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Togliere la pelle delle labbra
È un mese che ogni tanto mi tolgo la pelle delle labbra, ultimamente lo faccio almeno 5 volte al giorno.
Mi tolgo la pelle fino a far uscire sangue per poi far cadere la goccia su un foglio. Esatto ho un foglio con il mio sangue. Non so il motivo del perché io faccia questa cosa ma mi da un senso di calma.
Volevo sapere se c’è un motivo preciso di solito e come posso superarlo.
Grazie.
Figlio violento, come gestire la situazione?
Mio figlio non ascolta a volte non torna a casa, non rispetta l'autorità di noi genitori ed è violento se non ottiene quello che vuole, una volta ho dovuto chiamare il 118,non vuol farsi aiutare. Cosa possiamo fare?
1 risposte - LeggiCome superare la difficoltà di socializzazione?
Salve,
Sono una ragazza di 30 anni. Pensavo da tanto di scrivere e fare un passo verso uno psicologo, e non ho mai trovato il coraggio. Oggi mi sono imbattuta qui e spero di poter iniziare qualcosa.. credo di avere molti motivi per scrivere ma quello principale è che Ho sempre fatto lavori a contatto con il pubblico e ultimamente sto lavorando presso una catena di supermercati molto importante. È una grande azienda e mi trovo a contatto con molte persone, a volte sento come se avessero paura di me, perché sono una persona chiusa e silenziosa,se qualcuno prova a chiaccherare con me è come se mi bloccassi,non mi vengono più argomenti e arrossisco. Inoltre tutti fanno presente la mia espressione, ovvero sembro sempre arrabbiata o triste,ma in realtà non lo sono. Questo mi porta a vivere dei disagi, perché mi sento a volte isolata e non è quello che vorrei. Mi piacerebbe intraprendere un percorso psicologico, anche fare degli incontri,non appena sarà possibile per via del virus, con uno psicologo . Grazie a tutti.
Necessità di una diagnosi per la sindrome di Asperger?
Ho 22 anni e sono praticamente certa di essere Asperger. So di esserlo perchè a 16 anni andai da uno psicologo, un amico di famiglia, che mi disse che ne aveva il forte sospetto ma mi ha sconsigliato di proseguire con la diagnosi, anche perchè mia madre è molto contro (non a caso mi mandò solo da lui). Ma arrivata ad oggi sto peggio di ieri, e sento di avere bisogno di una diagnosi anche solo per poterne parlare e poter far capire a chi mi circonda chi sono, perchè sono cosciente di fingere la maggior parte del tempo, o di spegnere tutto ed estraniarmi per non sbagliare sempre. Sono brava a socializzare, ma vivo tutto questo con il terrore di sbagliare, offendere, infastidire, mettere a disagio, invadere, prendere troppa attenzione, interrompere o annoiare, e immediatamente dopo ho bisogno di totale solitudine perchè ho dei crolli emotivi che non riesco a condividere con nessuno, mi sento in colpa sempre, anche solo per non riuscire a capire alcune cose che poi mi dispiacciono. Cerco già di lavorarci ma ultimamente, col periodo di chiusura, si stanno ampliando le paranoie e l'ansia sociale, le ossessioni che non riesco a sfogare con nessuno perchè così come io non capisco alcune cose come la gelosia, la mancanza o la vergogna, chi ho intorno non capisce me, e io non so spiegarmi senza partire dal presupposto che sono Asperger. Ne ho parlato con le amicizie più strette e lo accettano senza problemi, ma so che mia madre ignora il problema per non affrontarlo e questo mi fa sentire come se non mi volesse così come sono. Non capisco perchè si arrabbia dal punto di vista logico, non capisco perchè cerca di impormi altri comportamenti che evidentemente mi fanno stare male, ma capisco empaticamente che ha paura anche lei come me, che tutti i comportamenti che ho intorno sono umani, sono i miei a non esserli. Ho bisogno di una diagnosi perchè sono stanca di sentirmi così fuori da tutto, senza essere parte di niente, ma non ho disponibilità economica, non so come funziona adesso a distanza, e non so a chi dovrei rivolgermi. Qualcuno può spiegarmi quali sono i passaggi da affrontare?
