Cara Loredana, comprendo pienamente le sue preoccupazioni, non ha detto molto di sua figlia, ma credo di non sbagliare pensando si tratti di una ragazza molto giovane (su questo sarà lei in tal caso ha dare maggiori elementi). L'adolescenza, oggi senza dubbio più lunga di un tempo, spesso è un periodo per certi aspetti turbolento in cui "si cerca" la propria identità e lo si fa spesso "provando" vari ruoli, situazioni e amicizie, per capire (o comunque pensare di capire davvero) il contesto e la cerchia di persone con cui ci si sente più a proprio agio. Venendo alle sue preoccupazioni di madre, la inviterei a notare la frequenza di questi episodi e se si verificano in seguito ad alcuni eventi (es. litigi, brutti voti a scuola, incomprensioni) o se ritiene piuttosto si tratti di un "divertimento" del sabato sera con i coetanei e in che termini il comportamento di sua figlia sia influenzato dal gruppo di pari, magari per desiderio di accettazione e omologazione. Per quanto riguarda il vostro rapporto, la invito a pensare a cosa è tra voi motivo di scontro e a non cercare necessariamente un confronto "verbale". Senza molta immaginazione credo che a sua figlia venga un pò complicato spiegarle e raccontarle delle sue ragazzate. Le suggerisco di mantenere la calma, di cercare di avvicinare a lei sua figlia, di portarla al punto di capire che se ha un problema può parlarne liberamente con lei, senza incorrere in una punizione. Chiaramente le suggerisco di trovare un modo poco invasivo, ma efficace, di ridurre le distanze. Come ha detto lei, la ragazza si chiude a riccio. Potreste provare a passare del tempo assieme, facendo qualcosa che a sua figlia piace o coinvolgendo l'intero nucleo familiare (marito/padre, eventuali altri figli) se ritiene sia meglio. Comprendo anche la paura che possa accadere qualcosa a sua figlia, potrebbe metterla così e trovare una scusa per non lasciarle la macchina, però senza impedirle l'uscita, ad esempio accompagnandola e riprendendola. Le consentirà di essere un pò più serena, almeno sulla questione "guida ubriaca".
Spero di esserle stata d'aiuto. Potrebbe valutare l'ipotesi di una "chiacchierata" dal vivo con un professionista della sua zona, senza però coinvolgere la ragazza, ma come una sua risorsa personale per affrontare al meglio la cosa. Resto comunque a sua disposizione per qualsiasi chiarimento. Cordiali saluti.
Dott.ssa Valentina Cannetti - Psicologa