Domande su Genitori e Figli Domande e Risposte su genitorialità e rapporto con i figli
Situazione complicata con mio figlio
Buongiorno, ho 45 anni e un figlio di 23 appena laureato e prosegue ancora con la magistrale. Appena maggiorenne se no anche poco prima gli ho detto che per le relazioni sessuali deve usare i preservativi, che deve stare attento alla compagnia perché ci sono tante malattie trasmissibili sessualmente, avere una ragazza stabile. Ho scoperto tre mesi fa che mio figlio aveva contattato online delle donne di facili costumi dicendo a loro che è timido e non ha esperienze, ieri ho scoperto ancora, cercando nel suo cellulare e risalendo al mese di giugno che ha fatto sesso con una donna matura (credo la mia età dopo il viso) che ha pure un bambino piccolo, anche sesso orale e a tre se ho capito bene anche con il compagno di lei. Mio figlio aveva rifiutato la proposta di penetrare anche lui. Quando si danno appuntamento viene suo marito, compagno che è e lo prende dal parcheggio. Lei fa sesso anche con altri ragazzi di età tra 21-25 anni. La situazione mi pare pericolosa perché mio figlio è studente, non lavora, non ha soldi, non viene con soldi estranei o altre cose comprate a casa per pensare che sia pagato, nei messaggi parlano anche di video mentre fanno sesso e io penso che questi qua lo fanno sentirsi bene per qualche mese per poi ricattarlo o obbligarlo a fare altre cose per loro. Ho paura di trovarlo morto sulla strada perché mi pare un circolo vizioso non solo una curiosità di momento. Lei lo incita con foto e messaggi e gli da appuntamento nella sua zona. Mio figlio non è mai stato una persona aperta anche se io sono stata sempre mamma amica e abbiamo fatto tutto per lui (io sono al secondo matrimonio, figlio è mio, ma mio marito l'ha sempre trattato e curato come fosse suo). Ultimamente e con mia sorpresa mi ha accusato che io l'ho obbligato a studiare che lui non vuole fare niente, secondo me starebbe tutto il giorno nel letto su questi gruppi di sesso, visto che va all'università e non fa nient'altro, fine settimana esce con gli amici, tutti maschi, ma a questo punto credo che va anche da quella li, anche in settimana quando mi dice che va a fare un giro con un amico. Non so come procedere, adesso e in vacanza, lontano da quella li, vorrei parlare con lui in modo chiaro e senza velli e appena gli prendo il cellulare contattare anche quella li e bloccarla. Ho paura che non cercherà mai una ragazza normale e non uscirà mai da questa situazione che pare gli piace abbastanza. La scorsa settimana si piangeva che ha un'afta enorme in bocca, che pensa lui sia per qualcosa che ha mangiato, ma lui non ha mai avuto le afte. Ho trovato preservativi nella sua camera, ma con sesso orale a lei non credo che può usarli. Cosa mi consiglia? Come abbordare questo problema? Vorrei farli fare tutti gli esami per le malattie sessualmente trasmissibili, gli metterò la localizzazione del cellulare e al massimo non avrà acceso alla macchina, non so cosa fare!
0 risposte - LeggiGiochi "sessuali " tra bimbi
Salve, mia figlia ( 5) è stata coinvolta per due volte dal cuginetto di 6 anni in giochi "sessuali", lei racconta che lui le ha chiesto di togliere il costume e di fare L amore, quindi le dava dei baci in bocca e anche quando lei non voleva più lui insisteva di dargliene ancora e le diceva che doveva amarlo per forza, poi mi dice che si sono annusati le parti intime. La prima volta che me lo ha raccontato mi sembrava imbarazzata ma non sono riuscita a capire se lei era d accordo che tutto ciò accadesse oppure no. Mi dice che non voleva fare quel gioco ma che si è presa coraggio e L ha fatto ( testuali parole) la seconda volta che è accaduto mentre lo raccontava mi sembrava più tranquilla ma ripeteva che lei non avrebbe voluto, non so però se lo diceva come per tranquillizzarmi o perché davvero si è sentita obbligata... in ogni caso come devo comportarmi ? Premetto che ( anche se con fatica ) ho sempre cercato di tenere un atteggiamento tranquillo e distaccato quando le chiedevo a cosa stavano giocando sotto le coperte... mio marito dice che dovrei evitare che restino da soli, come posso gestire la situazione? Grazie per la vostra risposta
2 risposte - LeggiPaure immotivate
Mia figlia Serena compirà 5 anni tra qualche giorno. E' ricominciato l'asilo (terzo anno) e lei non lo accetta. Eppure l'anno scorso l'aveva frequentato volentieri.
