Pretty as a princess: principesse disney e stereotipi di genere

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principesse disney

Gli stereotipi di genere sono generalizzazioni cioè caratteristiche attribuite a una categoria di persone, in questo caso alle persone al genere femminile, in modo rigido e universale; possono essere caratteristiche neutre (alle ragazze piacciono i film romantici), positive (le donne sono più sensibili) o negative (gli uomini non sanno fare più cose contemporaneamente) e possono portare le persone, in certe circostanze, ad “adeguarsi” a esse.

È proprio quest’ultimo aspetto che rende importante il loro studio in bambini e bambine in età evolutiva, perché gli stereotipi possono condizionare e limitare i comportamenti e le scelte delle persone.

Lo studio di Coyne S. e colleghi (2016), della Brigham Young University, si concentra in particolare sulle principesse Disney (Ariel, Belle, Cenerentola, Rapunzel, Jasmine, Biancaneve…) per la loro diffusione e per l’ampio commercio di prodotti che le riguardano; l’influenza della Disney non riguarda quindi solo i film ma tutta una serie di prodotti quali giochi, articoli di cartoleria o travestimenti che i bambini utilizzano quotidianamente. Anche il loro apparente carattere “innocuo” agli occhi della maggior parte dei genitori, si pensi a Biancaneve o Cenerentola, ha contribuito alla loro diffusione.

Per queste sue caratteristiche il mondo Disney è stato ampiamente studiato negli ultimi vent’anni; ecco alcune delle principali ricerche in campo psicologico:

  • Uno studio sul contenuto dei film Disney dal 1937 al 2009 ha rilevato la presenza di forti messaggi relativi a stereotipi sul ruolo delle donne (per esempio debolezza fisica, emotività, propensione alla cura e sottomissione) (England, Descartes, & Collier-Meek, 2011).
  • Anche le nuove figure Disney femminili più innovative, come Merida del film Ribelle o Mulan, vengono rese più stereotipate nei prodotti presenti sul mercato (Samakow, 2013).
  • Dinella (2013) ha trovato in giovani donne che si identificano come “principesse” un minor desiderio di entrare nel mondo del lavoro, una propensione a dividere i lavori di casa in modo tradizionale, una maggior importanza attribuita all’apparenza e, non meno importante, un minor impegno nello svolgere compiti complessi.
  • Le principesse Disney incarnano anche un ideale estetico di magrezza in quanto rappresentano figure irrealisticamente magre come positive e desiderabili (Lacroix, 2004).

Sulla scorta di queste premesse, Bandura e Bussey hanno formulato la teoria sociocognitiva (1999). Tale ipotesi si rivela fondamentale per comprendere in che modo questi personaggi possano influenzare l’interiorizzazione di stereotipi di genere. Secondo questa teoria il ruolo di genere (si veda il glossario in fondo all’articolo) si sviluppa attraverso due meccanismi:

  • Il modellamento: ovvero prendere esempio da modelli, i quali sono tanto più efficaci quanto più sono attraenti, potenti, vicini e importanti per la vita del bambino o della bambina. I modelli possono essere genitori, insegnanti, pari ma anche media.
  • L’insegnamento diretto per cui i bambini e le bambine sono premiati e incoraggiati se hanno comportamenti considerati “appropriati” per il loro sesso e viceversa, sono scoraggiati se non addirittura puniti se manifestano comportamenti “inappropriati” per il loro sesso.

Questi meccanismi agiscono anche rispetto all’interiorizzazione di un ideale di bellezza (ad esempio magrezza=bellezza) e nello sviluppo di comportamenti prosociali ovvero altruistici come aiutare un compagno durante un compito.

I seguenti aspetti sono stati valutati in bambini e bambine di circa 5 anni attraverso questionari a genitori e insegnanti e osservazioni dirette, in particolare:

  • Interesse per le principesse Disney: identificazione con questi personaggi, giocattoli e frequenza di visione dei film Disney.
  • Tempo speso a guardare la tv.
  • Comportamenti stereotipati: valutati con l’osservazione diretta, un compito di scelta di giochi, e una serie di questionari a insegnanti e genitori su attività, preferenze e comportamenti.
  • Autostima corporea (tramite questionario ai genitori).
  • Comportamenti prosociali (tramite questionario a genitori e insegnanti).
  • Mediazione genitoriale: coinvolgimento dei genitori nella discussione sui contenuti di programmi tv e film.

Gli autori hanno ipotizzato che l’interesse per le principesse Disney è associato a comportamenti maggiormente stereotipati soprattutto nelle bambine, a una bassa autostima corporea sia per le bambine sia per i bambini, e a una maggior frequenza di comportamenti prosociali per entrambe.

I risultati emersi confermano l’ipotesi secondo cui l’interesse per le principesse è associato a comportamenti più stereotipati non solo nelle bambine ma anche nei bambini; questa associazione era presente anche dopo un anno dalla prima valutazione. I comportamenti stereotipati riguardano ad esempio la scelta di giochi quali le bambole, la cucina, il travestirsi.

La seconda ipotesi relativa all’autostima corporea non è stata invece confermata probabilmente per la giovane età dei bambini; anche la terza ipotesi sui comportamenti sociali ha dato risultati non chiari che andrebbero maggiormente approfonditi.

Questi risultati suonano come un campanello d’allarme per le possibili limitazioni e per la pressione delle aspettative che bambine e ragazze soggette al modello della principessa Disney possono sperimentare, ad esempio nella scelta delle attività, nell’esplorazione, nelle preferenze e in ultimo nei loro sogni e desideri. Come mostrato dallo studio inoltre queste influenze agiscono già in età infantile e non vanno quindi sottovalutati i possibili input e incoraggiamenti forniti dagli adulti nei diversi contesti.

 

GLOSSARIO SUL GENERE

Ruolo di genere: insieme di caratteristiche esteriori e interiori e di norme attribuite ai generi; è definito socialmente e soggetto a stereotipi.

Identità di genere: senso di appartenenza a un genere con il quale ci si identifica.

Sesso: caratteristiche anatomiche, genetiche e ormonali che definiscono il sesso maschile e il sesso femminile.