E-cig, Heets e IQOS: perché si usano le sigarette elettroniche nonostante i rischi?

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sigarette elettroniche e rischi


Cosa sono e come funzionano questi dispositivi?

Le sigarette elettroniche, dette anche e-cig, sono dispositivi portatili, dal design e funzioni di vario tipo, che simulano l'atto di fumare una sigaretta tradizionale.

Negli ultimi anni si è assistito ad una gran diffusione del loro utilizzo. Basti pensare che già 10 anni fa, si è stimato che il fatturato totale derivato dalle vendite di sigarette elettroniche a livello globale superasse i 2 miliardi di dollari.

Le sigarette elettroniche sono state immesse sul mercato agli inizi del 2000 come una potenziale alternativa alle sigarette che potesse aiutare i fumatori a smettere di fumare, con il dichiarato intento di ridurre il fumo convenzionale. Tuttavia, in seguito si sono diffuse anche come strumento per uso ricreativo. Ad oggi, sono utilizzate in tutto il mondo, soprattutto dai giovani.

La sfida del fumo di sigaretta è stata e continua ad essere una questione di grande rilevanza per la salute pubblica, in quanto è causa di elevata mortalità. Purtroppo, un fumatore ha un 50% di probabilità di morire a causa del fumo, dato che quest’ultimo rappresenta uno dei principali fattori di rischio per patologie cardiovascolari, polmonari e neoplastiche, esercitando un impatto significativo sulla qualità e la lunghezza della vita.

Molte delle strategie intraprese negli anni dai governi, specie gli approcci proibizionisti, sono risultati fallimentari.

Oggi, una delle strategie più comuni per combattere il vizio del fumo è l’uso di dispostivi alternativi alle sigarette convenzionali, tra cui le sigarette elettroniche o e-cig, dispositivi autonomi a batteria che funzionano riscaldando e vaporizzando una soluzione liquida contenuta dentro una componente chiamata atomizzatore o cartuccia.

Questa soluzione contiene ingredienti diversi a seconda del tipo, tra cui acqua distillata, nicotina, glicerina vegetale, propilenglicole, nitrosammine e aromi. Il liquido viene riscaldato tramite un elemento riscaldante (una resistenza elettrica), diventando areosol e potendo essere inalato ("svapato") dal consumatore tramite un boccaglio. In questo modo è possibile evitare la combustione, il fumo passivo e l’uso di tabacco, anche se sono disponibili in commercio varianti di e-cig contenenti tabacco, o varianti senza nicotina. Il liquido può essere rimpiazzato man mano che si va consumando, e la batteria che alimenta il dispositivo può essere ricaricata.

Esistono molti tipi di sigarette elettroniche, con funzionalità e aromi diversi, tra cui quelle tradizionali e quelle di tipo HNB (Heat-Not-Burn), che riscaldano foglie di tabacco anziché liquidi.

Le più comuni sigarette di tipo HNB sono le “Heets”, classificate come dispositivi di riscaldamento del tabacco. Consistono in stick di tabacco specificamente progettati per essere riscaldati attraverso una lama di metallo, usando il dispositivo IQOS di Philip Morris International.

Il tabacco viene riscaldato e non bruciato, per cui anche in queste e-cig non avviene combustione. Anche qui, il riscaldamento è sufficiente a creare così un aerosol che viene inalato dall'utente. Ogni “Heets” va sostituito dopo l’utilizzo, mentre il dispositivo IQOS può essere riutilizzato molte volte e la sua batteria ricaricata quando necessario.


Le sigarette elettroniche aiutano davvero a smettere di fumare?

Le sigarette elettroniche permettono ai consumatori di soddisfare il desiderio di nicotina e il desiderio psicologico di compiere il gesto di fumare, senza bruciare tabacco e senza la produzione di fumo nocivo associato alle sigarette tradizionali.

Tuttavia, bisogna chiedersi se si tratta davvero di buone alternative per smettere di fumare.

Per rispondere a questa domanda, in Nuova Zelanda è stato condotto uno studio su 657 persone intenzionate a smettere di fumare. Per sei mesi, furono dati ai partecipanti diverse alternative per smettere di fumare: ad alcuni sigarette elettroniche, ad altri dei cerotti alla nicotina e ad altri ancora sigarette elettroniche “placebo”, cioè senza nicotina.

