Ilaria  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Non voglio figli, lui sì

Ho 38 anni, sposata da 8, non ho mai - mai un singolo momento nella mia vita - desiderato dei figli. Nemmeno da piccola giocavo a fare la mamma: il mio gioco preferito era portare le barbie in mezzo al prato a fare campeggio.
Il mio compagno, invece ne vorrebbe. Non che mi faccia pressioni - è una persona splendida - ma so che è un suo grande desiderio. Così, non riuscendo a decidermi, ho lasciato fare al caso. La prima (e unica) volta che ci abbiamo provato, sono rimasta incinta. Lui al settimo cielo, io... ni. Due mesi dopo, il ginecologo trova problemi al feto, mi dà ancora qualche giorno di tempo ma al 99% prospetta un raschiamento. Lui decisamente giù di morale, io triste? No, sollevata. E creda che mi vergogno a scriverlo.
Questa storia mi ha però aperto gli occhi: questo sacrificio non posso farlo, nemmeno per lui (e di sacrifici anche di un certo peso per lui ne ho già fatti). Ma questo no. Viviamo benissimo: viaggi, sport, carriera. Ci manca solo un bambino, che io non voglio e che - e questo è il mio problema - non accetto di non volere. Non riesco ad arrivare a una decisione serena, qualunque essa sia. Perchè anche se lui mi ribadisce 'va bene così, non importa', in realtà certo che importa.
Ma non ce la faccio, e odio il fatto di non riuscire a farcela nemmeno per lui che per me è tutto. E di conseguenza odio me stessa. Mi sento sbagliata, scorretta, colpevole. Ma mi chiedo, è giusto mettere al mondo una vita solo per amore di un altro?

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Chiara Rottoli Inserita il 17/06/2019 - 14:12

Lecco
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Cara Cri, credo che la delicata tematica di cui parla non sia risolvibile rispondendo semplicemente alla sua ultima domanda, ma è importante focalizzarsi su ciò che prova quando entra in contatto con un altro, che seppur disponibile ad accettare di non avere figli, le suscita un sentimento di vergogna e colpa. Inoltre mi sembra importante notare che tale decisione implicherebbe necessariamente una lettura di perdita di tutto ciò che ha nella relazione. Ci sono state altre occasioni in cui ha avuto modo di provare tali sensazioni?



Per qualsiasi chiarimento

Dott.ssa Chiara Rottoli

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 17/06/2019 - 14:36

Buongiorno Cri,
Il suo messaggio denota una profonda sensibilità rispetto al problema e anche abilità d'analisi di sé e dell'altro.
La posizione conflittuale che ha descritto ("non riesco ad arrivare ad una decisione serena") suggerisce che ci sono nuclei irrisolti relativi all'immagine di donna-mamma , ossia difficoltà ad identificarsi e quindi realizzare questo aspetto procreativo della femminilità.
È come se esso fosse stato rigidamente escluso dalla gamma di possibilità esistenziali che lei immagina per sé.
Quidi, per risolvere efficacemente la sua situazione, è necessario comprendere come mai sia accaduto ciò.
Perciò esplorare il rapporto che ha avuto con sua madre, primo modello di identificazione con la donna-mamma. Come mai il suo Io vuole privare lei di questo tipo di esperienza?
Come si è sentita quando era bambina?
Infatti, mettere al mondo un figlio o semplicemente contemplare questa possibilità, attiva anche la parte infantile di noi, i ricordi e i vissuti legati alla nostra infanzia.
Quindi, se desidera capire come mai ora avverta questi vissuti contrastanti è importante esplorare questa area affettiva.
Avendo fatto chiarezza su di essa, potrà acquisire la serenità e libertà decisionale che le consentirà di fare ciò che è più giusto per lei in questo momento della sua vita e non perché spinta dal senso di "colpa" attivato dalle aspettative dell'altro.
Se desidera approfondire la questione, può scrivermi o contattarmi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).