Emanuel domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Brindisi

Solitudine, sociofobia, e desiderio di cambiare

Carissimo psicologo,
cercherò di scrivere brevemente ed essenzialmente il mio problema e la mia richiesta, nonostante io sia un tipo di persona a cui piace dilungarsi nelle lettere.
Sono un ragazzo di 19 anni, ambizioso, abbastanza patetico, depresso, privo di amici, privo di amori... insomma solo e depresso. Non vi nego che faccio molti pensieri negativi, a volte penso di dover morire, di voler morire...
Questa sera, ho acceso il computer e, connesso a internet, ho deciso di andare su google, ero alla ricerca di qualcosa, ma non saprei definire esattamente che cosa. Dopo un pò, ho scoperto questo sito e adesso, in questo momento vi sto scrivendo la mia lettera, sperando di ottenere delle risposte che possano aiutarmi.
Soffro di ansia sociale o sociofobia. Non riesco ad avvicinarmi o a rimanere vicino a ragazzi maschi giovani come me. Quando sono vicino a loro, situazione che cerco sempre di evitare, il mio cuore batte più velocemente, avverto un forte senso di disagio, quasi vergogna, abbasso lo sguardo, mi volto di spalle e mi allontano dalla persona o dalle persone. il senso di disagio si manifesta soprattutto se sono in gruppo e se i componenti sono appetibili sessualmente. Come potete notare, mi sto esprimendo con tutta sincerità. e credo che abbiate capito che lo scrivente è un ragazzo omosessuale.
non esco quasi mai da casa, passo giorni interi chiuso nella mia dimora, sdraiato sul mio letto, e leggo, leggo i miei amati libri, i soli miei amici. un altro mio amico è il televisore, da cui vedo molti film, davvero molti.
oggi è il mio compleanno, non c'è stata alcuna festa. Nessuna sorpresa. Nessun salvatore. Ho bisogno di essere amato, ho bisogno di conoscere delle persone, di instaurare rapporti amorosi e d'amicizia,... ma tutto ciò è impossibile, giacché io non riesco ad avvicinarmi ad un gruppo di ragazzi, nemmeno ad uno... ciò mi impedisce di entrare in un bar, o in un locale, o in una scuola o in una università... insomma andare a scuola è per me una cosa pienamente stressante, la definirei un'azione piena di paure e ansie. il solo uscire di casa mi procura ansie.. ansia di trovare qualcuno, timore di stare vicino ad un bel ragazzo, timore di essere socievole. Dunque, ho bisogno di essere amato ma l'ansia e la depressione me lo impediscono. cosa faccio? Spero che la vostra esperienza e il vostro studio possano aiutarmi, magari potreste indicarmi qualche farmaco (io ho intenzione di provare xanax o prozac) voi credete che sia necessaria l'assunzione di un farmaco? mi è stata consigliata la terapia cognitivo comportamentale... ma io non ho tempo e abbastanza denaro per questo. come dovrei comportarmi per lenire l'angoscia e il disagio che provo con i giovani? quali strategie posso applicare per potermi avvicinare a loro e fare nuove amicizie? o per lo meno come posso riuscire a stare in un luogo sereno,nonostante la loro presenza?
Sono un disperato sognatore, un omosessuale frustrato, un giovane grazioso, educato, qualche volta violento, che ama la lettura e la cultura. odio la matematica, gli ipocriti, le falsità, i superficiali, i cafoni, gli assassini, e invidio tutta quella gente più felice di me. come vorrei vivere e amare alla luce del sole, eppure sono costretto all'ombra e qui trovo la mia solitudine disperata, i miei libri, i miei sogni, tutto. chissà cosa spero di ottenere da voi, in fondo è solo un sito su un computer. Spero di trovare persone sensibili e buone di cuore al dì la dello schermo, non biasimatemi.... vi ringrazio anticipatamente. continuate col vostro lavoro, nonostante la crisi economica, ci sono molti laureandi alla vostra facoltà. Io ho intenzione di laurearmi in psichiatria infantile o neurologia. per questo nella lettera ho dedotto delle mie diagnosi..,,, Okay, adesso basta scrivere, altrimenti non la leggerete o se la leggerete vi annoiereste colle mie inutili estranee parole; perciò se qualcuno ha il buon cuore di rispondermi, lo apprezzerò moltissimo, altrimenti non c'è problema.

  1 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Arcangela AnnaRita Savino Inserita il 03/07/2016 - 16:25

Caro Emanuel,
le tue parole trasudano di sensibilità e delicatezza proprio come sei Tu.
La tua lettera sebbene lunga chiarisce il tuo stato psicologico. Cosa poterti consigliare? Sicuramente un percorso psicologico ti aiuterebbe molto ma in attesa che tu giunga a questa decisione Ti consiglio di APPREZZARTI molto di più per quello che sei senza pensare alla tua sessualità PERCHÉ ora costituisce per Te un ostacolo. Ti consiglio di ACCETTARTI. Accettarsi è il massimo gesto di amore che possiamo avere verso noi stessi. Ti consiglio di AMARTI e no di rifiutarti e se hai bisogno in questo momento della tua vita di chiedere/ti perdono fallo. La rigidità che usi nei tuoi confronti analizza se è solo generata da te o "ereditata" da uno dei tuoi genitori o familiari. Fermati a pensare come ti vivi in famiglia, come sono i tuoi familiari con te e come tu sei con loro.
Vai alla ricerca di un punto di contatto e di comunicazione con i tuoi genitori o con uno dei due.
Vai alla ricerca di Te stesso non pensando alla tua sessualità ma A CHI SEI E A CHI VORRAI ESSERE.

ATTENZIONE!!! Non dico o non intendo di negare la tua sessualità quella è chiara per te. Intendo sottolineare e invitarti a spostare l'attenzione dal sesso al tuo essere che si completa nella tua sessualità!!!!

Se ti sono stata di aiuto non esitare a scrivermi resto a disposizione.

Cordialmente,
Dott.Arcangela AnnaRita Savino