Philofobia: amare e innamorarsi può fare paura

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philofobia


Cos’è la philofobia?

La philofobia è la paura di amare ed innamorarsi. Instaurare una relazione sentimentale basata su un sentimento forte come l’amore può generare un senso di minaccia e spaventare alcune persone. Sono state raccolte molte dichiarazioni, in diversi studi scientifici, di persone che affermano di spaventarsi di fronte all’innamoramento (Tavormina, 2014).


Sintomi e caratteristiche della philofobia

Essendo una fobia specifica, la philofobia produce dei sintomi simili ad altre fobie patologiche. Il sintomo principale è una paura persistente, irragionevole, esagerata ed eccessiva dell’amore. La risposta all’esposizione allo stimolo fobico, in questo caso una situazione che genera un sentimento di amore, è l’insorgenza immediata di ansia.

Di fronte a questa situazione percepita come minaccia, l’individuo affetto da philofobia mette in atto una strategia di evitamento, cioè cerca di evitare tutto ciò che lo possa avvicinare o condurre alla situazione temuta. La fuga è un meccanismo di difesa comune: ci si tira indietro come giustificazione per non scavare e approfondire i propri sentimenti.

In realtà, ciò che più il philofobico teme è la propria reazione di fronte all’innamoramento, piuttosto che l’amore in sé e per sé. Il timore di perdere il controllo della propria condotta, di non potere gestire le proprie emozioni e di degenerare in comportamenti irrazionali è alla base della philofobia.

Inoltre, molti sentono che, innamorandosi e condividendo la propria intimità e la propria personalità con un’altra persona, si espongono e si mettono completamente a nudo (Manucci, Curto, 2003), minacciando il proprio spazio personale privato.


Le cause della philofobia: perché si ha paura di amare?

Le cause della philofobia possono essere profonde e andrebbero ricercate nelle relazioni con la famiglia durante l’infanzia. Un ambiente domestico conflittuale in cui ci si sente rifiutati, svalutati o abbandonati può costituire le radici di tale fobia.

Secondo uno studio pubblicato su Psychiatria Danubina, Vol. 26, molti soggetti hanno difficoltà a mantenere legami stabili proprio perché soffrono di philofobia che deriva da relazioni disfunzionali nell’infanzia, in particolare una madre poco empatica e un padre emotivamente distante.

L’articolo afferma in conclusione che le persone che hanno paura di amare sono incapaci di amare. Inoltre, dietro la philofobia, potrebbe celarsi un desiderio di riconoscimento e di approvazione; infatti, molti philofobici sono eccellenti in ambito lavorativo e ottengono spesso risultati professionali positivi.

Una ragione che potrebbe portare a temere l’amore è un’esperienza passata deludente e dolorosa dalla quale ci si voglia difendere. Altre motivazioni che potrebbero essere coinvolte sono la paura di crescere e di lasciare il nido dei propri genitori, a cui segue il disagio di catapultarsi in una pagina diversa della propria vita caratterizzata dalla costruzione di una nuova famiglia a partire da una relazione stabile e dall’autonomia e indipendenza economica.

Secondo il sociologo Baumann la philofobia deriva dalla crisi della coppia che caratterizza la società moderna, dove tutto cambia continuamente e rapidamente e la stabilità, sotto l’aspetto sentimentale tra i tanti aspetti, è qualcosa di raro.


Come si supera la paura di amare?

Il primo passo per lasciarsi alle spalle la paura di amare, è riconoscere questa condizione, per potere osservarla, analizzarla, destrutturarla e, così, superarla.

Bisogna riflettere sulle relazioni passate, sulle paure provate, sui problemi ricorrenti che si presentavano, sui comportamenti che erano soliti instaurarsi di fronte all’amore, in base all’esperienza.

Durante questo processo di auto-osservazione, per non imbattersi in pensieri negativi e limitanti, è fondamentale non giudicarsi né criticarsi. In questo modo, si giungerà all’accettazione della propria vulnerabilità, dove risiede la vera forza. Una relazione ideale è quella in cui si mostrano apertamente le proprie fragilità. Nel processare una situazione sentimentale attuale, non bisogna fare paragoni con altre, se non al fine di imparare dagli errori del passato.


Come comportarsi con un philofobico?

Quando si ha a che fare con una persona che soffre di philofobia, bisognerebbe aiutarla in questi passi, dal riconoscimento, all’accettazione, all’osservazione.

L’ansia generata dalla philofobia, specialmente quando è consistente e limitante, non va sottovalutata. Un trattamento psicologico può essere un’ottima strategia per ridurre i comportamenti di evitamento, l’ansia, il disagio, e così vivere una vita serena. La psicoterapia, unita ad un’analisi profonda delle ragioni sottostanti la fobia, si rivela molto utile in questi casi.


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Oggi ad esempio abbiamo parlato di philofobia e paura di innamorarsi.

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