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Le confidenze di uno psicologo

Buongiorno a tutti,
da tre anni, a causa di una fobia, mi sono immerso nel mondo di una psicoterapia cognitivo-comportamentale.
In questi tre anni la psicologa continua a inserire, nel dialogo,particolari associati alla sua vita. Mi dice la data esatta del compleanno di suo padre, mi dice che è andata all'expo,mi accenna a un video erotico fatto con il marito, mi dice che alcuni signori l'hanno cercata di rimorchiarla mentre stava in un bar con le sue amiche, mi dice che ha interagito con due ragazzi che asseriscono di scopare ogni giorno, mi dice che incontra una ragazza lesbica, mi ha chiesto di andare con lei al convegno di uno scrittore, mi ha detto che aveva un amico gay (penso) che usava un vibratore e mi ha detto che una sua persona vicino a lei ha una metastasi. Io vorrei sapere una cosa: ma la vita di uno psicologo non dovrebbe essere riservata? Mi crea molto confusione quello che mi dice sul suo conto. Certamente, ne parleremo nella prossima seduta ma io volevo sapere proprio questo. E' giusto che uno psicoterapeuta mi riporti le sue confidenze? Non se le dovrebbe tenere per sé?

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Inserita il 02/03/2016 - 18:10

In effetti non è molto comune che uno psicologo effettui il cosiddetto "Self Disclosure", cioé uno svelamento di particolari relativi alla propria vita privata.
I motivi per cui si fa sono particolari e comunque è sempre qualcosa che deve essere utile alla terapia, voluto dal terapeuta, "pensato" e considerando le conseguenze.

Ad esempio, quando comprende che è utile perché solo in quel modo può far capire che è in grado di comprendere le emozioni del paziente, oppure quando pensa che l'eccessivo anonimato stia creando un distacco nella terapia, ecc...

Tuttavia, controlli che la persona sia effettivamente una psicologa nel sito www.psy.it (Albo Nazionale). Se non appare, non è abilitata a prendersi cura del benessere psicologico degli altri e le conviene non continuare con una persona che non è adeguatamente formata.
In caso invece si tratti davvero di una collega, le chieda come mai si svela così tanto e le faccia sapere che la cosa la mette a disagio.

Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino. Roma.