bene. Io l'ho sempre visto come mio futuro marito e padre dei miei figli. Non so come possa essere cambiato tutto in tre mesi. Mi chiedo se lo stress della laurea, il pensiero che tra qualche mese inizierò a lavorare e che la mia vita prenderà un'altra piega possa influire anche sul rapporto di coppia. Avrei bisogno di allontanarmi dal mio ragazzo per capire, ma con suo padre in queste condizioni non mi sento così libera di farlo. Vorrei aspettare un periodo più tranquillo ma so che non ci sarà perchè la situazione sarà sempre peggio. Egoisticamente parlando, vorrei far passare la mia laurea, che è a fine Novembre, per stare io più tranquilla ed affrontare un problema alla volta. Così però mi rendo conto di far star male il mio ragazzo perchè mi vede più distaccata e fa di tutto per farmi sentire più amata, pensando che il problema sia la noia dell'abitudine e non un tradimento. Io mi rendo conto che non gli sto dando le stesse cose che lui dà a me. Mi ritrovo spesso a pensare a quest'altro ragazzo, quando esco lo cerco nei locali dove vado. Lui è un tipo completamente diverso dal mio fidanzato, esce con molte ragazze ed io sono solo una delle tante con cui ha trovato una certa attrazione. La mia paura è che lasciare il mio ragazzo per un tipo come lui, che molto probabilmente a me non pensa nemmeno più, sarebbe l'errore più grande della mia vita. Voglio lasciare il mio ragazzo solo se mi rendo conto di non amarlo più e non per un’altra persona. So anche che questo tradimento pesa tantissimo sulla mia coscienza, vorrei dirglielo perchè fondare un futuro su una bugia non è pensabile per me. Allo stesso tempo ho paura perchè mi ha sempre detto che un tradimento non lo perdonerebbe mai e principalmente gli darei un altro dolore oltre a quello che già sta attraversando. Sono davvero in difficoltà; se non ci fosse stata la notizia di suo padre mi sarei comportata diversamente. Avrei preso una pausa e magari ora starei meglio, ma da quella notizia non mi sono sentita di lasciarlo solo e dargli un altro pensiero. In più so che avrei tutta la mia famiglia contro perché è un ragazzo adorabile e adorato dai miei genitori. Non so come posso fare a capire se gli voglio solo bene o se è solo un periodo di grande confusione che prima o poi passerà. Io sono molto afflitta perchè mi chiedo come mai questi dubbi siano nati proprio ora che la situazione è così complicata; lasciarlo ora significherebbe lasciarlo nel momento del bisogno e non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico. Grazie in anticipo. Cordiali Saluti.
1 risposte - LeggiDopo aver fatto l'amore ho pianto...
Ciao a tutti! Ieri sera dopo averlo fatto con il mio Ragazzo ( conviviamo da un anno +) ho pianto e mi sentivo triste... Durante il rapporto mi dava persino fastidio Che mi tocasse anche la pelle... Mi e' scoppiato un forte Mal di testa..Il bello e' che ho insistito io ...volevo farlo ! (Lui spesso stanco nn insiste mai più di tanto) quando finalmente lui ha raggiunto l'orgasmo io mi sono sentita sola e piangevo... Non era Mai successo ...eppure lo amo tantissimo.. Non capisco perché sono così triste...ho provato a spiegarglielo ma lui si e irrigidito e offendendosi si e' addormentato...
