Sesso virtuale e onlyfans: tra libertà e dipendenza psicologica

Pubblicato il   / Sesso e Amore
onlyfans e sesso virtuale
I dipendenti dal cybersex sarebbero perlopiù maschi eterosessuali dai 33 ai 55 anni per il 60% sposati e per il 13% separati


Caratteristiche dei servizi di cybersex

Il termine cybersex, ovvero sesso virtuale, si riferisce all’uso di siti web per adulti al fine di intrattenersi in pratiche sessuali virtuali.

Il cybersex comprende tutte quelle attività sessuali, praticate attraverso Internet da una, due o più persone, che portano all’eccitazione o alla gratificazione sessuale. Esempi di cybersex sono:

  • Scrivere o leggere messaggi, e-mail, storie o annunci a contenuto erotico (come fantasie sessuali e richieste sessuali)

  • Auto-filmarsi durante la masturbazione e pubblicare il video

  • Incontri sessuali interattivi che avvengono in tempo reale tramite webcam

  • Simulazione di rapporti sessuali in chat erotiche (descrivendo le proprie fantasie, le proprie sensazioni e i dettagli del rapporto sessuale)

  • Autoerotismo praticato davanti a video pornografici online o scaricati dal web

  • Prostituzione online, nonché interazione sessuale a pagamento, una pratica illegale che è comunque ampiamente diffusa.

Un fenomeno simile che sta emergendo di questi tempi è il sexting, nonché l’invio di messaggi, video e immagini a contenuto esplicitamente sessuale tramite un dispositivo informatico. Il sexting è più diffuso tra i giovani, in particolare tra gli adolescenti, dato che risulta di facile accesso, porta rapidamente al soddisfacimento sessuale ed è meno controllabile da parte degli adulti.
 

Cos’è Onlyfans?

OnlyFans è una piattaforma di intrattenimento inglese lanciata nel 2016, che si è diffusa notevolmente durante il lockdown. Funziona solo su abbonamento: i membri che pagano la quota associativa mensile potranno creare dei contenuti e condividerli. Inizialmente, la piattaforma è stata pensata come un servizio per i creatori di contenuto, perché potessero offrire i loro contenuti a pagamento di vario genere (non solo sessuale, ma anche riguardanti altri campi, come il fitness) ai loro follower. I follower possono iscriversi per poter accedere ai contenuti di loro interesse. OnlyFans trattiene una percentuale di commissioni, lasciando il resto ai creatori dei contenuti.

A maggio del 2020 si contavano già ben 30 milioni di utenti e 450 mila creatori di contenuti, a cui OnlyFans ha pagato la cifra di 725 milioni di dollari. Ogni giorno si registravano 200 mila nuovi utenti e 8 mila creatori di contenuti.

La maggior parte dei contenuti ospitati sono orientati alla sessualità, visto che OnlyFans non ha una politica restrittiva sulle pubblicazioni, ma permette di condividere anche immagini e video di nudo e a sfondo sessuale, sempre che si paghi la quota associativa. Ad oggi, la maggior parte degli utenti della piattaforma sono modelli e attori pornografici, bdsm o findom, ma anche chef, allenatori e musicisti.

OnlyFans, sebbene sia maggiormente conosciuto per essere un servizio di cybersex, si è evoluto nel corso del tempo e i suoi scopi si sono estesi a molti campi. Tra i vari usi che gli sono stati dati, la piattaforma è stata utilizzata per raccogliere contributi di beneficienza per emergenze ambientali.
 

Cybersex e Covid

Il cybersex e il sexting si sono diffusi particolarmente durante la pandemia del Covid, come conseguenza della mancanza di contatti fisici.

Negli ultimi anni ben il 25% delle ricerche online risulta essere di tipo pornografico. Si stima che quasi 30 mila persone si intrattengano con contenuti pornografici online ogni secondo e che ogni giorno compaiano sul web più di 250 siti pornografici! Solo in Italia i siti pornografici sono circa 35 mila e, secondo i dati, il 72% dei fruitori sono uomini ed il 28% donne.

Nel contesto dell’emergenza sanitaria sono stati molti i fenomeni virtuali diventati predominanti. Internet si è rivelato una risorsa preziosa per mantenere le relazioni sociali e affettive, assicurare la continuità lavorativa e combattere la carenza di stimoli causata dalla pandemia. D’altra parte, anche i fenomeni di Internet Addiction, o dipendenza da Internet, hanno preso piede e, parallelamente, anche la dipendenza da cybersex si è diffusa notevolmente.
 

I presunti vantaggi del sesso virtuale


Alcune caratteristiche del cybersex possono rappresentare dei vantaggi. Tra queste vi sono:

  1. L’anonimità: l’anonimato dà la possibilità di crearsi una nuova identità, virtuale e non reale, grazie alla quale ci si sente più liberi di scegliere, di andarsene, di dire e fare cose che normalmente non si farebbero. In particolare, le donne che decidono di nascondere il proprio corpo, si sentono più libere di manifestare le proprie espressioni di piacere sessuale.

  2. La facile accessibilità: è uno degli aspetti più convenienti, in quanto permette di investire poche energie e poco tempo ed ottenere una gratificazione sessuale.

