Erica Maria domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Milano

Ansia e incubi

Gentili dottori, sono una ragazza che, nella tarda adolescenza, ha iniziato a manifestare un disturbo ansioso depressivo, inizialmente curato con una terapia psicofarmacologica. Dopo due episodi ravvicinati che mi hanno portata in ospedale, i miei genitori hanno provare a farmi cambiare ambiente e sono partita (da sola) per l'Africa, dove ho lavorato come volontaria. Dopo quel viaggio, spinta dal sentire uno scopo nella vita (cioè aiutare gli altri), ho sempre trascorso due/tre mesi all'anno all'estero da sola (principalmente facendo volontariato) e ho notato che gli episodi ansiosi si sono affievoliti e possibili da controllare senza l'uso di medicinali. Vi scrivo adesso poiché, da circa due mesi, sono tornata in Italia dopo cinque mesi e mezzo in Perù (sempre da sola). Da quando sono tornata nella mia città (sto per concludere l'università che ho frequentato senza eccellere e procedendo a rilento) sto avendo episodi di ansia e panico forti e ingiustificati sempre più frequenti (mentre faccio la spesa, se sono sono al bar con un amico e questo si alza per andare in bagno lasciandomi temporaneamente seduta da sola ecc.) oltre a terribili incubi sempre più vividi e terrificanti (sogno sempre la stessa cosa ossia di svegliarmi e scoprire che la porta di casa e le finestre sono spalancate). Da cosa potrebbero essere dovuti? Come devo comportarmi?

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott. Andrea Bottai Inserita il 17/02/2017 - 09:44

Ciao Erica,
sentire uno scopo nella vita è un ottimo modo per curare il proprio benessere. Tuttavia non basta se si sono installate nella mente abitudini di pensiero e di comportamento che alimentano l'ansia. Questo sembrerebbe il tuo caso. Ci sono stratagemmi per affrontare questi problemi ma possono essere usati solo in seduta. Sappi che l'ansia si alimenta di tutti gli sforzi che si fanno per evitarla. Per questo la cosa migliore sarebbe evitare di evitare. Gli attacchi di panico sono prodotti dal tentativo di controllare le proprie sensazioni spaventose. Non andrebbero controllate ma aspettare che passino magari distogliendo l'attenzione su quello che hai intorno. Non è così facile senza essere seguita da un professionista quindi valuta se potrebbe essere il caso di farsi aiutare da qualcuno che ti accompagni a superare il disturbo. Cari saluti.
Dott. Andrea Bottai - Firenze

Dott.ssa Erica Tinelli Inserita il 17/02/2017 - 10:21

Buongiorno Erica Maria, probabilmente le difficoltà che ha iniziato a sperimentare nella tarda adolescenza non sono mai state risolte del tutto e, per questo, tendono a ripresentarsi a tratti con intensità e in parte anche con modalità diverse. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo che la possa aiutare a fare chiarezza sulla situazione e a risolvere definitivamente il problema.