2 risposte - LeggiCuckoldismo
vivo un periodo di forte disagio ho bisogno urgentemente di consigli.entrambi 48anni sposati da 30 nonostante la precoce menopausa ho cercato di essere anche se con qualche iniziale difficoltà a continuare ad avere un vita sessuale attiva.premetto che da sempre vivo un rapporto difficile con mio marito a motivo delle molteplici scappatelle,e negli ultimi anni con l'avvento d'internet della sua dipendenza pornografica alimentata da profili falsi sui vari siti.tra liti e rappacificazioni si tira avanti per una sorta di codardia,dovuta anche alla mia dipendenza economica(casalinga)negli ultimi anni sopratutto nell'intimità ha iniziato a farmi proposte di sesso in tre,non sono una puritana ma e una pratica che non condivido.pensando che fosse una fantasia in certte occasioni sono stata al gioco,ma la situazione e divenuta via,via piu incalzante e ho voluto capire sino a che punto facesse sul serio.Ho finto di essere d'accordo per un incontro,sicura che non avrebbe mai potuto cedermi a uno sconosciuto raccattato su internet parando con naturalezza di cosa questo doveva farmi e non farmi...leggendo quelle email sono stata assalita da una rabbia e gli ho vomitato addosso il mio disprezzo!!!sono sconvolta non so cosa pensare e normale un uomo che tratta la moglie come un oggetto da cedere a uno sconosciuto per appagare una sua fantasia?ho letto che questa pratica sarebbe l'inizio di un vorticoso rituale e cosi?chi potrebbe eventualmente aiutarlo?la dipendenza continua a siti pornografici puo peggiorare la visione di queste fantasie? da dove nascono? vi prego mi date una mano a capirci qualcosa?
5 risposte - LeggiLa mia ragazza vieta di masturbarmi
Salve, volevo porvi una domanda che mi tormenta da tempo, è normale che la mia ragazza mi vieta di masturbarmi? Lei afferma che le da fastidio e non è corretto farlo guardando foto di altre donne, e per 11 mesi non mi sono masturbato avendo a volte rapporti di intimità con lei. Leggendo un articolo su internet stava scritto che è normale sfogarsi da soli con la masturbazione e anche facendolo davanti a una foto di una donna, non è fonte di tradimento poiché non ha niente a che vedere con l'amore che si prova con il proprio partner e ,dopo aver letto questo, mi sono masturbato e poi a distanza di una settimana lo fatto di nuovo e di nuovo ancora dopo 10 giorni. Potresti aiutarmi in tutto ciò facendo chiarezza su questo problema e quale sarebbe la cosa migliore da fare per entrambi? Grazie anticipatamente per le risposte, cordiali saluti.
6 risposte - LeggiCi molliamo, subito dopo lui si sposa
Buongiorno. Sono una ragazza di 25 anni con un trascorso difficile alle spalle. A gennaio 2016 a mio padre venne diagnosticato un tumore allo stomaco in fase avanzata: 3 operazioni, chemioterapia e tutte le cure che lo hanno fatto soffrire come un cane lo rendevano ogni giorno più fragile invece che aiutarlo. In tutto questo (ho saputo dell'irreversibilità della sua malattia solo verso la fine... e per questo mi porto dietro enormi sensi di colpa) sono comune riuscita a conseguire la laurea magistrale a pieni voti (e lui per fortuna c'era a vedermi). Fu proprio in quel periodo che conobbi Lui. Di sei anni più grande di me, stava per completare il dottorato ed era in attesa di un assegno di ricerca per proseguire la sua carriera dalla quale, mi resi conto dopo, era del tutto ossessionato. Lo ammiravo, perché vedevo in lui quello che mi sarebbe piaciuto diventare; amavo ciò che studiavo, e pensavo che avrei fatto domanda per alcuni dottorati. Lui ovviamente mi ha guidato e supportato in tutto questo. Ovviamente oltre alla stima professionale si è subito aggiunto anche altro, fu lui a fare la prima mossa in tal senso. Io ne fui