Immatura?
Ho 48 anni single senza figli con alle spalle diverse esperienze relazionali di breve durata e un paio di relazioni più durature (2 -3 anni) che definisco di coppia in quanto le uniche in cui c'è stato un reale percorso di vissuto in coppia e costruzione della stessa, la prima risalente a quando avevo 25 anni e l'ultima da poco terminata. Mi considero una persona che sa tagliare corto e sfrondare i rami secchi lì quando serve, ossia allontanare persone e situazioni che si dimostrano essere "tossiche" per la mia vita salvo poi in alcuni casi pentirmene un po' e sentire la mancanza delle stesse persone. Mi chiedo se tutto ciò sia normale e maturo da parte mia e se questa mia "gestione" delle situazioni così determinata e sicura non sia dettata in realtà da impulsivita' e da una rabbia che diventa poi controproducente e da problemi e ferite emotive di altra natura che ancora forse non comprendo bene. In particolare in questa ultima relazione iniziata due anni fa con un uomo che stava divorziando in cui mi sono sentita subito molto coinvolta si sono innescati meccanismi di alti e bassi e tira e molla per cui ho sempre interrotto la relazione, lasciandolo formalmente io, in seguito a forti litigate, per poi recuperare il rapporto (con sua felicità e gioia). Durante i periodi di no contact sfumata la rabbia della lite sto veramente male inizio a soffrire di insonnia e di pensieri ossessivi verso di lui e quindi ho paura di cadere in stati depressivi e di eccessiva dipendenza affettiva oltre a cercare un contatto e una comunicazione con lui che mi viene negata ogni volta facendomi sentire totalmente sola e confusa. Attualmente dopo una rottura avvenuta 5 mesi fa circa lui nel giro di pochi mesi pare si è avvicinato ad una collega di lavoro, confermandomi quindi la sensazione che avevo avuto di lui di un falso coinvolgimento nei miei confronti e di un suo opportunismo caratteriale che mi aveva spinto a lasciarlo. Ora però all'idea che possa aver intrapreso un'altra relazione sto molto male