articoli di psicologia della Dott.ssa Alice Carella

risposte dello specialista Alice Carella

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Atteggiamenti incomprensibili

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Cara Utente, è comprensibile il tuo stato di nervosismo. I traumi che si sono presentati improvvisamente nella vita del suo amico, hanno sicuramente un peso in questo suo atteggiamento nei suoi confronti. E' possibile che si trovi di fronte ad una persona molto bisognosa e che ha trovato in lei un nuovo punto di riferimento, dopo due perdite importanti. In queste situazioni, è possibile che l'altro assuma un comportamento molto centrato su di sé, direi egoistico, quindi risponde ai suoi bisogni ma non empatizza con il suo stato d'animo. Hai bisogno di ricevere ma poco propenso a dare. Al di là di questo, è importante però soffermarsi sulla sua reazione di fronte a questi atteggiamenti prevaricanti. Cosa la spinge a sopportarli e tollerarli così tanto?Cosa fa scattare a lei, a livello emotivo, tutta questa situazione? Credo che il suo amico abbia bisogno di "confini". Quello che può provare a fare, a dargli dei limiti, facendogli notare, con tatto , che questa situazione le fa provare emozioni spiacevoli. Se ha bisogno di approfondire questa sua situazione e ciò che le fa provare emotivamente, rimango a sua disposizione. Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

Come aiutare con un ragazzo con disturbo borderline?

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Cara Lucia, il disturbo Borderline è un disturbo di personalità piuttosto complesso e grave,che necessita della compresenza di terapia psicologica e psicofarmacologica. Le relazioni con pazienti Borderline non sono facili e si vivono emozioni spiacevoli per chi sta accanto a queste persone. Ciò che puoi fare, è domandarti, in primis, se sei veramente sicura di rimanere in una relazione di questo tipo, perchè la sintomatologia border (come anche quella di altre psicopatologie) non scompare, anzi, può peggiorare soprattutto se non accompagnata da un percorso psicofarmacologico e psicoterapeutico. i pazienti border, non hanno "pelle emotiva" nel senso che sono estremamente sensibili alle emozioni negative, in modo esagerato. Non mi sento, per iscritto e in modo semplicistico, di darti dei consigli precisi, se non quello di iniziare un percorso di psicoterapia per te, per supportarti all'interno di questo rapporto, se decidi di rimanerci. In generale, io sconsiglio di instaurare una relazione di coppia con una persona borderline, soprattutto se non si ha un sostegno psicologico alle spalle. Rimango a tua disposizione . Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

Il mio complesso di inferiorità (credo)

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Caro Marco, nelle tue parole leggo tanta disperazione ma soprattutto stanchezza, sfinimento, legati ad una situazione interna che ti fa soffrire. Tuttavia, con questo messaggio hai dimostrato di voler risalire, volercela fare. "Ho bisogno di aiuto". Questa è la frase che, secondo me, delinea la voglia di tornare a vivere o, meglio, di iniziare a vivere. La situazione che hai descritto, è solo una dinamica "tipo" ma il lavoro è tutto su di te, sulla tua autostima, sugli schemi comportamentali che tendi a riproporre sistematicamente. Ti consiglio di iniziare un percorso di psicoterapia, dove potrai bloccare l'azione di questi schemi e, contemporaneamente, imparare a utilizzare le tue risorse, i tupi punti di forza che, attualmente, non vengono fuori. Rimango a tua disposizione. Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

Come affidarsi ad uno psicologo se odio parlare dei miei problemi?