1 risposte - LeggiMia figlia parla da sola
Salve, mia figlia ha 8 anni, frequenta la terza elementare, è sempre stata una bambina introversa, fa fatica a rapportarsi ai suoi coetanei, ha molta fantasia quando gioca a casa, sia da sola che con la sorella più piccola, ma spesso la vedo parlare da sola, fa interi discorsi, di situazioni più o meno reali, in cui e come se parlasse sia lei che un altro personaggio, ma lei non ammette di avere un amico immaginario. A scuola non è a suo agio, le maestre lamentano un' eccessiva distrazione, come se con la mente fosse altrove. Il rendimento scolastico è discreto. Vorrei sapere se devo preoccuparmi e se è il caso di portarla da uno psicologo. Grazie per l' attenzione
1 risposte - LeggiSoffro a pensare al mio ragazzo che si masturba
Salve!
Questa mattina ho sentito il mio ragazzo masturbarsi in bagno. Eravamo entrambi a lavorare in soggiorno e lui ad un certo punto si è alzato e senza dire niente è andato in bagno e il mio sesto senso mi ha fatto capire subito le intenzioni, poi ho avuto la conferma dai rumori.
Specifico che non ho provato alcun tipo di gelosia, la nostra vita sessuale è soddisfacente per entrambi, ma piuttosto una sensazione di panico con tachicardia nel rendermi conto che lo stesse facendo.
Solo a ripensarci, mi pare che sia come un ricordo doloroso ma contemporaneamente la cosa mi ha eccitata tantissimo e io stessa dopo mi sono masturbata ben 4 volte (lo specifico perchè mi sembra un dato importante).
Io sono molto aperta sessualmente e non penso che la masturbazione sia un tabù ecc non mi sento in competizione e anzi, è bene che lo faccia sia per soddisfacimento suo sia per migliorare la durata dei nostri rapporti. (Quindi ci vedo solo cose positive).
Credo il problema sia realizzare che lui sia una persona indipendente da me e tollerare l'ansia che ne deriva (io soffro di ansia abbandonica e dipendenza affettiva) ma ho bisogno di un riscontro in tal senso perchè sono passate ore e sono ancora turbata (ed eccitata).
Dentro ho una lotta tra componente emotiva e razionale.
Grazie a chi mi risponderà.
Aiutare una mamma depressa
Buongiorno a tutti, sono la figlia di una mamma depressa. Sta seguendo, da ormai due anni, una terapia e un consulto psichiatrico: ha avuto una vita molto dura e molti di questi dolori sono stati causati dalla famiglia stessa. Ho sempre cercato di starle accanto, di supportarla, ascoltando fin da ragazzina, i suoi sfoghi, proprio perché capivo e capisco il suo bisogno di parlare. Ultimamente però non so più come comportarmi, è come se mi odiasse o non mi sopportasse più: dice che le parlo troppo poco e che le ricordo così la vita che mio padre le ha fatto passare. Così, non mi guarda più in faccia, non mi rivolge parola. Tutto ciò per poi scusarsi, ricominciando poi tutto da capo, all'infinito. Cosa posso fare oltre ad ascoltarla e supportarla, specialmente ora che si sta allontanando? Da una parte ho paura di annullarmi, a causa dei suoi frequenti scatti d'ira, che mi stanno causando delle forte ansie, ma d'altra parte ho dei fortissimi sensi di colpa, perché non riesco a essere d'aiuto, perché non sono abbastanza.
Grazie a tutti coloro che leggeranno il mio sfogo e spero di aver inserito la domanda nella categoria giusta.
