Padre e figlio
Buonasera,
ho 20 anni e sono nato e cresciuto (e tuttora vivo) in una famiglia molto ben posizionata nella società.
Per questo mio padre, professionista affermato, ha sempre preteso da me una condotta irreprensibile, galateo, stile elegante ed impeccabile, mai un momento di debolezza, ha riposto tutte le sue speranze in me, ha scommesso tutto su di me e so perfettamente che non potrei mai venire meno ai suoi standard e alle sue aspettative.
Ora mi rendo conto di essere stato, diciamo, "addestrato" a un ruolo, a recitare uno stile di vita che neppure so se fa per me oppure no, ad avere già il sentiero tracciato davanti, ad essere il "figlio perfetto" perfettamente in linea con le esigenze di questa famiglia e non so se, lasciato libero fin dall'infanzia, avrei fatto lo stesso queste scelte o no.
Come potrei far presente questi pensieri a mio padre, tenendo conto che il nostro rapporto è sempre stato decisamente formale, con lui che più che come padre si è sempre posto come modello da seguire alla lettera, come professionista dedito alla carriera e al prestigio? E non credo che siano pensieri che lui vorrebbe sentirsi dire da me, perchè per lui è scontato che io sia ciò che lui ha progettato per me da sempre.