Piange e si dispera, ma poi a scuola è tranquilla. Resta comunque molto agitata, anche quando stiamo tutti insieme nel fine settimana. Per niente fa capricci e vere e proprie sceneggiate che sono anche difficili da gestire. Le punizioni non sortiscono effetti.
Ha anche ricominciato ad utilizzare il colore nero nei suoi disegni.
Vive da sempre continue paure (dei tuoni, dei fuochi d'artificio) che sta trasmettendo anche alla sorella più piccola. E' molto sensibile, ma ho l'impressione che questa sensibilità si trasformi più spesso in ansia. Teme sempre di essere abbandonata; se non mi vede in casa mi chiama urlando, spesso mi chiede quando morirò, se sono abbastanza giovane, non vuole mai dormire dai nonni, etc.
Io cerco di tranquillizzarla come posso; a volte la butto sullo scherzo, altre volte la rassicuro, a volte mi arrabbio... non so più come prenderla ed inizio a preoccuparmi perchè non vedo un processo di maturazione. Anzi a volte mi sembra di fare passi indietro...
Grazie mille anticipatamente.
La fidanzata di mio figlio
Buona sera, mio figlio 25 anni, piuttosto timido nel confrontarsi con il mondo ma comunque ha fatto il suo percorso di studio universitario e si è laureato, ora lavora ed è soddisfatto della sua posizione, fin qui nulla da dire, sono circa quattro anni che frequenta una ragazza della sua stessa età, ci è stata presentata, ed abbiamo aperto le porte di casa nostra pensando di portre dentro una figlia, abbiamo conosciuto la famiglia allargata di lei e quindi tutto bene, quando sono stati fatti gli inviti per un caffè da parte nostra ai genitori di lei tutto bene sino al giorno dell'invito che è stato declinato con un whatsapp, in seguito abbiamo avuto un lutto, la mamma della ragazza mi ha telefonato facendomi le condoglianze, lei si è offesa perchè dovevamo passare a prenderla mentre facevamo il tragitto da MILANO A VERCELLI con la salma per portarla alla cerimonia, cosa che non abbiamo fatto perchè impossibile far deviare un corteo funebre, li si è offesa e non si è più fatta vedere, continuando ad uscire con mio figlio, sino a quando dovevano partire le vacanze, ed io ho chiesto a mio figlio se era possibile salutarla prima che partissero, si è presentata come nulla fosse ed io non ho accennato nulla lasciando stare il passato, poi nulla sino a Natale, quando avevamo dei parenti che ci tenevano a conoscerla, la ragazza era al telefono con mio figlio e questa parente chiede di parlare con la ragazza, per invitarla a cena, lei in modo maleducato butta giù la comunicazione, arrabiandosi molto e rimanendo una settimana senza chiamare mio figlio, lui innamorto perso l'ha perdonta, io non so darmi spiegazioni su dei comportamenti così infantili, ho solo paura che un giorno anche mio figlio con una compagna così tagli i ponti con la famiglia, lui evita i discorsi su di lei, però vedo che soffre e non sfoga nulla come devo fare per non perderlo e forse fargli capire che pure sia una brava ragazza non sia la persona giusta per lui. La ringrazio anticipatamente.Saluti
2 risposte - LeggiNon riesco a dimostrare affetto
ciao a tutti, mi chiamo alessandra e sono nuova del sito. mi scuso da subito per il messaggio lunghissimo ma mi sono decisa solo adesso a rivolgermi ad uno psicologo. metto questa domanda sotto la sezione "genitori e figli" perchè credo sia il problema principale, ma come vedrete poi non è l'unico. spero davvero che accoglierete questa mia domanda e risolverete il mio problema. non so se sia un problema adolescenziale (ho 20 anni) o solo psicologico ma sono in questa condizione da molti anni... più o meno da quando ero alle medie. vivo con un costante senso di pressione e pretendo moltissimo da me stessa (all'università ho una media del 30). in genere sto bene, anche se sono sempre abbastanza sulle mie e sulla difensiva, non solo nei confronti degli estranei ma anche nei confronti di amici, parenti, genitori e anche del mio ragazzo, con cui sto da 4 anni. gli unici momenti in cui non mi sento sotto pressione sono quando faccio equitazione, per il resto sono sempre sotto pressione... non perchè gli altri mi ci mettano, mi metto da sola sotto pressione, quasi involontariamente... mi sento come se stessi sbagliando tutto, come se non facessi mai abbastanza, arrivando anche ad avere momenti di crisi dove inizio a piangere e non smetto prima di 30/45 minuti.
