“Da mihi ubi consistam et terram movebo”. Queste sono le parole latine pronunciate da 4, matematico, scienziato, fisico, inventore e filosofo del III secolo a.C, noto per la sua straordinaria intelligenza, ingegnosità e creatività. Significa "Datemi una leva e solleverò il mondo".
Si dice che Archimede pronunciò questa frase per spiegare una legge della fisica secondo cui con una leva e un punto d'appoggio è possibile sollevare carichi pesanti con una piccola forza d’applicazione.
Oggi si cita questa frase, anche nella sua abbreviazione “Da ubi consistam”, quando si vuole esortare qualcuno ad agire o aiutare qualcuno a trovare la giusta motivazione per fare qualcosa. Il principio è che non è necessario avere tanta forza o fare enormi sforzi per ottenere un risultato, piuttosto è importante utilizzare con intelligenza gli strumenti a disposizione. Infatti, tutti siamo in grado di compiere grandi imprese e a volte ciò di cui abbiamo bisogno è solo un piccolissimo aiuto, che può moltiplicare la forza (come una leva) e permetterci di raggiungere i nostri obiettivi.
Cos’è la motivazione?
La motivazione (dal latino “motus”, cioè, “movimento”, “spinta”) è il processo, o l’insieme di processi che inizia, dirige, supporta e termina una sequenza di comportamenti diretti a realizzare uno scopo.
In termini semplici, la motivazione ci porta a comportarci in un determinato modo e ci spinge all’azione fino al raggiungimento del nostro obiettivo.
La motivazione è quindi un fenomeno interiore, che nasce dentro di noi per delle necessità o dei desideri di natura biologica o psicologica (per esempio, la fame ci motiva a cucinare del cibo allo scopo di sentirci sazi). Quando sentiamo un bisogno, la motivazione ci spinge a impegnarci per soddisfarlo e ritrovare una situazione di equilibrio
Tipi di motivazione
Esistono diversi tipi di motivazioni. Secondo la classica distinzione della psicologia della motivazione, si distinguono:
Motivazioni primarie: nascono come pulsioni e hanno come scopo la sopravvivenza. Si tratta di bisogni elementari, biologicamente fondati e universali all’interno del regno animale, come dormire, fare sesso, bere e mangiare. I meccanismi alla base di queste motivazioni sono di tipo biologico.
Motivazioni secondarie: specifiche dell’essere umano e diverse da persona a persona, sono connesse ai valori personali e finalizzate a perseguire obiettivi individuali, come il bisogno di successo e di affermazione o di dimostrare a sé stessi le proprie capacità. Esempi sono impegnarsi per dipingere un quadro o portare a termine una carriera universitaria. I meccanismi alla base di queste motivazioni sono di tipo psicologico e cognitivo.
Secondo molti esperti, questa distinzione è problematica, perché non esiste un bisogno biologico che non sia allo stesso tempo influenzata dall’esperienza e da fattori culturali, e allo stesso tempo le motivazioni secondarie possono essere influenzate da fattori biologici.
Per esempio, la motivazione primaria di nutrirci ci fa ricercare del cibo, ma in questo processo siamo influenzati da moltissimi altri fattori, come la percezione del nostro corpo, la quale può alterare anche il senso della fame e ci porta ad alterare il comportamento di nutrirci in favore di una motivazione secondaria.
Un'altra distinzione è quella tra la motivazione intrinseca, che ci spinge a fare qualcosa unicamente per soddisfare un bisogno interiore e perseguire un obiettivo personale (come andare a correre in riva al mare) e non dipende da fattori esterni, e la motivazione estrinseca, che ci porta ad agire solo in funzione dell’ottenimento di ricompense materiali o emotive o dell’evitamento di conseguenze negative (come fare i compiti per non prendere un brutto voto).
In uno studio di Deci e Ryan, è stato osservato come le persone intrinsecamente motivate ad apprendere una nuova abilità erano più determinate ed efficaci nel loro processo di apprendimento, anche di fronte alle difficoltà, rispetto a quelle che erano motivate estrinsecamente.
È bene specificare che anche questa distinzione non è netta. Normalmente integriamo questi due tipi di motivazione perché esiste una complessa relazione tra fattori interni all’organismo e fattori esterni che definisce il comportamento che mettiamo in atto. Per esempio, decidiamo di studiare all’università sia perché spinti dalle nostre passioni, sia per ottenere un buon lavoro.
Caratteristiche della motivazione in psicologia
La motivazione è un costrutto psicologico complesso che può esplicitarsi su tre livelli:
Riflessi: Sono meccanismi innati, involontari e automatici. Si tratta di risposte semplici e passive messe in atto non intenzionalmente per ritrovare uno stato di equilibrio.
Istinti: Si esprimono in una serie di comportamenti regolati da schemi fissi, specie-specifici e geneticamente determinati. L’istinto, nella sua definizione originale, è “la facoltà di agire in modo da produrre certi effetti finali senza aver preveduto e senza previa educazione ad agire in quel modo”.
