Relazione familiare complicata
Ho 55 anni, sono 10 anni che sto con un uomo che ha due figli, di 32 e di 14 anni.Io ho rapporto difficile con la più piccola, anche a causa di comportamenti della mamma che fin dall’inizio della nostra relazione ha avuto sia con la bambina sia con noi comportamenti aggressivi e distruttivi.
Di comune accordo io e il mio compagno per non creare ulteriori pressioni alla bambina abbiamo deciso di rimandare la vita in comune, lui si è trasferito a casa dai genitori e io sono rimasta a casa mia trascorrendo insieme solo un fine settimana ogni 15 giorni.
Nel frattempo abbiamo ristrutturato una casa in campagna nella quale vivere, anche se non subito perché io lavoro in un’altra città.
Da circa un anno la ragazza soffre di un disturbo ossessivo compulsivo di contaminazione. Sta seguendo una terapia individuale e i genitori stanno facendo una terapia di supporto.
Anche se i miei rapporti con la ragazza sono migliorati molto, la nostra relazione ha sofferto di questi anni di difficoltà.
Nella casa dei genitori del mio compagno,ci sono solo due stanze, una per loro e una in cui dorme il mio compagno con la figlia. Questo non ci ha mai permesso di stabilire una vita di coppia. Più volte ho fatto presente che questo non solo è un problema per noi, ma può esserlo anche per la figlia.
Il mio compagno mi ha proposto di stare tutti i fine settimana in campagna , anche quando c’è la figlia che però preferisce rimanere in città con i nonni.
Io non sono d’accordo perché la ragazza potrebbe vedere in me la persona che le sottrae il padre, peggiorando il nostro rapporto e poi perché credo che in questo momento lui dovrebbe essere presente come padre e non delegare a nessuno questo ruolo.
Sono io che sbaglio?
Grazie