Le linee guida per interpretare i disegni dei bambini

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significato e interpretazione dei disegni dei bambini


Cos’è il disegno per un bambino?

Il disegno è un canale per esprimere le proprie emozioni. I più piccoli non sono sempre in grado di manifestare allegria, entusiasmo, rabbia, paura, o gelosia con il dialogo. Comunicare uno stato d’animo è spesso un ostacolo insormontabile.

Il disegno rappresenta una modalità di gioco, un’attività costruttiva, un’espressione artistica a contatto con l’inconscio, e al contempo una forma di espressione e di comunicazione. Tra le altre cose, ha la funzione di soddisfare i bisogni lucidi, affettivi ed emotivi.

La creatività della rappresentazione grafica permette al bambino di comunicare all’esterno ciò che vive nel suo mondo, di concretare una rappresentazione interna con concetti spontanei.
 

L'interpretazione dei disegni infantili

Il disegno dei bambini offre ai più grandi una straordinaria opportunità di capirli meglio. Analizzando i disegni è possibile:

  • avere delle informazioni sulle caratteristiche individuali e comportamentali

  • avere una visione complessiva dei suoi stati emotivi

  • cogliere dei segnali che il bambino sta lanciando

  • comprendere dei momenti di disagio che il bimbo sta vivendo

  • fornire un sostegno valido a un sano sviluppo psicologico.

Con le matite e i colori i bambini lasciano delle tracce di sé e lanciano al mondo dei messaggi.

Quando il bambino dà il suo disegno al genitore, sta consegnando un regalo fatto con le sue mani e allo stesso tempo sta aprendo una porta per comunicare un sentimento in maniera per lui piuttosto chiara, se si conoscono le chiavi di lettura.

Conoscendo il significato dei simboli principali che i bambini utilizzano, è possibile realizzare un primo livello di interpretazione dei disegni dei bambini.

La simbologia dei disegni non va presa alla lettera e non c’è da allarmarsi se si riscontrano temi particolari, inusuali o inquietanti. I genitori e gli insegnanti dovrebbero avvicinarsi ai disegni dei bambini con sensibilità, per interpretarli con molta cautela all’interno di un’osservazione più ampia.

Non bisogna trarre conclusioni affrettate e bisogna avere rispetto e umiltà. Questo primo livello di interpretazione mira a valutare se sono presenti dei campanelli di allarme e se è il caso di rivolgersi a un esperto.

È importante specificare che solo uno specialista, come uno psicologo infantile, può svolgere un’analisi approfondita e completa del disegno infantile.
 

Cosa osservare nel disegno dei bambini?

Innanzitutto, va osservato il disegno nel suo insieme: è confuso o sembra armonico? Dopodiché vanno analizzati 3 elementi fondamentali:

  1. Spazio: M. Pulver elaborò negli anni ‘30 il criterio del simbolismo dello spazio. Il foglio rappresenta la proiezione dell’ambiente dove l’io si muove e interagisce. Il disegno può

  • Occupare l’intero foglio o concentrarsi nella parte destra: indica socievolezza, estroversione, espansione, confidenza, fiducia in sé e negli altri, desiderio di conoscere ed esplorare

  • Travalicare il foglio (come un albero senza chioma o radici, perché “non ci entravano”): il bambino vuole stare al centro dell’attenzione ed essere riconosciuto come leader, indica superficialità e poca collaborazione

  • Concentrarsi sulla sinistra: indica introversione, timidezza e timore del futuro o del mondo fuori da casa

  • Occupare la parte superiore: il bambino si distrae spesso, è un sognatore e tende a rifugiarsi nella fantasia per sfuggire alla realtà

  • Occupare la parte inferiore: indica intelligenza pratica e piedi per terra e, a volte, anche potenzialità inespresse

  • Occupare la parte centrale: indica poca socievolezza, bisogno di attenzioni ma può avere anche significato di equilibrio

  • Occupare poco spazio: indica insicurezza e inadeguatezza, il bambino potrebbe sentirsi piccolo o svalutarsi e necessita fiducia

  • Essere fatto con il foglio in orizzontale: indica espansività e ricerca di contatto fisico

  • Essere fatto con il foglio in verticale: indica indipendenza e riservatezza.
     

