Gentile utente,
Innanzitutto le facciamo i migliori auguri per la sua relazione. In questi casi, in cui il coinvolgimento emotivo è importante, capita spesso di correre il rischio di sentirsi in dovere di aiutare o addirittura "salvare" (cambiare? aggiustare?) il partner. Una domanda che potrebbe porsi è la seguente: tale aiuto è una reale necessità del partner, oppure è un mio bisogno? Forse la strada più semplice è chiedere innanzitutto alla diretta interessata cosa prova: a volte chi si trova "dall'altra parte" vuole solo essere ascoltato e supportato, e non servono chissà quali "acrobazie". Le consiglio di focalizzarsi più su di voi, sulla vostra relazione, sul farla sentire amata ed ascoltata. Se invece intravede una situazione di disagio profondo, potrebbe proporre alla sua ragazza - con grande tatto e senza fare pressioni - di confrontarsi con uno specialista riguardo questa sua paura del contatto.
Rispondono:
Dott. Verza Stefano Clemente e Dott.ssa Brambilla Veronica esperta Centro Synesis Psicologia
Carnate (MB), Arcore (MB), Cagliari (CA)
0396076481, 338163275
http://www.centrosynesis.it/1/l_esperto_risponde_4107334.html?cat=19996