risposte dello specialista Diego Tosi

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Mi sento spiazzato

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Caro Phil, dalle parole che hai scritto emerge, mi sembra, molta delusione. Purtroppo non possiamo comprendere fino in fondo l'altro a meno che non sia proprio l'altro a farci entrare nel suo mondo. Non si può dare risposta alla tua domanda dall'esterno. Puoi però cercare di capire il tuo stato emotivo attuale (rabbia? Tristezza?) e decidere più consapevolmente cosa fare con lei. Solo tu puoi valutare i tuoi sentimenti e le tue emozioni per lei e decidere cosa fare della vostra storia. Poniti alcune domande come: Ma come mi fa stare tutto ciò? Cosa ha guidato i miei comportamenti fino ad ora? Di cosa ho bisogno? In bocca al lupo...

Ansia e depressione

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Cara Violetta, mi dispiace molto per la situazione che stai affrontando. Non deve essere per nulla facile e si sente nelle tue parole una fatica che viene da lontano. Purtroppo non credo esistano soluzioni preconfezionate che possano di colpo cambiare la situazione. Fra le cose che hai scritto trovo di rilievo il fatto che tu dica che ti dai sempre la colpa e quanto il giudizio degli altri abbia un forte impatto su di te. Questi sono aspetti importanti nella vita di tutti noi; riuscire a prendersi solo le proprie responsabilità senza caricarsi colpe altrui e saper valutare quando i giudizi esterni sono dati solo per ferire e che non rappresentano il nostro vero valore sono passi importanti per non sprofondare in ansie e depressioni che ci fanno vivere male. In psicoterapia spesso si lavoro proprio su questo, sul riuscire a capire qual è la nostra parte di responsabilità in ciò che ci succede e a lavorare sull'autostima in modo da non farsi colpire, come fossero pietre, dai giudizi e dalle etichette che a volte le persone intorno a noi ci appiccicano, se pensiamo che questi giudizi e queste etichette non ci rappresentino. Se la sofferenza che provi è così forte ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia. In bocca al lupo...

Problemi psicosomatici

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Cara Silvia, concordo con la dottoressa Cantarelli che il primo passo, se non lo hai già fatto, è quello di escludere tutte le possibili cause organiche. Se l'origine dei tuoi disturbi è effettivamente psicologica, credo sia importante intraprendere un percorso psicoterapico per cercare di trovare un modo per affrontare la sua ansia. Iniziato il percorso starà a lei, in accordo con il suo terapeuta, valutare la necessità di un intervento integrato con uno psichiatra di fiducia. In bocca al lupo Dr. Diego Tosi...

Avere due genitori malati...

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Cara Alice, la situazione che descrivi non è affatto semplice e credo che tu debba darti credito per quanto riesci e sei riuscita a fare fino ad ora. I sogni che hai sono legittimi ed è giusto che tu li possa portare avanti senza che nessuno possa avere diritto di veto sulla tua vita. In queste situazioni purtroppo le richieste che arrivano dall'esterno (in questo caso dei tuoi genitori) possono purtroppo essere molto invasive e diventare un freno alla realizzazione dei nostri obiettivi facendo leva, proprio come dici tu, sul senso di colpa. Sta ad ognuno di noi riuscire a mettere dei limiti all'altro in modo che questo non possa mettere freni alla nostra vita che è solo ed esclusivamente nostra. Come mettere questi limiti e dove fissarli purtroppo non è semplice e richiede talvolta un lavoro importante su di sé nel ristrutturare il modo di relazionarsi con le figure familiari. In psicoterapia è un lavoro che viene fatto comunemente e credo che un percorso terapeutico possa per te essere utile per riuscire a fare in modo che le richieste esterne che ti arrivano non blocchino il divenire della tua vita da te auspicato. In bocca al lupo Dr. Diego Tosi...

Vomito da ansia

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Cara Alice, il primo passo da fare è escludere ogni causa organica. Se il sintomo , come dici è collegato a momenti difficili della propria vita, è possibile che abbia un origine psicologica e quindi possa, forse essere presente un disturbo d'ansia, che però va ben valutato da uno specialista. Spesso momenti di ansia e stress si riversano sul corpo con sintomi come il tuo. Un incontro con uno specialista può essere utile per fare questo tipo di valutazione e per iniziare eventualmente un percorso di psicoterapia. In bocca al lupo Dr. Diego Tosi...

