Simona domande di Genitori e Figli  |  Inserita il

Napoli

La mia soluzione è restare a letto

Ciao,
Oggi come spesso accade mi sono svegliata a causa delle urla di mia madre. Ha 53 anni e viviamo da sole.
Purtroppo mia mamma quando è nervosa tende a sfogare il suo nervosismo su di me, urlandomi contro anche se non ho fatto nulla, trova sempre un pretesto.
Stamattina per esempio la storia si è ripetuta; si parte da piccole lamentele comuni (la casa è sottosopra, devi lavare i pavimenti..) e dato che io resto sempre in silenzio per non darle ragioni di continuare, la cosa puntualmente peggiora e finisce sempre per urlarmi quanto io sia una figlia dissamorata, quanto me ne freghi della direzione della casa e del negozio di famiglia (ci tengo a precisare che non è così, ma mi viene difficile trovare il tempo tra università e lavoro, anche se spesso salto l'uni per le faccende domestiche).
Io ascolto tutte le cose che mi urla (alcune anche pesanti) e mi ritrovo a pensare che alla fine ho solo 19 anni, che già conduco una vita piuttosto difficile per l'età che ho, e che non sono come dice lei.. spero.
Insomma, io le rispondo a monosillabi o stando in silenzio (se le parlassi, piangerei), e quando va via di casa per dirigersi a lavoro io invece di alzarmi e darmi da fare, resto a letto.
Resto stesa a letto e piango, o sto in silenzio. Come se tutto quello che mi avesse detto mi scivolasse addosso.
È una situazione che mi fa stare male, io di solito sono una ragazza allegra e spensierata, ma in casa no, sono sempre silenziosa e seria. Non so se dipende da questo, ma veramente io non ne posso più, questa situazione mi abbassa l'autostima ancora di più e se continuo a convincermi che lei ha ragione, finirò per credermi una persona orribile.
Come posso migliorare la situazione? (È escluso parlarne direttamente con mia madre, non riesco a parlare di certe cose)
E perché reagisco restando a letto?
Scusate la lunghezza, grazie.
S.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Inserita il 12/11/2015 - 16:48

Gentile Simona, provo intanto a rispondere alla sua domanda specifica, cioè perché reagisce rimanendo a letto invece di alzarsi: potrebbe dipendere dal fatto che Lei stia cercando di dare, in qualche modo, ragione a sua madre.
Mi spiego. Forse si è convinta che se rimane a letto sua madre avrà "ragione". In quel caso Lei sarebbe colpevole e si "meriterebbe" il comportamento di sua madre, che altrimenti la fa soffrire.

Chiaramente è solo un'ipotesi perché senza conoscerla è difficile dare una risposta certa alla sua domanda.
Tuttavia, per qualche motivo, sembra che sia Lei che sua madre siate rimaste invischiate in una dinamica relazionale che sta diventando problematica.
Ci sono molti motivi per cui una persona, pur amando i figli, li accusa e crea situazioni che finiscono col ferirli affettivamente. E' chiaro che sua madre non se ne sta rendendo conto, anche perché, come Lei stessa dice, Lei non risponde.

Il consiglio che le do è di cercare l'aiuto di uno psicologo.
Certo, la cosa migliore sarebbe andare entrambe dallo stesso psicologo che vi aiuti a capire, a comunicare, e a comprendere le emozioni dell'altro. Ma mi rendo conto che chiedere a sua madre una cosa del genere, potrebbe essere un problema per Lei, in questo momento specifico nel quale non riesce a parlarci.

Quindi, almeno delle sedute individuali, riguardanti Lei stessa Simona, l'aiuterebbero per avere degli strumenti concreti per migliorare l'ASSERTIVITA', una serie di competenze che le permetterebbero di far comprendere a sua madre il suo punto di vista, prevenendo e smontando gli attacchi verbali esagerati, senza tuttavia provocare uno scontro.
Cordialmente.
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino - Psicologa, Roma.

Dott. Denis Dal Zovo Inserita il 10/11/2015 - 21:01

Cara Simona,
mi sembra che lei sia in balia delle reazioni di sua madre e delle proprie come se fosse confusa sul perchè entrambe reagite con quelle modalità.
Penso che per lei potrebbe essere importante approfondire con uno psicoterapeuta i vissuti che ha qui descritto per diventare maggiormente consapevole di ciò che li scatena e quindi, in ultima analisisi, del tipo di rapporto che vi lega e che a volte vi slega.
Cordiali saluti
Dott. Dal Zovo