subito perdutamente innamorata. In un periodo così buio come quello che stavo passando in famiglia quella era stata una ventata d'aria fresca, un motivo per cui sorridere di nuovo e progettare un nuovo futuro. Poi arriviamo al punto in cui mio padre se ne andò: ne fui devastata. Non avevo ancora 25 anni e nessuna idea di come mi sarei resa indipendente senza di lui, buttata all'improvviso in un modo di responsabilità che non credevo di poter gestire da sola, anche se avevo accanto mio madre. Dopo aver detto a lui che da quel momento sarebbe stato difficile stare accanto a me e che non volevo che lo facesse per pietà, lui rimase comunque. Mi sostenne nei successi esami di dottorato... che fallii tutti e ciò mi fece cadere in una profonda disperazione dal momento che oltre a mio padre anche il mio sogno si era infranto (in realtà avevo anche scoperto tutto il marciume del mondo accademico rimanendone disgustata... e pensando che forse era stato meglio così). Intanto lui, con la scusa di problemi lavorativi (l'assegno promesso tardava ad arrivare) si faceva sempre più schivo. Dal punto di vista sessuale sono state rarissime le volte in cui ci siamo incontrati e ad dire la verità nemmeno "complete": all'inizio credevo fosse una qualche forma di rispetto per me o per il mio lutto, poi ho imputato tutto a una sua insicurezze e, come da sue parole, "paura verso il sesso e le malattie" (una delle sue tantissime manie ossessive). A un certo punto sparisce un una 20a di giorni e inizio a pensare che il nostro rapporto sia finito. Ma alla fine torna e, che stupida!, me lo prendo indietro nonostante razionalmente ne vedessi tutti i difetti. Ma avevo bisogno di sentire di avere un appoggio su cui costruire una nuova vita, una nuova famiglia dopo che la mia era stata devastata dal cancro. Nel frattempo avevo cominciato un nuovo lavoro e stando insieme a nuove persone che ora chiamo amici ho iniziato pian piano a rinascere, ad avere anche le idee più chiare su quello che avrei voluto fare da grande. Con lui la solita routine di freddezza, mi desiderava anche fisicamente ma era come se tra noi ci fosse un muro. A gennaio la bomba: mi annuncia che al fratello è stato diagnosticato un cancro e, com'era solito a fare per (non) risolvere i problemi, si chiude in sè stesso e sparisce. Io lo tempesto di chiamate e messaggi, sono preoccupata, essendoci già passata voglio aiutarlo, stargli vicino. Niente: solo risposte evasive tra i denti. Ai primi di marzo, per caso, veniamo al dunque con l'ultima litigata clamorosa dove ci diciamo apertamente quello che pensiamo: gli spiego quanto lui valga per me nonostante i problemi, quanto io abbia bisogno di lui. Lui mi risponde che all'inizio gli importava ma che ora non mi ama più e che in quel momento poteva essermi solo amico, anzi sarebbe stato comunque assente perché l'attenzione era tutta per suo fratello e poi tra qualche giorno sarebbe partito per una 20a di giorni per gli USA per lavoro. Da quel giorno non l'ho più sentito: ero più tranquilla, mi ero tolta il peso di una relazione malata. Finché... una sera insieme ad amici vengo a sapere nel peggiore dei modi (tramite social) che quel giorno stesso si è sposato. Mi crolla il mondo addosso, i vecchi attacchi di panico con cui avevo combattuto in passato tornano a galla e ora vado avanti ad ansiolitici. Lui ovviamente non risponde più ad alcun messaggio. Mi sento una nullità, un giocattolo usato e gettato, autostima distrutta. A questo punto dubito anche della presunta malattia del fratello. E visto il mio passato se fosse veramente una scusa sarebbe veramente gravissimo. Mi sono sentita raggirata nel periodo di massima fragilità della mia vita. Cosa devo fare?
0 risposte - LeggiPerché non mi apprezzo?
