Quando una coppia genitoriale decide di interrompere il proprio progetto di vita separandosi, si trova ad affrontare un percorso che definisce gli accordi legati alla gestione dei figli e della vita familiare. Se i genitori non riescono a trovare un accordo e avanzano richieste divergenti, la conflittualità tende ad aumentare, con conseguenze spesso significative per i figli.
La separazione può avvenire in forma consensuale o giudiziale. Quando non si raggiunge un accordo tra le parti, è necessario ricorrere al giudice. In questo caso, ciascun genitore è rappresentato da un legale che presenta richieste specifiche, generalmente relative all’affidamento dei figli e alla gestione della casa familiare.
La conflittualità genitoriale è un aspetto intrinseco alle separazioni, specialmente quando uno dei genitori chiede l’affidamento esclusivo dei figli. Prima del 1970, era raro che una coppia ricorresse al tribunale per decidere sull’affidamento, ma oggi queste dinamiche sono diventate comuni.
Il ruolo del CTU
Nei casi di forte conflitto, il giudice può disporre una Consulenza Tecnica d’Ufficio (CTU) per valutare le competenze genitoriali, le dinamiche relazionali all’interno della famiglia e proporre soluzioni come il tipo di affidamento e il calendario di visita del genitore non collocatario. Il CTU è uno psicologo o psichiatra esperto, iscritto all’albo dei consulenti del tribunale.
Quando un genitore richiede l’affidamento esclusivo, è tenuto a dimostrare l’inadeguatezza genitoriale dell’ex coniuge, evidenziando carenze nella relazione con il figlio, nella gestione delle sue esigenze o nella partecipazione a scuola, attività sportive e ludico-ricreative.
Il processo della CTU
Il lavoro del CTU dura in genere 120 giorni lavorativi e prevede:
Colloqui individuali con i genitori per analizzare la storia familiare e i motivi della separazione.
Incontri con i figli, sia di osservazione sia di conoscenza.
Coinvolgimento di familiari come nonni e zii che interagiscono con i minori.
Collaborazione con i Servizi Sociali, se presenti.
Interviste con la scuola, coinvolgendo insegnanti, coordinatori e talvolta il dirigente scolastico.
Visite domiciliari presso entrambe le abitazioni.
Somministrazione di test, sia di personalità sia per valutare le competenze genitoriali.
Molte persone affrontano questa fase con apprensione, non sapendo cosa aspettarsi o quanti incontri saranno necessari. Per questo motivo, è fondamentale comprendere il ruolo del CTU e il processo valutativo, oltre a nominare un proprio consulente tecnico di parte (CTP) che partecipi agli incontri e supporti la parte rappresentata (madre o padre).
Il benessere dei figli
In situazioni di alta conflittualità, può accadere che un figlio sviluppi difficoltà nella relazione con uno dei genitori. Il CTU ha il compito di valutare queste dinamiche e pronunciarsi su eventuali rifiuti del minore, fornendo indicazioni per garantire il benessere del bambino e la tutela dei suoi diritti.
Bibliografia
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