Chris  domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Udine

Come andare avanti?

Salve, è la prima volta che mi espongo in questo modo ma sento il bisogno di leggere/sentire il vostro parere.
Iniziamo.
Per trovare una stabilità lavorativa e crearmi un futuro familiare sono salito al nord trasformando la relazione da sempre insieme a distanza.
Dopo 6 mesi a causa della pandemia ho perso il lavoro, sono tornato a casa e sono stato lasciato senza motivo valido e senza che nessun mio tentativo di ricucire il rapporto andasse a buon fine.Relazione che durava da 4 anni.
Tutti i rapporti di amicizia che avevo durante la relazione si sono piano piano sciolti fino a diventare addirittura odio da parte del mio migliore amico perché non sono andato, per motivi di lavoro, al suo compleanno.
Essendo solo all'inizio ho reagito cercando lavoro ma non trovandolo mi sono chiuso in me stesso e non sono uscito mai di casa per tutta l'estate.
A settembre dopo mesi interi di reclusione, dopo aver capito che la mia ex aveva iniziato una nuova relazione, dopo aver provato un nuovo contatto (fallito) con quelli che reputavo amici decido di tentare di nuovo la via del nord. Dopo una settimana che sono salito ho preso il covid e sono stato in quarantena 25 giorni in una stanza dove chiamare le uniche persone che non mi hanno abbandonato, i miei genitori e mio fratello, era complicato perché il segnale era nullo o quasi.
Ho compiuto 30 anni solo con la vicinanza dei miei genitori e di mio fratello.
Aver perso il lavoro, la ragazza con cui volevo costruite un futuro e una famiglia, gli amici e la serenità mia e della mia famiglia mi ha destabilizzato.
Essere risultati positivi al covid avendo rispettato tutte le misure è stato l'ultimo tassello negativo di questo pessimo quadro.
Ora sono negativo, sia al covid che al resto. Non ho prospettive, non ho stimoli, non ho nessuno con cui poter parlare o sfogarmi oltre alla mia famiglia a cui ho già dato troppi pensieri. Loro cercano di aiutarmi come possono e lo apprezzo tanto, ma quando la chiamata finisce rimango qui nella mia solitudine.
Sono sempre stato una persona solare e positiva ma dopo tutti questi eventi non riesco più ad essere sereno.
Ho spesso crisi di pianto e forte depressione. Non ho mai usato medicine o parlato con esperti perché non ne avevo bisogno ma ora sono arrivato al fondo, anzi più giù e non riesco a risalire e se guardo avanti vedo solo buio.
Ogni evento da un anno a questa parte è sempre e solo negativo e sto accusando questo malessere continuo.
Indietro purtroppo non si torna ma come faccio ad andare avanti?
Grazie in anticipo a chi saprà dirmi qualcosa.

  3 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Alice Carella Inserita il 17/10/2020 - 17:37

Roma - Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto, M
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Salve Chris,
innanzitutto ti sono vicina emotivamente. Hai passato un periodo dove hai vissute tante esperienze negative, tutte insieme. Mi sento di dire che hai vissuto dei veri e propri lutti che ora fai fatica ad elaborare, ed è comprensibile. Mi sento anche di dirti, però, che hai avuto una grande forza d'animo a non abbatterti e a riprovare la strada del Nord. Questo vuol dire che hai una grande forza di volontà. Ora però è arrivato il momento di fermarti, pensare a te , e capire come poter andare avanti. La vita, purtroppo o per fortuna, non ci avvisa mai di ciò che ci accadrà a breve: spesso la nostra esistenza è nella nostra zona confort e pensiamo che niente ci succederà. La realtà è che spesso la vita ci mette davanti a delle "crisi", intese come cambiamenti; eventi che, quando si presentano, ovviamente li vivi come negativi e catastrofici ma che, in realtà, nel tempo, appaiono sempre più sotto una luce diversa e ti rendi conto che forse dovevano succedere affinchè la tua vita potesse prendere un risvolto diverso. Immagino che questo discorso possa sembrarti un po' "fatalista" ma nel tempo, se riuscirai ad elaborare e ristrutturare questi traumi dandogli nuovi significati, ti accorgerai che questo tipo di discorso è quanto mai vero.
Ora, però. a mio avviso, credo sia il momento di riprendere in mano la tua vita.
Il mio suggerimento, è quello di avviare un percorso di psicoterapia che possa essere per te una "guida", una possibilità per conoscere questo "nuovo te" e dargli voce. Ri-costruire te stesso, la tua vita, partendo da te e poi, successivamente, ricostruendoti anche una vita sociale e sentimentale.
Rimango a tua disposizione.
Saluti.

Dott.ssa Alice Carella

Dott.ssa Katarina Faggionato Inserita il 14/10/2020 - 22:35

Buonasera Chris,
ha passato un periodo davvero difficile, ha subito diverse perdite in vari ambiti importanti della vita, il Suo malessere è comprensibile. Capisco che è difficile adesso per Lei sentirsi la persona solare e positiva di sempre. Vedere il buio davanti e sentirsi solo nell'affrontare gli ostacoli della vita mantiene la tristezza di cui parla. Fa molta fatica e sente il bisogno di essere aiutato, di condividere il Suo stato d'animo, le emozioni, tutto quello che Le sta succedendo e soprattutto ha bisogno di cercare l'uscita da questo buio. Ha ragione che non si torna indietro, ma si possono cambiare le cose da adesso in poi. Può farsi accompagnare in questo percorso per tornare a essere Chris solare di qualche tempo fa. Le auguro di stare meglio presto e rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dott.ssa Mirella Caruso Inserita il 17/10/2020 - 10:34

Gentile Chris, mi sembra di leggere in ciò che scrive che abbia avuto fin dall'inizio una difficoltà di inserimento quando è salito su al nord. Lascia la famiglia per cercare una stabilità lavorativa e consolidare il legame con la sua ragazza. Dopo sei mesi perde il lavoro e torna a casa, tutti i rapporti si frantumano.Il suo amico si offende (perché si è scordato di lui). A casa sta male si isola, quindi decide di riprovare. Risale, si ammala. Prova sentimenti di abbandono, le uniche persone rimaste sono i suoi familiari. Nel freddo di una stanzetta, anche il segnale telefonico è debole. Credo ci sia una certa conflittualità tra l'andare e il rimanere, separarsi e diventare autonomo piuttosto che rimanere fermi in una situazione familiare con legami affettivamente saldi e sicuri. E' questa conflittualità tra il bisogno di stare e sentirsi al sicuro e il bisogno di andare, fare quelle scelte oramai improcrastinabili che potrebbero farla sentire così triste e abbattuto, con frequenti crisi di pianto. Sente di non avere prospettive perché qualunque decisione è impossibile. Andare, partire è lasciare, forse abbandonare. Stare fermi però la mette nella condizione di sentire il tempo che scorre ed è bloccato, senza vie d'uscita. Ci sarebbe da approfondire. Un caro saluto.