Il benessere come apertura all'esperienza

Per una psicologia del benessere

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
Il benessere come apertura all'esperienza

Uno psicologo che abbia l'obiettivo di promuovere il benessere del paziente dovrebbe avere un'idea piuttosto precisa di cosa questo voglia dire. Credo che sia importante condividere questa idea con una persona che decida di rivolgersi alla nostra professione perchè l'obiettivo di un lavoro psicologico è il raggiungimento di uno stato di benessere in una qualche forma, ovvero affrontare e gestire la sofferenza.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che stare bene significa percepire: "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non la semplice assenza dello stato di malattia o di infermità.

La mia opinione è che non esista "il" benessere in senso assoluto ma un modo personale di stare nel mondo e in relazione con gli altri che possa essere soddisfacente per il singolo individuo. Sicuramente la vita porta con sè una dose non indifferente di sofferenza, attraversiamo momenti difficili, dobbiamo fare scelte complicate, affrontare situazioni in qualche misura problematiche ogni giorno.

Stare bene credo voglia dire riuscire ad aprire la nostra mente ad accogliere le possibilità che ci si prospettano, negative o positive che siano. Se ci poniamo nei confronti di un'esperienza con l'idea che questa abbia già una certa qualità negativa o positiva costruiamo una rappresentazione di noi e del mondo che ci incatena, che ci costringe a vedere le cose in un certo modo. Quando invece riusciamo a osservare cose da una prospettiva esterna e aperta possiamo tingere la nostra esperienza con i colori che vogliamo o con i colori che sono più utili in quel momento per raggiungere i nostri obiettivi.

La sofferenza spesso non è insita nell'esperienza che facciamo ma nel nostro modo di leggerla e affrontarla. E questo se ci pensiamo è un bene perchè ci consente una libertà d'azione notevole. Se una cosa fosse nera di per sè sarebbe molto più difficile pensare di farla diventare gialla, verde o viola. Ma se pensiamo che le nostre esperienze siano trasparenti resta a noi la possibilità di farne qualunque cosa.

Come diceva un filosofo greco di nome Epitteto: "Non sono i fatti in sè che turbano gli uomini, ma i giudizi che gli uomini formulano sui fatti.