La mia ragazza si masturba
Salve..non sapevo con chi parlarne e sono finito su questo sito, ultimamente ho un “problema” con la mia ragazza. Più che un vero problema con lei è con me stesso, io le ho detto che se per lei è giusto così non deve farsi problemi ed è una cosa che devo essere io ad accettare, la questione è che non riesco proprio. Siamo fidanzati a distanza, quindi le occasioni per incontrarci non sono molte, ogni 2-3 mesi. Mi ha svelato che ha iniziato a masturbarsi 5-6 mesi fa, e ci sono rimasto molto male, dato che credevo che io fossi “abbastanza” per la sua vita sessuale ma mi sbagliavo, oltretutto il fatto di averlo più scoperto che svelato direttamente da lei ha peggiorato le cose. Cerco di non pensarci e andare avanti, quando poi scopro nuovamente un’altra cosa, cioè che guarda video porno...categoria lesbian. Ho sempre creduto che quando si masturbasse, almeno, pensasse a me, esattamente come capita a me con lei, cosa che mi ha fatto rimanere abbastanza tranquillo, poi lei mi ha detto che si eccitava guardandoli e quindi...non lo so, questa cosa mi turba tantissimo, le ho detto anche tutto questo, come mi sentivo e tutti i miei pensieri al riguardo, compreso il fatto che se per lei è giusto non deve smettere per me. Vorrei parlarne di nuovo con lei, giusto per sfogare questo turbamento che ho, ma non mi sembra il caso di riaffrontare il discorso così a caso. Cosa devo pensare? Come potrei affrontare la cosa? Ci ho pensato e rimugginato sopra tantissimo tempo, ma non riesco comunque ad accettarla la cosa...grazie
2 risposte - LeggiIl suo primo amore ritorna dopo 20 anni e noi siamo in crisi
Salve, sono una giovane donna di 31 anni che da 4 anni vive una stupenda relazione con un uomo di 37. Lui ha sempre detto che io sono l'amore della sua vita e per me è lo stesso. Ma ultimamente abbiamo un problema che mai mi sarei aspettata di avere. Lui ha avuto un'infanzia difficile, con una famiglia che non lo ha mai fatto sentire amato, mi ha raccontato che aveva pensato anche al suicidio se non fosse che la sua vicina di casa, la sua migliore amica lo aveva "salvato". Lei a suo dire gli era stata vicino e gli aveva fatto capire che nonostante tutto la vita valeva la pena di essere vissuta. Erano ragazzini, lui si era attaccato morbosamente a lei, ne era follemente innamorato. Lei però all'epoca lo riteneva solo un amico e lui non riusciva ad accettarlo. Ebbero un forte litigio per questo e lui decise di non vederla più. Dopo un anno lui si fece risentire ma lei gli manifestò di non voler più avere niente a che fare con lui. Lui ha rispettato la sua decisione ma ha continuato a pensare a lei per anni, non l'ha più contattata ma ha scoperto il suo blog e ogni tanto andava a vedere come se la passava, per anni come il peggior stalker, ha visto le foto del suo matrimonio, della sua bambina. Lui ha ovviamente avuto altre storie importanti, una convivenza di 10 anni e dopo alcune storie che non hanno avuto buon esito. 4 anni fa ha conosciuto me e a detta sua ha ricominciato a credere nell'amore, mi ha raccontato la storia della sua vecchia amica dicendomi che era da allora che non sentiva di amare così tanto e che gli stava ricapitando con me. Abbiamo passato 4 anni di grande amore. Poi, per esigenze lavorative si è iscritto a linkedin e la tentazione di vedere se la sua amica fosse sul portale è stata forte. Non sapeva ancora che linkedin l'avrebbe avvisata della sua visita tramite una notifica. Lei lo ha dunque contattato. Ovviamente lui me l'ha detto ma speravo che la cosa sarebbe morta lì, invece ha preso il numero di telefono del mio ragazzo (quello lavorativo) e l'ha chiamato e si sono rivisti un paio di volte. La prima volta lui me l'ha raccontato il giorno stesso ed era felice come non lo vedevo da tanto tempo. La cosa mi ha molto preoccupata, sapendo la sua ossessione per lei, e non sono riuscita ad essere felice per lui. Gli ho fatto il terzo grado, lui ci è rimasto molto male sostenendo che la sua felicità avrebbe dovuto rendere felice anche me, mentre io ero dispiaciuta nel vederlo così felice per un'altra. Poi ha tentato di tranquillizzarmi sul suo sentimento per lei dicendo che ormai per lui era la sorella che non aveva mai avuto, la persona a cui doveva "tutto" e che era in pace con il passato. Ma non sono riuscita a tranquillizzarmi, in seguito ho scoperto che aveva installato whatsapp