articoli di psicologia della Dott.ssa Natalina Amoroso

risposte dello specialista Natalina Amoroso

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Giudizio di estranei. Come posso lavorare sulle mie insicurezze?

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Gentile Ivan, Quello che lei descrive è un disagio importante che, da quello che racconta, condiziona e limita le sue interazioni con gli altri, e non le permette di accettare con sufficiente serenità la possibilità di un fallimento o di un errore da parte sua. Nel suo messaggio mancano delle informazioni fondamentali: quanti anni ha? Lavora? Ha una relazione sentimentale stabile? Delle frequentazioni amicali? Da quanto tempo (mesi, anni) vive questa condizione di "insicurezza"? solo con "estranei", o anche con le persone a lei più vicine? Quello che mi sento di consigliarle è di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua città, che potrà guidarla nell'affrontare questo problema individuandone assieme a lei le radici nella sua storia personale, e nell'atmosfera affettiva e relazionale nel quale è cresciuto. In un clima non giudicante e accogliente come quello terapeutico è, potranno crearsi le giuste condizioni per una graduale risoluzione del suo disagio. Le auguro il meglio e resto a sua disposizione per eventuali dubbi o altre domande, Cordialmente, Dottoressa Natalina Amoroso...

Trovare il mio posto nel mondo

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Salve Angela, Lei scrive che quel test d’ingresso alla facoltà di Medicina l’ha in qualche modo fatta sentire come una persona “senza volto, senza storia”, insomma non come una persona. Immagino che lei faccia riferimento al fatto che, al di là di un compito o di una serie di compiti atti a verificare ciò che si sa o che si conosce, quel test (com’è comprensibile che sia) non ha potuto cogliere la profondità del suo interesse, le sue passioni, la sua storia, appunto. È giovane e la sua crescita personale, umana, emotiva, intellettuale è tutta in divenire: i dubbi e i momenti di difficoltà sono parte normale del percorso. Io credo, però, che questo compito cui tutti siamo chiamati debba necessariamente passare per una riflessione sulla storia di ciascuno, appunto. Mi sembra che lei stia cominciando a farlo, quando si interroga sulle sue inclinazioni ed attitudini universitarie, ad esempio, o quando cerca di capire quale sia il suo “stile”, la sua cifra personale. Ciascuno di noi costruisce la propria identità attraverso le esperienze, da quelle più precoci (l’infanzia) a quelle più adulte: gli altri non sono semplici spettatori di questa nostra costruzione ma ne fanno parte nella misura in cui contribuiscono a modellarla. Io credo che lei abbia bisogno di guardare a se stessa e alla ragazza che è, con più chiarezza, e benevolenza anche. Imparando a distinguere ciò che lei desidera, da ciò che lei crede che gli altri desiderino per lei. Lei parla di sua madre, ma non di altri familiari: sono presenti nella sua vita? Che rapporto ha con loro? Io credo che un percorso di psicoterapia potrebbe esserle di grande aiuto per aiutarla a superare questo momento di smarrimento, così come a fare chiarezza sul disagio alimentare al quale ha accennato. Le auguro davvero il meglio e la saluto caramente, Dott.ssa Natalina Amoroso (Bologna)...

Bambina 9 anni atteggiamenti strani solo a scuola

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Gentile Maria, Sarebbe importante che, se non l'avesse ancora fatto, chiedesse alla sua bambina di raccontarle come ha vissuto l'episodio che lei riferisce, incoraggiandola a dire e ad esprimere le emozioni che ha provato. Il disagio manifestato da un bambino va sempre tenuto adeguatamente in considerazione, e soprattutto, accolto e accettato: esso è espressione del mondo emotivo che il bambino sperimenta. Osservi, parli, giochi con la sua bambina. È possibile che, oltre al piccolo problema fisico della cistite, sia cambiato qualcosa negli ultimi tempi nella vita di sua figlia? In famiglia innanzitutto? E poi a scuola? O nei contesti che la bambina frequenta? Lei che impressione ha di questo insegnante? È impossibile, senza aver ponderato e riflettuto su questi aspetti, arrivare ad una risposta. Rimango volentieri a sua disposizione per qualsiasi altra domanda o aggiornamento. Un saluto affettuoso a lei e alla bambina....

Stress, ansia, difficoltà nell'apprendimento e nella scrittura

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Buonasera Carlo, Dalla lettura della sua richiesta ricevo l'impressione che, pur attribuendo lei agli studi e alla scuola un ruolo centrale nella sua vita, quasi prioritario, mi pare non abbia da questi mai tratto piacere, ma quasi unicamente "risultati". Che spazio ha il piacere, inteso come coinvolgimento spontaneo, pieno ed appassionato, nelle sue attività quotidiane? La mancanza di interesse e di concentrazione che lei lamenta credo vada posta in relazione e collocata nel quadro più ampio della sua situazione attuale: allora mi verrebbe da chiederle se ci siano stati eventi emotivamente significativi o cambiamenti di qualsiasi tipo che abbiano potuto produrre e far emergere questa serie di disagi. A queste e ad altre domande potrebbe provare a rispondere nella cornice di una consulenza psicologica. Resto a sua disposizione per altre eventuali domande o aggiornamenti. Cordialmente, Dott.ssa Natalina Amoroso Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalista a Bologna...

Mi masturbavo da piccola, legame con sessualità odierna

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Gentile Alice, Ci tengo innanzitutto a rassicurarla: quello che faceva da piccola non era sbagliato, né "anormale". La sessualità è una dimensione psicologica, fisica, affettiva complessa, e a mio avviso il suo vaginismo non può essere considerato come una diretta conseguenza della masturbazione infantile. Sarebbe invece più utile ed importante approfondire il modo in cui le figure preposte al suo accudimento quando lei era bambina abbiano vissuto e risposto ai suoi comportamenti, ai suoi bisogni e alla sua sperimentazione, così come il modo in cui la sessualità e il sesso siano stati vissuti e accolti, nella sua famiglia. Ad esempio: il sesso era considerato come qualcosa di sporco o di sbagliato? Arrivando a conoscere il clima emotivo, affettivo, relazionale inconscio in cui il suo sviluppo si è svolto, sarà possibile anche capire le ragioni del suo disagio attuale, ed arrivare ad una sua risoluzione. Un percorso psicoterapeutico la potrà aiutare a capire come lei si ponga, oggi che è adulta, di fronte al sesso. Infine, voglio anche rassicurarla che la distinzione tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo è stata giustamente ridimensionata, nel panorama scientifico attuale. Resto a disposizione per ulteriori domande. Cordialmente, Dott.ssa Natalina Amoroso Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalista...

Aiuto, difficoltà a fare amicizia

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Gentile Martina, Come le è stato già consigliato da altri professionisti, credo che lei potrebbe trarre beneficio da un percorso psicoterapeutico. Ricevo a Bologna centro; se lo desidera può contattarmi per fissare un appuntamento o per pormi eventuali altre domande. Cordialmente, Dott.ssa Natalina Amoroso Psicologa Psicoterapeuta Psicoanalista...