Doc da relazione: lo amo veramente oppure no?

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Doc da relazione - disturbo ossessivo compulsivo da relazione


Cos’è il disturbo ossessivo compulsivo (doc) da relazione?

Il doc da relazione o ROCD (Relationship Obsessive Compulsive Disorder) è una forma di DOC (disturbo ossessivo compulsivo). Il DOC è una patologia in cui si sperimentano pensieri intrusivi, dubbi ossessivi e compulsioni riguardo una tematica specifica (ad esempio pulizia e contaminazione, o ordine e simmetria).

Nel caso del doc da relazione, l’oggetto delle ossessioni riguarda le relazioni intime, le caratteristiche del partner e l’autenticità dell’amore che si prova per lui/lei. Come per tutte le forme di disturbo ossessivo compulsivo, questi comportamenti e pensieri disfunzionali vengono messi in atto in risposta alla forte ansia che si sperimenta quando sopraggiungono tali pensieri.

L’elemento più frequente nei pensieri di chi è affetto dal doc da relazione è il dubbio: “Lo/la amo davvero?”. Non vi è alcuna capacità di tollerare questa incertezza.

I momenti di incertezza sono del tutto normali nelle coppie, ma nel caso del doc da relazione, le preoccupazioni occupano la maggior parte dello spazio mentale della persona, tanto da comprometterne la vita sociale e lavorativa.

Solo di recente questo disturbo ha iniziato a ricevere attenzione clinica e sperimentale, soprattutto grazie ai lavoro degli psicologi G. Doron e D. Derby, i quali hanno descritto la sintomatologia del doc da relazione e hanno elaborato un modello a riguardo.
 

Tipologie

Il doc da relazione può riguardare diversi tipi di relazione, come quella madre-figlio o il rapporto con Dio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, quando si parla di ROCD ci si riferisce a un disturbo riguardante la relazione con il partner.

Per cui, convenzionalmente si distinguono due tipologie di ROCD ed entrambe implicano la relazione con un partner. Si tratta di due manifestazioni sintomatologiche di disturbo ossessivo compulsivo da relazione che si differenziano sull’orientamento dei pensieri ossessivi:

  1. ROCD con pensieri ossessivi focalizzati sulle caratteristiche della relazione: La persona è ossessionata da dubbi e preoccupazioni riguardanti i sentimenti che prova verso il partner, i sentimenti del partner nei suoi confronti, la qualità della relazione e l’incertezza di essere in una relazione “giusta”.

In questo tipo di ROCD i tipici pensieri sono:

-“Questa relazione è giusta per me?”

-“Lo/a amo?” o “Non lo/a amo?”

-“Mi ama?” o “Non mi ama?”

-“Questo è vero amore?”

  1. ROCD con pensieri ossessivi focalizzati sulle caratteristiche sul partner: La persona è ossessionata da pensieri negativi sul partner. In particolare, i pensieri riguardano delle specifiche caratteristiche estetiche e caratteriali del partner, le sue qualità intellettuali, morali o sociali e gli aspetti della sua personalità. Può essere presente anche la gelosia ossessiva, con dubbi sulla presunta infedeltà.

In questo tipo di ROCD i tipici pensieri sono:

-“Mi dà fastidio tutto di lui/lei”

-“Non sopporto quel suo difetto fisico”

-“Non mi attrae più” o “Mi attraggono altri”

-“Non è abbastanza intelligente” o “è abbastanza intelligente?”

-“È emotivamente instabile”

-“Non avrà successo nella vita”

I sintomi ossessivo-compulsivi dei due tipi di doc da relazione possono essere anche presenti simultaneamente.

Spesso si osserva un passaggio dal primo al secondo tipo di ROCD. L’ossessione inizia con un pensiero intrusivo sul partner, come un difetto estetico (primo tipo di ROCD) il quale alimenta un dubbio sulla relazione, come non credere che sia quello giusto (secondo tipo di ROCD) visto quel difetto.
 

Quali sono i sintomi del DOC da relazione?

