Psicoanalisi - Sigmund Freud

Approcci psicologici e terapeutici
Psicoanalisi - Sigmund Freud

 

Cos’è la psicoanalisi?


La psicoanalisi fu sviluppata da Sigmund Freud ed è nata dal suo lavoro nella cura dei disturbi mentali minori, che all’epoca erano detti “psiconevrotici”.

Secondo lo stesso Freud "psicoanalisi" è il nome: 1) di un procedimento per l'indagine di processi psichici cui altrimenti sarebbe pressochè impossibile accedere; 2) di un metodo terapeutico (basato su tale indagine) per il trattamento dei disturbi nevrotici; 3) di una serie di conoscenze psicologiche acquisite per questa via che gradualmente si assommano e convergono in una nuova disciplina scientifica (Freud S., Due voci di enciclopedia: "Psicoanalisi" e "Teoria della libido").


Psicoanalisi in teoria e in pratica


Freud introdusse la talking cure ("la cura del parlare, del discorrere"). La consegna del paziente, rilassato e disteso sul famoso lettino, era di esprimere in totale libertà quanto gli veniva in mente, in assenza di censure e tentando di contrastare regole morali o sociali che impedivano di raccontare i fatti per ciò che erano.

La psicoanalisi permetteva che le parole scorressero senza alcuna logica che non fosse spontanea in modo da portare alla luce verità che il paziente non sapeva nemmeno di tenere nascoste.
Per ottenere questo risultato era importante il transfert, attraverso il quale il recupero del trauma avveniva grazie ad un certo rapporto di amore e odio instaurato tra paziente e terapeuta: il transfert non viene visto come ostacolo alla terapia ma anzi ritenuto essenziale per la guarigione del paziente.

La cura così strutturata, ha lo scopo di ripercorrere la storia personale facendo emergere ed elaborando le rappresentazioni inconsce che dominano la vita del soggetto (immagini di sé, paure, fantasie, meccanismi di difesa ecc). Il paziente, assumendo un ruolo attivo e aiutato dalla professionalità dello psicoanalista, si cura da sé attraverso un processo di consapevolezza e ristrutturazione dei contenuti psichici inconsci. Uno degli assunti base della psicoanalisi sostiene che sia difficile risolvere conflitti attuali del paziente senza risolvere contemporaneamente i conflitti risalenti all’infanzia.

Freud descrive la mente umana come una struttura tripartita: Io, Super-Io ed Es:

  • Io: E' la parte cosciente ed è quella di cui si ha consapevolezza;
  • Es: E' l'opposto dell'io, quindi inconscio, il quale raccoglie e memorizza un'enorme quantità di informazioni che vanno dalla prima infanzia fino alla morte. Tuttavia nell'adulto il contenuto psichico dell'Es è nascosto e reso normalmente inaccessibile;
  • Super-Io: Rappresenta il "censore" della mente umana.


In una situazione di normalità i ricordi rimossi che risiedono nell'Es vengono ostacolati dal Super-Io e quindi non riescono a raggiungere un livello cosciente. Quando invece un qualsiasi elemento cosciente riesce a “risvegliare” un oggetto rimosso nasce un conflitto tra il rimosso e le resistenze del Super-Io.
Freud chiama tale situazione nevrosi (o psicosi nel caso in cui l'alterazione della personalità risulti tale da compromettere del tutto il contatto con la realtà).
Il metodo della psicoanalisi si basa sull'idea che le nevrosi scaturiscano dall'incapacità dell'Io di impadronirsi delle idee rimosse: in altre parole, per Freud la conoscenza del motivo per cui stiamo male è già di per sé cura del disagio stesso.

Tuttavia, ciò che viene rimosso non è noto e accessibile a priori. Per questo motivo Freud utilizzava il concetto di associazione libera, ovvero lasciare il paziente completamente libero di parlare svincolato da qualsiasi tipo di regola.

Dopo Freud parecchi altri autori hanno portato avanti le sue idee, sviluppando modelli anche molto diversi da quello originale, tutti basati però sui concetti fondamentali della psicoanalisi sopra esposti.

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