I risultati hanno mostrato che le sigarette elettroniche sono leggermente più efficaci rispetto ai cerotti, ma la loro efficacia non era generalmente molto alta. Infatti, l’efficacia delle e-cig è risultata del 7,3%, contro il 5,8% dei cerotti alla nicotina e il 4,1% delle sigarette placebo.

Un altro studio pubblicato sul New England Journal of Medicine ha cercato di rispondere alla stessa domanda, coinvolgendo 886 persone intenzionate anch’esse a smettere di fumare, che vennero divise in due gruppi. A un gruppo è stata data la sigaretta elettronica e all’altro delle alternative come cerotti, compresse o spray di nicotina. Le sigarette elettroniche hanno dimostrato di favorire in maniera lievemente maggiore l’astinenza dal fumo rispetto alle altre strategie. Tuttavia, solo il 20% delle persone che ha usato la sigaretta elettronica ne ha abbandonato l’uso entro l’anno, per cui non è risultata molto utile a “smettere” di fumare.

Le evidenze ci mostrano che le sigarette elettroniche possono aiutare a ridurre il consumo di tabacco e a sostituire il fumo di sigaretta, ma non sembrano essere la strategia migliore per smettere di fumare ed eliminare del tutto l’abitudine. Insomma, il loro ruolo è secondario.

Usando le sigarette elettroniche non vengono abbandonati molti degli aspetti che rendono il fumo una dipendenza, in particolar modo quelli relativi all’atto e alla gestualità del fumare stesso.

Per questo, per smettere di fumare, gli esperti consigliano approcci integrati che includano un supporto psicologico come strategia principale, terapia farmacologica (come la vareniclina e la terapia nicotinica) ed eventualmente risorse secondarie che fungono da aiuti supplementari (come le sigarette elettroniche).


Fattori psicologici e sociali legati all’utilizzo dei prodotti a tabacco riscaldato

L'uso di e-cig e prodotti a tabacco riscaldato è influenzato da una serie di fattori psicologici e sociali che possono contribuire alla loro adozione e utilizzo continuato.

Quello principale è la percezione di un rischio minore rispetto al fumo convenzionale. Molti consumatori scelgono le sigarette elettroniche perché la vedono come un’alternativa "più sicura", per via della mancanza di combustione e la ridotta presenza di alcune sostanze chimiche nocive. Tuttavia, sebbene meno dannosi delle sigarette, la sicurezza di questi dispositivi è molto dibattuta.

La dipendenza dalla nicotina, una sostanza che crea forte dipendenza, è un altro fattore cruciale che spinge le persone a fumare le sigarette elettroniche. Infatti, queste, contenendo nicotina, fungono come un mezzo per soddisfare il “bisogno” di nicotina quando esiste una dipendenza fisica.

L’uso delle sigarette elettroniche può essere influenzato anche da fattori sociali e comportamentali. Per esempio, se l’uso di questi dispositivi è percepito come più accettabile perché adottato da amici o familiari, o più “alla moda” o “socialmente accettabile” perché frequentemente utilizzato nella comunità o gruppo sociale di appartenenza, allora una persona potrebbe aumentarne l’adozione.

Inoltre, le strategie di marketing svolgono un ruolo significativo nell'influenzare le percezioni e le decisioni degli individui sull'uso di questi prodotti. Le campagne pubblicitarie enfatizzano la riduzione del rischio e l'immagine di modernità dei design e dei vari gusti, attraendo nuovi consumatori e incoraggiando il loro uso continuato, sebbene ci siano rischi per la salute che non vengono menzionati.

Infine, esistono molti fattori derivanti da esperienze individuali, come il gusto, la facilità d'uso e l'esperienza complessiva che variano notevolmente da persona a persona. Per esempio, se un individuo si sente soddisfatto dal sapore di questi dispositivi e sperimenta effetti positivi (come una minore dipendenza o un minor impatto sul respiro), probabilmente sarà più incline a continuare a utilizzarli.


Rischi e sicurezza

Sebbene le e-cig siano in generale un'opzione meno dannosa rispetto alle sigarette tradizionali, il loro impatto a lungo termine sulla salute è ancora poco chiaro. Inoltre, non sono approvate come strumenti medici e sono stati segnalati diversi effetti avversi anche gravi legati al loro utilizzo.