Buongiorno, mi trovo in una situazione di stallo da qualche mese e non so come uscirne. Ho 25 anni e ho avuto una relazione per 9 anni (dai 14 ai 23). Ero molto innamorata di lui, ma il rapporto si è lentamente trasformato in un grande affetto, più materno che romantico. Per una serie di ragioni, mi ero sempre calata nei panni della sua salvatrice e un anno e mezzo fa ho deciso di lasciarlo per provare a vivere la mia vita. Questa scelta è stata molto liberatoria per me, ma mi è mancata la stabilità che avevo sempre trovato in lui. Inoltre, la spinta per compiere questa svolta è giunta dall'incontro con un altro uomo, che rappresentava tutto quello che il mio ex non era. Era maturo, intraprendente e si prendeva cura di me. Insomma, nel giro di poche settimane mi sono invaghita perdutamente, salvo poi scoprire che era fidanzato da anni con un'altra ragazza. La delusione è stata cocente, ma non è bastata ad allontanarmi. Mi dicevo che prima o poi l'avrebbe lasciata e che avrebbe capito il nostro grande amore. Ovviamente non è successo e io ho trascinato questo rapporto tra addii e riappacificazioni per più di un anno. Da lì ho avuto un altro paio di relazioni, entrambe terminate nello stesso modo: sono bella, brava, simpatica e niente di più. Non è scattato in loro nessun sentimento nei miei confronti. Mi sono sentita dire in entrambi i casi che non erano presi di me e volendo si poteva andare avanti nel frequentarsi, ma senza l'ottica di costruire una relazione, bensì più come un simpatico passatempo. Inutile dire, che è stato inevitabile chiedersi cosa ci sia in me che non convince le altre persone e che non le sprona a provare qualcosa nei miei confronti che non sia una semplice simpatia. Tutta questa premessa per contestualizzare come nell'ultimo anno e mezzo io sia scesa in una lunga spirale che mi porta a pensare di valere qualcosa solo se inserita in un contesto a due. Ho preferito una relazione tossica e alcuni altri brevi rapporti palesemente senza valore alla solitudine. Nei periodi in cui non esco con nessuno o non conosco nessuno tendo a mancare di stimoli e di voglia di fare. Come se il mio valore si misurasse solo e soltanto in relazione agli altri. In tutto ciò, sono razionalmente consapevole dei miei pregi e dei miei difetti, eppure ho bisogno di specchiarmi negli occhi altrui per volermi bene. Infine quindi vi chiedo: come si impara ad amare se stessi? Come ci si attribuisce un valore senza aspettare che sia un uomo a darcelo? Come si impara a desiderare una relazione perché ci migliori la vita e non perché la renda degna? Sono stanca di rendermi lucidamente conto di quanto io attenda costantemente gesti d'affetto da altri, delle ore in cui aspetto un segno da persone che non mi interessano nemmeno troppo, solo per poter pensare "mi cerca, allora valgo". Sono stufa di sentirmi così e vorrei davvero ricominciare a respirare aria fresca. Voglio vedermi e amarmi come so di meritare.
1 risposte - LeggiDifficoltà nel raggiungere l’orgasmo
Buongiorno a tutti, sono Giulia , ho 22 anni e purtroppo non ho mai avuto un orgasmo in tutta la mia vita. Sono sessualmente attiva da 8 anni, e con nessun partner sono mai riuscita a raggiungere l’appice del mio piacere.
Al momento ho una relazione stabile da un po’ di tempo, e nonostante l’amore e la forte attrazione fisica accompagnata da un fortissimo desiderio sessuale e mentale in precedenza mia provato, ho comunque tanta difficoltà.
La via più facile per andarci almeno vicina è la masturbazione; la stimolazione del clitoride da parte mia e l’utilizzo di un dildo da parte del mio ragazzo, o viceversa.
Ed è a questo proposito che le volevo chiedere se esiste la possibilità di avere un orgasmo “leggero”, tanto da rendersi conto di una fuoriuscita di liquidi vaginali spropositata, che posso descrivere come un getto d’acqua che sfonda una porta, senza però raggiungere il massimo piacere in senso fisico e mentale.
In sostanza, solo con questo tipo di masturbazione in tempi prolungati e mai con la penetrazione, mi sembra quasi di farcela, sentendo una sensazione di sollievo e rilassatezza dopo questa fuoriuscita, che però svanisce senza darmi quella sensazione di estremo piacere .
Forse è stupido, ma : è possibile avere un orgasmo e non accorgersene?
Ringrazio in anticipo per un eventuale risposta.
Giulia
Io e la mia gelosia ossessiva. Che fare?
