Cos’è la belonefobia?
La belonefobia (dal greco antico “belone” che significa “ago” o “spillo” e “phobos”, “paura”) è una paura patologica nei confronti di aghi, siringhe, spilli e altri oggetti appuntiti o taglienti. Conosciuta anche come agofobia o aichmofobia, è una fobia piuttosto comune.
La fobia degli aghi fa parte dei disturbi fobici, considerate delle forme di disturbi d’ansia. Non si tratta di semplici paure: la fobia non può essere razionalizzata o ridimensionata.
Chi soffre di belonefobia, quando si espone allo stimolo fobico (in questo caso gli aghi), prova un timore incontrollabile, forte disagio e ansia, potendo arrivare a sperimentare veri e propri attacchi di panico e sintomi fisici invalidanti.
Questo accade perché il cervello percepisce lo stimolo fobico come una minaccia o un potenziale pericolo, reagendo con una risposta emotiva estrema per spirito di sopravvivenza.
Spesso la belonefobia è correlata all’emofobia, cioè alla paura del sangue. Infatti, quando l’oggetto appuntito è legato alla possibilità di perdite di sangue, come nel caso delle iniezioni, i sintomi della fobia si enfatizzano ancor di più.
Il soggetto belonefobico può provare paura e disagio anche di fronte a situazioni ordinarie, come una visita medica o dentistica, e ad oggetti di uso comune, come coltelli, seghetti, spillatrici o pezzi di vetro. Anche il solo pensiero di dover fare un’analisi del sangue o la vista di una scena di un film dove ci sono coltelli potrebbe scatenare i sintomi della belonefobia.
Fobie potenzialmente correlate
La fobia degli aghi può essere correlata ad altre fobie come la claustrofobia, che è la paura degli spazi chiusi, l’ematofobia, la paura del sangue e l’odontofobia, la paura del dentista.
Tuttavia, esistono delle fobie particolarmente correlate, al punto da essere anche considerate come sfumature della belonefobia stessa, tra cui:
Aichmofobia: fobia specifica degli aghi e altri oggetti taglienti o appuntiti
Tripanofobia: paura di iniezioni, punture e siringhe
Enetofobia: paura degli spilli
Vaccinofobia: paura dei vaccini
Algofobia: paura morbosa del dolore
Queste fobie spesso compaiono nello stesso soggetto, poiché condividono elementi tematici e caratteristiche simili.
Epidemiologia
La paura degli aghi, essendo associata all'evitamento dell'assistenza sanitaria, può avere un impatto negativo sulle cure mediche ed è per questo che la sua epidemiologia e le possibili strategie per gestirla continuano ad essere studiate dalla comunità scientifica.
Sono stati condotti diversi studi volti a determinare la prevalenza della belonefobia nella popolazione. Tuttavia, i risultati riportati sono spesso contraddittori.
Alcuni dati mostrano che la fobia degli aghi colpisce dal 3,5 al 10% della popolazione generale, con un'età media di esordio di 5,5 anni. Tra i bambini di 4-6 anni, la prevalenza sarebbe di quasi il 20%.
Secondo le evidenze di un altro studio recente, in cui però non è stata fatta distinzione tra paura degli aghi generale e belonefobia diagnosticabile, ben il 63% dei bambini tra i 6 e 17 anni mostrava paura significativa degli aghi e aumento dell'intensità del dolore percepito durante le iniezioni.
La maggior parte dei ricercatori ha stabilito che, in generale, la paura dell’ago diminuisce con l’aumentare dell’età. Negli adulti, la prevalenza della paura generale degli aghi sarebbe del 22%, con un aumentato rischio di svenimento (in una percentuale, comunque, molto bassa) ed evitamento di trattamenti necessari che implichino le iniezioni.
Cause
Si ritiene che le fobie abbiano un’eziologia biopsicosociale, cioè delle cause multifattoriali attribuibili a un insieme di condizioni.
Un fattore che si riscontra nel 76% degli agofobici è avere vissuto un’esperienza traumatica relativa a degli aghi o a dei tagli. Un esempio può essere avere vissuto una procedura medica estremamente dolorosa, che potrebbe essere stata percepita come tale anche per un’eventuale ipersensibilità al dolore.
Può accadere anche che tale esperienza sia stata vissuta e riferita da qualche parente o persona vicina, e in qualche modo “interiorizzata” e percepita come trauma proprio. Per esempio, avere assistito al rifiuto o un’altra reazione negativa di un familiare alla somministrazione di un vaccino.
In casi come questi, si finisce con attribuire un valore negativo agli oggetti appuntiti, e questo risulterà nell’associare un dolore intenso all’uso di aghi o siringhe, con una reazione psico-fisica estrema.
Un altro fattore che potrebbe incidere sull’influenza della belonefobia è avere ricevuto un'educazione repressiva o essere cresciuti in un contesto in cui le procedure che implicavano l’uso di aghi e iniezioni venivano gestite male, per esempio con la costrizione fisica o emotiva forzata.
Oltre alle esperienze personali, può esserci anche una predisposizione genetica. Spesso, le fobie si ripresentano nei vari membri della famiglia. Infatti, l'80% degli adulti con fobia dell'ago riferisce che un parente di primo grado mostra la stessa paura.
Un dato interessante è che la predisposizione ereditaria alla fobia dell'ago ha una funzione evolutiva, dato che, nel passato, gli esseri umani che evitavano le ferite da taglio avevano maggiori possibilità di sopravvivenza. Basti pensare a una società primitiva: incontrare una persona con un oggetto appuntito rappresentava senza dubbio una minaccia alla vita.