ci sono veramente tante cose da dire e probabilmente avrei bisogno di una vera seduta psicologica...
vivo con un costante peso su di me, per vari motivi:
1- non riesco a dimostrare affetto nei confronti dei miei genitori. con altre persone non ho questo problema, solo con loro. questo da sempre... mai un "ti voglio bene", se non quando mi forzavo a farlo, mai un abbraccio, eppure ho questo desiderio immenso di farlo, di essergli più vicina ci sono tantissime occasioni in cui avrei voluto ballare il valzer con mio padre, ad esempio, ma per qualche motivo ho sempre evitato, vergogna o altro. ho paura di questa cosa... i miei genitori hanno 60 anni e non avrò più molto tempo con loro... fra una decina d'anni sarò già via di casa e sento che sta passando tutto davvero troppo in fretta, come se non avessi mai vissuto il classico rapporto "genitori e figli", come se non fossi mai stata davvero con loro... eppure non mancano momenti in cui stiamo tutti insieme, e il problema non credo sia l'infanzia perchè ho avuto un'infanzia bellissima.... non sono neanche loro il problema, perchè sono molto calorosi e sempre presenti se ho bisogno... sono dei genitori fantastici... a tutto questo, al fatto che non mi sembra di aver passato vero tempo con loro, ho dato la colpa al fatto che a partire dalle superiori ogni weekend ero fuori di casa e non sono mai stata davvero con loro... son una persona estremamente indipendente e non ho mai avuto problemi ad andare in giro ecc... ultimamente, l'unico momento dove credo di aver rimediato un po' a questo problema è stato qualche settimana fa: mio zio è morto e io sono stata l'ultima persona a vederlo...appena prima di andar via ho superato il mio blocco e gli ho stretto la mano (quando ero piccola, mi ero sempre rifiutata di farmi toccare da lui e dagli altri parenti). è morto dopo poche ore... li ho sentito di aver rimediato parzialmente e ne sono stata felice... perchè ce l'ho fatta ad esprimere un gesto di affetto prima che fosse troppo tardi.
2- sento che la mia vita mi sta scivolando tra le mani, e io sono bloccata con lo studio, con l'obiettivo di fare carriera, ma sento di stare perdendo tutto il resto (rapporto con i miei genitori compreso)
3- il tema sesso e tutto quello che vi è collegato per me è taboo... non so perchè, non so se è normale... questo mi succede però, anche li, solo in famiglia... con amici o con il mio ragazzo non ci sono problemi, anche se credo di non riuscire ad avere un vero rapporto sessuale con lui, per questo motivo...
come vedete sono piena di problemi... sinceramente credo che ce ne siano altri, nascosti sotto la superficie, però non so cosa farci... nel tempo li ho sempre sminuiti, dando importanza ad altre, oppure ho sempre cercato di risolvermeli da soli... ma ultimamente ho un peso sul cuore che non so proprio come togliere.
spero mi aiuterete...
grazie in anticipo,
ale
Aiuto mia figlia ha visto un porno
Salve doc. Sono super preoccupata xchè stamattina svegliandomi ho trovato mia figlia di quasi 4anni che guardava un porno sul mio telefono. Scena terrificante a cui ho reagito chiudendo tutto ma poi mi son fatta dire,una volta passato lo shock del momento, dove l'avesse trovato . E mi ha mostrato. Ora,a parte d'ora in poi riempire il telefono di codici, cosa già in atto da 5minuti, volevo avere delucidazioni sugli effetti che provoca in una bambina di 4 anni.