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Salve Sophia, vorrei rassicurarla del fatto che non è l'unica che non ama parlare dei suoi problemi e che non riesce a spiegarli: è molto comune e io non lo definirei affatto un problema. Molte persone arrivano in terapia investite da una serie di sentimenti ed emozioni, ma, piano piano, con i proprio tempi, le assicuro che poi si lasciano andare a raccontare ciò che si sentono di raccontare. La terapia si basa, in primis, sulla necessità di instaurare un rapporto di fiducia con il proprio psicoterapeuta, nel quale Lei dice ciò che vuole dire e non ci sarà mai nessuno che la costringerà a dire altro. Per esperienza, posso dirle, di aver passato intere sedute in silenzio, perchè la persona voleva stare in silenzio. Inoltre, esistono comunque delle tecniche che permettono alla persona di raccontarsi senza usare la parola, o usandola poco: parlo del disegno, della scrittura, fototerapia, arteterapia etc. Sono delle ottime tecniche che fanno da ponte, che permettono l'espressione dei propri vissuti, in altre forme. Spero di esserle stata di aiuto. Ciò che posso suggerirle, nel caso dovesse decidere di iniziare un percorso, è di scegliere un professionista che, intuitivamente, a pelle, lo sente "affine". Saluti. Dott.ssa Alice Carella...

Come andare avanti?

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Salve Chris, innanzitutto ti sono vicina emotivamente. Hai passato un periodo dove hai vissute tante esperienze negative, tutte insieme. Mi sento di dire che hai vissuto dei veri e propri lutti che ora fai fatica ad elaborare, ed è comprensibile. Mi sento anche di dirti, però, che hai avuto una grande forza d'animo a non abbatterti e a riprovare la strada del Nord. Questo vuol dire che hai una grande forza di volontà. Ora però è arrivato il momento di fermarti, pensare a te , e capire come poter andare avanti. La vita, purtroppo o per fortuna, non ci avvisa mai di ciò che ci accadrà a breve: spesso la nostra esistenza è nella nostra zona confort e pensiamo che niente ci succederà. La realtà è che spesso la vita ci mette davanti a delle "crisi", intese come cambiamenti; eventi che, quando si presentano, ovviamente li vivi come negativi e catastrofici ma che, in realtà, nel tempo, appaiono sempre più sotto una luce diversa e ti rendi conto che forse dovevano succedere affinchè la tua vita potesse prendere un risvolto diverso. Immagino che questo discorso possa sembrarti un po' "fatalista" ma nel tempo, se riuscirai ad elaborare e ristrutturare questi traumi dandogli nuovi significati, ti accorgerai che questo tipo di discorso è quanto mai vero. Ora, però. a mio avviso, credo sia il momento di riprendere in mano la tua vita. Il mio suggerimento, è quello di avviare un percorso di psicoterapia che possa essere per te una "guida", una possibilità per conoscere questo "nuovo te" e dargli voce. Ri-costruire te stesso, la tua vita, partendo da te e poi, successivamente, ricostruendoti anche una vita sociale e sentimentale. Rimango a tua disposizione. Saluti. Dott.ssa Alice Carella...

Insoddisfazione in coppia

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Salve, comprendo benissimo la sua frustrazione nel cercare continuamente dei modi per avvicinare il suo compagno. Solitamente, il partner insoddisfatto, si ritrova ad escogitare diverse strategie, anche opposte, per stimolare l'altro. In alcuni casi, basta parlarne, in altri, sembra avere un esito positivo utilizzare lo stesso comportamento del partner ostile. Tuttavia, ci sono situazioni, ormai cronicizzate, in cui l'altro è completamente assente e fuori dalla relazione. Comprendo anche le sue fantasie (che mentalizzate non significano tradimento), ma che potrebbero diventarlo se questa situazione dovesse mantenersi ancora tale. Credo che il modo migliore per recuperare un rapporto, sia la comunicazione, quindi Lei ha fatto benissimo a parlarne. Se però, il suo compagno non è recettivo, credo sia necessario l'intervento di un "terzo" che , nella sua neutralità, riesca a mediare tra voi due. Mi riferisco alla necessità di iniziare un percorso di coppia per capire se questo rapporto è recuperabile (quindi lavorare sui punti di forza della coppia e neutralizzare gli agiti negativi) oppure se il rapporto è effettivamente arrivato al capolinea. Rimango a sua disposizione. Buona giornata, Dott.ssa Alice Carella...

