SARA  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

Varese

Non riesco ad aprirmi con nessuno, aiuto serio

Buongiorno sono Sara, ho 21 anni e da molti anni ho un grosso problema: non riesco ad aprirmi con le persone, cioè non riesco a essere pienamente me stessa, a esprimere le mie emozioni, i miei sentimenti, il mio affetto, la mia rabbia, a introdurre gli argomenti che mi interessano, non riesco a dire che una cosa non mi piace davanti a qualcuno che la pensa diversamente e viceversa. Per esempio: non oso rivelare i miei gusti musicali e se qualcuno mi chiede se il suo genere mi piace, io rispondo "mhh carino, interessante...." anche se magari penso il contrario. E la stessa cosa accade con un sacco di altre cose perché penso che rivelino la mia personalità e le mie debolezze e di conseguenza la gente se non le condivide potrebbe approfittarsene e deridermi o considerarmi strana e quindi allontanarsi da me. Ad esempio se il mio gruppo di "amici" decide di fare una cosa che magari a me non va (capita spesso) io non oso dire che non sono d'accordo o che avrei preferito un' altra cosa e alla fine mi accodo. Questo perché in fondo penso che le relazioni sociali siano come un banchetto in cui per non far andare via i tuoi commensali o per non farli sputare, devi sempre servire un piatto che piaccia a loro (e non necessariamente a te) e far credere che piaccia anche a te. Questo però mi fa stare malissimo perché io vorrei tanto uscire da questa prigione ed esprimere i miei pensieri più intimi, che penso siano anche molto profondi, almeno a una persona. Prima mi confidavo con mia madre ma lei è morta l'anno scorso; quando avevo 14 anni avevo un'amica molto simile a me (perché anche lei veniva presa di mira)con cui mi confidavo quasi completamente, ma poi trasferendomi ho perso i contatti, 5 anni dopo l'ho ritrovata e ci siamo scambiate il numero, però sia a scrivere al telefono, sia quando passa tanto tempo, io perdo completamente la confidenza. Però in realtà con tutte le persone che incontro per caso io sono molto socievole e dicono anche simpatica, ma non riesco a parlare delle cose che mi stanno a cuore. Con i maschi invece, spesso non riesco neanche ad essere socievole, a meno che non lo sia lui per primo (l'unico con cui sono molto aperta é mio fratello di 2 anni meno, ma comunque non riesco a rivelargli cose come i gusti musicali). La cosa che ho notato é che riesco ad aprirmi di più e essere più socievole subito con le persone che incontro per caso invece che con quelle che vedo sempre; in generale comunque se mi chiedono "che hai fatto ieri?" Io rimango molto vaga dicendo che ho studiato o che non ho fatto niente e se mi chiedono come sto, io rispondo bene più o meno, anche se magari ho un mucchio di problemi che vorrei raccontare o mi limito a dire che ho un sacco da studiare (senza rivelare che il vero problema è che ho un sacco di lavoro e i miei che non aiutano abbastanza e con cui litigo) perché ho paura che alle persone non interessino i miei problemi. Inoltre non chiedo mai io il numero a quelli incontrati per caso, né comincio mai io a scrivere, di conseguenza ho pochissimi amici. Al liceo c'era uno con cui avevo preso un po'di confidenza perché eravamo compagni di banco, e mi piaceva e anche a lui io piacevo molto, e infatti spesso mi domandava se lui mi piacesse (scherzosamente perché era timido), ma io rispondevo sempre che non mi piaceva, anche se non era vero e ogni volta che lo dicevo mi sentivo bruciare, e quando mi metteva in braccio sulle spalle, io sempre fuggivo a malincuore. Questo perché avevo paura che stesse fingendo e ho non voglio stare in una relazione perché ho paura di perdere la mia libertà (tipo che ci dobbiamo incontrare periodicamente e fare delle cose che piacciono a lui) e di dover svelare le mie idee. Così alla fine lui ha creduto che non ero interessata e ha lasciato perdere e io ho perso la confidenza, ma in realtà volevo dirgli che mi mancava tantissimo. Alla rimpatriata di classe l'ho rivisto e sono riuscita a dirgli solo ciao nonostante mi manchi ancora, se fossimo stati da soli forse sarei riuscita a parlare di più, infatti ho sempre avuto paura di ciò che avrebbero potuto pensare i miei compagni, con i quali, tra l'altro, non sono mai riuscita a essere socievole. È stata l'unica esperienza d'amore che ho avuto. Penso che tutto questo sia in parte dovuto al bullismo delle medie, infatti già dal primo giorno incominciarono a prendermi in giro perché non ero alla moda e perché, fidandomi troppo, avevo rivelato i miei interessi (come guardare i documentari, sono sempre stata infatti un'appassionata studente) e altre mie abitudini e cose di me, che loro non condividevano. Inoltre non capivo i doppi sensi poiché non conoscevo il sesso e per questo mi presero molto in giro, e forse questo è uno dei motivi per cui ancora oggi non mi piace parlare di sesso, né mi interessano i porno né le masturbazioni e non sento attrazione sessuale guardando un ragazzo carino (cose che non ho mai ammesso a nessuno). Comunque alle medie cominciarono a dir male di me, tipo che ero malata e che non parlavo con nessuno, ma in realtà era perché mi ero accorta che erano ipocriti. Così tutta la classe si allontanò da me (come se parlare con me fosse imbarazzante)e alcuni mi insultavano e uno mi ha fatto anche del male. Le mie uniche 2 amiche erano nell'altra sezione. Così ho cominciato a nascondere sempre di più la vera me, ho smesso di correre per andare alla cattedra e non ho più indossato gonne.... Alle elementari invece ero amica di tutti i compagni e spesso li intrattenevo con racconti comici e non avevo paura di cantare e recitare (ero e sono molto brava) davanti a tutti (anche se avevo qualche problema ad aprirmi coi maschi). Ora è come se tutte queste qualità le abbia sotterrate. Sono così complessata che non voglio far vedere cosa guardo in TV, se passa qualcuno mentre sto guardando, la spengo subito. Inoltre non riesco ad introdurre gli argomenti che mi interessano ai miei "amici", lascio sempre che loro conducano la discussione su cose che non mi interessano, vorrei tanto riuscire a raccontare loro delle mie difficoltà, ma non lo faccio perché ho paura che si allontanino e comincino a pensare che io sia poco intelligente o strana, di nascosto. In generale poi, non sopporto gli schemi, ad esempio non sopporto che le prove del coro siano ogni settimana, non sopporto niente che condizioni i miei ritmi di vita, ma neanche questo riesco a rivelare. Non ho neanche mai osato dire che mi piacerebbe visitare un certo posto o fare una certa cosa o che mi piacerebbe tantissimo poter cantare da solista e così mi sono sempre vergognata di dire che mi sarebbe piaciuto prendere lezioni di canto....
Vi prego aiutatemi, a che mi devo rivolgere? Che devo fare? Questa situazione mi rende infelice, vorrei solo poter condividere.
Se volete contattarmi fatelo via mail perché al telefono sono veramente a disagio.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Katarina Faggionato Inserita il 18/05/2021 - 21:35

