Cos’è lo Xanax?
Lo Xanax, nome commerciale dell’alprazolam, è un farmaco ansiolitico della classe delle benzodiazepine. È disponibile in compresse o gocce, e viene comunemente prescritto per il trattamento del disturbo d’ansia generalizzato e il disturbo da attacchi di panico.
Agendo come depressore del sistema nervoso centrale, aiuta a controllare sintomi come ansia, agitazione e paura immotivata, e al contempo favorisce il rilassamento.
Sebbene si tratti del farmaco psicotropo più prescritto al mondo, il suo uso è oggetto di controversia, perché si tratta di una sostanza assuefacente, e inoltre allevia i sintomi senza avere un effettivo potere curativo.
Come agisce e caratteristiche
Lo Xanax agisce sul sistema nervoso centrale potenziando l’azione del GABA (acido gamma-amminobutirrico), un neurotrasmettitore che diminuisce l’attività cerebrale quando diventa eccessiva. Legandosi ai recettori di questo neurotrasmettitore, l’alprazolam amplifica l’effetto calmante naturale del GABA, riducendo l’iperattività neuronale tipica dell’ansia.
Questo meccanismo genera un effetto ansiolitico, sedativo e miorilassante: diminuisce l’ansia, rilassa la muscolatura e favorisce il sonno. In alcuni casi, è utile anche per prevenire convulsioni.
L’alprazolam presenta anche una moderata attività antidepressiva, legata alla stimolazione del sistema mesolimbico dopaminergico, che contribuisce anche al senso di sollievo e ricompensa percepito dopo l’assunzione.
L’azione dello Xanax è rapida: l’effetto si avverte entro un’ora dalla somministrazione, con un picco massimo dopo circa 1,5 ore. La sua emivita è di circa 10-12 ore nei soggetti giovani e sani, cioè, il corpo impiega in media 10-12 ore per eliminare la metà della quantità di Xanax assunta.
Dosaggio
Il dosaggio di Xanax va sempre adattato alla persona, secondo le indicazioni del medico. Si parte di solito con 0,25 o 0,5 mg tre volte al giorno, e solo se necessario si aumenta gradualmente, fino a un massimo di 4 mg al giorno. Negli anziani o in chi ha problemi al fegato o ai reni, si inizia con dosi più basse perché il farmaco viene eliminato più lentamente.
È disponibile sia in compresse (a rilascio normale o prolungato) che in gocce. Ad esempio, 10 gocce corrispondono a 0,25 mg di principio attivo.
In generale, si comincia sempre con la dose minima efficace, per poi eventualmente aumentare sotto controllo medico. È importante non interrompere bruscamente né autonomamente il trattamento dopo un uso prolungato, perché potrebbero comparire sintomi da astinenza.
Nella maggior parte dei casi, la terapia con Xanax dura non più di 8-12 settimane, compresa la fase di riduzione graduale.
Quando viene usato?
I medici prescrivono lo Xanax per affrontare situazioni in cui l’ansia compromette il benessere psicofisico della persona, rendendo difficile la gestione della vita quotidiana, le relazioni e il lavoro. In particolare, viene utilizzato nei seguenti casi:
Disturbo d’ansia generalizzata: Chi ne è affetto vive in uno stato di allerta quasi costante, con pensieri ansiosi difficili da controllare. In questi casi, lo Xanax può offrire un sollievo rapido dai sintomi più intensi, come l’irrequietezza, la tensione muscolare o l’insonnia. In alcuni casi di ansia associata a depressione, può essere prescritto come supporto temporaneo, sempre con monitoraggio medico, per gestire l’agitazione e i sintomi ansiosi acuti.
Attacchi di panico: Sono episodi improvvisi di paura molto intensa, spesso accompagnati da sintomi fisici come palpitazioni, sudorazione o difficoltà a respirare. Lo Xanax agisce rapidamente, riducendo l’intensità della crisi.
Agorafobia: Si tratta di una paura patologica di trovarsi in situazioni da cui sarebbe difficile allontanarsi in caso di malessere, come spazi aperti, luoghi affollati o mezzi pubblici. In questi casi, può essere d’aiuto per prevenire l’insorgenza di attacchi di panico.
Ansia sociale: Questo disturbo si caratterizza per una paura marcata di essere giudicati o esposti in situazioni pubbliche. Può essere utile in contesti mirati, per facilitare l’esposizione graduale durante percorsi di terapia.