  3. L’evasione dalla vita quotidiana: sebbene sia un’illusione pensare di sfuggire dai veri problemi cercando piacere tramite il proprio computer, l’idea di poter ricorrere a un’attività in cui rifugiarsi lontano dalla vita reale può dare conforto.

  4. Meno paure e ansie: l’attenzione viene centrata sul proprio piacere sessuale. Infatti, a differenza dei rapporti che avvengono fisicamente tra due persone, nel sesso virtuale ci si focalizza sul proprio corpo e sul proprio piacere, scindendo l’attività sessuale dalla persona che c’è dall’altra parte dello schermo, dalla relazione con questa persona e dalle preoccupazioni riguardo all’esperienza dell’altro. Di conseguenza, le aspettative, i confronti, le paure di non essere accettati, l’esposizione al giudizio e le emozioni sono significativamente ridotte rispetto agli incontri fisici. In particolare, gli uomini riescono a evitare o ridurre l’ansia da prestazione e i disturbi ad essa correlati come l’impotenza o l’eiaculazione precoce.

  5. L’espansione della conoscenza sessuale: se usato con moderazione, il cybersex può aiutare a scoprire nuovi aspetti della propria sessualità e questo potrebbe contribuire a migliorare le interazioni sessuali con gli altri anche al di fuori del web.

 

I possibili rischi del sesso virtuale

Tra i rischi più comuni del cybersex vi è quello di perdere il controllo sul materiale audiovisuale privato. È comune scattare foto o registrare video di sé stessi mentre si è impegnati in attività sessuali o in cui ci si presenta nudi o provocanti. Il rischio compare quando si inviano o si pubblicano tali materiali, in quanto si perde il controllo sulla loro riservatezza e potrebbero essere diffusi contro la propria volontà.

In questi casi si potrebbe diventare vittima di cyberbullismo e subire umiliazioni da parte di persone che visualizzano questo materiale privato.

Queste situazioni possono portare a problemi psicologici, come isolamento sociale, vergogna, inadeguatezza, senso di colpa e depressione.

Un'altra eventualità rischiosa che può verificarsi, particolarmente pericolosa per i minorenni, è quella di essere coinvolti in un reato. Per esempio, in caso di ricevere minacce di estorsione o diffusione di materiale pornografico minorile, ci si espone a denunce penali.

Ma il rischio più grave è che l’uso che si fa del cybersex diventi compulsivo e finisca per essere la principale o unica fonte di gratificazione sessuale. In questo caso, si parla di cybersexual addiction o dipendenza da cybersex. Si tratta di una vera e propria dipendenza, che può portare ad isolamento sociale, disinteressamento dal partner reale, problemi relazionali, sviluppo di sentimenti di colpa e vergogna e ripercussioni negative in ambito economico, lavorativo e familiare. Le conseguenze più gravi sono lo sviluppo di disturbi sessuali e di disturbi psicologici che possono causare anche la depersonalizzazione.
 

Differenza tra libertà, divertimento e dipendenza psicologica

La dipendenza si instaura quando si vengono a creare dei modelli comportamentali disfunzionali e compulsivi, si perde il controllo sulle proprie abitudini e il cybersex diventa l’unico modo per raggiungere la soddisfazione sessuale. In questi casi l’uso del cybersex è dettato da un’urgenza. Queste caratteristiche sono tipiche di una dipendenza.

Il cybersex usato a scopo ricreativo, nonché per divertirsi, sentirsi più liberi o fare un’esperienza diversa, è dettato da una curiosità e non da un bisogno, e, quando l’uso è moderato, non è dannoso né pericoloso.
 

Alcuni dati sul fenomeno

Secondo le statistiche, in Italia i dipendenti dal cybersex sarebbero perlopiù maschi eterosessuali dai 33 ai 55 anni per il 60% sposati e per il 13% separati, i quali trascorrerebbero dalle 11 alle 35 ore settimanali al computer praticando attività sessuali, anche durante il lavoro.

In uno studio epidemiologico condotto da Cooper è stato dimostrato che la prevalenza di cybersexual addiction è maggiore negli uomini di 5 volte rispetto alle donne e che, mentre gli uomini per lo più guarderebbero contenuto pornografico, le donne sarebbero più interessate alle chat erotiche.
 

Fattori di rischio e cause

Il cybersex viene spesso utilizzato per gestire lo stress e migliorare l’umore. Per questo, persone che tendono a frustarsi e annoiarsi, presentano sintomi depressivi e hanno un basso livello di soddisfazione, sviluppano facilmente una dipendenza.

Gli adolescenti, essendo immaturi psicologicamente e sessualmente facilmente condizionabili dagli stimoli visivi e uditivi, si convincono facilmente che Internet sia un’ottima fonte di educazione sessuale e sono particolarmente esposti allo sviluppo di dipendenza da cybersex.

Anche gli individui che hanno una dipendenza da internet sono ad alto rischio di sviluppare una dipendenza da cybersex.

In uno studio, la dipendenza dal sesso nelle donne è stata associata a traumi durante le prime esperienze sessuali e ad aspettative non soddisfatte in una relazione.
 

