Resilienza genitoriale: predittori di stress post-traumatico, ansia e depressione di fronte all'ospedalizzazione dei figli

La forza della resilienza

Pubblicato il   / Psicologia e dintorni
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La crescita rappresenta sempre un guado spesso pericoloso, quasi sempre duro e ogni volta inevitabile. Come si suol dire le certezze nella vita sono poche, una è sicuramente questa: non è possibile evitare di crescere!

In psicologia sperimentale ed applicata, l'insieme di risorse, strategie, competenze che l'individuo investe a fronte delle difficoltà evolutive è stato riassunto nel costrutto della resilienza.

Per quanto associativamente il concetto di crescita indirizzi la nostra attenzione sull'età evolutiva, non dobbiamo dimenticare che dietro ad ogni bimbo ci sono una mamma e un papà, che allo stesso modo devono affrontare molte sfide, sia per sè stessi che per sostenere il progetto evolutivo del proprio piccolo.

A tal proposito, oggi vorrei recensirvi uno studio ricco di spunti sulla resilienza genitoriale.

Nella presente ricerca, condotta da Rodrìguez-Rey e colleghi (2018), è stato indagato longitudinalmente in che misura resilienza, vissuti emotivi e stress soggettivo predicano, nei genitori, l'insorgenza di un disturbo post-traumatico da stress (PTSD), sintomi ansiosi e depressivi, di fronte ad un trattamento intensivo subito dal figlio.

CAMPIONE E METODI

In questo studio gli autori hanno coinvolto 196 genitori di bimbi sopravvissuti ad interventi pediatrici intensivi.

Ogni genitore, 48 ore dopo le dimissioni dall'ospedale (T0), ha compilato questionari relativi a:

  • Resilienza.
  • Emozioni esperite durante il ricovero del figlio.
  • Stress percepito durante l'esperienza di cura.

Successivamente, a distanza di tre (T1) e sei mesi (T2), sono state misurate le variabili PTSD, Ansia e Depressione.

RISULTATI

A partire dalle analisi statistiche dei dati, è emerso come sia a T1 che a T2 il 23 % dei genitori riportava sintomi legati al PTSD, il 21% sintomi ansiosi di grado lieve-moderato, mentre il 9% sintomi depressivi di grado lieve-moderato.

Per quanto riguarda il ruolo predittivo delle variabili rilevate a T0, gli autori hanno utilizzato la procedura di "path analysis". Tale indagine statistica ha rivelato principalmente due aspetti:

  • Il 47% circa di quanto osservato a T2 e T1 viene predetto dalle variabili di T0.
  • La resilienza risulta essere il produttore negativo dei successivi sintomi patologici, tuttavia, tale legame è mediato dallo stress percepito durante l'ospedalizzaziome del figlio.
     

In conclusione, questo interessante studio fornisce preziose evidenze circa l'importanza di coltivare e sfruttare strategie resilienti, trovare modalità flessibili per gestire lo stress soggettivo e far fronte alle difficoltà della crescita con e per il vostro bambino.