Fabio domande di Ansia e depressione  |  Inserita il

Sassari

Perché sono iperanalitico?

Da sempre sono iperanalitico e altamente introspettivo, questo mi porta a pensare molto, troppo, sulle cose della mia vita, il che rende tutto molto più pesante da dover vivere. Non è proprio bello vivere così, avendo una vita interiore così intensa e il dover analizzare sempre tutto ciò che mi capita... il pensare troppo, poi, credo porti a non essere attivi, a non riuscire a fare di primo impulso le cose, perché troppo preso dall'analizzare il pensiero, l'azione che dovrò compiere e immaginarla. Questo infatti è un altro problema... nel fare le cose, le analizzo e mi immagino come andranno a presentarsi, questo m mette ansia e mi blocca... perché non posso vivermi le cose diversamente?
Cerco di spiegare come sono: sono molto timido e soffro da sempre di imbarazzo, temo tantissimo di dovermi trovare in situazioni molto imbarazzanti e questo mi blocca parecchio.
Penso e rimugino troppo sulle cose, questo mi porta all'immobilismo e quindi - probabilmente - alla depressione, alla frustrazione. Ho una difficoltà enorme nel prendere decisioni, che rimangono troppo spesso dentro di me a livello di intenzioni, ma non riesco a tramutarle in azione e in concretezza. Questa è una cosa estremamente limitante e che mi impedisce di andare avanti nel fare o programmare le cose. Spesso programmo di fare le cose, ma in realtà, poi non le faccio.
Il fatto che io fatichi così tanto ad avere l'impulso nel poter prendere decisioni di un certo tipo è un fatto per me molto limitante... ma il vero problema è che non riesco a trovare dentro di me la voglia, la forza, l'entusiasmo, quella sana e potente energia interiore che riesce a farti muovere nel dover e voler desiderare ardentemente di fare le cose, di avere delle iniziative, di prendere questa o quella decisione, etc. Sono molto emotivo e anche se le mie idee,i miei pensieri vorrebbero realizzare quella data cosa,è come se il mio sistema emotivo-mentale non riuscisse a dare seguito a questo e nel momento in cui mi ritrovo a dover mettere in pratica l'idea,la cosa,il progetto ecc,non ci riesco,perchè la forte emotività mi blocca letteralmente nel passo che va a seguire le mie intenzioni preliminari. Fondamentalmente alla fin fine è un pò questo che soffro, perchè non riesco più a provare questo? Possibile che sia così giù, così depresso, così sfiduciato che non trovo più lo stimolo di poter pensare di trovare un pizzico di felicità? Molti pensano che sia solo una questione di volontà, che se " volessi" potrei... ma ammesso che sia vero, il problema è trovare quella forza, quella voglia, quell'entusiasmo e quell'energia. la verità è che non avendo una vita all'esterno ed avendo e vivendo una situazione familiare con molti problemi conflittuali, soffro ancora di più la mia personale situazione, perché se rimani da solo nel tuo guscio e nessuno riesce a darti una mano o o a sostenerti, purtroppo non ne esci.

  2 Risposte pubblicate per questa domanda

Dott.ssa Valentina Nappo Inserita il 17/08/2015 - 08:55

Gentilissimo,

si può essere iperanalitici senza tuttavia avere una buona consapevolezza di sé. Non è che pensare troppo e rimuginare porti tout court alla depressione; piuttosto, questa sua tendenza è parte di un malessere che andrebbe approfondito mediante una psicoterapia.

Resto a disposizione
Dr.ssa Valentina Nappo
Psicologa e psicoterapeuta
Terapia individuale, terapia di coppia, terapia familiare
Napoli Soccavo - Pompei - San Giuseppe Vesuviano
www.psicodialogando.com

Dott. Giuseppe Del Signore Inserita il 16/08/2015 - 14:24

Gentile Fabio,

probabilmente ha una difficoltà nella gestione della sua ansia, questo genera controllo eccessivo e pensieri analitici, ma purtroppo controproducenti, perché la bloccano anziché essere predittivi di eventuali eventi nefasti.
Come vede il controllo massiccio delle sue emozioni si espande anche nella realtà circostante e non le permette di vivere con serenità.
L'evento paradossale se vogliamo è proprio quello di cercare di gestire tutto, ma così facendo perde la spinta all'agire e il piacere nel fare le cose.
Tenga presente che l'evitamento non è utile al suo caso, è importante invece "rischiare", uscire da questa teca di vetro per imparare poi a gestire quelle eventuali frustrazione che dall'esperienza potrebbero emergere.
Dovrebbe contattare un Collega di persona per una consulenza, e un trattamento specifico che le possa permettere di ridimensionare la sua ansia e gestire al meglio i suoi timori (relazionali, amicali, lavorativi, affettivi ecc.).

Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo clinico e forense, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicoanalitica
www.psicologoaviterbo.it