Insonnia legata all’ansia: In caso di difficoltà a prendere sonno a causa dell’attivazione mentale, lo Xanax è utile in quanto favorisce il rilassamento e il riposo. Tuttavia, non è un trattamento per l’insonnia.
In ambito medico, lo Xanax viene anche utilizzato in alcuni casi di sindrome da sospensione di antidepressivi o per ridurre nausea e vomito da chemioterapia, sempre come parte di un trattamento integrato.
Quando non va usato?
Nonostante la sua efficacia nel ridurre i sintomi acuti dell’ansia, lo Xanax non è adatto a tutti e andrebbe evitato in alcune situazioni. Come tutte le benzodiazepine, richiede una valutazione attenta da parte del medico, che consideri il quadro clinico complessivo della persona.
Durante la gravidanza lo Xanax va evitato, in quanto è in grado di attraversare la placenta e può interferire con lo sviluppo del feto. Va evitato anche durante l’allattamento, perché, se assunto, arriva nel latte materno.
Nelle persone con una storia di abuso di alcol, farmaci o sostanze, l’uso di Xanax comporta un rischio aumentato di dipendenza anche a dosi terapeutiche. In questi casi si preferiscono approcci non farmacologici o alternative con minore potenziale di abuso.
In patologie respiratorie come l’apnea notturna o broncopneumopatia cronica, le benzodiazepine possono peggiorare la respirazione durante il sonno o in situazioni di ipoventilazione, per cui il loro uso è sconsigliato.
Nei casi di depressione maggiore non trattata, lo Xanax può ridurre l’ansia, ma se usato da solo in presenza di una depressione importante, rischia di mascherare i sintomi senza risolvere il disagio di fondo, o di peggiorare l’umore.
Infine, nelle persone di età avanzata o con malattie epatiche/renali, il farmaco viene metabolizzato più lentamente e può accumularsi nell’organismo, aumentando il rischio di effetti collaterali come sedazione e confusione mentale. Per questo, si usano dosi più basse e con cautela in questi casi.
Effetti collaterali dello Xanax
L’uso dello Xanax comporta una serie di effetti collaterali che possono variare da lievi a molto gravi, a seconda della dose, della durata del trattamento e della sensibilità individuale.
Gli effetti collaterali più comuni comprendono sonnolenza, sedazione, riduzione della coordinazione motoria, visione offuscata e difficoltà di concentrazione. Questi sono causati dall’effetto depressivo che il farmaco esercita sul sistema nervoso centrale, rallentando le funzioni cerebrali e muscolari.
Oltre agli effetti fisici, lo Xanax può alterare l’umore, provocando irritabilità, apatia o persino depressione e pensieri suicidari in casi più rari. Alcuni individui possono manifestare reazioni paradossali, come agitazione, aggressività o iperattività, che sono particolarmente pericolose e richiedono attenzione medica immediata.
L’assunzione del farmaco deve quindi essere sempre monitorata con attenzione, soprattutto in pazienti anziani o con condizioni mediche preesistenti, per prevenire complicanze come confusione mentale, difficoltà di memoria o convulsioni.
Gli effetti collaterali tendono a essere più pronunciati all’inizio della terapia o in seguito a variazioni di dose, mentre con il tempo alcune persone sviluppano una certa tolleranza che attenua tali disturbi.
Dipendenza da Xanax
La dipendenza da Xanax rappresenta uno dei rischi più significativi legati all’uso di questa benzodiazepina, soprattutto se assunta per periodi prolungati o in dosi superiori a quelle prescritte.
Il farmaco, grazie ai suoi effetti ansiolitici e sedativi, può creare una dipendenza sia fisica che psicologica. La dipendenza fisica si manifesta perché l’organismo si abitua alla presenza del farmaco e, una volta sviluppata tolleranza, necessita di dosi sempre più elevate per ottenere gli stessi effetti terapeutici. Questo fenomeno spinge molti pazienti ad aumentare autonomamente la dose, ignorando i rischi associati.
La dipendenza psicologica, invece, si caratterizza per la convinzione che senza Xanax non sia possibile gestire l’ansia o lo stress quotidiano, instaurando un circolo vizioso difficile da interrompere senza supporto.