  1. Tratto: questo può essere

  • Regolare, sicuro, con prevalenza di linee curve: rivela espansività, buone capacità di adattamento, fiducia verso gli altri, socievolezza, libertà di esplorare, determinazione

  • Irregolare e incerto con tratti spigolosi e cancellature: indica introversione, paura di sbagliare, insicurezza aggressività e ansia

  • Marcato: indica un temperamento forte, se lascia un solco potrebbe essere un bisogno di essere riconosciuto e una certa aggressività

  • Sottile: indica una maggiore sensibilità

  • Spezzettato: tipico dei bimbi balbuzienti, può indicare confusione

 

  1. Colore: va osservata la tendenza all’uso di colori

  • Caldi (come giallo, rosso e arancione): indicano curiosità ed estroversione, se il rosso è in abbondanza può rivelare aggressività

  • Freddi (come viola, blu e azzurro): indicano introversione, timidezza e razionalità

  • Verde: può indicare tranquillità ma anche ribellione

  • Grigio: se è presente in tutti i disegni o abbondantemente, indica tristezza

  • Nero: può indicare paura e angoscia.

 

Le rappresentazioni più frequenti e il loro significato

L'esperienza personale entra nel disegno dei bambini. I soggetti da loro preferiti di solito provengono dalla quotidianità.

Secondo l’autore Di Leo, i bambini disegnano ciò che è importante per loro (persone, animali, piante, case…), ciò che si ricordano in quel momento, le idee arricchite di sentimenti, ciò che hanno visto e ciò che “vedono” nella loro realtà interiore.

Ecco le rappresentazioni più frequenti e il loro significato:

  1. Figura umana: secondo Machover “rappresenta l’espressione di sé, o del corpo, nell’ambiente, e l’immagine composita che costituisce la figura disegnata è intimamente legata al Sé in tutte le sue ramificazioni”. È un indicatore di aspetti emotivo-affettivi e psicofisici e della percezione che il bambino ha di sé. Si possono osservare i seguenti elementi:

  • Grandezza: se la figura è particolarmente piccola, indica timidezza e scarsa autostima

  • Testa: è la zona del pensiero, se è molto grande indica egocentrismo o esuberanza, se è molto piccola una certa difficoltà di rapportarsi con il mondo

  • Occhi: se grandi indicano curiosità, se piccoli introversione e diffidenza

  • Gambe: rappresentano il contatto con la realtà, se lunghe indicano la voglia di crescere, se corte il bisogno di protezione e di avere una base di appoggio

  • Mani e braccia: rappresentano il contatto, se aperte esprimono apertura, se chiuse aggressività.

 

  1. Famiglia: è un particolare insieme di figure umane. Il disegno della famiglia può dire molto, infatti è anche un test proiettivo- grafico con cui indagare la visione del bambino sulla propria famiglia. Ecco delle linee guida per osservare il disegno della famiglia:

  • il personaggio disegnato per primo è il più valorizzato dal bambino

  • un familiare molto più piccolo rispetto agli altri potrebbe essere considerato un rivale, uno molto più grande potrebbe essere visto come dominante

  • un familiare in disparte può indicare la difficoltà di comunicare con lui o stabilire un legame

  • disegnarsi in disparte può indicare la paura di essere cattivo

  • la vicinanza o la distanza tra i vari membri indica la vicinanza emotiva percepita

  • rifiutarsi di disegnare la famiglia indica un disagio o una sofferenza.

 

  1. Casa: è un indicatore delle emozioni più profonde del bambino, della comunicazione, dell'attaccamento al materno e di come è vissuto il clima familiare. Ecco cosa osservare:

  • Dimensioni: una casa grande indica estroversione, affettività e ospitalità, una piccola timidezza, riservatezza, bisogno di conferme e anche raccoglimento

  • Tetto: rappresenta la madre che dà calore e protezione, ma anche le regole e l’autorità, se è schiacciato o con fumo nero indica malessere

  • Porte e finestre: rappresentano la comunicazione ma anche la realtà esterna da affrontare, se aperte indicano curiosità, buon dialogo ed apertura, se chiuse o assenti indicano senso di soffocamento e di trappola.

 

  1. Albero: il disegno dell’albero è un vero e proprio test psico-attitudinale per adulti e per bambini, ideato da Jucker ed elaborato da Koch nel ’49, che indaga la percezione, il sentimento e il rapporto con l’io più profondo.

L’ipotesi alla base è che l’albero simboleggia l’uomo, per l’analogia con la posizione eretta, per cui ci si identifica in esso.