sul telefono (lui ha sempre odiato whatsapp) legato a un numero secondario che non usava mai ed era spesso connesso e peraltro a me non scriveva quasi mai. Il week end scorso ho fatto dunque una cosa non molto carina: mentre era a fare la doccia gli ho sottratto il telefono e ho spiato tra i suoi messaggi. E lì mi sono sentita male. C'erano molti messaggi di lei, non c'erano segni di tradimento anzi lo chiamava "amico mio" ma i messaggi erano molto sopra le righe del tipo "dormo tra le tue braccia da quando mi hai aggiunta su linkedin", "non riesco a non pensarti", "anni fa non ero in grado di capire, ora capisco tante cose" "mi stai facendo sentire viva come non mi capitava da tanto tempo" "voglio abbandonarmi un po' alla follia" ecc... e inoltre ce n'era uno in particolare che parlava di una scelta importante che lui (il mio ragazzo) le stava dando la forza di affrontare, in seguito ho saputo che vorrebbe divorziare.... Io sono letteralmente impazzita di dolore ho fatto una scenata al mio ragazzo poi ho preso il numero e l'ho chiamata spiegandole che ero la fidanzata del suo amico e che avevo letto dei messaggi sopra le righe e che volevo delle spiegazioni. Lei mi ha risposto che lui era una persona importantissima del suo passato e che rivederlo dopo 20 anni le aveva dato delle forti emozioni e che questo spiegava i messaggi e che lui le aveva raccontato di me, che sapeva che lui mi amava e di stare tranquilla. Dopo che ho messo giù il telefono mi sono calmata ed eravamo entrambi più tranquilli, anche lui sembrava più sereno ma io non volevo che mi toccasse gli ho chiesto un po' di tempo per riprendermi. Improvvisamente l'ho visto diventare triste, non lo avevo mai visto così in 4 anni, sembrava disperato, non parlava più teneva lo sguardo basso sembrava in procinto di piangere... ho pensato fosse dispiaciuto per me perchè non mi facevo avvicinare ma poi mi è balzato in mente un dubbio atroce: "Stai male per lei? Ti ha scritto qualcosa per messaggio?". Dalla sua espressione ho capito che era così. Non stava male per me, lei gli aveva scritto che non voleva mettersi tra noi e di non contattarla più, lasciandolo disperato. Non so se lo ha fatto perchè davvero si sentisse in colpa o perchè la furbetta sapeva che così facendo lo avrebbe attirato a sè ancora di più diventando l'oggetto del desiderio sottratto, e io invece sarei passata per la strega cattiva e lui mi avrebbe odiata, cosa che poi è avvenuta. Vedendolo stare così male il giorno dopo mi sono offerta di scriverle o di parlarle per mitigare la situazione ma lui mi ha risposto che non c'era niente da fare "non pensiamoci più", mi ha detto. Tuttavia ha continuato a essere triste, non mi guardava in faccia e ogni tanto mi rispondeva in maniera brusca. Siamo tornati sull'argomento ed è venuto fuori che mi considerava responsabile della rottura, avevo rovinato tutto con la sua amica avevo distrutto l'idillio con quella chiamata, eppure io non mi sento di aver fatto nulla di male, volevo solo capire, mi sembra legittimo sono la sua fidanzata gli ho dedicato 4 anni della mia vita, ero veramente disperata avevo bisogno di essere rassicurata, le ho parlato in maniera educata, presentandomi spiegando che avevo letto determinati messaggi che mi avevano un po' allarmata, specificando che non ero contraria alla loro amicizia ma che volevo capire che tipi di sentimenti c'erano in ballo visti i toni "forti". Ma lui sostiene che non avrei dovuto farlo e mi incolpa di tutto, mi ha condannata perchè mi sono permessa di guardare sul suo cel mancandogli di rispetto (e per questo gli ho chiesto scusa). Mi ha detto inoltre che io e lei abbiamo un ruolo diverso e che io sono egoista e che non riesco ad accettare che lui possa voler bene a un'altra donna al di fuori di me, che deve per forza girare tutto intorno a me, che sono morbosa e maniaca del controllo. Io per conto mio ritengo che un tradimento possa esistere anche solo a livello mentale, se provi questi sentimenti così forti e intensi non è un'amicizia normale, gli ho fatto capire che quei messaggi erano "forti" e mi avevano ferita e che mi sembravano fuori luogo. Lui è arrivato a dirmi che "erano fatti loro" che non mi dovevo immischiare, che io mi sono "messa in mezzo" che se mi metto in mezzo "tra loro" posso solo uscirne sconfitta (e tutto per una persona che non vede da 20 anni e che di fatto non conosce neanche