Cara Veronica,
ciò che per lo più accomuna e si "nasconde" dietro ai problemi alimentari e legati all'alimentazione è proprio questo.. il cibo (sotto forma di voglia di controllarlo, limitarlo o ingerirlo in maniera eccessiva) diventa un mezzo per "distrarsi, allontanarsi" da altre problematiche di vita o interiori che non si riescono ad affrontare in altro modo; alle volte è uno strumento per sentirsi padroni e capaci di gestire qualcosa, altre una via di regolazione e attenuazione di forti stati emotivi che sembrano intollerabili o indesiderabili. Il primo punto non è quindi quello di riuscire a rapportarsi al cibo in maniera equilibrata.. ad esempio seguendo una dieta o tramite "rimedi della nonna" come non riempendo la credenza di cibo spazzatura, così da non essere tentate.. ma soprattutto quello di sviluppare una buona capacità di gestire le proprie emozioni, i conflitti interni ed esterni, le difficoltà di vita, familiari e sociali che continuamente si presenteranno nella vita. Un buon percorso psicologico potrebbe esserle di grande aiuto nel conoscere meglio se stessa e rafforzare o apprendere strategie e capacità di autogestione emotiva.
A disposizione per ulteriori informazioni,
un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi - Psicologa Cognitivo Comportamentale
www.chiarafrancesconi.it