I sintomi del doc da relazione possono essere suddivisi in due principali categorie:

  1. Ossessioni: pensieri, idee, immagini mentali o impulsi che sono intrusivi, indesiderati e ripetitivi e riguardano la propria relazione o il partner. Si presentano sotto forma di dubbi, riflessioni, preoccupazioni, domande e rimuginii che generano una forte sensazione di ansia, incertezza e disagio. Portano la persona a ricercare internamente o esternamente prove e certezze assolute riguardo alla validità dei sentimenti provati o alla “perfezione” del partner. I contenuti delle ossessioni variano in base alla tipologia di ROCD e sono riportati nel paragrafo precedente.

  2. Compulsioni: Rituali di comportamento e condotte ripetitive messi in atto nel tentativo di ridurre l’ansia e il disagio provocati dalle ossessioni o in quello di verificare la validità delle ossessioni. La maggior parte delle compulsioni del doc da relazione sono finalizzate al controllo, alla ricerca di rassicurazioni e all’evitamento. Molte sono compulsioni mentali, per cui possono essere difficili da identificare dall’esterno.

Esempi di compulsioni del doc da relazione sono:

  • monitoraggio continuo dei propri sentimenti e pensieri

  • monitoraggio di coinvolgimento emotivo e stato di eccitazione durante i rapporti sessuali

  • continui confronti della propria relazione con quelle di altri o del proprio partner con altri potenziali partner

  • mettere alla prova i propri sentimenti e quelli del partner flirtando con altri o usando siti di incontri

  • confessare ripetitivamente al partner i propri dubbi

  • neutralizzazioni, per esempio cercare di “neutralizzare” un’ossessione su un difetto del partner visualizzando un suo pregio

  • ricerca di rassicurazioni, come chiedere alla famiglia e agli amici di valutare la relazione o la bellezza del partner

  • continue ricerche su internet riguardo a problemi di coppia

  • evitamento di situazioni che potrebbero scatenare le ossessioni, per esempio evitare persone potenzialmente attraenti, evitare di vedere un film romantico, o evitare di uscire con coppie di amici.

Il disturbo spesso si manifesta in seguito a eventi, cambi o decisioni importanti in cui è coinvolto il partner, per esempio sposarsi, andare a convivere o aspettare un figlio.

Può manifestarsi anche per una ipotetica relazione del futuro o dopo la fine di una relazione. In quest’ultimo caso, i sintomi più frequenti sono pensieri intrusivi sui motivi della rottura e sui conflitti passati, rimpianti per aver perso l’unica persona compatibile, dubbi ossessivi riguardo a quanto “giusta” fosse quella relazione ed evitamento di nuove relazioni in generale.
 

Elementi psicologici

I pensieri intrusivi tipici di questo disturbo sono egodistonici, cioè sono in contraddizione con la propria esperienza soggettiva, (per esempio, “Lo/a amo ma ho continui dubbi”) o sono contrari ai propri valori (Non dovrebbe interessarmi tanto il suo aspetto fisico”). Per questo, vengono percepiti non solo come disturbanti, ma anche come inaccettabili, e spesso conducono a senso di colpa, vergogna, rabbia e auto-critica.

È comune la paura di essere infedele o di poter lasciare il proprio partner, insieme alla credenza di potere arrecare molto dolore al partner e di conseguenza di non essere una buona persona.

Un’altra credenza che si osserva frequentemente è quella di essere condannati all’infelicità, perché intrappolati in una relazione incerta.

Le persone affette da ROCD hanno delle convinzioni estreme sull’amore, come “Se non penso sempre al mio partner o a volte non voglio fare sesso, allora non è vero amore”.
 

Conseguenze nella vita quotidiana

Il doc da relazione può esercitare un impatto negativo sul benessere psicofisico di chi ne è affetto e anche su quello del partner. Le relazioni di coppia di un una persona con ROCD sono instabili e caotiche. Si verificano continue incomprensioni ed è comune avere difficoltà nella vita sessuale e sperimentare un calo del desiderio.