più!) che non ho capito quanto fosse importante per lui, che era stata la sua famiglia, che se era diventato una persona migliore lo doveva a lei ecc... Mi ha fatto sentire come se io fossi il terzo incomodo, l'"intrusa" mi ha detto che è un rapporto che io non posso capire e non potrò capirlo mai facendomi sentire inadeguata, e che se gli chiedo di non vederla più non lo amo. Mi ha fatto sentire come se valessi zero.Stava male per il rapporto con lei ma non aveva la minima paura di perdere me, dicendomi quelle cose, facendomi sentire così. Non ha tentato di risolvere rassicurandomi ma attaccandomi e facendomi passare per quella che non capisce e acuendo il mio sentimento di inadeguatezza e impotenza.Mi sono arrabbiata e ho tentato di aprirgli gli occhi, probabilmente sbagliando, dicendogli che stava rovinando un rapporto "vero", reale con me per un'illusione, un qualcosa che esiste solo nella sua testa, che è idealizzato, si sono visti solo due volte, non si vedevano da 20 anni, mi sembra che quest'ossessione non gli sia mai passata. Non è reale, io sono reale. Gli ho detto che una persona che tiene a davvero a lui e che è la sua famiglia non sparisce per vent'anni senza mai provare a cercarlo, l'avrebbe trovato, lui non l'ha contattata per rispettare il suo volere ma lei? Lei arriva dopo 20 anni tra capo e collo riempiendolo di frasi ad effetto proprio quando è in crisi con il marito, che famiglia è, come può essere speciale una persona che ti abbandona a sè stesso e si ripresenta dopo 20 anni perchè è in crisi, e poi appena succede qualcosa che non le sconfinfera ti dice "sai che c'è la tua ragazza mi ha disturbata non chiamare più!" creando ulteriori problemi tra di noi. Come può farmi soffrire per una persona del genere. Lui dice di essere cambiato grazie a lei, le dà meriti che non esistono, ho tentato di fargli capire che lui ha iniziato ad amare la vita non per merito suo ma perchè le persone che sono venute dopo gli hanno dimostrato che può essere amato e anche tanto, la sua prima ragazza che è stata con lui 10 anni e le altre persone che sono sempre state presenti gli hanno dato le conferme, non una persona che non solo non lo ha corrisposto ma è sparita per 20 anni. Gli ho detto che la sua famiglia sono io e che mi sta massacrando per un capriccio di lei. Ma non c'è stato verso. E pensare che bastava una frase per farmi stare tranquilla bastava che mi dicesse "Io ti amo, voglio te, solo te tu sei l'amore della mia vita, non ti lascerei mai neanche se lei venisse qui ora a dirmi che vuole me". Perchè è un po' questo il punto: sono l'amore della tua vita solo dal momento in cui non c'è un amore più grande a disposizione? Solo perchè lei è "ancora" occupata, sposata, e io cosa faccio aspetto in un angolo augurandomi che lei decida di non lasciare il marito perché se no sono spacciata? Quando gli ho fatto la domanda "Se lei adesso venisse qui e ti dicesse che vuole stare con te?" mi ha guardato con una faccia che era tutto un programma... la sua risposta è stata "E' una cosa impossibile" e quando gliel'ho ribadito ipotizzandolo per assurdo lui mi ha risposto "io sono fidanzato"... tradotto "devo rispettare un impegno" ... non ha risposto amo te, voglio te, "sono fidanzato" non è la stessa cosa! Quando gliel'ho fatto notare ha cambiato argomento. Non so cosa fare, lo amo, ora loro non si sentono più ma a me non basta che lui stia con me perchè non ha l'opportunità di stare con lei, io voglio essere l'amore della sua vita come lui lo è per me, non un surrogato. Quando provo a chiedergli se mi ama si scoccia, si arrabbia, dice che me l ha sempre dimostrato...Ieri mattina mi ha scritto: "sento una tristezza incommensurabile, x te, x noi. Sono sollevato che questo terribile week end sia finito. Non voglio mai più stare così male insieme. Mi dispiace tanto". In questi due giorni si è sforzato di essere normale con me ma ogni tanto mi ha risposto male. Io dal canto mio non so che fare, non so come comportarmi. Alcune volte penso che dovrei allontanarlo ma non so se sia la cosa giusta, ho paura di pentirmene, di spingerlo a ricontattarla e a buttarsi tra le sue braccia, ho paura di tante cose. Poi da una parte mi dico che forse allontanandomi lui possa resettare e rendersi conto che la sua famiglia sono io, che gli manco, che non c'è niente meglio della realtà. Ho bisogno di un consiglio, non so cosa fare.