Mi sento una stupida a causa di una situazione

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Salve Bea, a cosa devi dare priorità? A te stessa. Il discorso è complesso e ogni mia risposta sarebbe poco approfondita, ma provo a farti riflettere sul fatto che noi tutti, molto spesso e soprattutto quando si tratta di relazioni importanti, ci muoviamo attraverso schemi appresi nel rapporto con i nostri genitori. Il tuo rapporto con questo ragazzo sembra muoversi su schemi che tu agisci in modo inconscio e che ti mandano in confusione rispetto al modo in cui dovresti gestire tale relazione. A mio avviso, sarebbe utile che tu facessi un percorso di psicoterapia. che ti aiuti a comprendere le tue emozioni, ad aumentare la tua autostima e il tuo controllo sulle relazioni , ma soprattutto ha portare alla luce questi schemi di azione inconsce alla luce del tuo rapporto con le figure genitoriali. Rimango a tua disposizione. Buona serata, Dott.ssa Alice Carella...

Perché mi piacciono i porno di stupri?

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Salve, innanzitutto puoi stare tranquilla perchè non sei psicopatica. La visione di porno di stupri non è un sintomo di psicosi. Tuttavia, potrebbe essere come dici tu: la violenza sistematica che hai vissuto e che non è stata elaborata, continua ad essere un trauma che cerca "voce". Credo sia necessario approfondire ed elaborare questo trauma perchè un trauma, anche se apparentemente può sembrare non abbia effetti sulla nostra vita, invece si presenta e si ripresenta in diverse forme finchè non viene "guardato in faccia" e affrontato. Spero di averti sollevata rispetto al tuo dubbio. Buona giornata, Dott.ssa Alice Carella...

C'è qualcosa in me che non va?

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Cara Federica, comprendo i tuoi sentimenti e le tue emozioni rispetto alla tua situazione e credo sia il caso di approfondire questo tuo malessere. Non esiste un modo univoco per risolvere le difficoltà/problematiche: ogni persona ha un suo vissuto, un suo funzionamento e quindi deve fare un percorso individuale e personale per comprendere il perchè di questo malessere e le modalità di risoluzione. Ti consiglio, quindi, di iniziare un percorso di psicoterapia per lavorare su te stessa e imparare ad ascoltarti e a comprendere e risolvere il tuo malessere. Buona giornata, Dott.ssa Alice Carella...

Amore, oppure dipendenza affettiva?

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Buona sera Emanuela, da quanto lei scrive, non credo che stiamo parlando di un rapporto d'amore. Probabilmente, lei su questo uomo aveva grandi aspettative, si è creata un'immagine di lui che l'ha portata ad illudersi di avere davanti l'uomo "perfetto". La frequentazione vera e propria, ha però fatto emergere degli aspetti di questa persona che lei non conosceva ma, anche se è consapevole che abbiano su di lei un'influenza negativa, lei non riesce a liberarsi di questo rapporto. Siamo nell'ambito delle relazioni "tossiche", dove ci sono delle dinamiche di dipendenza. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e approfondire queste dinamiche relazionali. Rimango a sua disposizione. Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

Madre malata, tanta rabbia e stress

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Salve, comprendo benissimo le sue emozioni in questa situazione così complessa. Leggendo le tue parole, la sensazione che provo è quella di una situazione troppo "piena": piena di impegni, di responsabilità, di stress. In una situazione di questo genere, comprendo che la rabbia sia l'emozione principale. Credo sia il caso che lei si fermi un attimo a pensare a sè ed approfondire queste dinamiche. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire queste dinamiche. Rimango a sua disposizione. Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

E' il terapeuta giusto?

