Vita da bisex: capire e comprendere la bisessualità

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Cos’è la bisessualità e cosa significa

La bisessualità è l’orientamento sessuale di chi desidera avere relazioni non solo sessuali ma anche emotive sia con persone di sesso identico al proprio sia con persone di sesso opposto al proprio.

Tuttavia, la definizione di bisessualità è oggetto di dibattito, in quanto parlare di attrazione verso uomo e donna, o verso lo stesso sesso e il sesso opposto, sarebbe impreciso, perché dovremmo tenere in considerazione i numerosi spettri di identità di genere e le loro sfumature. Per questo, è più appropriato definire la bisessualità come l’attrazione romantica, affettiva e/o sessuale verso più di un genere.

Secondo uno studio sulla sessualità pubblicato sul Journal of Sexual Medicine condotto su studenti nordamericani, il 2,5% delle persone con identità di genere maschile e il 5,7% delle persone con identità di genere femminile si riconosce nell’orientamento bisessuale.
 

Essere bisex: pregiudizi e tabù

L’orientamento bisex non è molto conosciuto. Per questo, vi sono molti pregiudizi e tabù e una certa invisibilità riguardante la bisessualità. Ecco i più comuni miti da sfatare.

  • Uno stigma associato alla bisessualità è che si tratti di una fase di passaggio, un momento di confusione o un’opzione comoda. Spesso amici e familiari dubitano infondatamente dell’autenticità e della stabilità di quest’orientamento sessuale. Le persone bisessuali vengono considerate frequentemente come omosessuali che non vogliono fare coming out oppure come persone immature che non riescono a prendere una decisione.

Come già detto, si tratta di uno stigma. La bisessualità è un orientamento sessuale valido e i bisessuali non sono necessariamente persone confuse o indecise.

  • È comune che caratteristiche quali promiscuità, infedeltà e tendenza alla trasgressione sessuale vengano attribuite alle persone bisessuali, soprattutto quelle di genere femminile.

In realtà questa idea è totalmente erronea: essere attratti da più di un genere non implica la propensione alla promiscuità o all’infedeltà! La maggior parte dei bisessuali è monogamo e, come tutti gli individui, ognuno deciderà se avere relazioni esclusive, aperte, poliamorose, etc.

Purtroppo, lo stigma intorno ai bisessuali può diventare un doppio stigma, in quanto essi sono bersaglio di pregiudizi e discriminazioni anche all’interno di comunità LGBTQ+ e le loro esigenze rimangono invisibili in molte realtà che si dichiarano gay-friendly. Per esempio, è molto frequente che gli uomini bisex vengano considerati “gay repressi” dai loro amici.
 

La bisessualità è una fase o una predisposizione naturale?

Come già accennato, molti non sanno cosa sia la bisessualità e spesso viene addirittura messa in dubbio la sua esistenza. Considerare la bisessualità una fase transitoria è un errore. La bisessualità è un orientamento sessuale come gli altri.

Tuttavia, questo non significa che il proprio orientamento, così come la propria identità di genere, non possa cambiare nel tempo. Alcune persone possono sperimentare una fase di bisessualità come un momento di esplorazione della propria sessualità, mentre altre si riconoscono pienamente in quest’orientamento e altre ancora vivono una sessualità fluida.
 

Cos’è la bifobia?

Il termine bifobia si riferisce a un insieme di pregiudizi, stereotipi, atteggiamenti e comportamenti e svalutanti o aggressivi o violenti nei confronti delle persone bisessuali.

La pressione sociale di dovere “scegliere” un sesso verso cui provare attrazione crea disagio nella persona che sta cercando di vivere apertamente la sua sessualità, e può essere molto dannosa per il suo benessere psicologico. Non accettare la bisessualità come orientamento sessuale fa sentire i bisessuali invisibili e insicuri ed è un comportamento bifobico. Anche dare per scontato che tutte le persone bisessuali abbiano necessariamente una vita sessuale promiscua è una forma di bifobia.

Per combattere la bifobia bisogna tenere a mente che l’orientamento sessuale non è mai sbagliato e lo stesso vale per l’esplorazione della propria sessualità. È importante anche ricordare che non si è costretti a “scegliere” un sesso e, se sono altre persone a fare pressione sul “prendere una decisione”, allora bisognerà aiutarle a superare la loro bifobia.
 

Bisessualità: cosa dice la scienza?

Uno studio condotto dall’Università dello Utah ha dimostrato che la bisessualità non è una fase transitoria né tantomeno una mancanza di definizione della propria sessualità. Per 10 anni è stato seguito un gruppo donne che si dichiaravano bisessuali o lesbiche.

Le donne che si dichiaravano bisessuali continuavano a dichiararsi bisessuali anche dopo essersi sposate e avere avuto figli.

Nel caso degli uomini, uno studio condotto da psicologi dell’Università del Nordovest e dal Centro Dipendenze e Salute Mentale di Toronto ha evidenziato un altro aspetto. Sono stati misurati i livelli di eccitazione di un gruppo uomini che si dichiaravano bisessuali o eterosessuali di fronte a immagini maschili e femminili. Il risultato è stato che tre quarti degli uomini che si dichiaravano bisessuali si eccitava solo di fronte a immagini di altri uomini mentre gli eterosessuali si eccitavano solo di fronte a immagini di donne. Inoltre, è stato riportato che il 40% degli uomini omosessuali passano una fase in cui si dichiarano bisessuali.

È bene specificare che, sebbene quest’ultimo risultato possa sembrare controverso, non indica che la bisessualità è una fase di passaggio, piuttosto evidenzia la difficoltà di molti uomini ad accettare la propria omosessualità, per via dello stigma sociale che ancora esiste.
 

