Roma - Cassia, Flaminia, Tor di Quinto, Cesano, Fo
Buonasera Gianna,
Comprendo la sua preoccupazione che, mi sembra capire, riguardi l'eventualità che suo figlio possa manifestare comportamenti o preferenze opposte al suo genere sessuale.
Consideri che ognuno di noi porta dentro di sé una parte maschile e una femminile il cui equilibrio dinamico dipende da svariati fattori (familiari, sociali ecc.).
È possibile che suo figlio stia venendo in contatto ora con la sua parte femminile per diversi motivi, come ad esempio:
1) curiosità verso il mondo femminile attivato anche dalla presenza della sorella minore o da un eventuale maggiore contatto/amicizia con qualche amichetta di scuola.
2) sentimento di competizione/rivalità con la sorella minore che si manifesta attraverso il tentativo di imitare o ricalcare giochi tipicamente femminili.
3) diffusione dell'approccio gender sensitive che, come ha già scritto lei, è diffuso a scuola e può aver indotto curiosità in suo figlio.
Qualunque sia il motivo sotteso alle richieste di suo figlio, ci tengo a precisare che la vostra accoglienza rispetto ad esse non è "sbagliata".
Consideri, infatti, che l'orientamento sessuale è un'organizzazione del sé che si costruisce nell'arco di diversi anni, quindi i due episodi che ha narrato sono esigui per poter affermare che abbiano "innescato" un diverso orientamento sessuale.
Ciò che può fare lei, in collaborazione con suo marito, è provare a chiedere a suo figlio come mai sia interessato a questo tipo di giochi, cosa provi mentre gioca con essi.
Inoltre, è essenziale osservare suo figlio da una prospettiva più ampia: come sta in generale, come si trova a scuola, quali sono i suoi compagni/compagne preferenziali.
Come lo percepisce lei mamma?
Se desidera approfondire la questione, può scrivermi o contattarmi.
Un caro saluto.
Dott.ssa Anna Marcella Pisani (Roma).