Salve, sono una ragazza di 22 anni e credo di essere affetta da gelosia ossessiva. Ho avuto solo una relazione, per altro a distanza, ma in tal caso ero molto tranquilla e gli lasciavo i suoi spazi e le sue libertà, solo che alla fine lui mi ha tradita. Ora, invece, sto con un ragazzo da più di 2 anni, anche stavolta purtroppo la relazione è a distanza, e inizialmente le cose andavano bene, ero gelosa ma al punto giusto. Col passare del tempo, però, la mia gelosia è diventata incontrollabile, al punto da farci lasciare più volte. Sono consapevole di essere troppo gelosa e di non lasciargli la sua libertà e la cosa fa stare male anche me, ma non riesco a controllarmi, sembra più forte di me. Provo rabbia e preoccupazione ogni volta che esce, anche solo con i suoi amici maschi, mi dà fastidio se fa amicizia con persone del sesso opposto e cerco di evitare che ci messaggi, inoltre una cosa che mi pesa tanto è che non riesco a supportarlo come vorrei nei nuovi progetti che intraprende, è come se avessi bisogno di un lasso di tempo per abituarmi alla novità e non provare fastidio. Le cose migliorano quando, per brevi periodi purtroppo, viviamo nella stessa città. Cosa ho che non va? Cosa posso fare? Sto rovinando un rapporto a cui tengo e vorrei assolutamente rimediare.
1 risposte - LeggiIl mio ragazzo non ha piacere a stare molto tempo con me
Salve, vi scrivo perché sono abbastanza stanca di questa situazione. Sto da due anni con un ragazzo, frequentiamo l'università e viviamo ancora in casa dei genitori. Il problema è che abbiamo due concetti diversi di tempo soddisfacente per stare insieme, a lui va bene vederci due volte a settimana una mezz'oretta e io ho piacere a passarci molto più tempo. In particolare abbiamo discusso perché lui dice si accontenta di stare con me una sera intera, anche io ovviamente mi accontento, ma ho più piacere se riusciamo a passare insieme anche il pomeriggio (soprattutto perché ci vediamo molto poco durante la settimana). A lui sembra non faccia ne caldo ne freddo stare più tempo insieme, si accontenta, gli basta poco. Credo di aver capito che per lui l'importante sia vederci, per quanto tempo non fa la differenza, ma per me è molto sgradevole questa situazione perché sento già il desiderio di una convivenza (al momento non possibile perché dobbiamo finire l'università) ma con una persona così mi chiedo, sarà mai possibile? È "normale" che lui si accontenti di stare poco con me senza sentire il desiderio di starci ulteriormente? Ho pensato che una spiegazione a questo differente modo di vivere sia questo: lui è cresciuto senza padre e la madre non si è mai riaccompagnata, può darsi che questo esempio tra le mura di casa lo abbia condizionato? Io sono cresciuta in due case, con genitori separati entrambi riaccompagnati, dove c'è sempre stato molto amore e desiderio di stare insieme, il contesto è molto diverso. Come posso provare a trovare un equilibrio che renda possibile stare bene ad entrambi?
Vi ringrazio per la disponibilità
Storia morta in partenza?
Ciao,
scrivo perché sono veramente disperata. Affronterò un percorso personale per superare questa delusione devastante, ma il quesito che qui pongo è per capire. Mi spiego. Tre anni fa ho conosciuto l'uomo della mia vita: bello, intelligentissimo, ipersensibile, altruista, creativo, brillante... Piccolo problema: era sposato. Ma lo sapevo. E dopo un periodo in clandestinità, un anno fa si è separato. Finalmente facciamo coppia fissa apertamente, ma ognuno vive a casa sua. Lui però è infelice, non è più quello di prima, gli mancano da morire i figli, che vede poco, e secondo me anche la vita di prima. A volte è il solito uomo di cui mi sono innamorata, ma molte altre è silenzioso, distante e freddo. Ma non è finita qui. Intanto vengo a sapere che non si è separato per scelta, come mi ha fatto credere, ma perché la moglie ha scoperto la relazione e non l'ha perdonato. Ancora non è tutto. Vengo a sapere anche che da 10 anni ha un'amante, sempre la stessa. Sempre lei: quando era sposato, quando era sposato e frequentava me, ora che è separato ed è il mio "ragazzo". Quindi la mia era una storia morta in partenza? Sono devastata e lavorerò su di me per elaborare tutto questo. Ma qui vi chiedo: cosa spinge un uomo a comportarsi così? Perché mi ha cercata se già aveva un'amante? Perché mi ha fatto credere di essersi separato per scelta quando non è vero? Perché se dopo essersi separato ed essersi accorto di stare così male ha continuato a stare con me... e con l'altra? Perché lei resta sempre nella sua vita, qualunque cosa accada? Abbiamo fatto una vacanza insieme,mi era sembrata bellissima, e lui appena sceso dall'aereo ha iniziato a mandare messaggi appassionati a quella... Si sono visti, hanno fatto sesso come centinaia di altre volte alla faccia mia! Perché? Vi prego aiutatemi a leggere e a dare un senso a questi comportamenti!