Per realizzare questo test è richiesto al bambino di disegnare su un foglio un albero da frutto, e in secondo luogo si chiede di disegnare un albero totalmente diverso dal primo. Ogni parte dell'albero ha un valore simbolico:

  • Radici: simboleggiano l’affettività e l’attaccamento alla famiglia, se sono grosse o numerose indicano un buon attaccamento di tipo sicuro, mentre la loro mancanza indica fragilità, insicurezza emotiva, inadeguatezza, bisogno di affetto e rassicurazione

  • Tronco: se grande, indica ambizione, autostima e narcisismo, se proporzionato indipendenza, se sottile chiusura, poca resistenza e bisogno di e protezione

  • Chioma: esprime la capacità di socializzare, la capacità di proiettarsi all'esterno, se è armonica è simbolo di chiarezza e tranquillità, altrimenti di irrequietezza o distrazione, se la forma è sferica è simbolo di equilibrio, se concentrica chiusura, se ricciuta allegria, se a groviglio instabilità e se appiattita senso di inferiorità

  • Frutta: se attaccata ai rami indica estroversione, se sospesa mancanza di fiducia

  • Foglie: se sono predominanti indicano pigrizia o fantasia, se piccole egocentrismo

  • Fiori: sono più frequenti nelle femmine indicano gioia, cura per l'esteriorità e voglia di apparire.

 

  1. Sole: è un elemento che spesso viene inserito nei disegni dei bambini. Rappresenta il padre. Disegnarlo fa parte anche un test molto usato in grafologia con i bimbi molto piccoli, il test dei quattro elementi. Ecco cosa osservare:

  • Dimensione o visibilità: se grande e luminoso indica un buon rapporto con il padre, se nascosto può indicare mancanza di disponibilità o disaccordo

  • Raggi: se grandi, il padre è una figura sentita come presente, se assenti il padre potrebbe essere lontano o freddo.

 

Il disegno infantile è un indicatore di intelligenza?

In ambito clinico, il disegno è uno strumento utile per avere informazioni sulla personalità e sullo sviluppo del bambino.

All’inizio dello scorso secolo F. Goodenough, associò i  disegno della figura umana con il quoziente intellettivo e la maturità cognitiva del bimbo.

Con il tempo, il valore proiettivo dei disegni infantili per misurare l’intelligenza è cambiato parecchio. Oggi si sa che disegno e intelligenza non sono necessariamente connessi e che neanche disegno ed età anagrafica sono strettamente legati, per via delle numerose possibili variazioni nello sviluppo individuale.

A conferma di ciò, una ricerca condotta in Nuova Zelanda, ha mostrato come il progresso negli stadi dell’apprendimento del disegno non è identico da un bambino all’altro e che le differenze individuali nello sviluppo dell’abilità grafica infantile non riflettono differenze di intelligenza. Per cui, il disegno della figura umana non rappresenta una misura valida d’intelligenza.


IN SINTESI

  • Cosa rappresentano i disegni dei bambini?
    I disegni riflettono lo stato emotivo, i pensieri e le esperienze vissute dal bambino.

  • Quali elementi sono importanti da analizzare?
    La scelta dei colori, la dimensione delle figure, la posizione e i dettagli possono indicare il benessere psicologico del bambino.

  • Cosa fare se un disegno suscita preoccupazione?
    Se emergono temi preoccupanti, è utile parlarne con il bambino e, se necessario, consultare uno specialista.


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Oggi ad esempio abbiamo parlato dell'interpretazione dei disegni dei bambini.

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Bibliografia

  • Emma Willcock, Kana Imuta, Harlene Hayne, Children’s human figure drawings do not measure intellectual ability, Journal of Experimental Child Psychology, Volume 110, Issue 3, 2011, Pages 444-452, ISSN 0022-0965, https://doi.org/10.1016/j.jecp.2011.04.013

  • GLI ADULTI DI FRONTE AI DISEGNI DEI BAMBINI Manuale di interpretazione del disegno per educatori e operatori, Paola Federici, Franco Angeli Edizioni, 2005

  • Koch k. (1948), trad. it. (1958). Il reattivo dell’albero. Il disegno dell’albero come ausilio psicodiagnostico. Firenze.: Giunti Organizzazioni Speciali

  • Machover K. (1949). Personality Projection in the Drawing of the Human Figure: A Method of Personality Investigation. Springfield, IL: Charles C Thomas Publisher

  • Malchiodi C. A., (1998), trad. it. (2000). Capire i disegni infantili, Torino: Centro Scientifico Editore

  • Alcuni Aspetti dell’Interpretazione del Disegno Infantile in Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Collana Medico Pedagogica diretta da Giovanni Bollea,1987

  • L’Interpretazione dei disegni infantili, Daniel Widlocher, Collana Medico-Pedagogica diretta da Giovanni Bollea, Ed. Armando Armandi.

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