1 risposte - LeggiFeticismo dei piedi femminili e masochismo perversione
Salve, ho scoperto di essere feticista dei piedi femminili a 12 anni cliccando su youtube la frase lecca piedi perché già mi eccitavano i piedi delle femmine. Da li mi chiudevo a guardare molti video e scoprii di essre anche masochista. Spesso i video sono correlati sia di feticismo che di masochismo. In quel periodo soffrivo anche il bullismo in classe ma alcune volte fantasticavo di leccare i piedi alle compagne che mi prendevano in giro nonostante le odiavo credo comunque sia normale per un masochista perché da ciò che ho letto il masochista pensa di meritare la punizione. Col passare del tempo sono diventato sempre più perverso cioè mi spiego io non ci trovo niente di male anzi da una parte è una fortuna perché si gode di un sesso secondo me più intenso e creativo, ad esempio mi piacciono i giochi di ruolo dove creo storie, come la classica professoressa ad addirittura una mamma che difende la figlia dal mio stalkeraggio e mi costringe ad adorarle i piedi, a punirmi frustandomi. Da un'atra parte però ho notato che alle donne queste cose non piacciono, sono rare quelle a cui piacciono e lo fanno solo per soldi infatti le mie esperienze non molte ma comunque intense e piacevoli le ho però avute solo con soldi e non voglio prendere il vizio di andare ogni volta a spendere 100 euro per leccare piedi delle donne. Mi è anche capitato di annusare in scarpe di ragazze occasionalmente, non resisto all'odore che si sente quando una donna si toglie gli stivali e le sue calze sono molto sudate ed odorose adoro quell'odore. La cosa che mi da invece fastidio e vorrei proprio rimuovere ma allo stesso tempo mi eccita è il cuckold ovvero mi piace leccare i piedi ad una donna mentre fa sesso con un uomo prestante fisicamente e anche di dimensioni forse perché ho poca autostima specialmente con le donne non so rimorchiare. Altra fantasia che mi da molto fastidio è il rimanere fuori la porta ad annusare stivali e calze della donna mentre la sento gemere e urlare. Io so che è ancora impossibile guarire dalle perversioni ma forse si può dominuire la frequenza con la terapia del cognitivismo se non erro tutto qua. Fatemi sapere che ne pensate. In realtà so che ce ne sono in molti come me ma a me finché c'è masochismo e adorazione dei piedi delle donne non mi da fastidio, desidererei una fidanzata padrona ma questa cosa mi fa soffrire perché alle donne non piace e sono rare e forse non avrò mai una donna che fa per me, le donne di solito a letto preferiscono farsi dominare, mi piace in realtà anche quello, ho pensato al contrario però preferisco essere umiliato io di certo non mi piace frustare le donne ma che lo fanno loro a me.
1 risposte - LeggiLui fa complimenti alle altre
Salve,
sono fidanzata da diverso tempo con un ragazzo e noto sempre più spesso che fa apprezzamenti su altre donne (dalle attrici alle persone comuni prima o poi mi fa sempre notare che quella o questa è molto sexy). Certamente tiene a me e gli piaccio ma quando ultimamente abbiamo parlato della cosa, data la mia scarsa autostima di cui lui è a conoscenza e la mia gelosia, ha affermato che per noi è meglio che io non sia eccessivamente attraente come le donne di cui parla, o avrebbe paura di perdermi e mi renderebbe la vita impossibile con la sua gelosia. Ma che argomentazione è? Sono già insicura da sempre, mi sento brutta e tendo a sentirmi inadeguata e non abbastanza per lui, e questa risposta mi ha spinta ad odiarmi ancora di più. So che se cerco di affrontare ancora l'argomento non otterrò alcun risultato e vorrei sapere se e come posso superare la sofferenza psicologica derivante da questo suo atteggiamento. Grazie!
Traumi da bullismo, postumi psicologici, cosa fare ?