Grazie
Perché non mi apprezzo?
Buongiorno, mi trovo in una situazione di stallo da qualche mese e non so come uscirne. Ho 25 anni e ho avuto una relazione per 9 anni (dai 14 ai 23). Ero molto innamorata di lui, ma il rapporto si è lentamente trasformato in un grande affetto, più materno che romantico. Per una serie di ragioni, mi ero sempre calata nei panni della sua salvatrice e un anno e mezzo fa ho deciso di lasciarlo per provare a vivere la mia vita. Questa scelta è stata molto liberatoria per me, ma mi è mancata la stabilità che avevo sempre trovato in lui. Inoltre, la spinta per compiere questa svolta è giunta dall'incontro con un altro uomo, che rappresentava tutto quello che il mio ex non era. Era maturo, intraprendente e si prendeva cura di me. Insomma, nel giro di poche settimane mi sono invaghita perdutamente, salvo poi scoprire che era fidanzato da anni con un'altra ragazza. La delusione è stata cocente, ma non è bastata ad allontanarmi. Mi dicevo che prima o poi l'avrebbe lasciata e che avrebbe capito il nostro grande amore. Ovviamente non è successo e io ho trascinato questo rapporto tra addii e riappacificazioni per più di un anno. Da lì ho avuto un altro paio di relazioni, entrambe terminate nello stesso modo: sono bella, brava, simpatica e niente di più. Non è scattato in loro nessun sentimento nei miei confronti. Mi sono sentita dire in entrambi i casi che non erano presi di me e volendo si poteva andare avanti nel frequentarsi, ma senza l'ottica di costruire una relazione, bensì più come un simpatico passatempo. Inutile dire, che è stato inevitabile chiedersi cosa ci sia in me che non convince le altre persone e che non le sprona a provare qualcosa nei miei confronti che non sia una semplice simpatia. Tutta questa premessa per contestualizzare come nell'ultimo anno e mezzo io sia scesa in una lunga spirale che mi porta a pensare di valere qualcosa solo se inserita in un contesto a due. Ho preferito una relazione tossica e alcuni altri brevi rapporti palesemente senza valore alla solitudine. Nei periodi in cui non esco con nessuno o non conosco nessuno tendo a mancare di stimoli e di voglia di fare. Come se il mio valore si misurasse solo e soltanto in relazione agli altri. In tutto ciò, sono razionalmente consapevole dei miei pregi e dei miei difetti, eppure ho bisogno di specchiarmi negli occhi altrui per volermi bene. Infine quindi vi chiedo: come si impara ad amare se stessi? Come ci si attribuisce un valore senza aspettare che sia un uomo a darcelo? Come si impara a desiderare una relazione perché ci migliori la vita e non perché la renda degna? Sono stanca di rendermi lucidamente conto di quanto io attenda costantemente gesti d'affetto da altri, delle ore in cui aspetto un segno da persone che non mi interessano nemmeno troppo, solo per poter pensare "mi cerca, allora valgo". Sono stufa di sentirmi così e vorrei davvero ricominciare a respirare aria fresca. Voglio vedermi e amarmi come so di meritare.
1 risposte - LeggiDifficoltà nel raggiungere l’orgasmo
Buongiorno a tutti, sono Giulia , ho 22 anni e purtroppo non ho mai avuto un orgasmo in tutta la mia vita. Sono sessualmente attiva da 8 anni, e con nessun partner sono mai riuscita a raggiungere l’appice del mio piacere.