intanto per fortuna non c'erano uomini in modo che lei non associ certe figure al padre o al pene.
poi,da quel poco che ho visto dal percorso che mi aveva indicato e riconoscendone l'audio, una donna gemeva seduta su un pomello del cambio di una macchia. Non si vedevano espressioni né volti ma solo la circoscritta area del pube, per capirci. Illustratole il panorama, mi può aiutare sulle domande che mia figlia si è posta?
Io le ho detto che era un'attrice che faceva finta e non era vero. Non ho avuto altre idee. Lei ha ripetuto "convinta" ma non so un'immagine del genere cosa può averle lasciato. Mi aiuti la prego.
G.
È giunto il momento di rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Buon pomeriggio,
ho 21 anni e mi sento allo stremo delle forze.
Vivo da sempre con i miei genitori e mio fratello, ma in questo ultimo periodo , tra pandemia ed eventi famigliari, ho sentito il bisogno di distaccarmi dalla mia famiglia per poter "respirare".
Purtroppo il decorso dei rapporti con i miei genitori non è mai stato regolare: mio padre spesso non era presente né fisicamente (a causa del lavoro) né a livello affettivo e tutt'ora non saprei descrivere il nostro rapporto; mia madre invece riusciva ad essere a casa più frequentemente, ma i suoi comportamenti e le sue reazioni sono sempre state imprevedibili.
Nel periodo pre-adolescenziale ho preso consapevolezza del rapporto disfunzionale con i miei genitori e ne ho sofferto. Inutile dire che con l'adolescenza le conseguenze del trattamento ricevuto dai mie genitori hanno continuato a perseguirmi e, dal mio punto di vista, mi hanno precluso diverse opportunità (intendo a livello umano).
Per mio fratello la situazione non è stata migliore della mia, anzi, avendo lui 10 anni più di me, ha subito non solo l'influsso negativo della presenza dei nostri genitori, ma anche il confronto con me che da sempre sono stata la preferita. Mi hanno sempre elogiata dati i mie successi scolastici contrapponendomi così a mio fratello il quale, oltre ad essere sminuito sul piano accademico, ha subito e riceve tutt'ora critiche salpiamo personale (preciso che la confidenza non è un elemento fondante del rapporto con i nostri genitori e della nostra vita personale sanno poco o niente).
Nonostante io sia sempre riuscita a tirare avanti, adesso la mia condizione mi blocca nel mio percorso universitario. Vorrei andarmene ed essere indipendente e so che ciò probabilmente non sarà possibile senza una laurea, ma al contempo rimango immobile e non riesco a trovare la motivazione per terminare gli studi.
Negli ultimi giorni è sorta in me l'idea di iniziare un percorso di psicoterapia e vorrei sapere se questa scelta potrebbe davvero aiutarmi a comprendere le dinamiche del rapporto con i miei genitori e darmi gli strumenti per divenire consapevole dei danni che questi ultimi mi hanno provocato.
Distrazione a scuola di mia figlia
Buongiorno, mia figlia ha iniziato a settembre la prima elementare e le maestre finora ci hanno detto che è brava ma si distrae e questa cosa l'hanno scritta anche in pagella nella parte didattica, nonostante ci abbiano detto che si tratta di carattere. La bimba è solare e intelligente e ha acquisito a pieno tutte le competenze della sua età, a livello sociale e scolastico, ma è anche molto sensibile e a fatica tira fuori le sue emozioni. In classe ci sono bimbi molto veloci e una maestra spinge molto a una sorta di gara di velocità e dice a mia figlia spesso di sbrigarsi che gli altri la aspettano.noi a casa lavoriamo molto sul rafforzo positivo ma questo atteggiamento a scuola ovviamente non aiuta. In dad abbiamo notato che non viene coinvolta molto nelle lezioni e spesso si annoia perché non la chiamano. In classe è stata sempre messa all'ultimo banco perché molto alta.
