Tristezza: come gestire un grande dolore

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
tristezza

 

Cos’è la tristezza? Perché è utile? A cosa serve?

La tristezza è un’emozione umana che insorge come risposta a situazioni dolorose o difficili. Come tutte le emozioni, appare per una ragione e, per sua natura, va e viene. La tristezza, a differenza della depressione patologica, dura giorni o settimane e risulta spiacevole, ma sopportabile.

La tristezza ha un valore evolutivo e adattativo importante, perché aiuta a riflettere sui propri errori, a determinare ciò che è importante per noi e ad elaborare esperienze difficili come perdite e lutti. Inoltre, provoca compassione ed empatia sulle altre persone, favorendo l’integrazione sociale. Secondo uno studio della New South Wales University, sperimentare tristezza apporta dei benefici sulla memoria, sulla motivazione, sull’apertura mentale e sulle relazioni sociali.
 

Le reazioni umane alla tristezza

Una delle reazioni più comuni di fronte alla tristezza è la negazione: è molto comune fuggire dalla sofferenza e tagliare la consapevolezza fuori dalle sensazioni che sorgono. È opportuno vivere i momenti difficili, non temendo di mostrare in maniera autentica la propria vulnerabilità e fragilità e attraversando pienamente il dolore con la consapevolezza che ci sarà una fine.

Un altro atteggiamento comune è la compensazione: frequentemente siamo portati a distrarci con atteggiamenti poco maturi o poco appropriati, come anestetizzare il dolore con l’uso di sostanze o rifugiarsi in attività consolatorie poco salutari per la mente e per il corpo.

Chiudersi nel proprio mondo e sognare ad occhi aperti può essere di aiuto in alcuni momenti, ma non è una soluzione. Tutte queste strategie non funzionano a lungo termine.
 

Diventare tristi dopo la perdita di qualcosa di importante

La perdita è una delle principali cause di tristezza. Quando perdiamo una persona cara, per la nostra cultura, tendiamo a pensare che è accaduto qualcosa di terribile. Altre culture celebrano la morte con allegria, vista come liberazione dal corpo fisico o come momento di unione con il divino.

Oltre a vivere il lutto come una disgrazia, si assiste spesso ad un rifiuto della perdita. La non accettazione della morte è radicata nella nostra cultura, ma può essere trasformata prendendo coscienza dell’impermanenza della nostra natura umana. Che tutti moriremo è una certezza, e al contempo un’opportunità per vivere con consapevolezza e gioia ogni istante della vita.
 

Come gestire la tristezza?

In primis, accentandola. La tristezza, come tutte le emozioni, è un messaggio, un segnale, una guida che ci ricorda cosa è importante e ci suggerisce dove focalizzare l’attenzione. Dobbiamo lasciarla entrare, darle spazio e cedere ad essa, permettendoci di essere tristi e di piangere. Una volta riconosciuta, va contemplata e va abbracciata. Non dobbiamo forzarla ad andare via, piuttosto dobbiamo essere pazienti e viverla, lasciandola fluire senza coltivarla più del necessario, perché sappiamo che si tratta di uno stato d’animo che è insorto per una ragione e che ci farà crescere e imparare qualcosa su noi stessi.

In questa fase di osservazione, non dobbiamo giudicare o criticare la tristezza, né identificarci con l’emozione: non siamo delle persone tristi, siamo osservatori di uno stato. Analizziamola: chiediamoci quanto è forte, che forma ha, come si propaga, quali sono stati altri momenti in cui ci siamo sentiti così, da cosa è scaturita.

Lasciando che l’emozione si esprima, la sentiremo sempre meno e la lasceremo trasformarsi in qualcos’altro. Dall’elaborazione del dolore può germogliare una consapevolezza preziosa e la sofferenza può assumere nuovi significati.

Teniamo sempre a mente che nulla è permanente e che tutto si trasforma. Dopo la tempesta viene sempre il sole. Ricordarselo è importante, perché porta equilibrio emozionale.

Passato il peggio, è opportuno prenderci cura di noi stessi, trattarci con amore e coccolarci, rientrando in contatto con la nostra forza interiore e la nostra fiducia in noi stessi.

Per superare la tristezza è utile integrare nella propria quotidianità la meditazione, l’esercizio fisico, passeggiare all’aria aperta e qualsiasi altra attività salutare che può apportarci energia positiva. Cerchiamo di sorridere e di non perdere la speranza, come si suole dire… aiutati che Dio ti aiuta. E non dimentichiamoci di chiedere aiuto e supporto. Parlare con qualcuno può fare la differenza!


Come può esserti d’aiuto Psicologi Online?

In questa sezione troverai moltissimi articoli che parlano di psicologia, relazioni, sessualità, benessere emotivo e mentale e molto altro, suddivisi in varie categorie.

Oggi ad esempio abbiamo parlato di tristezza.

Se stai attraversando un momento difficile potresti sentire il desiderio di parlare con uno Psicologo.

Con noi puoi farlo in modo molto semplice. A questa pagina puoi trovare un professionista accreditato (psicologo e/o psicoterapeuta) effettuando una ricerca per città o per problematica da risolvere: www.psicologionline.net/psicologi-psicoterapeuti

Preferisci una consulenza a distanza in videochiamata comoda e accessibile? Con Psicologi Online è possibile.

A questa pagina troverai l’elenco dei professionisti che svolgono consulenza psicologica online:
www.psicologionline.net/psicologi-psicoterapeuti-videoconsulenza

Ti basterà trovare un posto tranquillo, avere una connessione internet e la voglia di comprendere meglio cosa ti sta accadendo.

Ognuno di noi incrocia difficoltà specifiche nel viaggio della vita, a prescindere da chi siamo o da quali “lotte” abbiamo combattuto. Il nostro passato è solo un capitolo del nostro libro, non la trama completa, e non ha la potenza di predeterminare le pagine a venire.

Psicologi Online è qui per questo. Clicca sui link qui sopra per trovare il professionista adatto a te pronto ad aiutarti a stare meglio.