Approccio funzionale all'ansia: i benefici della respirazione profonda diaframmatica

Pubblicato il   / Ansia e Depressione
Approccio funzionale all'ansia

L’ansia è una condizione psicofisica intrinsecamente legata allo stress. Tutti gli individui esperiscono ansia quando ritengono di essere in pericolo. Di per sé l’ansia non è una emozione negativa, lo diventa se le permettiamo di impossessarsi della nostra mente.

Tutte le volte che nelle persone aumentano i livelli di ansia osserviamo numerose modificazioni.

A livello fisico si riscontra una diminuzione del controllo della corteccia corticale con un conseguente aumento dell’attività delle onde celebrali. La persona accresce le attività mnemoniche, continua a confrontare le odierne situazioni difficili con condizioni del passato che hanno avuto anch’esse esito negativo. La mente entra in un circolo vizioso senza tregua.

In circostanze gravi la persona in preda all’ansia oltre ad esperire condizioni emotive angosciose ed esaltate, vive una intensa attività celebrale primariamente ossessiva fatta di inquietudini e terrori. Le risposte somatiche e le modificazioni della fisiologia dell’organismo vanno da una angosciante oppressione al torace, a dolori e vuoto allo stomaco.

Vi è la presenza di tachicardie ed extrasistole, nonché fitte acute e improvvise agli arti. Frequenti sono anche le vertigini, le cefalee, le nausee e nelle donne squilibri ormonali e alterazioni del ciclo mestruale.

Un immenso aiuto a queste condizioni di disagio arriva dall’approccio funzionale basato sulla respirazione profonda diaframmatica. In seduta, attraverso questa particolare tecnica, ho potuto osservare variazioni muscolari, respiratorie e emotive del tutto simili all’ansia che però il paziente percepisce come positive e non allarmanti. Ciò significa che grazie a questa metodica si toccano meccanismi profondi inerenti diversi livelli biologici e fisiologici strettamente connessi ai fenomeni di ansia e stress. Basti pensare come l’ansia sovente sia confusa con l’eccitazione, poiché questa innesca l’attivazione di circuiti neurofisiologici contigui o identici e alla commistione che si crea tra queste due attivazioni fisiologiche.

Ecco perché molte volte le persone irrequiete ricercano situazioni ansiogene come il gioco d’azzardo, i film horror e similari. Siamo abituati a pensare alla persona ansiosa come ad un individuo accorto, in realtà chi soffre di ansia è una persona in continua tensione e perennemente controllata. Grazie alla respirazione diaframmatica profonda si può agire su tutto l’organismo, compreso la postura tipica del soggetto ansioso. Si possono ottenere significative modifiche anche rispetto all’aspetto fisiologico, ad esempio riguardo la sudorazione, la temperatura corporea, il ciclo mestruale, il battito cardiaco e il colorito. Il soggetto attraverso questa metodica ritrova tranquillità e benessere, facilmente riscontrabili nella distensione dei tratti del volto. Ecco perché mi sento di consigliarla a tutti coloro che soffrono di ansia.