Non sappiamo davvero più come parlare con le maestre perché fanno molto muro.
Dimenticavo..la bimba il primo giorno era stata inserita in un'altra classe,con la sua amichetta della materna e altri bimbi provenienti dalla stessa scuola.nel corso della mattinata è stata l'unica ad essere fatta alzare e spostare in una classe diversa in cui c'era un folto gruppo provenienti dalla stessa classe della materna. Allora nostra continua richiesta di spiegazioni non ci è mai stata data una risposta sensata.
Grazie in anticipo per l'attenzione
Silvia
Mio figlio di 13 anni inizia a dare problemi
Sono madre di un ragazzino di 13 anni che sta iniziando a dare problemi. Non mi ascolta mai quando gli impongo di non fare qualcosa e pensa sempre ad uscire, a divertirsi e se ne frega di ciò che io e mio marito gli diciamo. L'altra sera mi ha chiesto se potesse uscire per andare a mangiare una pizza con un suo amico, ovviamente rispettando la distanza e all'aperto. Io gli ho risposto di sì dopo vari tentennamenti. Mi sono fidata di lui, insomma. Ero anche stanca perché avevo appena finito di correggere i compiti scolastici e non volevo starlo a sentire. È tornato a MEZZANOTTE e puzzava letteralmente di FUMO. Non solo sui vestiti, anche l'alito sapeva di fumo e prima che uscisse si era pulito anche i denti. Io sono diventata furibonda e gli ho dato uno schiaffo, e lui ha reagito in malo modo dicendomi che sono una rompi... e per difendersi mi ha anche spinto. Non voglio più farlo uscire e sono estremamente arrabbiata con lui. Riassumendo tutto, mi dice che sbaglio a comportarmi così con lui e che devo capire che sta crescendo e bla bla bla...
Invece io dico che deve capire lui che è ancora un bimbetto e deve ascoltarmi. Ultimamente sta iniziando ad alzare le mani per difendersi, a dire le parolacce... MA CHE ORA SI È MESSO PURE A FUMARE NON LO TOLLERO! Ho provato a parlarne con mio marito ma la situazione non è migliorata granché. La prima sera gli ha parlato e la seconda sembravano avere la stessa età : si mettevano a giocare alla Playstation, si prendevano in giro a vicenda scherzando ecc.
Non so come fare. Ho paura che fumi di nascosto. Come posso fargli capire che il fumo è compromettente per la sua salute e che deve rispondere educatamente? Ma non dovrebbe essere ancora un bambino o mi sbaglio? Tutto è iniziato qualche mese fa... Fino a poco tempo fa era molto tranquillo e non dava nessun problema. Aveva buoni voti a scuola, la media dell'otto e nessuna insufficienza. Ora sta un po' peggiorando e ha qualche insufficienza. Poi tra l'altro ha anche gli esami...
Per favore, aiutatemi. Come posso fare?
Rapporto con i figli di mio marito
Le scrivo per avere dei consigli su come comportarmi con i figli di mio marito. Io e mio marito ci siamo conosciuti 10 anni fa, lui aveva già avuto 2 figli dalla sua ex moglie, morta prematuramente. Io e i 2 ragazzi (18 e 21 anni ad oggi) non siamo mai andati molto d'accordo, loro mi hanno sempre accusata di voler prendere il posto della loro madre. La situazione è degenerata quando, l'anno scorso mio marito è venuto a mancare, loro non hanno nessuno da cui andare e quindi sono rimasti con me. Purtroppo la situazione non si è distesa per niente e loro continuano ad odiarmi, adesso hanno preso anche a seguirmi quando esco di casa e a controllare con chi sono, 2 mesi fa circa ero con un mio amico di vecchia data e, quando ci hanno visto soli, hanno fatto una sceneggiata davanti a tutti. Non so più cosa fare, adesso non posso neanche uscire di casa senza che mi facciano il terzo grado e non vogliono assolutamente che esca con amici maschi, qualche giorno fa mi hanno preso il telefono per controllare con chi stavo massaggiando. La situazione sta davvero degenerando.