Per la stessa ragione, di fronte a tali stimoli, ci saremmo evoluti ad aumentare rapidamente il tono vagale e, quindi, a svenire, come reazione di sopravvivenza alternativa a paura, fuga e lotta.
Evitare del tutto la possibilità di traumi con oggetti appuntiti, incluso svenendo, sicuramente veniva associato a un minore rischio di perdite di sangue e di conseguenza una maggiore probabilità di sopravvivenza.
Sintomi
I sintomi della belonefobia e la loro gravità possono variare da persona a persona, ma, in generale, la manifestazione principale è la paura estrema associata a disagio, repulsione, ansia e angoscia di fronte allo stimolo fobico, o anche al solo pensiero.
Come per gli altri disturbi fobici, i sintomi della belonefobia sono correlati all’ansia. L’ansia può essere anche anticipatoria. Questo significa che, per esempio, il disagio, l’ansia e persino il dolore possono comparire prima di un’iniezione.
I sintomi fisici associati all’ansia che possono comparire sono brividi, sudore freddo, tachicardia, affanno, secchezza delle fauci, tremori, formicolii, prurito, nausea, vertigini, svenimento, tensione muscolare e confusione mentale. In alcuni casi, possono culminare in veri e propri attacchi di panico.
Nei bambini, la paura e l'ansia potrebbero manifestarsi attraverso il pianto, gli scoppi d'ira, il congelamento o l'attaccamento eccessivo.
Conseguenze
Chi soffre di belonefobia è generalmente consapevole dell’impatto negativo della sua risposta emotiva nei confronti degli aghi. Tuttavia, non è in grado di controllarla.
Proprio per questo, spesso sperimenta imbarazzo, vergogna e senso di fallimento, cosciente che la sua reazione non è socialmente accettabile.
Sia la fobia stessa sia questi fattori psicologici associati possono portare all’evitamento di visite mediche o dentistiche, esami del sangue e vaccinazioni, con rischi anche molto gravi soprattutto in persone affette da una condizione medica che richiede iniezioni regolari per la gestione dello stato di salute, come il diabete.
Trattamento
L’approccio terapeutico è efficace per le fobie, in quanto permette la razionalizzazione della paura e l’apprendimento di una reazione controllata.
Una delle strategie più indicate per la belonefobia è la terapia cognitivo-comportamentale, associata a tecniche di esposizione graduale e controllata agli stimoli fobici e desensibilizzazione.
Consiste nell’esposizione graduale e ripetuta nel tempo a figure, oggetti e strumenti appuntiti o taglienti, in condizioni controllate, anche con la realtà virtuale, in modo ottenere una desensibilizzazione sistemica.
Al contempo, si lavora in terapia per modificare gradualmente gli schemi cognitivi e apprendere tecniche di autocontrollo emotivo. È possibile associare anche delle tecniche di rilassamento, come il training autogeno e gli esercizi di respirazione. Questo approccio integrato ha dimostrato di essere efficace nell’affrontare le idee negative associate alla paura degli aghi e superare la fobia.
Nei casi più gravi, uno psichiatra può decidere di prescrivere anche una terapia farmacologica per la gestione dei sintomi d’ansia o l’eventuale depressione associata, a base di benzodiazepine, antidepressivi triciclici, beta-bloccanti, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o inibitori delle monoamino ossidasi (MAOI).
Consigli utili
Se soffri di belonefobia, ti consigliamo di aprirti e raccontare ciò che provi a chi ti sta vicino.
È importante condividere la tua paura anche con i medici e gli infermieri prima di sottoporti ad un prelievo di sangue o ad un'iniezione, visto che si tratta di una fobia nota ai professionisti sanitari, i quali potranno aiutarti cercando di ridurre lo stress associato alla procedura.
Durante l’iniezione, è consigliabile distogliere lo sguardo dalla siringa e adottare misure per la distrazione dello stimolo fobico, come concentrarsi sul respiro profondo, scambiare due chiacchiere con un amico o infermiere, guardare un video sul telefono o ascoltare musica con le cuffie.
Un altro consiglio per superare la paura degli aghi è quello di provare ad affrontarla gradualmente, prima di tutto quantificandola. Chiediti: Riesco a vedere gli aghi in un un film? Posso stare in una stanza dove qualcuno ha in mano una siringa? Posso tenerla io stesso in mano?
Una volta stabilito il limite attuale della tua paura, cerca di evitare ogni settimana un po’ di meno gli stimoli. Per esempio, se non riesci neanche a vedere un’immagine digitale di un ago, cerca nella tua immaginazione un ago, magari visualizzandolo in maniera buffa o come in un cartone, e fallo ogni giorno per una settimana. Dopo di ciò, il passo successivo sarà cercare le immagini di un ago su internet, guardale inizialmente solo per pochi secondi, finché non ti abitui alle sensazioni che provi. Poi, prova a tenere una siringa in mano, e così via.
Se vedi che la paura degli aghi sta esercitando un impatto negativo sulla tua vita quotidiana e sulla tua salute, non esitare a contattare un professionista della salute per ricevere un supporto psicologico adeguato e superare la tua fobia.
IN SINTESI
Cos'è la belonefobia?
La belonefobia è la paura intensa e irrazionale degli aghi o delle iniezioni.Quali sono le cause della belonefobia?
Può essere legata a esperienze traumatiche passate o a una predisposizione all'ansia.Come si può superare la paura degli aghi?
Terapie comportamentali, tecniche di rilassamento e graduale esposizione possono aiutare a gestire la fobia.Quali sono i sintomi della belonefobia?
Ansia, sudorazione, palpitazioni e sensazione di svenimento alla vista degli aghi.
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Oggi ad esempio abbiamo parlato del significato di paura degli aghi.
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