articoli di psicologia della Dott.ssa Annalisa Foti

risposte dello specialista Annalisa Foti

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Mia madre non mi lascia crescere

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Cara Isabella, Innanzitutto ti chiedo: quali sono le questioni per le quali litigate, a quanto pare, in continuazione? Trasferirti per andare dove e fare cosa? L'idea del trasferimento sembra non andare a genio neanche a te, infatti la vedi come una decisione drastica, quindi forse non rispecchia propriamente il tuo desiderio. Andarsene non risolverebbe il problema, anzi forse te ne creerebbe di nuovi, tra cui un ulteriore allontanamento da tua madre, soprattutto a livello relazionale. Mi rendo conto che dirti di parlarle può sembrarti la cosa più ovvia, ma è il modo a fare la differenza: cerca di impostare i tuoi discorsi su quello che senti tu, su quello che provi quando lei ti tratta come una bambina. Spesso quando si litiga si utilizza un tono accusatorio, che genera inevitabilmente una valanga di accuse, che non fanno altro che aumentare il senso di frustrazione e di rabbia. Utilizzando invece le parole "mi sento così quando mi dici questo..." può aiutare l'altra persona a capire realmente quello che proviamo. Ci vorrà del tempo perchè le cose cambino, ci vorrà molta pazienza da parte di entrambe: tua madre dovrà accettare che quella che lei ha sempre considerato la sua bambina ora sta crescendo e ha bisogni e desideri diversi dai suoi, e tu dovrai accettare di avere una mamma che può commettere l'errore di volerti proteggere troppo, ma è un errore dettato dall'amore incondizionato che una madre prova nei confronti della propria figlia. Spero di esserti stata d'aiuto e resto a disposizione. In bocca al lupo per tutto. Dott.ssa Annalisa Foti...

Non sono contento di me stesso

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Buona sera Ignazio. I due problemi da lei descritti hanno un'attinenza, riguardano entrambi l'ambito relazionale. Un intervento di psicodiagnosi consiste nella somministrazione di alcuni test tesi ad esaminare gli aspetti della sua personalità, sarà il professionista a cui vorrà rivolgersi, eventualmente, a consigliarle un intervento di questo genere. Se sente la necessità di iniziare un percorso di analisi personale può cercare lo psicoterapeuta proprio qui nel sito di psicologi online. Resto a disposizione. Cordiali saluti, Dott.ssa Annalisa Foti...

La mia famiglia sta meglio senza di me

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Cara Azzurra, Credo che la sua aggressività sia motivata proprio da questi attacchi che riceve dalla sua famiglia: quando è con loro risente di tutta la tensione che il vostro rapporto le provoca, e l'unico modo per esprimersi è essere aggressiva. Questo tipo di risposta, però, spesso serve proprio a proteggerci da un'emozione che potrebbe potenzialmente fare ancora più male, come la tristezza e il senso di vuoto. E' comprensibile che Lei non si senta di mostrare affetto o vicinanza quando non ne riceve da parte di quelle persone che dovrebbero amarla a prescindere. L'unica cosa che mi sento di proporle è quella di non partire con tutti questi "non detti"; prima di uscire di casa e ritornare nel posto in cui studia sarebbe opportuno che Lei parli con la sua famiglia, esprimendo solo e unicamente quello che sente, cosa le loro parole scatenano in Lei, senza cercare uno scontro con loro, ma semplicemente basando la conversazione sui SUOI sentimenti ed emozioni. Qualora dovesse sentire il bisogno di avviare un percorso di sostegno psicologico sarà Lei a deciderlo e sono certa che troverà una persona in grado di aiutarla. Le auguro il meglio e rimango a disposizione. Faccia buon viaggio. Un caro saluto, Dott.ssa Annalisa Foti...

Problemi con figli del partner

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Gentile Alessio, Non credo si possa prevedere con largo anticipo se una situazione sentimentale si riveli o meno un errore, quindi cerchi di non focalizzarsi su quello che le è stato detto in passato, potrebbe contribuire solo ad aumentare il senso di frustrazione e tensione che sta provando. Se si è innamorato di sua moglie, rimanendone folgorato e volendo prendersi la responsabilità di una situazione sicuramente complicata come quella di una donna sola con 3 figli, sicuramente avrà avuto i suoi buoni motivi. Credo sia utile che voi due, come coppia prima di tutto, ritroviate il vostro equilibrio, cercate di ricavarvi dei momenti per stare insieme e parlare di voi e del periodo che state attraversando. Siete prima un uomo e una donna che si amano e che hanno deciso di vivere la loro vita insieme, poi siete genitori di 5 figli. In quanto tali dovete cercare di trovare lo stesso stile educativo per i vostri figli, dovete essere sulla stessa linea d'onda, il rischio sennò è che i ragazzi, soprattutto in adolescenza, prendano il sopravvento e non rispettino voi e le vostre regole. Per fare questo vi consiglio di pensare di intraprendere una terapia di coppia, che in un secondo momento può diventare familiare se lo vorrete. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o domande. Un caro saluto, Dott.ssa Annalisa Foti (Psicologa - Roma)...

Bocciato alle elementari

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Cara Angela, Mi dispiace molto per la vostra perdita, perdere un papà, soprattutto in un'età così prematura, rappresenta l'evento più traumatico che un figlio e una famiglia possa subire. Questo evento vi avrà destabilizzato molto, spesso per un bambino così piccolo come tuo fratello è difficile fare ricorso a tutte le sue forze e riuscire ad andare avanti come se niente fosse. La scuola, tra l'altro, rappresenta il principale ambito in cui lui, e anche tu sicuramente, ha dovuto mettere in gioco tutte le sue risorse, la sua concentrazione e la voglia di farcela, mi sorprende che le maestre non abbiano mostrato quella sensibilità necessaria a stargli vicino e aiutarlo. Quindi per rispondere alla tua domanda, se è possibile che qualcosa l'abbia cambiato, si è possibile e questo qualcosa purtroppo è stata la perdita del vostro papà. Le sue energie erano impiegate a superare un momento così difficile e incomprensibile, questo purtroppo lo ha portato ad ottenere risultati non soddisfacenti a scuola, a distrarsi continuamente. Tu ci chiedi come comunicargli una notizia del genere: non credo ci sia un modo universale, nè tantomeno un modo "leggero", bisogna cercare di dirglielo con tatto, standogli vicino e facendogli capire che lo aiuterete e che capite il momento difficile che sta attraversando. Non dategli la responsabilità di gestire da solo questo momento, nè la colpa di questo intoppo scolastico. Sarebbe opportuno che tua mamma andasse a parlare con le maestre, se non lo ha già fatto, e si faccia dare dei consigli per i compiti da fargli fare e soprattutto chieda spiegazioni per questa bocciatura. Resto a disposizione per domande o chiarimenti. Un caro saluto, Dott.ssa Annalisa Foti (Roma)...