1 risposte - LeggiProblemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli
Distrazione a scuola di mia figlia
Buongiorno, mia figlia ha iniziato a settembre la prima elementare e le maestre finora ci hanno detto che è brava ma si distrae e questa cosa l'hanno scritta anche in pagella nella parte didattica, nonostante ci abbiano detto che si tratta di carattere. La bimba è solare e intelligente e ha acquisito a pieno tutte le competenze della sua età, a livello sociale e scolastico, ma è anche molto sensibile e a fatica tira fuori le sue emozioni. In classe ci sono bimbi molto veloci e una maestra spinge molto a una sorta di gara di velocità e dice a mia figlia spesso di sbrigarsi che gli altri la aspettano.noi a casa lavoriamo molto sul rafforzo positivo ma questo atteggiamento a scuola ovviamente non aiuta. In dad abbiamo notato che non viene coinvolta molto nelle lezioni e spesso si annoia perché non la chiamano. In classe è stata sempre messa all'ultimo banco perché molto alta.
Non sappiamo davvero più come parlare con le maestre perché fanno molto muro.
Dimenticavo..la bimba il primo giorno era stata inserita in un'altra classe,con la sua amichetta della materna e altri bimbi provenienti dalla stessa scuola.nel corso della mattinata è stata l'unica ad essere fatta alzare e spostare in una classe diversa in cui c'era un folto gruppo provenienti dalla stessa classe della materna. Allora nostra continua richiesta di spiegazioni non ci è mai stata data una risposta sensata.
Grazie in anticipo per l'attenzione
Silvia
Mio figlio di 13 anni inizia a dare problemi
Sono madre di un ragazzino di 13 anni che sta iniziando a dare problemi. Non mi ascolta mai quando gli impongo di non fare qualcosa e pensa sempre ad uscire, a divertirsi e se ne frega di ciò che io e mio marito gli diciamo. L'altra sera mi ha chiesto se potesse uscire per andare a mangiare una pizza con un suo amico, ovviamente rispettando la distanza e all'aperto. Io gli ho risposto di sì dopo vari tentennamenti. Mi sono fidata di lui, insomma. Ero anche stanca perché avevo appena finito di correggere i compiti scolastici e non volevo starlo a sentire. È tornato a MEZZANOTTE e puzzava letteralmente di FUMO. Non solo sui vestiti, anche l'alito sapeva di fumo e prima che uscisse si era pulito anche i denti. Io sono diventata furibonda e gli ho dato uno schiaffo, e lui ha reagito in malo modo dicendomi che sono una rompi... e per difendersi mi ha anche spinto. Non voglio più farlo uscire e sono estremamente arrabbiata con lui. Riassumendo tutto, mi dice che sbaglio a comportarmi così con lui e che devo capire che sta crescendo e bla bla bla...
Invece io dico che deve capire lui che è ancora un bimbetto e deve ascoltarmi. Ultimamente sta iniziando ad alzare le mani per difendersi, a dire le parolacce... MA CHE ORA SI È MESSO PURE A FUMARE NON LO TOLLERO! Ho provato a parlarne con mio marito ma la situazione non è migliorata granché. La prima sera gli ha parlato e la seconda sembravano avere la stessa età : si mettevano a giocare alla Playstation, si prendevano in giro a vicenda scherzando ecc.
Non so come fare. Ho paura che fumi di nascosto. Come posso fargli capire che il fumo è compromettente per la sua salute e che deve rispondere educatamente? Ma non dovrebbe essere ancora un bambino o mi sbaglio? Tutto è iniziato qualche mese fa... Fino a poco tempo fa era molto tranquillo e non dava nessun problema. Aveva buoni voti a scuola, la media dell'otto e nessuna insufficienza. Ora sta un po' peggiorando e ha qualche insufficienza. Poi tra l'altro ha anche gli esami...
Per favore, aiutatemi. Come posso fare?
È giunto il momento di rivolgersi ad uno psicoterapeuta?
Buon pomeriggio,
ho 21 anni e mi sento allo stremo delle forze.
Vivo da sempre con i miei genitori e mio fratello, ma in questo ultimo periodo , tra pandemia ed eventi famigliari, ho sentito il bisogno di distaccarmi dalla mia famiglia per poter "respirare".