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Buona sera, accogliendo i suoi dubbi e la sua irritazione, quello che le posso consigliare, è di parlare di tutto ciò con il suo terapeuta. La relazione terapeutica è fondamentale per la riuscita della terapia stessa e il contratto terapeutico non è statico, bensì dinamico per cui può essere ricontrattato. Lei ha la libertà, diritto e dovere di esporre i suoi dubbi al terapeuta che sicuramente cercherà di interpretare questi suoi dubbi/perplessità e trovare a lei un nuovo equilibrio. Se questo non accadrà, si ricordi che la relazione paziente/terapeuta non è una relazione di dipendenza e non ci sono vincoli prefissati: se non sentirà la motivazione a continuare, potrà decidere di lasciare quella relazione terapeutica e rivolgersi ad un altro professionista. Spero di aver risposto alla sua richiesta. Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

Un rapporto inconcluso non mi lascia andare avanti

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Salve, credo che la sua richiesta, al di là delle varie domande che lei si pone e si è posta in questi anni, sia racchiusa nel suo ultimo quesito "perchè io non ho chiuso?" Spesso le relazioni sono terminate, a volte nemmeno mai iniziate, già da tempo,ma nella nostra testa non riusciamo a mettere la parola "fine" e continuiamo a vivere con questo pensiero ossessivo.A volte basta lasciarsi andare all'ossessione, viverla e poi valutare come ci siamo sentiti e se ne abbiamo ancora un desiderio reale o se, invece, era appunto solo un pensiero ossessivo. Credo che però, la situazione che riporta sia più complessa in quanto è presente anche una terza persona, suo marito. La richiesta non può quindi sono essere relativa al rapporto con l'uomo del passato, ma anche e soprattutto al rapporto con suo marito. Per approfondire, chiudere qualche cassetto e mettere un po' di ordine nella sua confusione, le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia, in modo da essere guidata in questo percorso di consapevolezza. Rimango a sua disposizione. Saluti e buone feste, Dott.ssa Alice Carella...

Dubbi e paure nel rapporto con mio marito

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Buongiorno, comprendo i suoi dubbi e le sue paure, però è necessario soffermarsi a riflettere su di noi, sulle nostre emozioni e su quello che possiamo fare/non possiamo fare. I rapporti si basano sulla fiducia: non ha senso perdonare se non si riesce poi a mantenere la fiducia nei confronti dell'altro. Il perdono è l'apice di un percorso complesso e spesso, dobbiamo accettare di non riuscire a perdonare veramente. Siamo essere umani, non dobbiamo cercare di essere perfetti. Suo marito, a questo punto, può dire qualsiasi cosa, anche la verità, ma lei non gli crede fino in fondo, C'è anche da dire che suo marito mette pochi confini. La questione è complessa e per questo, io le consiglio di iniziare un percorso per sé stessa, per comprendere le sue emozioni, elaborare il tradimento e capire se è pronta a rimanere all'interno del suo matrimonio, in queste condizioni. Rimango a sua disposizione. Saluti e buone feste, Dott.ssa Alice Carella...

Tanti problemi... poche spiegazioni

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Salve Salvatore, ciò che hai descritto indica una situazione psicologica complessa a cui non è possibile rispondere con un consiglio. Ti consiglio però di non farti autodiagnosi su internet perchè, al di là di tutto, le diagnosi di disturbi di personalità chiamano in gioco un lavoro molto complesso che non può essere sostituito da internet. Ti esorto a riflettere sulla possibilità, ma forse anche necessità, di iniziare un percorso di psicoterapia e approfondire tutte le tematiche che richiami all'attenzione in questo post. Rimango a tua disposizione. Saluti, Dott.ssa Alice Carella...

Paura e ansia ad essere una passeggera in auto

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Salve, considerando quello che ha scritto, gli attacchi di panico potrebbero essere legati al trauma dell'incidente che non è stato elaborato. In questi casi, è consigliabile un percorso di psicoterapia. Ogni consiglio potrebbe essere vano ma anche e soprattutto "pericoloso": il pericolo della ri-traumatizzazione è alto. Un caro saluto, Dott.ssa Alice Carella...