Inizia la scuola ed è tempo di inserimenti e distacchi

Come far sì che i bambini vivano positivamente il distacco durante l’inserimento a scuola

Pubblicato il   / Genitori e figli
Inizia la scuola ed è tempo di inserimenti e distacchi

Siamo all’inizio di un nuovo anno scolastico e per tanti bambini/e e genitori vorrà dire iniziare una nuova esperienza. Sarà il momento per i più piccoli di inserirsi in nuovo contesto e di sperimentare, per alcuni di loro per la prima volta, il distacco da mamma e papà.

Sfogliando fra le pagine di giornali e guardando alcuni blog mi è capitato di leggere i commenti di alcuni genitori preoccupati per il tempo, dal loro punto di vista, troppo lungo con cui si svolge l’inserimento. Il timore che questo significhi non dare la possibilità ai bambini/e di crescere sicuri e autonomi.

Mi sono chiesta dove nasca questa preoccupazione, se e quanto sia legittima, quali sono le parti in gioco e come si potrebbe fare per trovare il delicato equilibrio per far sì che questo passaggio per i bambini, per i loro genitori e per educatori ed insegnanti possa essere positivo. Tanti sono i bisogni, le aspettative e le storie personali che entrano in gioco in questo delicato passaggio.

Ho iniziato così a riflettere sul contesto sociale e lavorativo in cui viviamo. Credo non sia un contesto che aiuti e agevoli le relazioni, che assecondi i tempi lenti di cui hanno bisogno i rapporti, che faciliti lo stare anche nei momenti di difficoltà per poter sentire fino in fondo le emozioni che ci attraversano e per poter dare loro un nome.

La situazione economica e le condizioni lavorative non agevolano e supportano i genitori nel potersi prendere il tempo con tranquillità, senza il timore addirittura di perdere il proprio posto di lavoro, per poter accompagnare i propri figli nei momenti di passaggio. Spesso si ha la sensazioni di essere travolti da un vortice che risucchia tutto e tutti e che non permette di sentire un terreno stabile sotto i propri piedi.

Ho pensato poi ai bambini/e, a quali sono i loro bisogni. Mi sono tornate in mente le parole di Alba Marcoli: “Il bambino che affronta bene il distacco è quello che lo patisce ma col tempo impara a tollerarlo, quello che studia la situazione, si accerta bene che ci siano a portata di mano la mamma o il papà – che sono le sue sicurezze maggiori – poi, piano piano, comincia ad esplorare per tentativi ed errori, allontanandosi prima e poi tornando dai genitori per riceverne incoraggiamento e conforto, costruendo così a poco a poco un legame con i percorsi e le persone nuove, imparando a capire di chi può fidarsi e di chi no”.

Il bisogno fondamentale quindi di ogni bambino/a è quello di avere accanto a sé adulti che lo accompagnino nel suo cammino, che stiano al suo fianco, che lo incoraggino e lo sostengano, che siano pronti ad allungare una mano in caso di bisogno. Questo senso di protezione e fiducia nelle proprie possibilità si costruisce con il tempo, con la vicinanza e con la condivisione delle esperienze. Ecco perché l’inserimento nel contesto scolastico ha bisogno di tempo, di gradualità e di delicatezza.

Il mio pensiero si è rivolto infine agli adulti che partecipano a questo passaggio, genitori ed insegnanti. Ciò che più influenza il comportamento e il modo di stare nelle relazioni ha origine dalla propria storia personale, da come si è sperimentato l’attaccamento con le proprie figure di riferimento e come si sono vissuti i distacchi.

Così nel momento in cui si lasciano i propri figli/e e li si accolgono (da parte degli insegnanti) si fanno  i conti con i “fantasmi” del nostro passato che ci aiuteranno o ostacoleranno nel tenere alla giusta distanza la corda che ci unisce.

Non credo esista “il” modo giusto per organizzare il momento dell’inserimento, perché ogni persona è unica e particolare, perché ognuno porta con sé la propria storia, perché ogni contesto ha caratteristiche diverse. Credo però ci possano essere alcuni elementi fondamentali che possono aiutare nel vivere nel miglior modo possibile questo momento:

  • la flessibilità di adeguarci per quanto possibile ai ritmi di ogni bambino/a;
  • la capacità di mettersi in ascolto dei bisogni e delle emozioni che si stanno vivendo e che immaginiamo stiano vivendo i bambini/e che abbiamo di fronte.

 

Buoni inizi a tutti/e!!