Purtroppo il decorso dei rapporti con i miei genitori non è mai stato regolare: mio padre spesso non era presente né fisicamente (a causa del lavoro) né a livello affettivo e tutt'ora non saprei descrivere il nostro rapporto; mia madre invece riusciva ad essere a casa più frequentemente, ma i suoi comportamenti e le sue reazioni sono sempre state imprevedibili.
Nel periodo pre-adolescenziale ho preso consapevolezza del rapporto disfunzionale con i miei genitori e ne ho sofferto. Inutile dire che con l'adolescenza le conseguenze del trattamento ricevuto dai mie genitori hanno continuato a perseguirmi e, dal mio punto di vista, mi hanno precluso diverse opportunità (intendo a livello umano).
Per mio fratello la situazione non è stata migliore della mia, anzi, avendo lui 10 anni più di me, ha subito non solo l'influsso negativo della presenza dei nostri genitori, ma anche il confronto con me che da sempre sono stata la preferita. Mi hanno sempre elogiata dati i mie successi scolastici contrapponendomi così a mio fratello il quale, oltre ad essere sminuito sul piano accademico, ha subito e riceve tutt'ora critiche salpiamo personale (preciso che la confidenza non è un elemento fondante del rapporto con i nostri genitori e della nostra vita personale sanno poco o niente).
Nonostante io sia sempre riuscita a tirare avanti, adesso la mia condizione mi blocca nel mio percorso universitario. Vorrei andarmene ed essere indipendente e so che ciò probabilmente non sarà possibile senza una laurea, ma al contempo rimango immobile e non riesco a trovare la motivazione per terminare gli studi.
Negli ultimi giorni è sorta in me l'idea di iniziare un percorso di psicoterapia e vorrei sapere se questa scelta potrebbe davvero aiutarmi a comprendere le dinamiche del rapporto con i miei genitori e darmi gli strumenti per divenire consapevole dei danni che questi ultimi mi hanno provocato.
Rapporto con i figli di mio marito
Le scrivo per avere dei consigli su come comportarmi con i figli di mio marito. Io e mio marito ci siamo conosciuti 10 anni fa, lui aveva già avuto 2 figli dalla sua ex moglie, morta prematuramente. Io e i 2 ragazzi (18 e 21 anni ad oggi) non siamo mai andati molto d'accordo, loro mi hanno sempre accusata di voler prendere il posto della loro madre. La situazione è degenerata quando, l'anno scorso mio marito è venuto a mancare, loro non hanno nessuno da cui andare e quindi sono rimasti con me. Purtroppo la situazione non si è distesa per niente e loro continuano ad odiarmi, adesso hanno preso anche a seguirmi quando esco di casa e a controllare con chi sono, 2 mesi fa circa ero con un mio amico di vecchia data e, quando ci hanno visto soli, hanno fatto una sceneggiata davanti a tutti. Non so più cosa fare, adesso non posso neanche uscire di casa senza che mi facciano il terzo grado e non vogliono assolutamente che esca con amici maschi, qualche giorno fa mi hanno preso il telefono per controllare con chi stavo massaggiando. La situazione sta davvero degenerando.
1 risposte - LeggiProblemi con mia figlia 13enne!
Il problema è mia figlia, tredicenne, che si sta comportando come se avesse diciotto anni, ma è una ragazzina, quindi è normale che faccia così, mica mi stupisco. L'anno scorso era molto più innocente e tranquilla, invece quest'anno (ha 13 e a giugno ne compie 14) è radicalmente cambiata e quasi non la riconosco più. Frequenta la terza media e ha già "scelto" il liceo classico come indirizzo, ma solo perché l'ho praticamente esortata, altrimenti avrebbe seguito le sue amiche... che hanno scelto un professionale. L'anno scorso era la studentessa migliore della sua classe e la sua media era 9.8, quindi, insomma, andava molto bene. Quest'anno proprio non ne vuole sapere di studiare. I suoi voti sono scesi moltissimo negli ultimi mesi e ha addirittura una media di 7.7, che per lei è molto bassa, considerando quella dello scorso anno. Sta peggiorando sempre di più. Esce continuamente, non ascolta me e il padre e addirittura sono venuta a sapere che a volte non entra a scuola. Assurdo.