I sintomi da astinenza, che emergono in caso di interruzione brusca, possono essere estremamente gravi e comprendono ansia intensa, insonnia, tremori, nausea, palpitazioni, irritabilità e, nei casi più severi, crisi convulsive. Per questo motivo la sospensione del farmaco deve sempre avvenire gradualmente, sotto stretto controllo medico. Inoltre, l’abuso di benzodiazepine come lo Xanax è associato a danni cognitivi permanenti quali deficit di memoria, difficoltà di concentrazione, alterazioni emotive e aumentato rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.
Chi sviluppa una dipendenza spesso vede compromessa la propria vita personale, sociale e lavorativa, aggravando ulteriormente il quadro psicologico che ha portato all’uso del farmaco. La presenza di precedenti problemi di dipendenza da altre sostanze aumenta ulteriormente la vulnerabilità a un uso improprio e pericoloso di Xanax, poiché le sostanze possono interferire con il metabolismo del farmaco e amplificare i sintomi di astinenza.
La gestione della dipendenza da benzodiazepine richiede un approccio multidisciplinare, con un supporto psicoterapeutico e farmacologico specializzato, che aiuti il paziente a superare la dipendenza e a recuperare il benessere psicofisico, evitando le gravi complicanze di un abuso prolungato.
Per questi motivi, bisogna prestare particolare attenzione al rischio di uso prolungato. Lo Xanax è pensato per un uso a breve termine, solitamente non oltre 8–12 settimane, comprese le fasi di avvio e sospensione graduale. Un uso prolungato o non controllato può portare allo sviluppo di tolleranza (serve una dose più alta per ottenere lo stesso effetto), dipendenza fisica e difficoltà nel sospendere il farmaco senza sintomi di astinenza.
Xanax e psicoterapia
Sebbene sia efficace, è importante sottolineare che lo Xanax è un farmaco sintomatico: allevia i sintomi, ma non agisce sulle cause profonde dell’ansia. L’uso delle benzodiazepine, in particolare nei disturbi d’ansia, è giustificato solo quando i sintomi sono gravi, invalidanti e provocano un disagio marcato. Questo è anche quanto riportato nelle indicazioni ufficiali per l’uso in Italia.
L’approccio più efficace prevede l’integrazione del trattamento farmacologico con un percorso psicoterapeutico personalizzato, volto a comprendere e trasformare le dinamiche che alimentano l’ansia.
In particolare la terapia cognitivo-comportamentale rappresenta un elemento fondamentale nel percorso di guarigione. La psicoterapia aiuta a riconoscere i pensieri e i comportamenti che alimentano l’ansia, insegnando nuove strategie per affrontarla nel quotidiano.
Spesso, lo Xanax viene utilizzato all’inizio del percorso per permettere al paziente di gestire meglio i sintomi acuti, favorendo così una partecipazione più serena e attiva alle sedute di terapia. Con il tempo, l’obiettivo è che il paziente sviluppi gli strumenti per convivere con l’ansia in modo autonomo, riducendo progressivamente la necessità del farmaco e migliorando la qualità della vita.
Consigli pratici e precauzioni
Prima di tutto, è fondamentale seguire sempre le indicazioni del medico riguardo all’uso di farmaci come lo Xanax, evitando di aumentare o interrompere la dose senza consulto medico, per prevenire effetti collaterali o sindrome da astinenza.
Chi assume questi farmaci deve inoltre essere consapevole del rischio di dipendenza, soprattutto se l’uso si protrae a lungo o con dosaggi elevati, e per questo è importante valutare un piano di riduzione graduale sempre sotto supervisione.
Parallelamente, esistono molte alternative efficaci per la gestione dell’ansia che non prevedono l’assunzione di farmaci e che possono essere integrate nel percorso terapeutico. Tra le strategie non farmacologiche, la terapia cognitivo-comportamentale è tra le più efficaci per imparare a gestire i pensieri ansiosi e sviluppare nuove abitudini mentali. Tecniche come la mindfulness e la meditazione aiutano a mantenere l’attenzione al presente, riducendo il flusso di preoccupazioni inutili. Anche esercizi di rilassamento muscolare progressivo e la respirazione profonda possono calmare il sistema nervoso.
Inoltre, è importante inoltre mantenere uno stile di vita sano: fare attività fisica regolare, dormire a sufficienza, seguire una dieta equilibrata e limitare l’uso di sostanze stimolanti come caffeina e alcol. Infine, il supporto sociale e il confronto con persone di fiducia o gruppi di sostegno possono essere un’ancora di salvezza nei momenti difficili.
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