Gentile Vanessa,
è riuscita a descrivere la situazione in modo sintetico e chiaro.
La questione sulla quale potrebbe cominciare a riflettere è come la fa sentire aiutare gli altri, che emozioni prova, cosa significa per Lei, come si vede nel fare queste azioni.
Poi, quando avrà fatto questi pensieri, provi ad immaginare come si sentirebbe se non lo facesse, se invece di aiutare gli altri pensasse ai suoi interessi, facendo per gli altri solo quello che può, senza grossi sforzi.
Che immagine avrebbe di se stessa?
Il significato delle azioni che facciamo a volte è legato alla nostra identità, ai bisogni che abbiamo per mantenere una certa immagine di noi stessi.
Molti di questi significati si formano in seguito alle dinamiche accadute durante l'infanzia e l'adolescenza.
Avverto una certa preoccupazione per questi suoi comportamenti, un timore che comprendo perché forse pensa che questo comportamento possa metterla in situazioni negative, e comunque capire come "funzioniamo" in certe situazioni fa bene, perché ci permette di scegliere cosa fare con maggiore consapevolezza.
La questione che deve affrontare è quindi, a quale bisogno Lei sta cercando di rispondere quando mette in atto questi comportamenti e quando succede, questo perché è probabile che non accada sempre, comunque e con chiunque.
Le consiglio qualche lettura sull'Identità e il Sè, in particolar modo di Hazel Markus (Gli schemi del Sè).
In alternativa, potrebbe fare questo percorso di consapevolezza insieme ad uno psicologo, anche tramite qualche colloquio online.
Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino
www.nonosolofreud.it