Inoltre, questo disturbo può influire sulla capacità di concentrarsi sul lavoro o sulle attività quotidiane per via dell'ansia, del disagio e degli stati d'animo negativi, riducendo la qualità della vita.
 

Cause

L’origine del doc da relazione è complessa e multifattoriale. Tra i fattori che entrano in gioco vi sono:

  1. Credenze e pensieri disfunzionali: sono dei fattori di vulnerabilità al DOC. Tra questi vi sono l’eccessiva importanza attribuita ai pensieri, la tendenza a controllare i pensieri, l’intolleranza dell’incertezza, la tendenza a sovrastimare i pericoli, l’eccessivo senso di responsabilità, pensieri di catastrofizzazione, l’anticipazione del rimpianto, l’attaccamento insicuro, tratti narcisistici, perfezionisti o borderline di personalità e le credenze sull'amore idealizzate e dicotomiche.

  2. Genetica: avere dei genitori che soffrono di qualche forma di DOC aumenta le probabilità di svilupparne uno.

  3. Clima familiare: avere passato l’infanzia in un ambiente rigido e aver ricevuto un tipo di educazione passivo-aggressivo predispone al rischio di DOC.

  4. Esperienze: in alcuni casi i sintomi nascono a seguito di decisioni importanti per la coppia, come un matrimonio oppure la nascita di un figlio. Alcune persone iniziano a sviluppare un pensiero ossessivo sulle relazioni di coppia proprio dopo la fine di una relazione.


Come riconosce il DOC da relazione?

Sperimentare dei pensieri intrusivi, così come avere dei dubbi sulla propria relazione, è in certa misura normale. In chi soffre di doc da relazione, il vero problema è la necessità di avere delle certezze assolute, al punto da soffrire di ossessioni e compulsioni che causano un alto grado di disagio e compromettono la propria vita quotidiana.

Un modo per riconoscere il RDOC è chiedersi se i pensieri riguardo alla relazione o al partner siano un’espressione genuina e coerente del proprio sentire. Se è così, si tratta di dubbi ego-sintonici, che sono normali e non portano ad angoscia.

Inoltre, esistono delle condizioni apparentemente simili che andrebbero escluse, come la dipendenza ossessiva, che ha in comune con il RDOC la paura dell’abbandono, il doc omosessuale, che ha in comune con il RDOC i sintomi ossessivo-compulsivi, e la paura di amare, simile al RDOC per il sentimento di paura in sé.

Il modo migliore per capire se si è affetti da doc da relazione è eseguire un test chiamato ROCI (Relationship Obsessive Compulsive Inventory). Si tratta di uno strumento che viene somministrato da uno psicoterapeuta per misurare la severità di ossessioni e compulsioni e stabilire una diagnosi.
 

Trattamento

La psicoterapia è efficace per il doc di relazione. Consente a chi ne è affetto di apprendere delle strategie per gestire e ridurre ossessioni e compulsioni, con un miglioramento della qualità della vita.

Tra le tecniche più utilizzate vi è l’esposizione con prevenzione della risposta, che consiste in affrontare delle situazioni che hanno il potenziale di scatenare i sintomi, ma senza potere ricorrere alle compulsioni che normalmente verrebbero attivate in quel contesto. Si è rilevata particolarmente efficace per la riduzione dell’ansia e per l’accettazione delle emozioni.

Un’altra tecnica è quella dell’Imagery Rescripting, mirata modificare il significato attribuito ai ricordi e particolarmente efficace per lavorare sulla vulnerabilità e ridurre la tendenza alla colpa e all’autocritica.

In alcuni casi, si può coinvolgere anche il partner in terapia, per valutare eventuali rinforzi forniti da quest’ultimo e modificare i cicli interpersonali disfunzionali.

Inoltre, di recente, i dottori Doron e Ilany hanno annunciato di stare lavorando allo sviluppo di una app che contribuirebbe alla gestione dei sintomi del ROCD, aprendo la strada a nuovi orizzonti terapeutici per questo disturbo.


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Bibliografia

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