Psicologia contemporanea

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Buongiorno, la sua domanda richiederebbe molto tempo, ma proverò comunque a darle una risposta esaustiva. La scuola freudiana è stata una delle prime ed è nata in un contesto storico sociale di un certo tipo e, chiaramente il suo pensiero risente per certi aspetti del "passare del tempo", nonostante certe intuizioni siano ad oggi ancora valide e attuali. Molti autori hanno scritto di pscioterapia facendo riferimento ai suoi scritti, talvolta confermando le sue idee, altre volte proponendo nuovi metodi e teorie. Possiamo dire, semplificando molto e spero che non me ne vogliano i miei colleghi, che ad oggi possiamo trovare 3 principali stili di psicoterapia: 1) la psicanalisi: che ha avuto origine dal pensiero di Freud, ma che si è comuenque evoluta nel tempo grazie a moltissimi autori di garnde spessore 2) le scuole cognitive comportamentali 3) Le scuole umanistiche: le più recenti che nascono in contrapposizione a psicanalisi e comportamentismo e che si basano principalmente su 3 basi filosofiche: la fenomenologia di Husserl, il pragmatismo di James e l'esistenzialismo. Nessuna ricerca è riuscita chiaramente a dimostrare che un tipo di psicoterapia funziona più di un altro. Tutte le terapie hanno la stessa efficacia. Credo che se lei voglia iniziare un percorso terapeutico, la cosa principale sia quella di trovare per lei il professionista adatto con il quale sente una maggior fiducia. Le facio il mio in bocca al lupo Cordiali saluti...

Paura di guidare

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Cara Sara, la problematica che porti sembra veramente importante per te. Se da una parte ti descrivi come poco interessata alla guida, dall'altra senti di non trattenre le lacrime quando ci pensi. Il prendere altre lezioni per aumentare al tua sicurezza o avere aualcuno al tuo fianco che ti rassicuri mentre guidi possono essere strategie valide, ma nessuna ti può, in anticipo, garantire il successo. Prima di metterle in atto cercherei poi di capire se effettivamente avere accanto a te qualcuno ti rassicuri, oppure questo possa creare in te un aumento di ansia che potrebbe non aiutarti a gestire bene la situazione. Mi chiedo inoltre se questi tuoi blocchi siano presenti solo nella situazione da te descritta oppure siano presenti anche in altri ambiti della tua vita. Mi sento di consigliarti, soprattutto se questo tuo problmea è presente in altri settori della tua vita, di cominciare una consulenza con uno psicologo; se il problema è circoscritto potrebbero bastare anche pochi incontri, così da superare una situazione che può essere non solo limitante per te ma anche frustrante. In bocca al lupo Dr. Diego Tosi...

Perdita di interesse nella vita

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Caro Carlo, la situazione che porta è carica di sofferenza. Ha descritto abbastanza dettagliatamente la questione e emergono molti punti nei quali si vede come la sua insoddisfazione sia presente vicina ad una mancanza di motivazione ad andare avanti. Il modo con il quale ha descritto la situazione con sua moglie, i suoi genitori, il modo con il quale ha portato avanti la storia d'amore con sua moglie, ma anche la mancanza di interesse nel lavoro è preciso e foriero di una capacità di leggersi importante, ma anche di una insoddisfazione presente. Di fronte a situazioni così importanti mi sento di consigliare l'inizio di un trattamento psicoterapico. Soprattutto quando comincia a calare la motivazione e la "forza di alzarsi dal letto" è importante fare qualcosa per non rischiare di continuare a seguire una spirale che potrebbe andare verso il basso. Se mi dice dove vive posso forse consigliarle alcuni terapeuti nella sua zona. Cordiali saluti Dr Diego Tosi...

Un caso perso: sono la classica modella bella, ma tonta e imbranata

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Cara Alice, di sicuro questa tua lettera non è stata copiata. Il tuo modo di scrivere mostra molto di te e delle sue capacità di esprimersi che non mi sembrano essere quelle di una cretina o di una tonta, anzi. Apprezzo il tuo coraggio nello scrivere tutto questo nonostante alla fine tu dica che non credi che una terapia possa aiutarti. Che sia una terapia o meno, mi sembra che comunque tu stia lanciando un grido di aiuto. Mi sembra che tu tramite questa lettera stia dicendo che non sei solo quello che gli altri vedono, ma che ci sia anche altro; una donna che ama la poesia, che ha dei sentimenti e che non è solo una modella tonta. Nessuno a parte te può riuscire a mostrare tutto il potenziale che c'è in te. Sul come farlo è un'altra questione. Nonc i sono consigli o libretti di istruzioni. C'è un lavoro che si può fare su di sè per cercare di superare i blocchi che le hanno impedito, fino ad ora, di esprimere tutta se stessa e il bello che è in lei... non solo nell'aspetto fisico. Chiaramente anch'io, da professionista del settore, le dico che invece se trova un professionista con il quale si trova bene, può essere di aiuto per migliorare la sua situazione, della quale, si capisce dalle sue parole, non è per nulla soddisfatta. Le faccio il mio in bocca al lupo Dr Diego Tosi...

Depressione e disturbi ossessivo-compulsivi?

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Cara Gloria, hai fatto benissimo a chiedere un consiglio. il come descrivi i tuoi problemi e le conseguenze che hanno portato (abbandono dell'università) credo che siano segnali importanti che mi portano a consigliarti di prendere contatti con uno specialista. Ti dico questo perchè, al di là della maniacalità o della presenza di intrusività o meno, sembra che questa situazione non ti porti a vivere bene e a rinunciare a situazioni perchè non riesci ad affrontarle. La presenza poi di un pensiero suicidario (anche se mai attuato) mi fa credere che sia per te il momento di provare a incontrare uno specialista che possa provare ad aiutarti riguardo le tue problematiche. In bocca al lupo Diego Tosi...