Bisogni: Possiamo affermare che le motivazioni, in definitiva, nascono da un bisogno, quelle primarie da un bisogno innato e quelle secondarie da bisogni appresi e relativi a una certa cultura o a uno stile di vita.
Teorie sulla motivazione
In psicologia, esistono diverse teorie sulla motivazione, che indagano i processi che spingono le persone ad agire in un modo piuttosto che in un altro.
La teoria biologica afferma che l’esigenza di conservare l’equilibrio nell’organismo è il meccanismo alla base della motivazione.
Secondo la teoria comportamentista, invece, l’essere umano attiva dei riflessi per raggiungere delle mete e mantenere un equilibrio con l’ambiente.
La teoria cognitivista pone l’accento sull’elaborazione delle motivazioni in base a processi cognitivi individuali e sistemi di credenze, analizzando i meccanismi mentali necessari per raggiungere un obiettivo e superare gli ostacoli.
La teoria interazionista spiega che le motivazioni, primarie o secondarie che siano, sono dovute a processi relazionali.
Secondo la teoria scopistica gli scopi hanno un’organizzazione gerarchica ed esiste una connessione fra le proprie motivazioni e l’immagine di sé, che si esprime nel senso di autoefficacia; inoltre, secondo questa teoria la tendenza umana è quella di attribuire cause interne ai successi, come le proprie capacità, e cause esterne agli insuccessi, come il fato avverso o la colpa di altre persone.
Importanza di motivazione, senso di efficacia e di porsi obiettivi
Il noto psicologo Bandura studiò a lungo il “senso di autoefficacia percepita”, cioè la convinzione riguardo alle proprie capacità di pianificare ed eseguire le azioni necessarie per produrre determinati risultati. Secondo lo studioso, l’uomo è ambizioso ed è in grado di prevedere e gestire attivamente i cambiamenti e le difficoltà.
Gli studi sull’efficacia percepita evidenziano anche le capacità umane di autoriflessione, nonché riflettere criticamente sulle proprie esperienze, e di autoregolazione, connessa proprio alla motivazione e al dirigere sé stessi verso le proprie mete in maniera autonoma.
Ad un basso senso di autoefficacia corrisponde una scarsa motivazione, insieme a carenza di aspirazioni, mancanza di impegno e scarsa autostima. Invece, chi ha un alto senso di autoefficacia affronta attivamente le situazioni, con obiettivi elevati e con grande motivazione per perseguirli.
In sintesi, Bandura dimostrò che l’autoefficacia è un forte predittore della motivazione.
Inoltre, è stato scientificamente dimostrato da numerosi studi che la definizione di obiettivi specifici e stimolanti è legata a maggiori prestazioni, motivazione, persistenza, fiducia in sé stessi e autonomia.
In questo senso, la motivazione, l’autoefficacia e il porsi obiettivi sono tre aspetti che camminano insieme e che ci permettono di mantenere un equilibrio e raggiungere le nostre mete.
Motivazione e successo
La motivazione può influenzare positivamente il successo professionale, così come le prestazioni accademiche o gli obiettivi sportivi.
Le persone motivate tendono ad essere più determinate, ambiziose, concentrate e perseveranti. Si impegnano di più e più regolarmente e sono disposte a sforzarsi per migliorare le proprie abilità.
Tutto ciò può tradursi in grandi risultati, successi e maggiori probabilità di realizzare i propri obiettivi personali in diversi ambiti.
Esistono diverse evidenze scientifiche che spiegano come la motivazione sia correlata al successo.
È stato dimostrato in uno studio psicologico che le persone motivate ad avere successo presentano maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi rispetto a quelle che non erano motivate. Tuttavia, è importante sottolineare che la motivazione da sola non garantisce il successo, perché sebbene sia un fattore facilitante, non è l’unico fattore determinante. Infatti, altri fattori come le abilità personali, il talento, l'accesso alle risorse, il lavoro duro, l'ambiente sociale e le opportunità possono giocare un ruolo decisivo.
Un altro studio ha evidenziato che la motivazione porta a persistere maggiormente di fronte alle battute d'arresto e superare con più facilità le sfide che possono presentarsi nella vita.
E sembra che sia anche al contrario, cioè che le sfide aumentano la motivazione. Infatti, in una metanalisi condotta dallo studioso del comportamento Jeffery LePine è stato spiegato che i fattori di stress della sfida in effetti incrementano i livelli di motivazione, mentre i fattori di stress di ostacolo la schiacciano la motivazione.
In quanto all’ambiente lavorativo, esistono diverse evidenze che dimostrano come le persone con un livello di motivazione più alto hanno una maggiore produttività. Uno studio del ’96 ha anche dimostrato che ricevere dei feedback può aumentare la motivazione e aumentare le probabilità di migliorare le prestazioni.
Infatti, motivare i propri dipendenti è considerata una tecnica di best practice aziendale che aumenta la soddisfazione personale e la redditività dei profitti, poiché esiste una relazione positiva tra la motivazione dei dipendenti e le loro prestazioni.
Inoltre, la motivazione contribuisce al benessere personale mentale e fisico, in quanto riduce i livelli di stress e ansia e migliora la salute generale.
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