Lasciare il lavoro?
Buongiorno!
Scrivo su questo forum perché ho un enorme bisogno di un consiglio da qualcuno che sia il più possibile obiettivo e al di fuori di questa situazione... Dopo settimane di ore passate al telefono con parenti e fidanzato circa la mia indecisione sul portare avanti un progetto di lavoro ho capito che ho bisogno di un consiglio da parte di un esperto.
Ho 29 anni e una laurea in Discipline artistiche e ho studiato intensamente e con passione musica fino ad arrivare a fare parte di una delle orchestre più importanti dell'italia settentrionale come tirocinante, ma a seguito di un infortunio a un braccio ho smesso di suonare, con profonda tristezza, nel 2016. Nel frattempo ho terminato gli studi lavorando in un negozio di abbigliamento per 1 anno e mezzo.
Finalmente a agosto mi si presenta l'occasione di riprendere con quello che amo: la musica. Una scuola musicale privata con diverse sedi ma in montagna, mi contatta per lavorare come insegnante a tempo pieno, con un contratto a tempo determinato pagato abbastanza bene. Indecisa soprattutto perché avrei dovuto lasciare il lavoro (di cui ero SATURA e che avrei lasciato ugualmente) e perché avrei dovuto cominciare una relazione a distanza (quasi) perché sono a 4/5 ore di distanza da casa. Ho accettato e sono passati 2 mesi. L'impatto è stato magnifico (per i luoghi) e positivo per il lavoro. Dopo due settimane iniziano i problemi. Una delle scuole dove lavoro 2 giorni a settimana ha ricevuto uno sfratto dal comune interessato, ma la direzione continua a lavorare in quella sede. In questo frangente sono anche usciti alcuni articoli di giornale.
Inoltre la direzione di questa scuola è inesistente e per questo mi sento sobbarcata di lavoro, tra i miei corsi e le legittime lamentele e paure dei genitori che portano i propri figli in una sede che ha un contratto poco chiaro.
Inoltre i soldi promessi sono meno e la direzione cerca di farmi credere che avessi capito male (cosa poi risolta con promessa di risarcimento) e la mia storia a distanza funziona solo perché ogni weekend percorro 800 km (andata e ritorno) in treno per vedere il mio fidanzato una sera/notte a settimana e lui viene su due volte al mese. L'alloggio che mi è stato procurato si trova in un paese di 400 abitanti ed è carente di lavatrice e il bagno è esterno perché fa parte di un complesso di uffici comunali... (Ma questo lo sapevo prima di arrivare)... Ecco.. Ho la possibilità di fare quello che voglio, con contratto regolare e senza dover fare un altro lavoro per mantenermi perché a tempo pieno, ma voglio tornare a casa! Non capisco se è per paura delle responsabilità che ho qui, se è per la solitudine o se perché davvero non ci sono le condizioni. Ho paura di lasciare perché nella vita sono la classica persona che "molla".. arrivo fino in fondo, do tutto, ma la fine satura e stanca mollo. Allora non capisco se è l'ennesimo mio capriccio o se effettivamente non è la mia strada. A volte mi sveglio la mattina e fuori vedo un panorama mozzafiato tra sole e neve, altre volte mi sveglio sola e nel silenzio prendo il telefono e chimo a casa per evitare una crescente sensazione di depressione e solitudine. E tornare a cosa mi porterebbe? Disoccupazione o magari un'altra volta a fare la commessa... No pretendo che mi si dica cosa fare, ma ho sinceramente bisogno di un parere che non venga dal mio fidanzato o dai miei familiari. Grazie