Vorrei dei consigli su come agire.
Sta uscendo con un ragazzo di SEDICI ANNI, e già qui la vedevo negativa la cosa, dato che i ragazzini a quell'età hanno gli ormoni a mille...
Tutto sommato, non sembrava tanto male, inizialmente, ma ora sono venuta a sapere che FUMA. Questa cosa mi ha fatto andare su tutte le furie. E se costringesse la mia ragazza a fare queste cose?! Ad ogni modo, ritornando a mia figlia, queste sono le sue parole : << Te mi tratti sempre come se avessi cinque anni. Devi capire che sto crescendo. Voglio fare le mie esperienze, quindi togliti di mezzo e non privarmi di essere felice con qualcuno >>.
Ma che cavolo c'hanno in testa queste ragazzine?! Si credono tanto grandi e si atteggiano già da ventenni?! Ma io alla loro età non ero affatto così. Non dico che giocavo con le bambole a tredici anni, però non mi comportarvo come lei : risponde sempre sgarbatamente, esce senza permesso, ritorna a casa tardi, si veste in modo inadeguato per la sua età prendendo i vestiti della sorella più grande ( diciottenne), per non parlare del fatto che passi ore a truccarsi e sistemarsi i capelli allo specchio. È normale che indossi vestiti corti e decisamente inappropriati per la sua età?! Non può fare la 18enne quando ha solo 13 anni! Deve capire che è piccola e mi deve ascoltare. Per non parlare dell'ultima! Mi ha chiesto di fare un piercing alla lingua! Ma che stiamo scherzando?! A 13 anni?! Ma se lo può scordare proprio. Mi fa che tutte le sue amiche (ha amiche anche 15enni/16enni ce l'hanno e i genitori erano d'accordo). Dice che secondo lei le starebbe bene e che risalterebbe la sua personalità. Io le ho detto ripetutamente di no. Ha provato a convincere il padre che sembra abbastanza riluttante, fortunatamente. La cosa che mi preoccupa di più è quest'ultima. Ieri sera è tornata a casa che sembrava brilla. Le ho chiesto se avesse bevuto e lei faceva la creatina ignorandomi e scherzando con il fratello di 15 anni. Ho tre figli e con gli altri due non era mai successo. Solo lei mi sta dando problemi. Forse va bevendo con questo ragazzo con cui esce. Secondo me ha un influenza negativa su di lei. Quando il padre le ha chiesto se avesse bevuto lei sogghignava e a fine serata gli ha detto che è una rottura di... e poi se ne andata sbattendo la porta.
Come posso fare?
Cosa devo fare? Non voglio privarla di queste esperienze, però deve capire che c'è un'età per tutto e ho paura che si spinga troppo in là con questo sedicenne, che tra l'altro fuma.
Non riesco a capire se voglio avere un figlio
Buongiorno,
vi faccio questa domand dopo aver ricevuto la bella notizia da una carissima amica che mi ha detto di aspettare il suo secondo figlio. Nel momento in cui ho letto il messaggio e visto la foto del suo pancione in me si sono scatenate un sacco di emozioni positive e negative. La prima è stata felicità per lei, poi è nata la tristezza e ho chiesto a mio marito perchè secondo lui tutti fanno figli tranne noi?!... e mi è scesa una lacrima, poi mi sono chiesta se la reazione non fosse solo invidia, e mi sono sentita una pessima amica e adesso mi domando se questo figlio che stiamo cercando lo voglio veramente o no e allo stesso tempo mi chiedo se sto cercando di convincermi che non lo volgio per giustificare una eventuale fallimetno.
Insomma tanta confusione e ansia per una domanda a cui non so rispondere, come si capisce se si vuole avere un figlio o no?
Ho 33 anni e sono sposata con un uomo che amo e stimo, sono sicura che farebbe del suo meglio e sarebbe un buon padre così com'è un buon marito.
Forse non ho la stessa sicurezza per quello che riguarda me? E nel frattempo sento ticchettare l'orologio biologico.
Grazie per i vostri consigli