Cara Sara,
sembra che la tua insicurezza ti porti al comportamento passivo, accondiscendente. Ti senti forse in dovere di mettere sempre davanti gli interessi degli altri, perdendo il rispetto per te stessa, per quello che è importante per te. Questo tipo di comportamento a lungo andare porta a sentirsi scontenti, a volte tristi e a volte arrabbiati con gli altri o con se stessi. Sarebbe da capire che cosa temi, che cosa pensi di rischiare se esprimessi la tua opinione, se dicessi di no qualche volta. Sicuramente c'è un perché e scoprirlo ti permetterebbe di lavorare su te stessa per superare questa difficoltà che ti pesa tanto.
Per farti aiutare ti potresti rivolgere a uno psicologo. Pensa se ti sentiresti più a tuo agio se lo incontrassi di persona oppure a distanza. Se non te la senti di contattare qualcuno al telefono, prova a scrivere una mail o inviare un messaggio. I tuoi contatti per la privacy non sono visibili qui, nessuno ti può scrivere se non lo fai prima tu.
Non ti preoccupare, gli psicologi non giudicano le persone per le loro difficoltà, fanno invece di tutto per aiutarle a sentirsi a loro agio, tranquille e serene. Ti posso dire per esperienza che anche le persone molto ansiose in pochissimo tempo riescono a dialogare tranquillamente durante i colloqui. Piuttosto che soffrire così, vale la pena di provarci, non credi? Ti faccio un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dott.ssa Noemi Carrieri Inserita il 19/05/2021 - 09:21

Cara Sarà,
Da quanto mi pare di comprendere potrebbe esserci alla base un problema di autostima, alimentato dal timore che forse esprimere agli altri la persona che lei è possa portare ad allontanarli ed a restare sola.
In qualche modo così facendo ci mettiamo "al sicuro" da una conseguenza temuta.
Il problema è che lei in realtà ottiene l'effetto contrario...non solo si sente frustrata da questa gabbia, ma il senso che alla fine ne deriva è proprio quello di solitudine.
Se fa caso a ciò che ha scritto, ha detto di essere consapevole di essere considerata una persona socievole....quindi forse il problema non è tanto il giudizio esterno, ma il nostro verso noi stessi. Le esperienze negative che ha vissuto, come il bullismo di cui ha parlato, avranno sicuramente contribuito a creare questa immagine di sé fragile ed inadatta, in un mondo che invece pretende un certo canone. Lavori su questo, si affidi a qualche professionista e vedrà che piano piano tornerà a rafforzare la sua immagine, ed a stare più serena con gli altri e con se stessa!
Rimango a sua disposizione.
Un caro saluto
Dr.ssa Noemi Carrieri (Firenze)