Taty domande di Psicologia e dintorni  |  Inserita il

Monza e Brianza

Droga

Sono insieme al mio fidanzato da un anno e quattro mesi. Quando l'ho conosciuto mi ha detto apertamente che fumava marijuana e sporadicamente faceva uso di cocaina. All'inizio sniffava una volta al mese quando capitava di uscire ogni tanto. Avevo paura ma vedendo l'uso così sporadico non gli ho mai fatto pressione sul fatto di smettere. Lui, nonostante e conosce bene la mia disapprovazione, non mi ha mai tenuto nascosto nulla, e sono sempre stata con lui. È stato motivo, soprattutto ultimamente di discussioni tra noi, ma nonostante ciò è sincero. Ultimamente sto notando che le occasioni avvengono piu spesso, prima ogni 15 giorni, ora una volta a settimana, a volte due. Gli ho espresso varie volte il mio dissenso e le mie paure e lui mi ha cercato di rassicurare dicendomi che è fuori dalla dipendenza rispetto a qualche anno fa. Anni indietro la fumava ogni sera e la sniffava quasi tutti i giorni anche se era solo a casa. Poi per due anni pulito e ora ha ripreso ma, a detta sua, solo per gioco. Io continuo a ripetergli che c'è una linea sottile tra gioco e dipendenza ma lui niente, sembra che non la capisce o meglio non vuole capire. Dice che è un modo per dimenticare le cose che vede che non vanno bene. Gli parlo in continuazione cercando di fargli capire che ci sono altri modi per risolvere la situazione, ma non si apre con nessuno e ha la presunzione di dover risolvere i problemi da solo. So che è una cosa che si deve mettere in testa lui. Un paletto che si deve autoimporre, ma è davvero dura vedere che va lentamente alla deriva senza poter far nulla. Come posso affrontare la situazione da esterna? E come capire se si tratta di dipendenza vera e propria o solo di un momento di debolezza?

  4 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Valentina Nappo Inserita il 20/01/2015 - 12:17

Gentile Taty,

le sue preoccupazioni sono comprensibili ma, come le suggeriva la collega, non è possibile aiutare chi non vuole essere aiutato, specie quando parliamo di dipendenze.
Le motivazioni e i bisogni che spingono ad assumere sostanze stupefacenti sono molto profonde e non è sufficiente interrompere una condotta - non fumare o non sniffare più - per estinguerli perchè, prima o poi, si ripresenteranno in forme analoghe.
La invito a prendere in considerazione il suggerimento della collega: una consulenza può aiutarla a fare maggiore chiarezza dentro di sè. In fondo, il partner che scegliamo è sempre quello che possiamo "sostenere" in un dato momento della nostra vita.

Sperando di esserle stata di aiuto, le porgo un caro saluto
Dr.ssa Valentina Nappo
Terapia individuale, di coppia, familiare
Napoli (Soccavo) - Pompei - San Giuseppe Vesuviano
http://www.pscodialogando.com/

Dott.ssa Miriam Cassandra Inserita il 27/01/2015 - 20:26

Carissima Taty,
il percorso di uscita dalla dipendenza è un discorso prettamente personale, una scelta personale, per cui se non si ha la vera voglia di uscirne, non sarà mai possibile esser come dice lei "puliti".
Non entri nel ruolo di crocerossina che non fa altro che alterare il vostro rapporto, quindi quello che le consiglio primariamente è di spingere il suo ragazzo a rivolgersi al SERT, servizio per le tossicodipendenze, luogo in cui troverà uno psicologo specializzato che lo aiuterà a star meglio, sia da un punto di vista psicologico, ma anche medico.
Cerchi bene di capire se è in grado ed ha le forze per affrontare questa situazione, è un percorso molto duro e richiede molta pazienza e fiducia nell'altro.
Le consiglio eventualmente un percorso psicologico per approfondire le sue relazioni affettive ed affrontare le sue paure.
Cordialità
Dottoressa Miriam Cassandra
Psicologa-psicoterapeuta
https://www.facebook.com/pages/Miriam-Cassandra-Psicologa-Psicoterapeuta/133866986641394?fref=ts

Dott.ssa Patrizia Tummolo Inserita il 22/01/2015 - 11:26

Cara Taty,
il problema con le dipendenze è spesso un problema molto complesso e a volte non basta neanche la buona volontà di chi vuole smettere per riuscirci. Cercare un modo per non pensare alle "cose che non vanno" non mi sembra possa essere solo un gioco...Purtroppo le droghe non aiutano a cancellare i problemi, e nel caso della cocaina in particolare, dopo una prima fase euforica si sprofonda in una inevitabile fase di down emotivo, con forti tendenze depressive a cui spesso si cerca rimedio con un'altra dose.
Le consiglio vivamente di prendere contatti con uno specialista per avere maggiori chiarimenti relativi al caso specifico. Stare vicino a persone con queste problematiche è molto faticoso e logorante nel lungo periodo, soprattutto se si pensa di poter riuscire da soli.
Resto a disposizione per maggiori chiarimenti.
Cordialmente
Dott.ssa Patrizia Tummolo

Dott.ssa giuliana rasi Inserita il 20/01/2015 - 11:44

cara Taty, avevo scritto una risposta più elaborata e lunga ma il sistema l'ha rifiutata. Sarò quindi breve. Capisco il tuo sconforto, ma ti consiglio di sgombrare la mente dall'idea che sei in qualche modo responsabile se i tuoi tentativi non vanno a buon fine. La responsabilità e la scelta di smettere o continuare sono esclusivamente sue, come pure l'intento di occuparsene o di rivolgersi a qualcuno. Tu puoi solo sostenerlo amorevolmente, e attendere che i tempi della sua domanda di aiuto maturino.
Ciò che puoi fare per te è invece chiederti cosa ti spinge verso una persona con questo tipo di problema, lì c'è una parte tua di cui puoi occuparti tu, se vuoi.Possiamo cambiare noi stessi, mai l'altro.
Se lo desideri possiamo approfondire in un colloquio. Ricevo a Milano.
Un caro saluto
giuliana

Dott. Giuliana Rasi
Psicologa e psicoterapeuta transpersonale