I consumatori di sigarette elettroniche tendono a trascurare il rischio assoluto di questi prodotti, soprattutto per via delle grandi lacune di conoscenza riguardo alla loro sicurezza.

Se da un lato è vero che le e-cig contengono una percentuale ridotta di nicotina e che non producono catrame né fumo passivo, dall’altro è anche vero che la comunità scientifica è preoccupata per la crescente diffusione dell’uso di sigarette elettroniche.

Un recente comunicato dell’Istituto Superiore di Sanità dichiara che fumare sigarette elettroniche comporterebbe rischi per la salute, soprattutto in soggetti di giovane età. Inoltre, si sono verificati numerosi casi di sigarette elettroniche esplose perché non conformi alle norme CE.

Questi dispositivi rilascerebbero notevoli quantità di nitrosammine, un composto cancerogeno che si ritrova anche nel fumo convenzionale, e alcuni tipi rilascerebbero anche dietilenglicole, una sostanza altrettanto pericolosa.

Ciò che più ha destato preoccupazione sono le numerosissime segnalazioni di casi di malattia polmonare e danno acuto polmonare grave associato all’uso delle sigarette elettroniche. Uno studio recente del Samaritan Medical Center di Portland ha anche segnalato un caso di polmonite lipidica.

Tra gli effetti secondari, i sintomi più comuni che vengono segnalati sono a carico delle prime vie aeree, come tosse, catarro, asma e sintomi bronchitici. Altri sintomi sono a carico dell’apparato orofaringeo, come lesioni infiammatorie nella cavità orale, lingua nera villosa, reazioni allergiche e persino sviluppo di cancro. Effetti secondari più rari sono aumento della frequenza cardiaca e dermatite squamosa associata all’uso di e-cig.

Insomma, riguardo alle sigarette elettroniche, le evidenze suggeriscono una pericolosità per la salute sicuramente molto inferiore a quella delle sigarette tradizionali. Tuttavia, esistono dei rischi per la salute e i dati disponibili non sono sufficienti per raccomandarne l’uso ai fini terapeutici né per attestarne l’assoluta sicurezza.


Uso nei giovani

Uno degli aspetti più dibattuti riguardo all’uso delle sigarette elettroniche è il loro diffuso uso tra i giovani. 1 su 6 adolescenti liceali afferma di farne uso e sembra che sia una vera e propria moda pericolosa.

Nei giovani, si è visto che, piuttosto che aiutare a smettere di fumare, le sigarette elettroniche incentivano l’inizio di questa abitudine, potendo persino rappresentare la via d’accesso alla dipendenza dalla nicotina e al fumo di sigaretta tradizionale.

L’uso delle e-cig nei giovani può essere considerato un reale problema di salute pubblica e suscita non poche preoccupazioni nei governi e nelle comunità mediche, evidenziando la necessità di regolamentare le sigarette elettroniche con norme adeguate.

In Italia, il Ministero della Salute ha vietato la vendita di sigarette elettroniche con nicotina prima ai minorenni, mentre la revisione della direttiva europea raccomanda la libera vendita solo per le e-cig con contenuto di nicotina <4 mg/ml.

Insomma, se da un lato è importante continuare la ricerca sugli effetti a lungo termine delle e-cig, dall’altro è altrettanto essenziale adottare misure normative adeguate per tutte forme di tabagismo (sigarette elettroniche ma anche convenzionali) al fine di proteggere la salute della popolazione e ridurre l'incidenza di queste dannose abitudini.


IN SINTESI

  • Cosa sono le sigarette elettroniche?
    Le sigarette elettroniche sono dispositivi che vaporizzano una soluzione liquida, spesso contenente nicotina.

  • Le sigarette elettroniche sono sicure?
    Non sono prive di rischi, poiché contengono sostanze chimiche che possono essere dannose per la salute.

  • Quali sono i rischi associati?
    Possono causare dipendenza da nicotina e irritazioni respiratorie, e non sono raccomandate per i giovani.

  • Possono aiutare a smettere di fumare?
    Alcuni studi suggeriscono che possono essere d’aiuto, ma l'efficacia varia da persona a persona.


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