La sindrome del colon irritabile: un segreto da condividere

Affrontare la colite con la terapia cognitivo comportamentale

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
sindrome colon irritabile
La sindrome da colon irritabile colpisce dal 7% al 21% della popolazione

La sindrome del colon irritabile, più conosciuta con il termine colite, è un disturbo gastrointestinale molto diffuso, in quanto colpisce dal 7% al 21% della popolazione. Nonostante la sua larga diffusione però chi ne soffre è reticente a parlarne, poiché se ne vergogna e questo non fa che influenzare negativamente la qualità di vita e il benessere soggettivo di chi ne soffre (Cashman et al., 2016).

Un segreto di cui vergognarsi

Quando parliamo dei bisogni fisiologici dei nostri bambini, per esempio, non ci facciamo problemi nel parlare con le altre mamme di quante volte ha fatto la “popo'”, delle coliche d'aria o delle difficoltà digestive; oppure non ci facciamo troppi problemi nel dire al nostro cane “andiamo a fare la cacca?”, magari quando siamo fuori di fronte ad altre persone.

Ma quando queste cose riguardano noi cosa succede?

In una società basata sull'apparenza, parlare dei nostri bisogni fisiologici e delle nostre difficoltà, ci fa sentire in imbarazzo, proviamo vergogna e umiliazione solo al pensiero che gli altri sappiano il nostro segreto, in quanto ci aspettiamo che le persone ci guardino con disgusto e ci allontanino.

Cosa comporta mantenere il segreto?

Chi soffre di colon irritabile sente di non poter esprimere la propria sofferenza e tende ad isolarsi. Non condividendo le proprie emozioni, non confrontandosi con le altre persone e non ricevendo le giuste informazioni per comprendere meglio cos'è la problematica, chi soffre di questa sidrome non riuscirà bene a capire come funziona il suo problema, cosa lo mantiene e quali sono le conseguenze sul piano emotivo e sociale, ma sopratutto non verrà a conoscenza di quali sono gli strumenti per superare tali difficoltà.

Parlare è liberatorio

Riconoscere i sintomi, capire che non sei il solo a soffrirne e comprendere che sono normali, ti aiuterà anche a parlarne con gli altri, a sentirti meno solo e più libero; non dovrai più tenere il segreto.

Questi che seguono sono i principali sintomi della colite:

  • dolore addominale riconducibile ad un'alterata funzionalità dell'intestino

  • costipazione e/o diarrea

  • flatulenza, meteorismo

  • sensazione di difficoltà o di urgenza a defecare o evacuazione incompleta

  • dolore durante l'evacuazione

  • necessità di evacuare subito dopo i pasti (Cashman et el., 2016).

Cosa fare se hai questi sintomi?

La prima cosa da fare è sottoporti ad una visita gastroenterologica per escludere l'eventuale presenza di una condizione medica che richiederebbe un trattamento organico.

Una volta accertata l'assenza di una condizione medica puoi iniziare un percorso psicologico.

In cosa consiste il percorso psicologico?

  • Aiuta ad individuare le cause e i fattori che mantengono il problema per arrivare ad una diagnosi

Il lavoro consiste nell'analizzare i seguenti aspetti:

  • le situazioni che scatenano i sintomi: se soffri della sindrome del colon irritabile tenderai a focalizzare la tua attenzione sulle naturali sensazioni intestinali, per cui anche un mal di pancia può essere per te una forte minaccia, l'indice che stai per sentirti male. Imparerai a riconoscere i segnali e le situazioni per te critiche;

  • i pensieri relativi alle sensazioni intestinali: “Gli altri si accorgeranno che ho qualcosa che non va”, “Me la farò addosso”. Imparerai a cambiare il tuo modo di interpretare i sintomi, a vederli da un'altra prospettiva;

  • le emozioni associate: ansia anticipatoria per i sintomi gastrointestinali, paura del dolore, di non riuscire a trattenere lo stimolo a defecare e delle conseguenze, imbarazzo e vergogna al pensiero di dover scappare in bagno o che gli altri si accorgano del cattivo odore, rabbia per quello che ti sta capitando e che non riesci a controllare.

    A livello fisiologico potrai sentire l'aumento del battito cardiaco, della sudorazione, respiro corto.Tutto questo non fa che peggiorare i tuoi sintomi. Impararai a gestire le emozioni e le sensazioni fisiologiche.

  • i comportamenti messi in atto per far fronte al problema: tutte queste emozioni, le sensazioni fisiche e i pensieri collegati ti porteranno ad evitare di uscire fuori a cena, non frequentare gli amici, prestare attenzione ad ogni minimo cambiamento a livello intestinale, non mangiare o selezionare il cibo. Comprenderai quali sono i fattori che mantengono il tuo problema e con il tempo imparerai a modificare il tuo comportamento esponendoti gradualmente alle situazioni temute. Tutto con il sostegno del tuo terapeuta. L'evitamento non fa altro che mantenere il tuo problema, perché è vero che ti dà un iniziale sollievo, ma non ti permette di renderti conto che puoi farcela, che puoi essere in grado di trattenere lo stimolo a defecare oppure che se anche gli altri si accorgono che corri in bagno non succede niente di catastrofico.

Alla fine di questo percorso riprenderai il controllo della tua vita e non ti sentirai più in balia delle situazioni e prigioniero del tuo corpo.

 

 

Fonti:

  • A. Montano, S. Vitali, (2017). La sindrome del colon irritabile. Affrontare la colite con la terapia cognitivo comportamentale. Ed. Erickson.
  • Perdighe C., Mancini F., (2010). Elementi di Psicoterapia cognitiva-seconda edizione. Giovanni Fioriti Editore.