Quando si "scopre" l’orientamento sessuale?

Non esiste una legge valida per tutti. C’è chi conosce già da piccolo il proprio orientamento sessuale e chi lo scopre con il tempo. Inoltre, è comune assistere a una trasformazione del proprio orientamento sessuale nel tempo, perché crescendo e facendo esperienze ci si conosce più profondamente e si scoprono nuovi aspetti di sé.

Molti si riconoscono in un’identità di genere fluida. Il concetto di “fluidità sessuale”, coniato dalla dottoressa Lisa Diamond del Dipartimento di Psicologia della Utah University rappresenta la capacità o possibilità di un individuo di una certa “reattività” sessuale, che diventa flessibile a seconda delle circostanze. È importante sottolineare che l’orientamento sessuale non può essere modificato né imposto, ma che ognuno può sperimentare una certa “variabilità” del comportamento sessuale.
 

Cosa vuol dire essere etero, bisessuale, polisessuale, pansessuale…

L’orientamento sessuale descrive l’attrazione sessuale, romantica o sentimentale di ognuno. Ne esistono molte tipologie e ognuna corrisponde a uno spettro e può avere molte sfumature.

Ecco i più comuni tipi di orientamento sessuale:

  • Eterosessualità: attrazione verso individui di genere opposto al proprio.

  • Omosessualità: attrazione verso individui di genere uguale al proprio.

  • Bisessualità: attrazione verso individui di più di un genere specifico.

  • Pansessualità: attrazione verso le persone indipendentemente dal loro genere sia esso binario, non-binario o fluido. Per i pansessuali il genere di appartenenza è un fattore secondario, il che rende questo orientamento completamente svincolato dal genere.

  • Asessualità: assenza totale o parziale di attrazione sessuale nei confronti di alcun genere. Quando l’attrazione viene sperimentata raramente si parla di asessualità grigia.

  • Demisessualità: attrazione sessuale solo in presenza di determinate condizioni. Quest’orientamento può essere considerato una variante dell’asessualità grigia.

  • Androsessualità e ginosessualità: nel caso degli androsessuali, attrazione verso l’identità di genere maschile e la mascolinità in generale (anche transgender), e nel caso dei ginosessuali attrazione verso verso l’identità di genere femminile e la femminilità in generale.


Come riconoscere la bisessualità?

La bisessualità potrebbe essere difficile da riconoscere, per via di tutte le sfaccettature che essa può assumere e anche per il mancato supporto sociale.

Le esperienze con i partner di solito rientrano nell’ambito dell’eterosessualità o dell’omosessualità. Questa dicotomia, insieme alla mancanza di riferimenti e di informazioni, può complicare il riconoscimento del proprio orientamento.

La maniera migliore per riconoscere la bisessualità è conoscere le sfumature di questo spettro.

Ecco i punti principali:

  • Alcune persone bisessuali hanno rapporti sessuali con persone di più sessi, altre solo rapporti affettivi, altri entrambi.

  • I gusti possono variare nel tempo e la sessualità può essere fluida, oppure può rimanere invariata.

  • Si parla di bisessualità sincrona quando una persona nello stesso momento della sua vita prova attrazione per più di un sesso.

  • Si parla di bisessualità asincrona quando si alternano periodi della vita con tendenze omosessuali ad altri periodi con tendenze eterosessuali.

  • Non bisogna prestare attenzione a chi mostra atteggiamenti bifobici né sentire la pressione di scegliere un genere verso cui provare attrazione.

  • Riflettere e interrogarsi sulle proprie tendenze con apertura mentale e onestà è il modo migliore per creare un dialogo con sé stessi e scoprire la propria verità.

 

Coming out e stare bene con sé stessi

Aprirsi e raccontare la verità sul proprio orientamento sessuale ad amici e familiare è un momento importante e delicato. Spesso si hanno delle paure, per esempio si teme di far soffrire i propri cari o di deluderli, di essere rifiutati o di dovere subire delle conseguenze.

Procrastinare per molto tempo il coming out non è una strategia intelligente. Tuttavia, è bene prendersi del tempo per riflettere sulle parole migliori da usare per esprimersi al meglio, per fare più chiarezza possibile e per spiegare apertamente quali sono le proprie emozioni e cosa succede, con trasparenza e sicurezza.

Bisogna essere pronti a possibili reazioni non del tutto favorevoli, consapevoli che spesso i familiari e gli amici non conoscono l’argomento, hanno delle preoccupazioni a riguardo, vengono presi da un’ondata di emozioni e non sanno come reagire.

L’importante è spiegare la propria situazione senza sensi di colpa e con positività. Anche se può essere un processo più lungo del previsto, generalmente le persone care lo accetteranno.

Il supporto delle persone a cui si vuole bene e delle comunità LGBT+ è una risorsa preziosa per superare questa fase e renderla più liscia possibile. Anche un sostegno psicologico può essere utile per facilitare il coming out, specialmente se si vive la propria bisessualità con disagio o in caso di disapprovazione da parte della famiglia.


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Oggi ad esempio abbiamo parlato di bisessualità e vita da bisex.

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Bibliografia

  1. Benjamin N. Breyer, James F. Smith, The Impact of Sexual Orientation on Sexuality and Sexual Practices in North American Medical Students, The Journal of Sexual Medicine, Volume 7, Issue 7, 2010, Pages 2391-2400, ISSN 1743-6095, https://doi.org/10.1111/j.1743-6109.2010.01794.x.

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