Salve sono un ragazzo di 22 anni, con una situazione sociale "particolare" alle spalle, sono stato vittima di bullismo negli anni delle medie, nella fascia d'età compresa tra 9-14 anni, ho subito vari tipi di violenza, psicologica, verbale, fisica, emigrazione sociale, e sono consapevole che tutto quello che ho passato ha influenzato negativamente la mia sfera emotiva, affettiva, sessuale e sociale, ma anche il convivere con me stesso giornalmente non è semplice.
Tutte le situazione che ho vissuto mi hanno portato ad essere paranoico, ansioso, con complessi di inferiorità, sentendomi sempre fuori luogo, e non riuscendo facilmente a socializzare. Passo le mie giornata sempre in tensione, come se fossi perennemente sotto esame, come se ci fosse sempre qualcuno li pronto a dare un giudizio, e quindi io debba mostrarmi chissa come e fare chissachè, non riuscendo nemmeno a passeggiare tranquillamente per strada, preoccupandomi che qualcuno mi giudichi per come cammino,o come mi vesto o chissa cosa...
Questo a causato altri problemi a seguire, tra qui alcuni problemi relativi alla sfera sessuale.
In un primo momento era come se non avessi sessualità non provavo attrazione per nessuno dei due sessi, vivendo quotidianamente con quello che mi veniva fatto e come se mi spinsero ad essere qualcosa che realmente io non fossi, e come se dicendo giornalmente, tramite insulti, offese e prese in giro, che io fossi un omosessuale e come se lo stessi diventando o così loro mi facevano sentire.
Con gli anni ho capito di non provare attrazione per gli uomini, o per lo meno mi sono convinto così, ma anche con le ragazze è come se non avessi desiderio sessuale, la vista di una bella ragazza, mi provoca piacere, ma non sento quel 'istinto, quel desiderio, per l'appunto del rapporto sessuale, anche se avendo avuto dei rapporti sessuali, con delle ragazze, non ho avuto difficoltà a consumare il rapporto, quindi non riesco a capire cosa ho di sbagliato e come fare a superare tutto ciò.
Come fare a smettere di farmi le paranoie, a stare sempre in ansia per la qualunque, smettere di farmi tutti quei complessi di inferiorità, e cercare di recuperare il libido perso, che mi spinge, a volte, a sentirmi, un "uomo a metà".
grazie a chiunque risponda.
Togliere la pelle delle labbra
È un mese che ogni tanto mi tolgo la pelle delle labbra, ultimamente lo faccio almeno 5 volte al giorno.
Mi tolgo la pelle fino a far uscire sangue per poi far cadere la goccia su un foglio. Esatto ho un foglio con il mio sangue. Non so il motivo del perché io faccia questa cosa ma mi da un senso di calma.
Volevo sapere se c’è un motivo preciso di solito e come posso superarlo.
Grazie.
Figlio violento, come gestire la situazione?
Mio figlio non ascolta a volte non torna a casa, non rispetta l'autorità di noi genitori ed è violento se non ottiene quello che vuole, una volta ho dovuto chiamare il 118,non vuol farsi aiutare. Cosa possiamo fare?
1 risposte - LeggiMia figlia parla da sola
Salve, mia figlia ha 8 anni, frequenta la terza elementare, è sempre stata una bambina introversa, fa fatica a rapportarsi ai suoi coetanei, ha molta fantasia quando gioca a casa, sia da sola che con la sorella più piccola, ma spesso la vedo parlare da sola, fa interi discorsi, di situazioni più o meno reali, in cui e come se parlasse sia lei che un altro personaggio, ma lei non ammette di avere un amico immaginario. A scuola non è a suo agio, le maestre lamentano un' eccessiva distrazione, come se con la mente fosse altrove. Il rendimento scolastico è discreto. Vorrei sapere se devo preoccuparmi e se è il caso di portarla da uno psicologo. Grazie per l' attenzione
1 risposte - LeggiNecessità di una diagnosi per la sindrome di Asperger?