Rinforzi positivi che mantengono il comportamento

Secondo un recente studio, tra i principali meccanismi di sviluppo della cybersexual addiction vi è il rinforzo positivo, insieme ai fattori di vulnerabilità e al ruolo delle cognizioni sulla gratificazione sessuale.

Secondo alcuni esperti, la cybersexual addiction si sviluppa secondo il modello del condizionamento operante, per cui un comportamento che ha conseguenze positive per il soggetto aumenta la possibilità di ripetizione di tale comportamento. Spinto dalla curiosità o dalla ricerca di stimoli sessuali, un soggetto può ottenere una gratificazione sessuale, con un conseguente rilascio di endorfine a livello celebrale. Quest’esperienza costituisce un rinforzo positivo e il soggetto avrà voglia di ripetere questo comportamento per ottenere nuovamente la gratificazione.

In realtà, è la fuga mentale, quell’illusoria evasione dal mondo esterno, che agisce da rinforzo principale per la reiterazione del comportamento, ancor più della gratificazione sessuale. Altri rinforzi positivi sono tutte quelle sensazioni piacevoli che vorrebbero essere ripetute, come ricevere attenzioni, o, nel caso dei sex workers, guadagnare denaro.
 

Come superare una dipendenza psicologica?

Un percorso psicologico è lo strumento migliore per superare la dipendenza. Tra gli interventi più utili vi sono la riduzione dei livelli di stress, l’apprendimento di alternative all’uso del cybersex e il rafforzamento dell’autostima e della fiducia negli altri. Quest’ultima è importante per imparare a come apprezzare le relazioni reali.

Inoltre, chi è dipendente da cybersex è soggetto al condizionamento classico: gesti neutri (come accendere il monitor, ascoltare i suoni del computer in avvio) combinati con stimoli positivi, possono portare a reazioni fisiologiche anche in assenza dello stimolo e, così, creare dei comportamenti di riflesso condizionato del piacere e dell’eccitazione. Con questi comportamenti, il soggetto crea una certa ritualità (per esempio durante l’accensione del dispositivo) che lo porta a dare inizio al processo di eccitazione. Tale ritualità è un importante punto su cui lavorare in terapia per superare la dipendenza.

Se si tratta di ragazzi, il ruolo dei genitori riguardo a un sano uso di Internet è fondamentale. Ecco delle misure che si possono prendere per aiutare i propri figli:

  • stabilire delle regole rispetto all’uso dei dispositivi

  • trascorrere del tempo insieme sul web per mostrarne un corretto uso

  • spiegare esplicitamente i rischi che si possono correre

  • aprire uno spazio di dialogo su temi privati, in modo che i ragazzi si sentano liberi di fare domande sui propri dubbi e di condividere le proprie esperienze e le proprie paure riguardo alle relazioni.


Come può esserti d’aiuto Psicologi Online?

In questa sezione troverai moltissimi articoli che parlano di psicologia, relazioni, sessualità, benessere emotivo e mentale e molto altro, suddivisi in varie categorie.

Oggi ad esempio abbiamo parlato di sesso virtuale e onlyfans.

Se stai attraversando un momento difficile potresti sentire il desiderio di parlare con uno Psicologo.

Con noi puoi farlo in modo molto semplice. A questa pagina puoi trovare un professionista accreditato (psicologo e/o psicoterapeuta) effettuando una ricerca per città o per problematica da risolvere: www.psicologionline.net/psicologi-psicoterapeuti

Preferisci una consulenza a distanza in videochiamata comoda e accessibile? Con Psicologi Online è possibile.

A questa pagina troverai l’elenco dei professionisti che svolgono consulenza psicologica online:
www.psicologionline.net/psicologi-psicoterapeuti-videoconsulenza

Ti basterà trovare un posto tranquillo, avere una connessione internet e la voglia di comprendere meglio cosa ti sta accadendo.

Ognuno di noi incrocia difficoltà specifiche nel viaggio della vita, a prescindere da chi siamo o da quali “lotte” abbiamo combattuto. Il nostro passato è solo un capitolo del nostro libro, non la trama completa, e non ha la potenza di predeterminare le pagine a venire.

Psicologi Online è qui per questo. Clicca sui link qui sopra per trovare il professionista adatto a te pronto ad aiutarti a stare meglio.

 

 

 

Bibliografia

  • Cooper, Delmonico, Cybersex users, abusers, and compulsives: New findings and implications, Pages 5-29, 2007, https://doi.org/10.1080/10720160008400205

  • Cooper, A. (Ed.). (2000). Cybersex: The Dark Side of the Force: A Special Issue of the Journal Sexual Addiction and Compulsion (1st ed.). Routledge. https://doi.org/10.4324/9780203769003

  • Christian Laier, Matthias Brand, Evidenza empirica e considerazioni teoriche sui fattori che contribuiscono alla dipendenza da Cybersex da una vista comportamentale cognitiva (2014), Dipendenza sessuale e compulsività: The Journal of Treatment & Prevention, vol 21, pagine 305-321, DOI: 10.1080 / 10720162.2014.970722

 

 

Psicologi che trattano questo argomento