Viola  domande di Genitori e Figli  |  Inserita il

Milano

Neomamma, decidono tutto gli altri. Di quale figura professionale ho bisogno?

Buonasera. Da prima che nascesse nostro figlio subiamo l'ingerenza di mia suocera che è eccessiva, amorevole ma invadente, agisce come se noi fossimo inetti e lei il supervisore della vita del bambino; inoltre mi obbliga tuttora a frequentare i suoi parenti, a volte anche tutti i giorni per settimane. A mio marito va bene così, anzi, lui ha molto bisogno di lei per essere sereno, però sostiene che dobbiamo stare da lei per motivi economici e per avere un aiuto col bambino. Ho trascorso i primi sei mesi di maternità con mia suocera a casa sua. Ero come plagiata , ringraziavo per le attenzioni, finché non ho sentito che era sbagliato ma ormai era tardi. Quel periodo è andato e averlo vissuto male mi fa impazzire di rabbia oltre che di dolore. Ad esempio dava lei da mangiare al bambino quasi tutti i pasti, oppure lo faceva fare a uno dei parenti. Il tutto sempre facendo propaganda del suo punto di vista, cioè bisogna condividere e non essere egoisti. Nessuno qua capisce che una neomamma ha bisogno di tempi e spazi suoi; ho provato a dirlo a lei prendendomi della ingrata e di quella che non può capire perché viene da una famiglia anaffettiva. Invece di offendermi e reagire ho chiesto scusa...risultato, riuscivo a stare da sola con mio figlio pochissimo: un'ora o due al giorno. Mio marito assente per lavoro o distratto. Anche adesso stiamo la metà
del nostro tempo con mia suocera. Mi sono sempre sentita in debito con lei per aiuti che ho ricevuto . Mi confidavo riguardo i conflitti che avevo con i miei genitori e ho raccontato tutte le brutture vere o presunte della mia famiglia d'origine. Sono anni che trascorriamo il tempo insieme da sua madre anziché in coppia e io debole non riuscivo a ribellarmi: ci ho provato qualche volta e lui invece di ascoltare il mio punto di vista si imbestialiva. Però credevo ingenuamente, quando è arrivato nostro figlio, che la paternità gli avrebbe fatto capire il concetto di nucleo familiare indipendente. Ora vado già dallo psicologo e ci andavo anche anni fa, ma vorrei capire se ho bisogno di altro. Se ad esempio devo convincere mio marito a terapia di coppia ( ho già provato a proporgliela due anni fa inutilmente ma riproverei).Sono disperata. Ho capito gli errori che ho fatto. Mia suocera pontifica su ogni minima cosa riguardo il bimbo e mio marito non solo ubbidisce ma la interpella; sento di non avere il controllo né nella gestione di mio figlio né nel rapporto con mio marito che non vede l'ora che ci trasferiamo a vivere con sua madre e che non sente l'esigenza evidentemente di avere una vita nostra. Ho provato ad accennargli a queste cose (tranne l'invadenza rispetto il bambino perché se la critico si inalbera)e lui taglia corto insistendo sulla necessità pratica di fare questa vita. Naturalmente tutte le sue scelte di lavoro vanno in questa direzione anziché nella ricerca di altre soluzioni. È evidente che ho grossi problemi a comunicare le mie esigenze e a far valere il mio punto di vista, e anche a valutare lucidamente una situazione senza farmi comandare dal senso di inferiorità; mi succede in ogni aspetto della vita. Quindi da sola non riesco a tener testa a due persone che si impongono così. Mio figlio è piccolissimo, non va neanche all'asilo, e a parte il problema economico che avrei, a pensare di fargli già subire una separazione mi si spezza il cuore. I miei genitori ci sono ma hanno i miei difetti moltiplicati per dieci, in più sono asociali pessimisti e presi dai loro problemi, quindi incapaci di sostenermi. Quando mi hanno vista sempre dalla suocera si sono offesi facendo qualche battutina velenosa e poi non chiamandomi più, invece di supporre che avessi un problema. Unica cosa positiva, ora vengono dal bimbo quando siamo a casa. Sono allo stremo, mi sento violentata. Piango e non mangio quasi niente. Vi chiedo un consiglio, un suggerimento. Esistono psicologi specializzati in queste dinamiche? Ho seriamente paura di andare in esaurimento nervoso e di non riprendermi più. Oppure che lasciandolo mi tolgano il bambino appellandosi al fatto che sono io quella che va dallo psicologo e non è equilibrata. Ho paura di avere attacchi di panico e di finire in ospedale. O di scoppiare perché non so cosa farei.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Anna Marcella Pisani Inserita il 03/01/2019 - 13:42

Buongiorno Viola,
Comprendo e condivido il suo disagio, sia come psicoterapeuta che come mamma.
E concordo perfettamente con lei rispetto alla necessità di concedere ad una neomamma "tempi e spazi suoi".
Può ottenere questo in due modi:
Procedendo con il lavoro di psicoterapia individuale già in corso, che la aiuterà a comprendere le cause delle sue insicurezze che, mi sembra, vadano ricercate nella relazione d'attaccamento con i suoi genitori.
Infatti, lo stile genitoriale che accompagna ognuno di noi, è largamente influenzato dalle nostre esperienze con i nostri genitori.
Quindi, è importante che lei faccia chiarezza su questi modelli relazionali e che acquisisca una sua propria individualità di genitore.
Inoltre, può affrontare la situazione proponendo nuovamente a suo marito una psicoterapia di coppia esplicitando le sue difficoltà individuali ed evitando di esprimere giudizi su sua suocera.
Se lei focalizzerà l'attenzione su di sé e sulla vostra coppia, suo marito non potrà "inalberarsi" poiché non sta giudicando nessuno.
Infine, posso rassicurarla sul fatto che l'attuale giurisdizione è nella maggior parte dei casi a favore delle madri, di cui si riconosce l'essenzialità per il bambino, quindi è molto difficile che le venga tolto il bambino.
In ogni caso può preservarsi da questa eventualità continuando il suo percorso di psicoterapia individuale e lavorando sulla coppia.
Sua suocera potrà diventare meno ingerente nella coppia solo se voi deciderete che lei lo sia e questo può iniziare a farlo già lei stessa, evitando di esprimere giudizi su di lei con suo marito.
Se desidera ricevere ulteriori indicazioni o chiarimenti su come muoversi, può scrivermi o contattarmi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).

Dott.ssa Mirella Caruso Inserita il 03/01/2019 - 10:35

Gentile Viola, emerge una richiesta di aiuto dalle sue parole, come se oramai la situazione fosse diventata insostenibile. Un imminente trasferimento in casa della suocera potrebbe segnare la sua capitolazione definitiva, è questo che la preoccupa? Scrive che va già da uno psicologo e questo le fa onore e di certo chi pensa ancora che andare dallo psi equivale ad essere una persona disturbata vive nell'ignoranza e non ha capito ancora quante risorse personali si possono acquisire facendo un buon lavoro su se stessi. Ne ha parlato con il suo terapeuta di questa situazione? E' uno psicoterapeuta? Provi ad approfondire, se lo desidera mi contatti in privato. Saluti.