Al momento ho una relazione stabile da un po’ di tempo, e nonostante l’amore e la forte attrazione fisica accompagnata da un fortissimo desiderio sessuale e mentale in precedenza mia provato, ho comunque tanta difficoltà.
La via più facile per andarci almeno vicina è la masturbazione; la stimolazione del clitoride da parte mia e l’utilizzo di un dildo da parte del mio ragazzo, o viceversa.
Ed è a questo proposito che le volevo chiedere se esiste la possibilità di avere un orgasmo “leggero”, tanto da rendersi conto di una fuoriuscita di liquidi vaginali spropositata, che posso descrivere come un getto d’acqua che sfonda una porta, senza però raggiungere il massimo piacere in senso fisico e mentale.
In sostanza, solo con questo tipo di masturbazione in tempi prolungati e mai con la penetrazione, mi sembra quasi di farcela, sentendo una sensazione di sollievo e rilassatezza dopo questa fuoriuscita, che però svanisce senza darmi quella sensazione di estremo piacere .
Forse è stupido, ma : è possibile avere un orgasmo e non accorgersene?
Ringrazio in anticipo per un eventuale risposta.
Giulia
Storia morta in partenza?
Ciao,
scrivo perché sono veramente disperata. Affronterò un percorso personale per superare questa delusione devastante, ma il quesito che qui pongo è per capire. Mi spiego. Tre anni fa ho conosciuto l'uomo della mia vita: bello, intelligentissimo, ipersensibile, altruista, creativo, brillante... Piccolo problema: era sposato. Ma lo sapevo. E dopo un periodo in clandestinità, un anno fa si è separato. Finalmente facciamo coppia fissa apertamente, ma ognuno vive a casa sua. Lui però è infelice, non è più quello di prima, gli mancano da morire i figli, che vede poco, e secondo me anche la vita di prima. A volte è il solito uomo di cui mi sono innamorata, ma molte altre è silenzioso, distante e freddo. Ma non è finita qui. Intanto vengo a sapere che non si è separato per scelta, come mi ha fatto credere, ma perché la moglie ha scoperto la relazione e non l'ha perdonato. Ancora non è tutto. Vengo a sapere anche che da 10 anni ha un'amante, sempre la stessa. Sempre lei: quando era sposato, quando era sposato e frequentava me, ora che è separato ed è il mio "ragazzo". Quindi la mia era una storia morta in partenza? Sono devastata e lavorerò su di me per elaborare tutto questo. Ma qui vi chiedo: cosa spinge un uomo a comportarsi così? Perché mi ha cercata se già aveva un'amante? Perché mi ha fatto credere di essersi separato per scelta quando non è vero? Perché se dopo essersi separato ed essersi accorto di stare così male ha continuato a stare con me... e con l'altra? Perché lei resta sempre nella sua vita, qualunque cosa accada? Abbiamo fatto una vacanza insieme,mi era sembrata bellissima, e lui appena sceso dall'aereo ha iniziato a mandare messaggi appassionati a quella... Si sono visti, hanno fatto sesso come centinaia di altre volte alla faccia mia! Perché? Vi prego aiutatemi a leggere e a dare un senso a questi comportamenti!
Grazie
Io e la mia gelosia ossessiva. Che fare?
Salve, sono una ragazza di 22 anni e credo di essere affetta da gelosia ossessiva. Ho avuto solo una relazione, per altro a distanza, ma in tal caso ero molto tranquilla e gli lasciavo i suoi spazi e le sue libertà, solo che alla fine lui mi ha tradita. Ora, invece, sto con un ragazzo da più di 2 anni, anche stavolta purtroppo la relazione è a distanza, e inizialmente le cose andavano bene, ero gelosa ma al punto giusto. Col passare del tempo, però, la mia gelosia è diventata incontrollabile, al punto da farci lasciare più volte. Sono consapevole di essere troppo gelosa e di non lasciargli la sua libertà e la cosa fa stare male anche me, ma non riesco a controllarmi, sembra più forte di me. Provo rabbia e preoccupazione ogni volta che esce, anche solo con i suoi amici maschi, mi dà fastidio se fa amicizia con persone del sesso opposto e cerco di evitare che ci messaggi, inoltre una cosa che mi pesa tanto è che non riesco a supportarlo come vorrei nei nuovi progetti che intraprende, è come se avessi bisogno di un lasso di tempo per abituarmi alla novità e non provare fastidio. Le cose migliorano quando, per brevi periodi purtroppo, viviamo nella stessa città. Cosa ho che non va? Cosa posso fare? Sto rovinando un rapporto a cui tengo e vorrei assolutamente rimediare.
