Gentile Vittoria,
la sua preoccupazione è più che comprensibile. L'eccessivo nervosismo di suo figlio appena entrato in adolescenza, è sicuramente parte di quei cambiamenti psicologici, che rientrano nella norma. I'irritabilità , la riluttanza alla comunicazione coi genitori ,indicano che si sta attivando quel processo graduale legato alla necessità di divenire indipendenti dai legami famigliari, che culminerà all'incirca con la fine dell'adolescenza. E' vero però, che questo delicato periodo è proprio quello in cui, sarebbe necessaria oltre la naturale e affettuosa preoccupazione materna, la mano salda di un padre , che indichi , e, laddove necessario , con una certa severità, il limite ed il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. So bene che questa è una parte difficile e non di rado ingrata per i genitori, spesso presi in contropiede da atteggiamenti dei loro ragazzi , impensabili fino a qualche tempo prima, che possono lasciare sconcertati e confusi. E' questo il momento in cui padre e madre devono mostrarsi massimamente uniti nel definire e fare rispettare non con autoritarismo ma con determinata autorevolezza (e senza cedimenti emotivi) alcune regole fondamentali relative ai comportamenti dei figli , sia in ambito famigliare che in quello sociale; Fattore cruciale ritengo sia la coerenza e la compattezza di entrambi i genitori nel portare avanti questo difficile compito ; compito, che dovrebbe essere supportato da una scuola che ahimè , si mostra ancora estremamente arretrata rispetto alla necessità di elaborare strategie e piani formativi che contemplino l'educazione ai sentimenti , al rispetto civile e umano dell'altro/a e al contrastare i fenomeni di bullismo sempre più frequenti e sottovalutati. A 14 anni un ragazzo deve potere essere ancora gestibile, poichè dipende interamente dalla famiglia . Certo , occorre uscire dalla romantica idea che si possa essere amici dei propri figli e che essere genitori può esporre alla insofferenza e ostilità temporanea di chi vorrebbe essere già libero e senza regole che limitino l'espressione dei propri potenti impulsi nascenti. Se i comportamenti del ragazzo dovessero peggiorare , potrebbe richiedere una consulenza ad uno psicoterapeuta dell'età evolutiva e valutare assieme al professionista, il da farsi.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Giuseppina Cantarelli
Parma