Ho 22 anni e sono praticamente certa di essere Asperger. So di esserlo perchè a 16 anni andai da uno psicologo, un amico di famiglia, che mi disse che ne aveva il forte sospetto ma mi ha sconsigliato di proseguire con la diagnosi, anche perchè mia madre è molto contro (non a caso mi mandò solo da lui). Ma arrivata ad oggi sto peggio di ieri, e sento di avere bisogno di una diagnosi anche solo per poterne parlare e poter far capire a chi mi circonda chi sono, perchè sono cosciente di fingere la maggior parte del tempo, o di spegnere tutto ed estraniarmi per non sbagliare sempre. Sono brava a socializzare, ma vivo tutto questo con il terrore di sbagliare, offendere, infastidire, mettere a disagio, invadere, prendere troppa attenzione, interrompere o annoiare, e immediatamente dopo ho bisogno di totale solitudine perchè ho dei crolli emotivi che non riesco a condividere con nessuno, mi sento in colpa sempre, anche solo per non riuscire a capire alcune cose che poi mi dispiacciono. Cerco già di lavorarci ma ultimamente, col periodo di chiusura, si stanno ampliando le paranoie e l'ansia sociale, le ossessioni che non riesco a sfogare con nessuno perchè così come io non capisco alcune cose come la gelosia, la mancanza o la vergogna, chi ho intorno non capisce me, e io non so spiegarmi senza partire dal presupposto che sono Asperger. Ne ho parlato con le amicizie più strette e lo accettano senza problemi, ma so che mia madre ignora il problema per non affrontarlo e questo mi fa sentire come se non mi volesse così come sono. Non capisco perchè si arrabbia dal punto di vista logico, non capisco perchè cerca di impormi altri comportamenti che evidentemente mi fanno stare male, ma capisco empaticamente che ha paura anche lei come me, che tutti i comportamenti che ho intorno sono umani, sono i miei a non esserli. Ho bisogno di una diagnosi perchè sono stanca di sentirmi così fuori da tutto, senza essere parte di niente, ma non ho disponibilità economica, non so come funziona adesso a distanza, e non so a chi dovrei rivolgermi. Qualcuno può spiegarmi quali sono i passaggi da affrontare?
1 risposte - LeggiCome superare la difficoltà di socializzazione?
Salve,
Sono una ragazza di 30 anni. Pensavo da tanto di scrivere e fare un passo verso uno psicologo, e non ho mai trovato il coraggio. Oggi mi sono imbattuta qui e spero di poter iniziare qualcosa.. credo di avere molti motivi per scrivere ma quello principale è che Ho sempre fatto lavori a contatto con il pubblico e ultimamente sto lavorando presso una catena di supermercati molto importante. È una grande azienda e mi trovo a contatto con molte persone, a volte sento come se avessero paura di me, perché sono una persona chiusa e silenziosa,se qualcuno prova a chiaccherare con me è come se mi bloccassi,non mi vengono più argomenti e arrossisco. Inoltre tutti fanno presente la mia espressione, ovvero sembro sempre arrabbiata o triste,ma in realtà non lo sono. Questo mi porta a vivere dei disagi, perché mi sento a volte isolata e non è quello che vorrei. Mi piacerebbe intraprendere un percorso psicologico, anche fare degli incontri,non appena sarà possibile per via del virus, con uno psicologo . Grazie a tutti.
Soffro a pensare al mio ragazzo che si masturba
Salve!
Questa mattina ho sentito il mio ragazzo masturbarsi in bagno. Eravamo entrambi a lavorare in soggiorno e lui ad un certo punto si è alzato e senza dire niente è andato in bagno e il mio sesto senso mi ha fatto capire subito le intenzioni, poi ho avuto la conferma dai rumori.
Specifico che non ho provato alcun tipo di gelosia, la nostra vita sessuale è soddisfacente per entrambi, ma piuttosto una sensazione di panico con tachicardia nel rendermi conto che lo stesse facendo.
Solo a ripensarci, mi pare che sia come un ricordo doloroso ma contemporaneamente la cosa mi ha eccitata tantissimo e io stessa dopo mi sono masturbata ben 4 volte (lo specifico perchè mi sembra un dato importante).
Io sono molto aperta sessualmente e non penso che la masturbazione sia un tabù ecc non mi sento in competizione e anzi, è bene che lo faccia sia per soddisfacimento suo sia per migliorare la durata dei nostri rapporti. (Quindi ci vedo solo cose positive).
Credo il problema sia realizzare che lui sia una persona indipendente da me e tollerare l'ansia che ne deriva (io soffro di ansia abbandonica e dipendenza affettiva) ma ho bisogno di un riscontro in tal senso perchè sono passate ore e sono ancora turbata (ed eccitata).
Dentro ho una lotta tra componente emotiva e razionale.
Grazie a chi mi risponderà.