1 risposte - LeggiSenso di colpa
Salve, mi chiamo Beatrice ed ho 21 anni. Sono stata fidanzata per un anno e mezzo con il mio primo ragazzo che precedentemente era anche un mio caro amico. Tra di noi c'è sempre stata una buona complicità, ma da parte mia poca attrazione (non solo fisica...non ero proprio innamorata). Non ho mai voluto dar retta a queste sensazioni perché pensavo che col tempo mi sarei innamorata, dopotutto era un bravo ragazzo, simpatico, mio amico ecc... però dopo due anni ho cominciato a non poterne più, l'ho lasciato e mi sono messa poco dopo con il mio ragazzo attuale, per cui invece provo un sentimento molto più profondo e una forte attrazione. Adesso giungo al punto: mi sono sempre immaginata con un solo ragazzo per tutta la vita (ovviamente parlo per me, e so che è un pensiero molto retrograda legato alla mia educazione cattolica in infanzia), e dunque aver lasciato quello che pensavo dovesse essere "l'unico" mi ha destabilizzato profondamente, in particolare provo un senso di colpa costante e lacerante per aver perso la verginità con lui e non con il mio ragazzo attuale, che amo davvero. I "rapporti" che ho avuto col mio ex (non so neanche se considerarli tali, eravamo entrambi alla prima esperienza) non mi hanno trasmesso niente mentre ora sono davvero felice, a parte questo senso di colpa, questa voce interiore e bigotta che mi dice in continuazione "sei una poco di buono!", so che è una completa idiozia, ma non riesco a spegnerla! Inoltre al mio ragazzo ovviamente non importa che io non sia più vergine, però temo sempre che in fondo in fondo un pochino gli dia fastidio... che devo fare?
2 risposte - LeggiChi ho davanti?
Ciao a tutti! Vi scrivo perché è da un po’ di tempo che mi interrogo circa il rapporto di amicizia che da qualche mese ho instaurato con una ragazza che frequenta la mia stessa università! Premetto che ci conosciamo da quasi un anno ormai, ma nell’ultimo periodo il suo atteggiamento nei miei confronti è diventato molto “aggressivo”, ha iniziato a criticare molto la mia vita privata, arrivando addirittura ad impormi di comportarmi in un certo modo in determinate situazioni, di evitare certe persone e di chiedere dei rapporti! Ogni volta che ci vediamo capita spesso che si metta a fare delle osservazioni su di me, sul mio modo di vestire o banalmente sul mio aspetto, con frasi del tipo “ti vedo strana” quando in realtà non c’è niente che non va! Un giorno è arrivata a dirmi cose molto forti ( a causa di un equivoco che abbiamo avuto in passsto) in presenza di altre persone arrivando ad umiliarmi pubblicamente facendomi passare per la persona che non sono..! La percepisco molto critica è fredda nei miei confronti! Capisco che non si possa piacere a tutti ma lei la reputo un’amica e questo atteggiamento strano non capisco da cosa possa essere dovuto... obiettivamente sono sempre stata un’amica sempre disponibile (forse anche troppo), sincera e leale nei suoi confronti! Non l’ho mai attaccata o cecato di ferirla, mentre lei sembra fregarsene di ciò che i suoi atteggiamenti possano provocatre negli altri! So che mi direte di parlarne direttamente con lei, ma è difficile avviare una discussione o cercare un chiarimento con una persona così “impermeabile” perché qualsiasi osservazione la prenderebbe sul personale e farebbe comunque in modo di far passare me per quella sbagliata, non so se mi spiego.. vorrei solo capire se tutto questo potrebbe essere dovuto per invidia o rabbia che lei ha repressa dentro di sè
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