Clarissa  domande di Sesso, Coppia, Amore e Relazioni  |  Inserita il

La difficoltà nelle relazioni stabili

Sono la classica ragazza cresciuta senza padre, il classico cliché dell’abbandono.
Mio padre a 5 anni prima di andar via mi lascio con una frase “sai clari, io sono come il sole.. appaio e scompaio” , così per tanto tempo ogni volta che usciva il sole andavo dalla finestra di casa sperando di rivederlo, infondo cosa vogliate che ne sappia una bambina delle metafore.
All’età di 15 anni ho perso la mia verginità più per curiosità che per sentimento, vivendola quasi come un trauma, con il tempo ho rimosso l’avvenimento, come se fosse stata una violenza, in effetti il trauma lo ebbi la mattina successiva quando mia madre con gli occhi gonfi di lacrime mi disse che sapeva tutto (all’epoca succedeva che dopo giornate particolarmente pesanti parlavo nel sonno), la notte prima ripetevo ossessivamente che “era stato solo sesso e non amore”, poiché in me era radicata l’ossessione di mia madre della verginità come un regalo da fare alla persona più importante.
Negli anni successivi avevo dei blocchi durante i rapporti sessuali che avevano legami affettivi, mi raggomitolavo in me stessa, barricavo le gambe, piangevo, mi lavavo violentemente come se fossi sporca.
Qualche anno dopo uno sblocco, vivevo il sesso occasionale e mi faceva meno male del sesso fatto con sentimento, ma ugualmente mi sentivo sporca e orrenda il giorno dopo.
Era quasi una lotta contro la bigotteria di mia madre, e una violenza contro me stessa per dimostrare che non mi interessava. Le mie relazioni sono durate sempre meno... 3 anni, 1 anno, 9 mesi, 7 mesi.. sino a non superare nemmeno qualche settimana.
Mi donavo nella speranza che qualcuno rimanesse legato a me sino a quando la sofferenza di perdere qualcuno mi allontava ancor prima di perderlo davvero.. e così ho cominciato a gestire le emozioni a comando.
Dopo un infezione vaginale mi sono chiusa a riccio, ho allontanato tante persone e il sesso ho cominciato a vederlo sotto una nuova ottica.. finalmente la libido si attivava solo nel momento in cui provavo qualcosa per qualcuno.
Ma tutto ciò non basta, se decido di avere qualcuno accanto c’è lì pronta mia madre con quelle frasi tipo “con chi sei stata?, già hai dormito con lui?? E poi voi donne sperate abbiano rispetto per voi??”, frasi che irrompono con veemenza nella mia sfera privata.
Questa difficoltà con le relazioni la ho anche in famiglia, non sono mai presente nelle varie ricorrenze a meno che non sia obbligata e comunque resisto pochissimo in loro compagnia, non sentendomi libera di essere me stessa mai!
Mi viene da pensare “ MA SÌ, DA SOLA NON HO QUESTI DISAGI” ma ormai ho quasi 27 anni e ho il terrore di rimanere da sola perché non sono capace di mantenere rapporti, di costruirli... qualsiasi tipo siano.
Io faccio tanta introspezione ma mi piacerebbe sapere da qualcuno che non sia profano come me nella pratica come sarebbe meglio comportarsi. Adesso che andrò a vivere nuovamente con i miei nonni, adesso che sento più forte la possibilità di essere giudicata essendo mia nonna la versione non “educata” negli anni dalle lotte già fatte con mia madre. Saranno due voci da sovrastare, due giudizi e non uno. Ed io ho troppa paura.

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Chiara Rottoli Inserita il 05/12/2018 - 20:27

Lecco
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Cara Clariccia, nonostante la sua esaustività nel raccontare la sua situazione ci sono altre domande che vale la pena approfondire: che ricordo ha del rapporto con suo padre? come mai dovrà 'tornare a vivere coi nonni', quando ci aveva già vissuto insieme?
Forse il messaggio che le è stato trasmesso non è solo che il sesso è sporco, ma che tutta l'intimità lo sia, da qui il blocco bel costruire relazioni durature.

Tuttavia credo che possa valere la pena rivolgersi a un professionista che la aiuti ad approfondire come lei sta in relazione con gli altri.

Sono a disposizione in caso di domande e dubbi.
Un caro saluto
Dott.ssa Chiara Rottoli