Come gestire la mia relazione problematica?
Buonasera, avrei bisogno di un consiglio riguardo ad una situazione che mi fa stare molto male e mi causa un profondo senso di disagio. Sono una donna di 30 anni e da circa un anno ho una relazione con un uomo molto più grande di me. Si tratta di una relazione a distanza, ma fino ad ora sono andata da lui una volta al mese, per periodi di convivenza non più lunghi delle due settimane. Ci sono state delle discussioni tra noi, perché lui non vuole che stia a casa sua per periodi molto prolungati, perché dice che ha bisogno dei suoi spazi. Questa sua necessità mi ha provocato sofferenza, perché io desidererei stare in sua compagnia più a lungo, ma alla fine ho accettato e gli sono venuta in contro. Da un mese a questa parte sono sorti nuovi conflitti, perché la sua ex compagna, con cui mantiene un rapporto amicale di aiuto reciproco nelle difficoltà, si è ammalata di tumore. Io ho accettato che lui la accompagnasse ai controlli medici e la aiutasse, ma tutto ciò non è bastato. Vengo a sapere che lui trascorre ormai tutta la giornata a casa di lei, in mia assenza, per assisterla, dato che la situazione di lei è molto grave. Io gli ho fatto presente che questa quasi convivenza con una ex mi fa soffrire e che dovrebbe ridimensionarne le modalità e i tempi, ma lui mi dice che lei per lui è come una sorella e che se la situazione non mi sta bene possiamo lasciarci. Gli ho detto anche che il suo bisogno di spazi, se le cose stanno in questo modo, è contraddittorio perché alla fine, quando non ci sono io, lui dedica tutto il tempo a lei. Lui dice che gli servono i suoi spazi appunto anche per occuparsi di questo problema. Sono sicura che tra loro non ci siano rapporti intimi, tuttavia mi sento messa al secondo posto, come se facesse tantissimo per lei e il minimo indispensabile per me. Sbaglio ad oppormi? Dovrei essere più comprensiva data la situazione o sono nel giusto ad arrabbiarmi? Prego chiunque leggerà di aiutarmi, mi sento molto depressa, incompresa e sola.